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felice buon spirito

Ultimo Aggiornamento: 25/08/2005 17:45
16/05/2005 17:41
 
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Per Reny

“Mi chiedevo: se le argomentazioni riportate a sostegno di un modo di tradurre sono valide perchè non accettarle anche se provengono da qualcuno che non ha "i titoli" ad hoc?”

Ho paura che tu ragioni al contrario. Felice Buon Spirito sa discutere di greco quanto io so discutere di fisica quantistica. Il caso che proponi semplicemente non può esistere in quanto per portare argomentazioni valide prima si deve conoscere il greco, e solo dopo si può discutere di esso.

“Se qualcuno porta a sostegno del modo di tradurre autorevoli citazioni di studiosi, traduttori, altre opere etc etc questi non è da tenere in considerazione sol perchè lui non ne sa nulla di greco o di altre lingue?”

Questo è un ragionamento molto ingenuo. Ci sono centinaia di traduzioni della Bibbia. Il metodo di Buon Spirito, se è lo stesso seguito dalla WTS per le sue pubblicazioni, sarà quello di consultarne duecento, scartare le 195 che gli danno torto, ed esibire le cinque che gli danno ragione in modo esultante. C’è un piccolo problema, in questo modo non avremmo ancora minimamente sfiorato il testo greco. Comparare le traduzioni può essere un supplemento per chi conosce il greco, mentre per chi della lingua di Pericle non sa neppure l’alfabeto, tale modus operandi si rivela un vicolo cieco. Quando al liceo si traduce un brano durante un compito in classe, sarebbe perfettamente inutile che cinque alunni andassero alla cattedra del professore facendo vedere che hanno tradotto in modo uguale: semplicemente hanno sbagliato tutti e cinque. Ecco perché il metodo del libro che sta per uscire è obsoleto: non me ne importa nulla di come abbiano tradotto delle Bibbie stampate ottant’anni fa da qualche settuncola americana, o in che modo abbiano reso le altre ignote bibbie che il nostro luminare è andato a pescare, per la semplice ragione che non si starebbe ancora analizzando il testo greco. E non mi si venga a dire che i traduttori della NWT sono più qualificati degli studenti di liceo del mio esempio e dunque il paragone che ho fatto non regge, infatti a quanto ci dice Franz, ex membro del CD e dunque sicuramente informato, il miglior traduttore della NWT aveva studiato solo due anni all’università di Cincinnati. Ergo, qualunque diplomato al liceo classico conosce il greco due volte meglio dei membri del comitato direttivo. C’è poi un altro fatto da considerare, ossia il confronto con vecchie traduzioni cattoliche.
La comparazione con testi di diverse epoche è particolarmente problematica, perché gli studi filologici vanno avanti. Non ho nessuna difficoltà a credere che in testi cattolici di cinquant’anni fa Buon Spirito abbia trovato Ez 18,4 tradotto con “l’anima che pecca morirà”, ma allora non era ancora chiaro che nefesh indica l’unità psicofisica dell’individuo e non “anima” in senso tomista. Per questo le versioni più recenti correggono. C’è poi il problema dei latinismi e dei calchi dalla Vulgata. Alcune Bibbie, anche recenti, hanno tradotto nefesh con anima sulla scorta di un latinismo in quanto “anima” in latino significa “persona” più frequentemente di quanto significhi “spirito”. Queste Bibbie hanno creato non pochi equivoci nei lettori moderni, come nel caso di Gn 2,6.

“Mi spiego meglio, se affermo che tradurre ad esempio un versetto in quel modo è lecito e/o accettabile in quanto come dice il tale dizionario”

Anche questa è un’ingenuità grossolana. Non tutti i significati che trovi sul dizionario vanno bene in tutti i contesti. Se prendi in mano il “De bello gallico” di Cesare prova a tradurre “Caesar erat imperator” con “Cesare era imperatore”, poi, quando ti sarai beccato un quattro per un errore che non farebbe neppure un ginnasiale, prova ad andare alla cattedra facendo vedere al professore che su dizionario tra i significati di “imperator” c’era anche “imperatore”. 1)Ti rideranno in faccia 2)Ti diranno di studiare la storia romana.

In questi giorni mentre ero in viaggio ho avuto la fortuna di potermi connettere ad internet grazie al pc di un amico e di intrattenere una piacevole corrispondenza epistolare con Feliceo Buon Spirito, oltre che dedicarmi ai misteri del Graal con alcuni amici. Non so se mi sia lecito pubblicarla, ma sarebbe davvero indicativa. Gli ho domandato quattro volte dove avesse studiato greco e ha svincolato sistematicamente la domanda, ergo è un interlineare-dipendente. L’unica cosa utile che ho ricavato dalla discussione con lui è stato conoscere in anteprima chi ha scritto l’introduzione al libro. Si tratta del solito Hal Flemings, luminare dell’ebraico quanto Furuli. Stando alla copertina di un libro dell’Azzurra 7 scritto da questo autore egli è “docente di lingua ebraica al San Diego Community College” in California. Come sempre l’Azzurra 7 si limita a dire “docente”, il che può indicare semplicemente un lettore, come nel caso di Furuli. Ma la cosa inquietante è che la laurea di costui sarebbe in “lettere e filosofia alla Wayne State University di Detroit”. Al che viene da domandarsi: ma se è laureato in filosofia perché insegna ebraico? Per quale caso del fato? Ma ecco che la biografia aggiunge: “ha compiuto studi post universitari di ebraico”. Dunque l’erudizione di costui non sarebbe neppure una laurea in ebraico come nel caso di Furuli ma “studi post universitari”, il che Dio solo sa cosa significhi. Per quanto ne sappiamo potrebbe aver fatto un corso compatto di ebraico per principianti di venti ore! I corsi di ebraico tenuti da questo Flemings potrebbero limitarsi ad entrare in un’aula per dare ripetizioni sulle coniugazioni verbali. Il mio sfortunatamente resta solo un mare di congetture, infatti la biografia fornita sulla copertina del libro è talmente esigua che per non rischiare di dare giudizi affrettati si impongono delle ricerche approfondite. Se qualcuno scova su internet l’indirizzo e-mail di questo Flemings gli scriverò io stesso, sperando che non sia evasivo come l’amico Buon Spirito. Per ora di Flemings ho letto solo il volume “L’esistenza di Dio. Prove filosofiche, scientifiche e teologiche”, e mi è sembrato piuttosto sempliciotto. Mi ha poi sbalordito l’incredibile quantità di citazioni prese da intenert, con tanto di note che rimando a pagine web. Per quanto riguarda la parte filosofia ho avuto un misto di sorpresa e di tristezza. Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere un TdG che cita il Dottor Angelico e Pascal, mentre la tristezza mi ha colto nel pensare alla banalizzazione assoluta delle cinque vie che presenta in libro.

A presto

P.S. Vi incollo le due prefazioni del libro:


Prefazione di Hal Flemings

La Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture è disponibile in quasi tutte, se non addirittura tutte, le principali lingue del mondo. Apparsa inizialmente in lingua inglese nell'anno 1950, viene ora letta ed apprezzata in paesi molto diversi come ad esempio la Corea o la Germania. Le traduzioni di versioni diverse da quella inglese rispecchiano quest'ultima, pur seguendo i testi biblici in lingua originale ebraica, aramaica e greca. Esse sono opera di istruiti gruppi di traduttori internazionali.
Un grande numero di studiosi di lingua ebraica e greca, di religione diversa da quella dei Testimoni di Geova, ha lodato la Traduzione del Nuovo Mondo per la sua accuratezza. Ad esempio, il Dr. Jason BeDuhn, professore di Nuovo Testamento, nel suo libro "Truth in Translation - Accuracy and Bias in English Translations of the New Testament" osserva: "La Traduzione del Nuovo Mondo e la New American Bible non sono libere da influenze dottrinali, e non sono certo traduzioni perfette. Tuttavia sono traduzioni decisamente buone, enormemente migliori della criticabile Today's English Version, grandemente migliori della The Living Bible e della The Amplified Bible che non sono nemmeno degne del nome di traduzione, decisamente migliori della altamente indottrinata New International Version, spesso migliori della accomodante New Revised Standard Version". BeDuhn osserva anche quanto segue: "Anche se è difficile quantificare questo tipo di analisi, si può dire che la Traduzione del Nuovo Mondo si distingue come la più accurata delle traduzioni messe a confronto". Nel suo confronto egli ha preso in considerazione otto popolari traduzioni o versioni in lingua inglese: la "King James Version", la "Revised Standard Version", la "New International Version", la "New American Bible", la "New American Standard Version", l'"Amplified Bible", la "Living Bible", la "Today's English Version" e la "New World Translation of the Holy Scriptures".
Un altro professore di confessione diversa da quella dei Testimoni di Geova, lo studioso ebreo Dr. Benjamin Israel Kedar osserva: "Faccio spesso riferimento all'edizione inglese di quella che è nota come Traduzione del Nuovo Mondo. Nel far questo, trovo ripetute conferme della mia opinione secondo cui quest'opera riflette un onesto sforzo per giungere a una comprensione del testo che sia la più accurata possibile…nella Traduzione del Nuovo Mondo non ho mai riscontrato alcuna intenzione preconcetta di far dire al testo qualcosa che esso non contiene".
Un professore e docente di lingue semitiche norvegese, Testimone di Geova, Rolf Furuli, ha pubblicato un libro dal titolo "Il ruolo della teologia e del pregiudizio nella traduzione della Bibbia – Analisi di una traduzione letterale, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture". Ben poche persone che hanno letto questa eccellente analisi negheranno il valore e l'obiettività della sua qualificata analisi. Le sue conclusioni finali sono favorevoli alla "Traduzione del Nuovo Mondo".
A dispetto della lode di alcuni studiosi, altre persone hanno rilasciato dichiarazioni esattamente opposte. Queste persone criticano le credenziali ed il talento del gruppo di traduzione iniziale della "Traduzione del Nuovo Mondo" in lingua inglese. Citano versetti della Traduzione del Nuovo Mondo che proverebbero l'inadeguata conoscenza delle lingue bibliche. Criticano in maniera particolare la traduzione di versetti che riguardano la dottrina della Trinità o la natura di Cristo.
La presente opera del ricercatore Felice Buon Spirito rappresenta uno sforzo spettacolare. Egli difende la Traduzione del Nuovo Mondo in maniera ammirevole. Mostra di comprendere sia la natura delle critiche mosse verso di essa che le fallacità di queste critiche. La sua precisione e padronanza degli argomenti non possono essere negate. Il lettore interessato a questi temi troverà quest'opera certamente degna di considerazione.
Dal mio punto di vista di docente universitario di lingua ebraica la Traduzione del Nuovo Mondo rappresenta un eccellente materiale di studio. La sua enfasi sull'accuratezza, piuttosto che sullo stile comporta molti vantaggi. L'autore, si propone di difendere quell'enfasi e quella politica di traduzione. E lo fa bene.
Felice Buon Spirito è un pensatore critico, che dimostra un talento da studioso degno di nota. Questa sua opera è eccezionale. Mi auguro che non sia l'ultima, perché il suo è davvero un talento raro.

Hal Fleming Docente di linga ebraica - San Diego, California - Stati Uniti d'America (USA)


Prefazione di Paolo Forlivesi

Ringrazio l'autore per la stima che nutre nei miei confronti e per avermi invitato a scrivere questa prefazione. Lo faccio con piacere, nella consapevolezza della delicatezza del tema che viene affrontato. Infatti, oggetto dell'analisi di questo libro, che si colloca nel filone apologetico, è una delle traduzioni bibliche più controverse: la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture.
Del resto non c'è da meravigliarsi per le critiche di cui frequentemente è stata oggetto questa traduzione della Bibbia, se si considera che in ogni paese la tradizione della fede, è spesso profondamente segnata dalla versione biblica ufficiale della religione maggioritaria. L'introduzione di una nuova traduzione, soprattutto se appartenente ad una confessione minoritaria, va spesso incontro a forti reazioni emotive, soprattutto quando tocca i testi più noti e legati a dogmi di fede.
Dalla mia lettura e analisi personale, ho riscontrato che la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture è una versione biblica ben aderente ai testi originali e rispettosa nei confronti del loro significato.
Il fatto che talvolta essa adotti termini comprensibili solo alla luce di usi e costumi dell'epoca, non è una caratteristica necessariamente negativa, in quanto invita il lettore che si appresta a consultare le Sacre Scritture a dotarsi di alcune conoscenze di base. Essendo quindi una traduzione per lo più letterale dalle lingue originali, spesso sono forniti a piè di pagina alcuni chiarimenti filologici e riferimenti a manoscritti originali. Ciò agevola quanto meno una comprensione di base, non deforma il significato originale con interpretazioni allargate, e si affida per ulteriori approfondimenti alla volontà del singolo lettore. Segnalo inoltre un valido aiuto nel dissipare dubbi, fornito dalla consultazione dell'enciclopedia biblica dal titolo "Perspicacia nello studio delle Scritture" in due volumi, che non dovrebbe mancare nella propria biblioteca a chi desidera fare un ulteriore salto di qualità nello studio dei Sacri Testi. Da questo punto di vista, perciò, è una versione intellettualmente stimolante.
Un esempio chiarificatore: in Matteo 1:25, assistiamo ad una traduzione della TNM letterale, perfetta e che non deforma il senso dell'originale, ovvero: "Ma non ebbe rapporti con lei finché partorì un figlio; e gli mise nome Gesù". A certe tradizioni teologiche tale traduzione, esatta, perfetta, non piace, deve quindi essere modificata in: "la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù". (CEI) È chiaro che una simile traduzione salva il Dogma della perpetua Verginità di Maria (prima, durante, dopo), ma deforma volutamente l'originale, il quale parla di una verginità certa solo fino al parto.
D'altra parte, l'esperienza nello studio della Bibbia, dimostra quanto sia illuminante la lettura di una diversa traduzione, per vedere il testo sotto una diversa luce e cogliere la sua ricchezza più recondita.
Ben venga pertanto questo libro interamente dedicato a questa traduzione biblica.
Ogni lettore deve essere grato a Felice Buon Spirito, per i suoi decenni di fatica, per le accurate ricerche realizzate e per averle messe a disposizione di tutti noi. Un libro prezioso per chi usa frequentemente la suddetta traduzione e chiunque altro desideri approfondire la propria conoscenza biblica.
Non posso che augurare a questo libro e al suo autore un successo editoriale.

Paolo Forlivesi Esageta di ebraico e greco biblici



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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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