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Romani 6:7

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2005 12:56
02/05/2005 21:38
 
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Salve a tutti,

quelche "post" fa si era evidenziato la facilità con cui il CD poteva fraintendere dei versetti e tirarne fuori delle proprie conclusioni e in particolare mi ricordo che Sonny prendeva in considerazione proprio il versetto in oggetto.

Devo dire cmq che il versetto in questione ha una duplice applicazione anche in ambito extra CD. Infatti oggi mi sono trovato vicino alle edizioni paoline ed ho fatto una rapida lettura di tale versetti su + traduzioni comprese le note in calcio e quasi tutte attestavano che il versetto ha una duplice possibilità di applicazione.

1) Nel senso che con la morte il peccato non può più signoreggiare sull'uomo ed avere una certa influenza e per tanto è libero dal peccato.

2) In ambito giuridico in quanto con la morte i peccatti dell'uomo vengono a decadere e questo concorda pienamente con la tesi del CD

Cosa ne pensate?

Grazie
RC
02/05/2005 21:55
 
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"2) In ambito giuridico in quanto con la morte i peccatti dell'uomo vengono a decadere e questo concorda pienamente con la tesi del CD"

Scusa ma questa sarebbe la nota a piè pagina di quale Bibbia? Devi aver frainteso, il contesto è chiarissimo. Se qualcuno sostenesse che dopo la morte non c'è il giudizio dei peccati ma un'assoluzione per tutti, Hitler compreso, costui sarebbe contrario alla tesi immortalista. Tuttavia dalle Paoline trovi solo Bibbie cristiane, ossia cattoliche e protestanti, dunque con commenti di esegeti che credono all'immortalità dell'anima, e non trovi Bibbie stampate da sette che cristiane non sono, come i TdG, in quando costoro hanno un valore scientifico pari a zero e dunque sugli scaffali delle Paoline non troveresti mai loro pubblicazioni, semmai un giorno la WTS le immettesse sul mercato librario.

Ciao
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(Κ. Καβάφης)
03/05/2005 07:59
 
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Re:

Scritto da: Polymetis 02/05/2005 21.55
"2) In ambito giuridico in quanto con la morte i peccatti dell'uomo vengono a decadere e questo concorda pienamente con la tesi del CD"

Scusa ma questa sarebbe la nota a piè pagina di quale Bibbia? Devi aver frainteso, il contesto è chiarissimo. Ciao



Caro Poly non credo di aver frainteso, ricordo benissimo che la nota metteva in evidenza una valenza giuridica dell'espressione di Paolo.

Una traduzione era la Bibbia per lo studio o cosa del genere, un'altra se non erro era "Parola del Signore".

Cmq sia metto sempre in conto che posso aver sbagliato e pertanto se qualcuno nel forum ci fa la cortesia di trascrivere qualche nota in riferimento a tale versetto ne sarei grato.

Cmq sia in settimana ripasso e questa volta mi segno le traduzioni che consulto :)

Ciao
RC
03/05/2005 12:33
 
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Le note in calce alla "Bibbia di Gerusalemme" riportano per il versetto 6:7 :"Infatti chi è morto è ormai libero dal peccato",questa spiegazione:"Poichè ha perso lo strumento del peccato ,il suo "corpo di peccato"(v.6),e non è più "nella carne"(v.8,9),il cristiano è di per se affrancato definitivamente dal peccato (Cf. 1 pt 4;1).Oppure egli è sciolto dal peccato,secondo l'assioma giuridico:La morte di un colpevole estingue l'azione giudiaziaria".

Al versetto 6;10 si dice che Egli(Cristo)"mori' al peccato":"Senza essere peccatore il Cristo con il corpo di carne simile al nostro apparteneva alla sfera del peccato:divenuto "spirituale(1 cor 15;45-46)ora appartiene alla sfera divina.Cosi' il cristiano,benchè dimori provvisoriamente nella carne,vive gia dello spirito".

Ancora,nel versetto 6;12 si dice "nel vostro corpo mortale":"Il battesimo ha distrutto il peccato nell'uomo,ma finchè il suo corpo non abbia "rivestito l'immortalità" (1 Cor 15;54),il peccato può trovare in questo corpo "mortale" ,sede della concupiscenza,il mezzo per regnare ancora".

Per quanto riguarda l'ambito giudiziario,a cui fa riferimento la nota, del versetto 6:7 mi sembra chiaro,e lo si capisce anche confrontando la nota al versetto 7:1 che alla morte di un individuo gli atti giudiziari nei suoi confronti non hanno più potere su di lui.O come riferimento a Paolo,l'uomo è affrancato,mediante la morte,dalla propria vita antica,dalle proprie schiavitù e dai propri problemi terreni.Nota al versetto 7:1:"Unito mediante la fede ed il battesimo al Cristo morto e risorto,il cistiano è morto al peccato,morto alla legge,agli elementi del mondo,per vivere soto il sistema nuovo della grazia e dello spirito"

Questo passo potrebbe far riflettere anche sul famoso "i morti non sono consci di nulla".

[Modificato da metalsan 03/05/2005 12.37]

03/05/2005 12:56
 
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Polymetis ha scritto:

"2) In ambito giuridico in quanto con la morte i peccatti dell'uomo vengono a decadere e questo concorda pienamente con la tesi del CD"

Scusa ma questa sarebbe la nota a piè pagina di quale Bibbia? Devi aver frainteso, il contesto è chiarissimo. Se qualcuno sostenesse che dopo la morte non c'è il giudizio dei peccati ma un'assoluzione per tutti, Hitler compreso, costui sarebbe contrario alla tesi immortalista.

Perfino gli Avventisti, che non credono nell'immortalità dell'anima, non intendono il passo di Romani 6:7 allo stesso modo dei TdG.
Attribuire a quelle parole il significato di assoluzione completa di tutti i peccati, cosìcché al "giudizio universale" Dio non terrà conto delle azioni compiute in questa vita, vuol dire leggere in quel versetto più - molto di più - di quello che vi è scritto, ignorando fra l'altro parecchie altre scritture dove si dice che il giudizio si baserà sulle azioni compiute nel corso di questa vita (cfr. www.infotdgeova.it/giudizio.htm ).
Certamente una nota in calce in una Bibbia non può contraddiee quello che è l'insegnamento cristiano tradizionale su questo argomento e quindi presumo che tale nota sia stata compresa male.

Ciao
Achille
03/05/2005 14:50
 
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Re: Re:

Scritto da: reny2000 03/05/2005 7.59


Cmq sia metto sempre in conto che posso aver sbagliato e pertanto se qualcuno nel forum ci fa la cortesia di trascrivere qualche nota in riferimento a tale versetto ne sarei grato.




Rm 6,7 è ormai libero dal peccato. Perché, purificato nel battesimo (che ha cancellato il “corpo del peccato”, v. 6), è stato anche “giustificato” (il verbo usato qui, infatti e dikaioo).
Il Nuovo Testamento, Lettere e Apocalisse, Ed. Paoline

z) Lett. È giustificato dal peccato. Versetto difficile. E’ giustificato o significa è prosciolto, e sarebbe un assioma giuridico di valore generale: con la morte si ha l’estinzione dell’azione penale; oppure, e meglio, conservando al verbo il senso che altrove ha sempre in Paolo: colui che è morto (con Cristo, v. 8, cf v. 5) è liberato dal peccato che dominava il vecchio uomo: è stato reso giusto.
Bibbia TOB, Ed LDC.

7. Enuncia un principio giuridico generico: quando un imputato muore durante lo svolgimento del processo, la sua imputazione si estingue. Di questo principio Paolo lascia far l’applicazione al cristiano: morto nel battesimo l'uomo vecchio, l’imputazione del suo antico peccato è estinta; ma da questa applicazione scaturisce anche la conseguenza pratica, accennata nei verss. seguenti, che il cristiano oramai deve vivere con Cristo e per Cristo.
Giuseppe Ricciotti “Atti degli Apostoli, Lettere di san Paolo”, Ed. Mondadori.

[Modificato da Biceleon 03/05/2005 14.58]

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- Non sine labore -
03/05/2005 18:58
 
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Dunque assolto nel senso che la morte libera dal peccato originale e fa entrare nella comunione beatifica con Dio.

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Scritto da Achille Lorenzi:

Perfino gli Avventisti, che non credono nell'immortalità dell'anima, non intendono il passo di Romani 6:7 allo stesso modo dei TdG.

Ecco infatti come viene commentato questo versetto in un commentario Avventista (Bible Commentary):
"Colui che è morto è libero dal peccato": il peccatore è considerato come uno'schiavo'. Soltanto col suo 'morire' in Cristo può essere liberato dal suo legame col peccato. Paolo illustra questo concetto con l'ovvia costatazione che quando uno schiavo muore cessa d'essere soggetto al controllo del suo padrone. In tal modo, una volta morto al peccato, il cristiano non è più sotto il suo controllo (cioè del peccato)" [1 Pt 4:1].
Nulla a che vedere dunque con la completa assoluzione dei peccati di tutti gli uomini, cosicché nel Giorno del Giudizio Dio non terrebbe conto delle azioni compiute nell'attuale vita.
Tutta la dottrina geovista secondo cui si dovrebbe essere giudicati in base alle azioni che si compiranno dopo la resurrezione si basa su questo passo di Romani 6:7, passo che, come si è visto, non insegna affatto quello che dicono i TdG.
La loro dottrina sulla resurrezione si rivela quindi un castello senza fondamenta...

Saluti
Achille
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