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Perchè vogliamo, come cattolici astenerci dal Referendum sulla fecondazione?

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2005 00:34
15/03/2005 13:00
 
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Il NO è poco: noi NON ANDIAMO a votare
è il titolo dell''editoriale del quotidiano Avvenire di venerdì 3 febbraio 2005,
firmato dal suo direttore, Dino Boffo.
Questo è anche lo slogan scelto da
www.FattiSentire.net/

I sei punti della discordia
tra laici e cattolici
R0MA - Divieto di inseminazione eterologa e futuro degli embrioni. Coppie di fatto, clonazione e obiezione di coscienza. E' sui punti cardine della legge che si è formato il muro contro muro tra cattolici e laici, spaccati anche all'interno dei loro schieramenti.
Le posizioni di laici e cattolici
Eterologa
Embrioni
Obiezione
Congelamento
Coppie
Clonazione


(4 dicembre 2003)
www.repubblica.it/


L'eterologa
LAICI
Il fronte laico è compatto nel difendere la possibilità per le coppie di ricorrere al seme o all'ovicita di un donatore e di una donatrice. L'Italia in Europa sarebbe l'unico paese a vietare l'eterologia
CATTOLICI
Il fronte è schierato sul no, in linea con la dottrina cattolica secondo la quale non si può inserire un elemento esterno alla coppia nella procreazione: Diversi cattolici non sono però contrari all'eterologia

Gli embrioni

LAICI
Per i laici è paradossale ed assurdo il limite di impianto di tre embrioni, e l'obbligo di impiantarli tutti, perchè non potranno più essere congelati. Una tecnica che mette a repentaglio la salute della donna
CATTOLICI
Sono schierati nel divieto di produrre più di tre embrioni, nel no al congelamento e nel no alla ricerca. Prevedono invece l'adottabilità degli embrioni oggi conservati nei depositi autorizzari, che poi saranno chiusi

L'obiezione

LAICI
I laici di entrambi gli schieramenti sono contrari all'obiezione di coscienza, ritenendo la fecondazione assistita un diritto alla salute della coppia infertile. Un medico non può per legge rifiutare di curare chi ne ha bisogno CATTOLICI
I cattolici ritengono indispensabile e legittima l'obiezione di coscienza per i medici e infermieri che lo chiedano, esattamente come avviene per la legge 194 sull'interruzione di gravidanza
Il congelamento

LAICI
Per i laici e per molti esponenti della comunità scientifica vietare la crioconservazione degli embrioni mette a serio rischio la salute della donna e ferma la ricerca scientifica sulla cellule staminali
CATTOLICI
No ai depositi di embrioni congelati. In quelle cellule per i cattolici c'è l'origine della vita e dunque è un delitto utilizzarli per la ricerca o distruggerli. Dopo 5 anni però gli embrioni non sono più impiantabili
Le coppie

LAICI
Sì alle coppie di fatto da parte di tutto l'Ulivo, con eguali diritti per il nascituro. Per Verdi, Pdci, Rifondazione potrebbero accedere alla fecondazione assistita anche le coppie gay. Un punto questo non condiviso dagli altri partiti dell'opposizione
CATTOLICI
I cattolici sia di centrosinistra che di centrodestra dicono no alle coppie di fatto. I cattolici non sono però compatti. Diversi esponenti della Margherita sono schierati a favore delle coppie di fatto. Il bebè avrebbe gli stessi diritti dei figli nati dai coniugi

La clonazione

LAICI
I laici bocciano qualsiasi forma di clonazione ma ammettono la sperimentazione sull'embrione con finalità diagnostiche. In particolare con gli embrioni congelati si può fare ricerca sulle cellule staminali CATTOLICI
Fronte compatto nel divieto di ogni tipo di clonazione anche animale. I cattolici bocciano anche la sperimentazione sugli embrioni, affermando che non si può manipolare l'origine della vita



PER QUESTI "NO" LA CEI INVITA ALL'ASTENSIONISMO

Il suggerimento dei Vescovi italiani di invitare ad astenersi dall'andare a votare VUOLE PROPRIO EVITARE LA CANCELLAZIONE DELL'ATTUALE LEGGE..........i Radicali VOGLIONO vincere con i "si" o anche con i "no" pur di raggiungere il quorum PERCHE' QUESTO LI AUTORIZZEREBBE A CANCELLARE LA LEGGE ATTUALE E RIFARLA A TAVOLINO.......per questo i vescovi, a ragion veduta, suggeriscono non il NO
MA PROPRIO L'ASTENSIONE, PERCHE' SOLO NON RAGGIUNGENDO IL QUORUM LA LEGGE NON SARA' TOCCATA..........

I CRISTIANI SI ASTENGANO DA QUESTO DELITTO CONTRO DIO CHE E' IL GIOCARE CON GLI EMBRIONI CHE SONO VITA.........



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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E' giusto ASTENERSI??SI!!!

E' GIUSTO ASTENERSI DAL REFERENDUM SENZA LEDERE IL DIRITTO DEL CITTADINO DI ANDARE A VOTARE?

SI!! PERCHE' L'ASTENSIONE NON E' UN FREGARSENE DEL REFERENDUM, MA E' UN "NON" VOTO, CIOE', NON DELEGARE A CHI, POLITICO, NON SA DISTINGUERE LA VERITA' SULLA VITA QUALE ATTO DI DIO........IL NOSTRO VOTO...NON RAGGIUNGERE IL QUORUM FARA' IN MODO CHE SI EVITINO IMBROGLI SULLA LEGGE SE VINCESSERO I "NO"....

Ma leggiamo cosa dice la Legge........

Quando l’elettore vota senza votare
www.avvenire.it

di Pierluigi Fornari

Come tutti i giuristi che hanno approfondito il tema dei referendum, Aldo Loiodice, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Bari, sottolinea la sostanziale diversità del voto politico da quello sui quesiti abrogativi. Sulla base della nostra Carta fondamentale, il secondo non costituisce un «dovere civico». Il primo, invece, sì. Di più, Loiodice evidenzia che nel dettato costituzionale la scelta di non votare, al referendum, non si configura come una mera omissione, ma una risposta «obbligata» alla richiesta di una valutazione politica di grande peso: un giudizio, cioè, sulla scelta della procedura referendaria nel caso in questione, sull’opportunità di "sfiduciare" il Parlamento dopo un lungo e meditato iter su una materia molto complessa, sull’opportunità di "premiare" con il rimborso delle spese i promotori di quesiti equivoci. «Non si può parlare quindi di astensione – sottolinea –, ma di una vera e propria scelta politica. È ovvio che non andando a votare si pronuncia anche un "no" sul contenuto specifico del quesito, la abrogazione della legge, con l’intenzione semmai di affidarne la modifica al Parlamento».

Eppure, professore, il Consiglio nazionale dei Ds ha parlato di "sotterfugio"...
«Usare questa espressione significa voler distogliere l’opinione pubblica dalla verità costituzionale».

La Costituzione parla di dovere civico…
«È l’articolo 48 ad affermarlo, ma si riferisce al voto politico. Comunque si tratta solo di un richiamo di natura morale. Non c’è alcuna conseguenza giuridica. Nessuna penalizzazione. Un tempo la non partecipazione veniva annotata sui registri dello stato civile. Oggi neppure quello. Comunque il voto politico rimane sempre un dovere civico, perché bisogna dare il proprio contributo al governo del Paese, della regione, degli enti locali».

E il voto referendario...
«Il voto sul contenuto di una legge richiesto dal quesito abrogativo è solo un secondo livello. Prima di esso c’è una scelta politica: quella di andare a votare o meno. È la stessa Costituzione a prevederlo».

Come?
«Il referendum è valido solo se vota la maggioranza degli aventi diritto al voto. Vale a dire che i quesiti vengono respinti se la maggioranza degli elettori decide per il non voto».

L’astensione?
«Non è un’astensione, è un "no" più forte ai quesiti referendari. Dunque non c’è alcun obbligo, neppure morale, di andare a votare per i referendum, anzi di fatto c’è l’obbligo di scegliere tra il recarsi o non alle urne. Il "non voto" non è un’astensione, è una scelta politica precisa: è la scelta di dire "no" due volte».

Ma perché questa differenza con le elezioni politiche?
«Dare il proprio contributo al governo del Paese è un dovere civico, la procedura referendaria invece è una proposta fatta da alcuni, dunque è su di essa in primo luogo che si deve dare un giudizio politico. Solo dopo viene la scelta sul contenuto dei quesiti».

Non vi sono già sufficienti passaggi istituzionali per validare i referendum?
«Prima spetta alla Cassazione dichiararli regolari, poi alla Corte costituzionale giudicare sull’ammissibilità. A quel punto conferirgli validità è compito degli elettori».

Su che base?
«Devono giudicare sull’opportunità politica di quella consultazione popolare. Devono, in altri termini, valutare se il referendum fa spendere il pubblico denaro giustamente, oppure si tratta di uno spreco».

Qual è il messaggio politico del non voto?
«Se una persona non va a votare dice ai promotori del referendum: "Io non sono disponibile a perdere tempo, e non condivido lo spreco di pubblico denaro, per problemi che non si prestano a essere affrontati in una consultazione referendaria"».

Quanto lei dice è confermato dalla legge n.157 del 3 giugno 1999 che consente il rimborso delle spese sostenute dal comitato promotore solo se è stato raggiunto il quorum.
«Se la maggioranza degli elettori ha ritenuto non opportuna quella consultazione popolare, magari perché il quesito è equivoco o ingannevole, lo Stato ne trae le conclusioni. Quel comportamento è infatti l’espressione di un dissenso, non di un’astensione. Si può parlare di astensione quando si tratta di votazioni politiche. Nel caso dei referendum invece è una valutazione precisa sulla scelta di adottare la procedura referendaria per risolvere quei problemi legislativi.

Più volte si è parlato di uso strumentale del refe-
rendum…
«Infatti parecchi referendum non hanno raggiunto il quorum necessario, quindi sono stati dichiarati non validi. L’elettore italiano ha operato delle scelte intelligenti: ad alcuni referendum la maggioranza degli aventi diritto ha dato il voto, che si trattasse di un "sì" o un "no", in modo da raggiungere il quorum; su altri quesiti invece, ci si è comportati diversamente. In questo modo si è espresso un dissenso».

Viene detto "non voto"...
«In realtà è l’unica forma di voto palese. Perché mentre il "sì" o il "no" resterà sempre segreto, chi esprime il dissenso, non andando alle urne, fa un atto palese. Il fatto che non abbia votato risulta. Quindi ci vuole più coraggio».

In ultima istanza l’elettore dà una valutazione, con il suo andare alle urne o meno, sull’uso del denaro pubblico
«Certo, perché andando a votare contribuisco a finanziare i promotori di un’iniziativa che considero assurda, che tra l’altro ha fatto sprecare soldi per la campagna elettorale. Non è escluso che i promotori possano fare un uso strumentale del referendum al fine di ottenere risorse. Lo strumento che ho per dare una valutazione negativa su un eventuale comportamento del genere è non contribuire a far raggiungere il quorum».

Nel caso dei prossimi referendum la difformità rispetto allo spirito della Costituzione sembra rappresentata non tanto dal "non voto", quanto dal fatto che il referendum tende a configurarsi invece che come garanzia per gli "elettori", come prevede l’articolo 75, come un’ulteriore chance per gli "eletti", cioè i gruppi parlamentari che si sono opposti alla legge 40, e sono stati battuti da una larghissima maggioranza.
«È una deformazione del ruolo del referendum, che lo trasforma in un appello rispetto al voto parlamentare. Cioè chi ha perso in Parlamento fa appello al popolo. Una risposta intelligente è dunque non lasciarsi trascinare in questo giudizio di appello. Perché il referendum non può essere utilizzato in questo modo».

Poi nel caso della procreazione medicalmente assistita siamo di fronte ad una materia molto complessa...
«Volerla affrontare solo con un "sì" o con un "no" è segno di superficialità. Il non andare a votare quindi costituisce un giudizio negativo su chi vuole affrontare problemi tecnici e complessi, anche da un punto di vista giuridico, in questo modo. Si valuta che questa procedura sia una manipolazione dell’elettore. Infatti l’elettore non esperto di diritto non comprende le conseguenze di quel voto. È un invito a votare a scatola chiusa, allora è meglio lasciare le cose come stanno».

Si chiede all’elettore di affidarsi ad occhi chiusi ad alcuni slogan referendari...
«Si è sostenuto davanti alla Corte costituzionale che i quesiti erano in favore della libertà di ricerca. Invece è dimostrato che non sono necessarie le cellule staminali embrionali, ma quelle adulte e del cordone ombelicale. Allora invece della libertà di ricerca, si tratta della "libertà di impresa" delle case farmaceutiche, dei produttori di cosmetici, e dei centri che praticano la procreazione medicalmente assistita. Quindi è di fatto una pubblicità ingannevole».

Come reagire?
«L’elettore consapevole di fronte alla equivocità della proposta referendaria, afferma la sua sovranità con il "non voto" mandando ai promotori del referendum questo messaggio: "non mi potete coinvolgere in questo equivoco"».

Il cittadino può anche essere contrario a "sfiduciare" il Parlamento, perché ritiene che abbia operato bene approvando questa legge.
«Certo anche questo è il motivo per cui non si va a votare. Ma è anche lecito fare un discorso di tecnica politica».

Cioè?
«La sinistra e gli altri esponenti referendari, che hanno perso in Parlamento, corrispondono a circa il 45% dei voti espressi nelle politiche. Ma normalmente solo il 70% circa degli elettori si reca alle urne. Quindi coloro che vogliono abrogare la legge sulla fecondazione assistita, pur andando a votare in massa, raggiungeranno al massimo il 30% degli aventi diritto. Allora perché chi è per il "no" gli deve regalare quel 20% necessario per raggiungere il quorum? Non ha senso da un punto di vista politico».

Per ottenere questo 20% in più, si punta a dividere chi è a favore della legge, sollecitando una parte di essi ad andare a votare.
«Chi è per il "no" e va a votare fa – chiedo scusa dell’espressione un po’ forte – la parte dell’"utile idiota", o è in mala fede, perché finisce per far vincere il "sì". Se io so che l’altra parte con il mio non voto perde, perché devo andare alle urne per farlo vincere? Il comportamento intelligente seguito dal popolo italiano in tante occasioni referendarie è questo: quando si è per il "no", non si va a votare».

Anche Fassino quando era contro il referendum che estendeva l’articolo 18 alle piccole aziende, ha mobilitato i Ds per l’"astensione attiva".
«Infatti. Allora perché chi è per il "no" questa volta dovrebbe andare a votare? Per fare un favore a chi? Sarebbe come andare a farsi annegare dietro al flauto magico».

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E' UNA LEGGE CONTRO DIO...SE LA CONOSCI LA EVITI.........

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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Un Comunista sostiene la decisione della Chiesa
(26 febbraio 2005)
«La sinistra sbaglia causa, parola di comunista»

di Pierluigi Fornari www.avvenire.it

Il figlio in provetta, una tappa dell’emancipazione del proletariato? «Grande balla», parola di un «comunista convinto», Pietro Barcellona. Un uomo da sempre di sinistra anche se da qualche anno ha deciso di non fare più politica. Laico, «ma non antireligioso per principio, perché il tema della trascendenza dovrebbe interessare chiunque». A Pannella e compagni che gridano alla penalizzazione dei centri di ricerca nazionali e all’ingiustizia sociale perché i ricchi, a differenza dei poveri, potrebbero andare all’estero a fare quello che è vietato in Italia, il docente di Filosofia del diritto alla facoltà di giurisprudenza di Catania, da uomo di sinistra, risponde così: «È un’ipocrisia. Figuriamoci se il mondo proletario sta aspettando la inseminazione artificiale per emanciparsi...È una battaglia sbagliata che sta seguendo una moda, cioè pensare che la tecnica possa risolvere i problemi profondi della vita umana».
Il filosofo, che nel suo cursus honorum ha annoverato la presidenza di una prestigiosa istituzione del Pci come il «Centro iniziative e studi per la riforma dello Stato» (Crs) guidato anche da Pietro Ingrao, mette in guardia contro la provetta selvaggia: «Il patrimonio genetico – argomenta – è un bene che appartiene alla collettività storica nella quale si è formato. Come debbono essere beni condivisi l’ambiente, le piazze delle città, aspetti della vita economico sociale, così ci sono questioni che riguardano la cultura e la antropologia che non possono essere a disposizione di una libertà senza limiti».

Lei ha affermato che è in gioco un modello antropologico. Cosa intende?
«Caratteristica degli uomini è che non sono animali, ma non si sa bene cosa sono. Questo essere problema a stessi ha dato vita alle diverse forme di civiltà, secondo le risposte che si davano a questo interrogativo. Proprio tale risposta costituisce lo statuto antropologico di una civiltà».

E il nostro statuto antropologico?
«Quello in cui sono cresciuto e vorrei continuare a vivere per gli anni che mi restano. In esso il patrimonio che riguarda il futuro delle generazioni non è disponibile da parte del singolo».

Eppure il fatto di avere un figlio ad ogni costo lo si considera un’espressione di libertà...
«Io non ho una visione individualistica, per cui si trasforma in diritto qualsiasi cosa possa essere oggetto di desiderio. Per principio penso che ci sono limiti costituiti dal fatto che c’è un bene comune, ma non dato una volta per tutte, costituito proprio dallo stratificarsi delle esperienze umane in uno statuto antropologico».

Ma il nostro da cosa è specificamente caratterizzato?
«Lo statuto antropologico nel quale io sono cresciuto è quello secondo cui i bambini nascono da una relazione affettiva tra due figure fondamentali, la figura paterna e la figura materna. Freud che certamente non era un sostenitore della Chiesa cattolica, riteneva che il complesso di Edipo, ad esempio, fosse uno dei motori delle continue trasformazioni creative che gli uomini fanno della loro esistenza. Questo complesso si struttura attraverso una relazione affettiva con le figure fondamentali, che non contano soltanto per la loro individualità fisica, ma anche per il patrimonio culturale che trasmettono».

Lei ha detto che potremo arrivare alla gestazione degli uomini nelle vacche o in laboratorio...
«Se noi stacchiamo il fatto procreativo dalla relazione affettiva e sessuale si può ipotizzare un futuro in cui la produzione degli esseri umani avviene totalmente attraverso le macchine. Una volta combinato tecnicamente l’ovocita e lo sperma, si procederà a costruire artificialmente degli esseri umani. La scienza potrà arrivare a questo. Il problema non è impedirlo. La ricerca deve fare i suoi percorsi per capire quello che può della vita. Ma l’uomo non deve consentire che tutto ciò che è tecnicamente fattibile diventi lecito».

A suo avviso ci sono rischi di pratiche eugenetiche?
«Sono enormi. Inoltre considerare un’espressione di libertà la richiesta di un figlio programmato è in sé contraddittorio. I sostenitori di tale libertà dimenticano che essa è molto legata al caso, ogni forma di pianificazione è il contrario della libertà. Se cominciamo a pianificare i figli biondi, alti, di bell’aspetto, eliminiamo il fattore che consente la libertà. Se il caso non c’è più, se tutto è pianificato, non c’è neppure la libertà. Come uomo che proviene dalla sinistra sono stupefatto...».

Di cosa?
«Sono veramente stupefatto di come Pannella possa essere giocato a destra e a sinistra quasi fosse un jolly, sottovalutando il fatto che è un seminatore di illusorie libertà astratte che dissolvono ogni idea di legame comunitario, di responsabilità collettiva, anche di etica».

C’è dunque un aspetto etico da non sottovalutare?
«Non amo le morali precettistiche, ma mi sento eticamente responsabile nei confronti dei miei tre figli e dei miei tre nipoti ai quali cerco di passare il testimone con un rapporto personale e affettivo, i discorsi, perfino i giochi. Come si fa ad immaginare che i figli possano nascere in modo così astratto, al di fuori di legami affettivi, soltanto perché c’è un desiderio di una donna o di un uomo. Io sono un grande sostenitore dei diritti della donna, ma qui non è problema di essere contro le donne, perché questo è un diritto che negherei agli uomini come alle donne».

Qualcuno obietta che un figlio può nascere anche da un adulterio...
«Non è affatto la stessa cosa, anche se il figlio è adulterino è nato da una relazione affettiva. C’è stata comunque una compromissione totale delle persone».

La trasgressione antropologica della provetta selvaggia è più grave?
«C’è il tentativo dell’uomo di realizzare un vecchio sogno delirante di onnipotenza, quello cioè di autogenerarsi, di nascere dal nulla. Di negare, cioè, la prima vera dipendenza che fa di ciascuno di noi un essere nato da una coppia di genitori. Che siano di fatto o conviventi, non mi interessa. Quello che mi interessa è che il bambino nasca da una relazione d’amore tra un uomo ed una donna. È importante anche che la donna, per averlo avuto nel grembo per nove mesi, ha determinato una relazione intrapsichica con questo essere che sta per nascere che comincia ad attrezzarlo ad entrare nel mondo. Io non riesco a immaginare una forma di accesso al mondo che non sia mediato dal rapporto con la madre».

La sua è un’opzione filosofica?
«È una visione antropologica che riprende le acquisizioni della migliore psicanalisi. Uno degli elementi del "principio di realtà" è che la coppia vive il rapporto sessuale tra sessi diversi come un limite all’onnipotenza. Ciascuno di noi, in altri termini, sa di non potersi riprodurre da solo, non può avere il dominio sulla procreazione. Un grande psicanalista francese Green ha scritto che la differenza sessuale da un lato è la prova della nostra mortalità, perché siamo destinati a finire, e dall’altro il riconoscimento della realtà che cioè solo attraverso il rapporto con l’altro sesso si producono altri esseri umani. Questo aspetto non viene mai discusso, eppure è un aspetto laico, non necessariamente legato ad una visione sacrale della vita. O se si tratta di sacralità è una sacralità molto laica».

Come mai la sinistra si è così smarrita su questo problema? Esiste qualcuno che condivide le sue idee?
«Le confesso che non ne ho trovati molti. La sinistra si è smarrita per una ragione molto semplice: perché ha abbandonato ogni idea di bene comune. Prima, seppure nella forma perversa dello Stato totalitario, sottoponeva l’idea della libertà individuale a qualche limite. Crollata l’adesione a questa forma di Stato, è rimasto solo un atteggiamento libertario».

Con che prospettiva?
«Secondo me una sinistra libertaria non ha molto futuro. La sinistra è nata storicamente come un’eresia del cristianesimo, come una visione del bene comune. Questa eresia è stata portata a conseguenze nefaste, ma non era figlia del liberalismo. Era figlia di un’altra visione».

Eppure alcune femministe di sinistra all’inizio si erano mostrate contrarie a lasciare campo libero alla provetta.
«Io ho lavorato molto con il movimento femminista, eppure constato che alcune sono divenute vittime dello spirito del tempo».

Qualche voce femminile non si è levata contro la provetta selvaggia?
«Su un libro curato dalla psicanalista Lorena Preta, una della relatrici – quasi tutte donne – racconta cose inaudite. Il 70% dei casi di inseminazione non ha successo, e il fallimento di queste pratiche ha effetti traumatici sulle donne, assai più gravi della mancanza di un figlio. Spesso veri e propri casi di psicosi. E inoltre la pratica delle tecniche di procreazione assistita si protrae per anni, perché non è che si ha successo al primo tentativo. Quindi non è affatto una passeggiata in carrozza. Al contrario è un tecnica che dà alla donna spesso una sensazione di deprivazione del corpo, che viene considerato più nella sua oggettività materiale, che nella sua concretezza carnale e anche spirituale. Moltissime donne subiscono questa pratica come un trauma profondo della propria femminilità perché hanno la sensazione di essere trattate come fossero messe in fila in una catena di montaggio».

Un esempio?
«La serie di test che devono subire prima di accedere alle tecniche. Trattate in qualche caso anche con una certa volgarità: magari con l’infermiera che procede all’inseminazione usando per l’embrione l’epiteto di "frittatina". Insomma tali procedure sono applicate in contesti in cui la disumanizzazione è veramente impressionante. Sicuramente dietro questa cosa c’è un grande business, di cui non si parla mai».

Ma non avere un figlio è una sofferenza...
«Lo capisco. Anch’io ho una figlia che desidererebbe un figlio, ma non ce l’ha. Eppure non ricorrerebbe mai a pratiche di questo tipo».

È cattolica?
«No, buddista. Non ricorre all’inseminazione artificiale perché pensa che i figli nascono da una relazione sessuale di due corpi. E conta moltissimo come questa cosa avviene. E il modo in cui un bimbo sta nell’utero materno per nove mesi, è decisivo per la sua vita futura».

E pensare che il far west della provetta permetteva l’utero in affitto
«È ciò che avviene negli Usa con grande tranquillità, ma è una pura perversione. L’utero viene considerato come un contenitore meccanico qualsiasi che può essere un frigorifero, una cella a temperatura fissa. Diviene invece irrilevante il fatto che sia proprio la effettiva madre a tenerlo dentro la pancia. Mi sembro così banali le cose che dico, che sono stupefatto del fatto che non si sia stato una discussione vera. Per questo vedo con favore il referendum, è l’occasione per parlare di tutti questi problemi. Ritengono sbagliato non sfruttare questa occasione».

E infatti ne stiamo parlando e in modo assai approfondito e molto capillare
«Intanto, bisognerebbe spostare uno dei temi della discussione: questo non è uno scontro tra laici e cattolici, è una questione che riguarda la visione dell’uomo che ciascuno di noi ha, sulla base delle sue esperienze, e sul convincimento che si è fatto del futuro di questa specie. È una questione che va oltre i confini delle confessioni, è principalmente una questione di rapporto con le nuove generazioni».

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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Brava Caterina!
E saranno tante le mistificazioni escogitate dalla sinistra per catturare un voto senza consapevolezza e magari basato sull'emotività anticlericale.

Per esempio la sinistra sa benissimo che la legge 40 non è, come scrivono "una legge cattolica", volendo eccitare una ribellione di dignità contro la guida della Chiesa che non deve aver diritto di legiferare sulla coscienza dei laici.

La sinistra sa di mentire, per varie ragioni:

1) la legge 40 non è "cattolica" perché è stata varata da uno Stato laico sovrano e perché ammette comunque la fecondazione in vitro che la morale cattolica non ammette;

2) non è stata votata solo da gente credente ma con una larga maggioranza anche di gente non credente, e tuttora è benvista da una larga aliquota di esponenti del pensiero laico;

3) negli stessi cattolici (quelli più consapevoli almeno) l'avversione alla fecondazione in vitro (e al resto del far west provettaro) non si appoggia primariamente su dati di fede ma di ragione. Ovvero non è vera la posizione dei cattolici perché lo dice la Gerarchia, ma il contrario, la Gerarchia lo dice perché è vero. Quindi la Gerarchia in questo caso, come anche per altre questioni etiche risolvibili con la sola razionalità umana, non parla da credente ma da associazione di cittadini.

4) l'opera tesa a convincere della propria veduta contro una veduta che non si condivide, non è inquadrabile come costrizione ma come libero esercizio della democrazia e civile espressione del dissenso;

5) la posizione della sinistra sarebbe proponibile alla pari se essi potessero dimostrare che nell'embrione non esiste già l'uomo. Ma la realtà è che non lo sanno. Stanno solo nel dubbio e in un dubbio perdente perché tutte le prove scientifiche e razionali depongono per la probabilità della presenza nativa dell'uomo nell'embrione.

6) e, stante la situazione innegabile del punto precedente, nel caso di dubbio di una cosa così preziosa qual è la vita di un essere umano innocente, la regola morale ed etica da seguire è quella che si segue ovunque esista il rischio di uccidere per sbaglio un uomo: astenersi dal compiere l'atto che può risultare uccisivo.

Ma ne riparleremo ampiamente. La cosa non finisce certo qui.
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est modus in rebus
15/03/2005 17:25
 
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Infatti....caro Bereschit......
[SM=g27828]

IL NO fatto DALL'ASTENERSI AD ANDARE A VOTARE vuole anche delegittimare l'accusa assurda che la Legge 40 sia una legge cattolica.........a l contrario invece.CI ASTENIAMO PROPRIO PERCHE' NON LA RICONOSCIAMO AFFATTO........ e se la dobbiamo "sopportare" come sorta di "male minore" perchè è una Legge dello Stato..IL CRISTIANO DEVE POTERSI ESPRIME CHIARAMENTE....e in tal senso l'unica arma che abbiamo è NON ANDARE A VOTARE....UN NON VOTO CHE E' UN NON RICONOSCIMENTO DI QUESTA LEGGE.........

Piuttosto sono amareggiata.e se posso dirlo SCHIFATA...........che su migliaia di discussioni in web CONTRO I CATTOLICI...NESSUNA CHIESA PROTESTANTE O EVANGELICA CHE SIA...HA AVUTO IL CORAGGIO DI PORTARSI IN PRIMA LINEA IN DIFESA DELLA VITA........

Ho letto domande di evangelici del tipo: " Ma DI CHE COSA STATE PARLANDO??"[SM=g27837]

MA COME DI COSA STIAMO PARLANDO?????

Ragazzi.....EVANGELIZZARE non vuol dire soltanto opporsi a qualche chiesa.......o dissentire solo di dottrine..QUI E' IN GIOCO LA VITA FURTURA DI OGNI PERSONA.......

QUI SI STA GIOCANDO A FARE DIO.........

ed io mi auguro che qualche evangelico.abbia il coraggio di GRIDARE LA VERITA'.QUESTA ANCHE E' VERITA'.......DAI TETTI....

Scusatemi lo sfogo.......ma sembra che in questa battaglia siano impegnati e si siano SPORCATI solo i cattolici........e come cristiani questo NON è giusto..non è giusto davanti a Dio...e davanti alla tutela dei nascituri.....


-------------------
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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16/03/2005 10:32
 
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A me sembra che il fatto di non andare a votare sia un "trucco" per avere una maggiore probabilita' di non far passare la legge: infatti in questo modo i cattolici che si astengono si sommano con le persone che si astengono per impossibilita' o dimenticanza di andare a votare.
Vorrei vedere se nel caso in cui la possibilita' di "sommare" questi voti non ci fosse, se ancora l'astensione verrebbe cosi' caldamente consigliata.

16/03/2005 14:18
 
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A me sembra che il fatto di non andare a votare sia un "trucco" per avere una maggiore probabilita' di non far passare la legge: infatti in questo modo i cattolici che si astengono si sommano con le persone che si astengono per impossibilita' o dimenticanza di andare a votare


Dimentichi però che è anche un grandissimo rischio, perchè se malauguratamente (!) il quorum venisse raggiunto, anche per un solo voto, saranno stati sprecati tantissimi voti (quelli degli astenuti cattolici) che in caso di effettivo esercizio del voto sarebbero sicuramente stati dei "no". Tutto a vantaggio dei "sì"! Dunque, il trucco di cui fai cenno non regge. [SM=g27823]
Saluti, Mario
---------------------
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20/03/2005 21:09
 
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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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duemulini e tazzina
scusate m'è partito un colpo e un doppio messaggio.......[SM=g27828]

Vorrei specificare un punto importante.........

L'invito ad asteneresi ad andare a votare è UN NON VOTO, cosa vuol dire? Ne più ne meno di quanto abbiamo letto negli articoli precedenti:
la Chiesa invita i CRISTIANI E LE PERSONE DI BUONA VOLONTA' A NON RENDERSI COLPEVOLI DI QUESTA LEGGE CHE E' CONTRO LA LEGGE DI DIO.......[SM=g27819]

Perchè non andare a votare?
Perchè la Legge 40 non è una legge che può soddisfare l'insegnamento biblico riguardo alla VITA ED ALLA SUA TUTELA..... tuttavia essendo appunto una Legge di uno Stato LAICO la Chiesa è cosciente che NON può OPPORSI.......e di conseguenza ASTENENDOSI DALL'ANDARE A VOTARE è dichiarare e testimoniare che I CRISTIANI ED OGNI PERSONA DI BUONA VOLONTA' CON QUESTA LEGGE NON HA NULLA DA SPARTIRE........

Non si tratta perciò di sostenere dei SI o dei NO!
In entrambi i casi, l'astenzionismo ESONERA IL CREDENTE ALLE LEGGI DI DIO A NON RENDERSI COLPEVOLE DI UNA LEGGE CHE MINACCIA LA VITA DELL'UOMO........

Suggerisco di rileggersi con attenzione la testimonianza di un comunista DOC.il quale.con onestà INTELLETTUALE ha dato e da ragione alla decisione della Chiesa....postato nel messaggio due mi pare......

*************
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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23/03/2005 10:27
 
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>>>>la Chiesa invita i CRISTIANI E LE PERSONE DI BUONA VOLONTA' A NON RENDERSI COLPEVOLI DI QUESTA LEGGE CHE E' CONTRO LA LEGGE DI DIO.......
Perchè non andare a votare?
Perchè la Legge 40 non è una legge che può soddisfare l'insegnamento biblico riguardo alla VITA ED ALLA SUA TUTELA..... tuttavia essendo appunto una Legge di uno Stato LAICO la Chiesa è cosciente che NON può OPPORSI.......e di conseguenza ASTENENDOSI DALL'ANDARE A VOTARE è dichiarare e testimoniare che I CRISTIANI ED OGNI PERSONA DI BUONA VOLONTA' CON QUESTA LEGGE NON HA NULLA DA SPARTIRE........
-------------------------------------------

Buon giorno Caterina.
Questa riflessione è veramente interessante. Mi fa piacere che la tua onestà intellettuale l'abbia riportata nel Forum.
Affermi che la legge 40 è contro l'insegnamento biblico riguardo alla vita.
Affermi che questa legge è contro la "LEGGE DI DIO" e che i cristiani ed ogni persona di buona volontà con questa legge non hanno nulla da spertire.
Allora, gentile Caterina, mi domando, quando, a suo tempo questa legge venne presentata, la voce della CEI non si fece sentire così imperiosa come ora che la legge viene messa in discussione da un "banale, SI-NO" di un referendum?
Prima, in preparazione della proposta di legge, i cattolici di buona volontà non c'erano? Non sono stati i cattolici di buona volontà, a proporla, a motivarla, a votarla? Non sono stati i parlamentari cattolici a difenderla suoi giornali e nelle tv?
Possibile che la CEI, con il card. Ruini, non abbia invitato i parlamentari cattolici a non proporre una legge contro la "LEGGE DI DIO"?
Leggendo i tuoi messaggi, mi accorgo che la CEI, è contraria a questa legge, e, che ha preso posizione proponendo l'astensione, per dimostrare la sua contrarietà.
Ricapitolando.
La Chiesa intesa come gerarchia, invita ad astenersi al voto, sperando che non si raggiunga il quorum, in modo che questa legge "CONTRO LA LEGGE DI DIO" rimanga in vigore nonostante sia contraria. Chiarissimo.
Ma, mi domando, se questa legge è contro "LA LEGGE DI DIO" anche se voluta e votata da parlamentari cattolici, non sarebbe meglio farla decadere e, proporne una migliore?

Ciao
Maurizio
24/03/2005 01:34
 
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>>>Piuttosto sono amareggiata.e se posso dirlo SCHIFATA...........che su migliaia di discussioni in web CONTRO I CATTOLICI...NESSUNA CHIESA PROTESTANTE O EVANGELICA CHE SIA...HA AVUTO IL CORAGGIO DI PORTARSI IN PRIMA LINEA IN DIFESA DELLA VITA.......
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Nel leggere questo tuo sfogo, gentile Caterina, mi permetto di ricordarti che, avere idee contrarie a quelle della chiesa cattolica romana, non vuole dire essere codardi. Vuole semplicemente dire pensarla diversamente.
E su questo tema c'è chi come cristiano ha le idee coraggiosamente chiare.
Leggo e riporto dal Venerdì di Repubblica:
Sull'invito a boicottare le urne referendarie della CEI, il presidente della Tavola valdese, pastore Gianni Cenre scrive su Nev, l'agenzia della federazione delle Chiese Evangeliche:
" E' un'ingerenza insopportabile nella vita pubblica del nostro Paese. Il fatto che una chiesa possa incitare i suoi fedeli a boicottare un istituto come il referendum, che regola la vita pubblica e civile di un paese democratico, è inaccettabile"
" Un buon cristiano è anche un buon cittadino che esercita sempre il diritto-dovere di voto. E io avrei preferito che fosse passato il referendum radicale"
Dice il pastore Genre, che voterà si ai quattro referendum, ed è favorevole alla fecondazione eterologa, alla ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali, e contrario al tetto dei tre embrioni e dell'impianto unico e contemporaneo. Sulla personalità giuridica dell'embrione, Genre specifica:
"E' indubbio che contenga una forma di bios, ma se parliamo di difesa della vita, bisogna mettersi daccordo su quale vita, perchè in Italia se ne fa una questione idolatrica. Io la ritengo consapevole, piena e dignitosamente vissuta. Quindi se la ricerca sulle staminali può aiutare chi è affetto da una malattia genetica non ho dubbi".

Come vedi Caterina, altre confessioni cristiane la pensano diversamente, senza "idolatria" sono contrarie alla legge 40. E hanno il coraggio di dirlo.

Ciao
Maurizio
24/03/2005 09:37
 
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Mi permetto...

La Chiesa intesa come gerarchia, invita ad astenersi al voto, sperando che non si raggiunga il quorum, in modo che questa legge "CONTRO LA LEGGE DI DIO" rimanga in vigore nonostante sia contraria. Chiarissimo.
Ma, mi domando, se questa legge è contro "LA LEGGE DI DIO" anche se voluta e votata da parlamentari cattolici, non sarebbe meglio farla decadere e, proporne una migliore?

Se dici di leggere spesso le opinioni dei cattolici, allora devo concludere che fingi di non sapere il perchè.
Se un cattolico deve decidere tra due alternative, legge non perfetta ma danno minore o assenza di legge/legge peggiore, cosa sceglie? Anche in fase di proposta della legge, il cattolico realista sa che non otterrà mai una legge che risponde perfettamente ai principi cattolici e quindi sceglie, ed è il massimo che può fare, di sostenere una legge appunto non perfetta, ma comunque con un minor danno... Ora che abbiamo una legge, la 40, che sensibilmente migliora la situazione rispetto al far west che radicali e compagnia bella preferiscono, pensi che il cattolico non debba difenderla (e con tutti i mezzi). Hasta la victoria siempre (al referendum soprattutto! [SM=g27824] )
Saluti, Mario
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24/03/2005 15:36
 
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>>>Se dici di leggere spesso le opinioni dei cattolici, allora devo concludere che fingi di non sapere il perchè.
----------------------------------
Caro Mario, la fretta è cattiva consigliera. Leggi con calma. Rifletti. Poi rispondi.
Sto naturalmente scherzando, però.....calma.
Caterina ha affermato che i cattolici non vogliono questa legge in quanto è "CONTRO LA LEGGE DI DIO".
IO ho chiesto, e naturalmente lo chiedo anche a te, perchè la CEI con il card Ruini non ha esternato pubblicamente (come fa col referendum) il disappunto nei confronti dei parelamentari proponitori, cattolici, (PRIMA) che venisse proposta in Parlamento per il dibattito e il voto.

>>>Se un cattolico deve decidere tra due alternative, legge non perfetta ma danno minore o assenza di legge/legge peggiore, cosa sceglie?
-----------------------------------
Legge non perfetta? Danno minore? ma Mario, stai parlando di una legge "CONTRO LA EGGE DI DIO" :(

>>>>Anche in fase di proposta della legge, il cattolico realista sa che non otterrà mai una legge che risponde perfettamente ai principi cattolici e quindi sceglie, ed è il massimo che può fare, di sostenere una legge appunto non perfetta, ma comunque con un minor danno
-----------------------------------
Dai Mario, fai il bravo:)
Temo che stai giustificando una "operazione" politica della CEI che (secondo me) guarda più in là. E che in questo caso per guardare più indietro.
IL Vaticano è stato ben zitto, quando è stata presentata la proposta di legge contraria alla "legge di Dio". Ripeto, se fosse intervenuto mobilitando le parrocchie facendo leva sulla coscienza religiosa dei singoli deputati cattolici, questa legge sarebbe diversa.
Ma non lo ha fatto, perchè (secondo me) questa legge, andava così fatta "prescindendo dalla legge di Dio, che in politica non c'entra nulla e, la chiesa cristiana apostolica romana quì ha fatto politica" per potere poi, grazie alla contraddizione dei tre embrioni obbligatori, mettere mano sulla legge dell'"Interruzzione della gravidanza". Perchè è lì che la legge 40 vuole andare e chiudere il cerchietto clericale.
Altrocchè, che vi astenete, perchè siete contrari ad una legge che è contraria alla "LEGGE DI DIO".

>>> pensi che il cattolico non debba difenderla (e con tutti i mezzi).
------------------------------
Mà, secondo la cattolica Caterina, l'astensione è contro una legge che è contro la "LEGGE DI DIO" e non per difendere una legge che è contro "LA LEGGE DI DIO"
Vedi un pò tu!

>>>>>>Se dici di leggere spesso le opinioni dei cattolici, allora devo concludere che fingi di non sapere il perchè.
--------------------------------------
Sì, caro Mario, credo di conoscere la strategia dei cattolici che compongono la CEI.
Bisognerebbe che i "politicanti" religiosi, spiegassero, a tante brave, sincere e oneste "caterine", la verità.

>>>Hasta la victoria siempre (al referendum soprattutto!
--------------------------------------
VICTORIA? Se vincono i sì, hai perso.
Se vincono i no, hai perso perchè rimane una legge contro la legge di Dio.
Se vince l'astensione, hai perso perchè astenendovi fate mantenere una legge contro quella di Dio.
Scusa, quele "victoria"?
Mario, tu che sei un "cristiano adulto", sai bene dove si vuole mirare. Dillo, e si chiarisce il contendere.

Ciao
Maurizio
24/03/2005 17:38
 
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Legge non perfetta? Danno minore? ma Mario, stai parlando di una legge "CONTRO LA EGGE DI DIO" :(

Ti chiarisco un po' le idee.
Quando si dice difendere la legge 40 non si intende dire "condividerla in pieno", ma semplicemente evitare che venga modificata in peggio (è questo lo scopo dei referendari).
Perchè difendere la legge 40, anche se non corrisponde perfettamente ai principi cattolici? Ti faccio un esempio così vediamo se capisci (dopo di che non mi chiedere i disegnini perchè non so disegnare [SM=g27828] )! Se un parlamentare antiabortista sa che è possibile che una maggioranza voti un provvedimento che riduca da 3 a 2 mesi il termine massimo entro cui si può ricorrere all'uccisione del feto, e sa che non potrà mai e poi mai ottenere una maggioranza che invece voti la totale abolizione dell'aborto, cosa deve fare? Non vota quel provvedimento perchè in ogni caso va contro i suoi principi? Sarebbe un po' sciocco secondo me! (ovviamente non escludo che ci siano cattolici che la pensino diversamente)

Temo che stai giustificando una "operazione" politica della CEI che (secondo me) guarda più in là. E che in questo caso per guardare più indietro.
IL Vaticano è stato ben zitto, quando è stata presentata la proposta di legge contraria alla "legge di Dio". Ripeto, se fosse intervenuto mobilitando le parrocchie facendo leva sulla coscienza religiosa dei singoli deputati cattolici, questa legge sarebbe diversa.
Ma non lo ha fatto, perchè (secondo me) questa legge, andava così fatta "prescindendo dalla legge di Dio, che in politica non c'entra nulla e, la chiesa cristiana apostolica romana quì ha fatto politica" per potere poi, grazie alla contraddizione dei tre embrioni obbligatori, mettere mano sulla legge dell'"Interruzzione della gravidanza". Perchè è lì che la legge 40 vuole andare e chiudere il cerchietto clericale.
Altrocchè, che vi astenete, perchè siete contrari ad una legge che è contraria alla "LEGGE DI DIO".

Quel "secondo me" dice tutto: mera dietrologia!

VICTORIA? Se vincono i sì, hai perso.

Più che io, perdono soprattutto chissà quante innocenti vite umane (ah già, non sono persone...[SM=g27825] )!

Se vincono i no, hai perso perchè rimane una legge contro la legge di Dio.

Diciamo che il bicchiere completamente vuoto si riempie a metà.

Se vince l'astensione, hai perso perchè astenendovi fate mantenere una legge contro quella di Dio.

Vedi sopra.

Mario, tu che sei un "cristiano adulto", sai bene dove si vuole mirare. Dillo, e si chiarisce il contendere.

Lo dico: difendere la vita! Ma ovviamente non sei d'accordo. [SM=g27818]
Saluti, Mario
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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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24/03/2005 19:49
 
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Se vince l'astensione, hai perso perchè astenendovi fate mantenere una legge contro quella di Dio.

....................

NO! è falso........
ed è esattemente il contrario.......
Se vincono i "NO" la Legge resta così fino a quando cambierà il Governo...il quale con qualche sotterfugio come in passato, troverà il modo per ritoccare la Legge perchè comunque avrebbe raggiunto il quorum.....
Se vincono i "SI"...la Legge viene cambiata subito........

In entrambi i casi la Legge sarà toccata....

Perchè l'astensionismo è più credibile?

Per due motivi:

Perchè dalle cronache nostrane un referendum che non ha raggiunto il quorum finisce carta straccia...un referendum che invece ha passato il quorum, indipendentemete dai si o no.....è stato sempre UTILIZZATO PER CREARE DECRETI O MODIFICHE ALLE LEGGI CHIAMATE IN CAUSA.......

secondo motivo: NOI NON CI RICONOSCIAMO ASSOLUTAMENTE IN QUESTA LEGGE.....l'astenersi non è un fregarsene, ma DIRE AL GOVERNO ED ALLO STATO CHE NOI NON RICONOSCIAMO QUESTA LEGGE..... e se il quorum non fosse raggiunto vincerebbe LA LEGGE DI DIO CONTRO QUELLA DEGLI UOMINI........almeno per ora.e almeno in questo caso.....

Per il resto documentatevi qui:


www.impegnoreferendum.it

La legge 40 è “cattolica”?


In nessun modo la Legge 40 si può definire “cattolica”, in quanto si discosta notevolmente dalla visione antropologica della Chiesa. Rilevanti sono almeno tre punti:

la legge prevede l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita anche da parte delle coppie di fatto (è la prima volta che una legge italiana concede questo riconoscimento), quando per la morale cattolica la decisione di avere figli è legittima soltanto all’interno del matrimonio.

per la Chiesa l’apertura alla vita che rende possibile la collaborazione alla creazione secondo il disegno di Dio, ha senso soltanto come esito dell’unione sessuale di marito e moglie. Per cui ogni tipo di fecondazione assistita – anche quella omologa consentita dalla Legge 40 – è moralmente illecita.

Anche se all’articolo 1 la legge garantisce i diritti “di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito”, di fatto essa propone tecniche abortive. La fecondazione artificiale infatti comporta sistematicamente l’eliminazione di numerosi embrioni umani.
************************


«Poi, certo, ciascuno sarà libero di recarsi o no alle urne. Ma deve trattarsi per l’appunto d’una scelta consapevole, e non già di un’imposizione più o meno mascherata».

Michele Ainis
(«La Stampa», 1° marzo)


Vi domanderete: e quale sarebbe l’eventuale imposizione? «La decisione di farci votare il 5 giugno – prosegue Ainis – (nell’ambito di un ponte lungo quattro giorni), o peggio ancora il 12 (quando le spiagge sono ormai piene di lettini e d’ombrelloni) implicherebbe la volontà di sabotare la consultazione. E sarebbe una volontà illegittima, anche perché nessun ostacolo giuridico impedisce di tenere a maggio il referendum, pur in concomitanza con le amministrative: un abbinamento anzi felice, se lo scopo è di coinvolgere davvero gli elettori». Ciò che rende insopportabili certi interventi è il tono sottilmente insinuante. Sia allora chiaro che a nessuno è consentito di ricorrere a trucchi e trucchetti. I cittadini devono poter andare alle urne, o non andarci, compiendo una libera scelta, libera perché informata e consapevole. Ma il trucchetto più smaccato è proprio di abbinare il referendum alle amministrative. Anche se qualcuno ne sarebbe comprensibilmente "felice".
***********************************

il resto leggetelo nel sito di informazionereferendum





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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25/03/2005 08:57
 
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>>>Per il resto documentatevi qui:
---------------------------------------
Nelle varie documentazioni che ci proponi, gentile Caterina, ti inserisco un commento dell'ex direttore di Famiglia Cristiana Don Zega, iL quale afferma sulla Stampa:

" L'ASTENSIONE NON E' INTELLIGENTE "

"L'stensione non rende merito all'intelligenza" Alla domanda se la Chiesa e il mondo della comunicazione è di maggiore apertura, il prelato risponde:
" A parole si, nei fatti molto meno" e "l'esempio più rumoroso in Italia è appunto l'atteggiamento che dovrebbero tenere i cattolici di fronte al referendum sulla legge 40" Perchè "prima ancora che si cominciasse a discutere sulle diverse opzioni, la gerarchia ha di fatto "deciso" per bocca del suo presidente, il cardinale Camillo Ruini, che l'astensione.....era la via regale
per proteggere i valori cristiani in gioco"
"Si è persa l'occasione per rendere più consapevoli e coinvolgenti le scelte dei cittadini, credenti e non, che guardano alla Chiesa come a un referente affidabile, soprattutto su temi alti quali l'inizio e la fine della vita umana. Il risultato è che adesso il non voto.....appare più un allineamento che il frutto di un coinvolgimento maturato nella coscienza collettiva"

Come vedi, gentile Caterina, ci sono cattolici che non si allineano dogmaticamente all'"OBBEDISCO" ma usano il "coraggio" della loro intelligenza. E da "cattolici adulti" lo dicono.
"Cattolici adulti" fuori dalle strumentalizzazioni fatte dopo che Prodi lo ha detto.
Cattolici adulti riferito anche a quei cattolici che, non per obbedire alla gerarchia, ma per "ratio" ritengono valido astenersi.
Mi sembra che Don Zega, abbia ben illustrato la sua, personale posizione, in merito.

Ciao
Maurizio
25/03/2005 09:46
 
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Incontrasto con il parere di Don Zega...
Io direi che l'astensione, al momento attuale, è la cosa più intelligente da proporre. E spiego perché al momento attuale...

Dio sa se, come catechista di adulti e membro del GRIS che tende a rendere coscienti le persone dei motivi per cui si crede, sono o no favorevole alla libera espressione della propria fede.
Ma questo stesso atteggiamento, che è l'ideale a cui tendere, mi spinge a dire che, finché non sia raggiunto questo ideale di coscientizzazione non è bene comportarsi come se lo si fosse raggiunto. Sarebbe come pretendere che una persona poco esperta maneggi armi da fuoco.

Il mio discorso (e credo anche quello del card. Ruini come di chi si è allineato con la sua indicazione) è realistico e si basa sul fatto che la gente IN ITALIA E IN QUESTO FRANGENTE STORICO DEVE ESSERE RIEVANGELIZZATA. E per parte loro i filosofi direbbero che deve ritrovare il "pensiero forte". Una intera generazione di trasmissioni alla Maurizio Costanzo Show (tanto per prendere un campione) hanno ridotto il pensiero forte della nostra popolazione a pensiero debole e la sua capacità di certificazione a opinione basata sul consenso statistico (quanta gente per esempio non coglie l'immoralità dell'aborto appoggiandosi al fatto che "è legale"?). Anche il proliferare della bellezza di circa 600 denominazioni cosiddette religiose, alternative ad una fede quasi unanime di un tempo, non dimostrano ad abundantiam la incapacità di discernimento e la vulnerabilità del "demo" italiano? Come mai tanta gente si lascia abbindolare da maghi e fattucchieri, da pseudoreligioni, sette e new age?
E allora come si fa a chiedere di votare consapevolmente a gente che non è matura per capire i motivi per cui la Chiesa (ma anche molti esponenti laici) ritiene che l'embrione è uomo a pieno diritto dell'uomo già nato?

Verrà, quando verrà, il giorno in cui ciascuno saprà rendere conto dei motivi della propria fede, e allora sì che sarà un plebiscito concorde la votazione. Finché questo non è possibile è giusto che chi ha meno senno si appoggi a chi ne ha di più. Così i fedeli si appoggiano ai propri pastori che dicono loro: se si trattasse di esprimere la nostra fede anche noi che sappiamo perché l'embrione è intangibile andremmo a votare per testimoniarla. Ma se così facendo noi rischiamo di perdere perché molti italiani che, ben informati, voterebbero come noi, di fatto non essendo ben informati e formati potrebbero con leggerezza votare a favore della uccisione degli embrioni, allora è saggio utilizzare la possibilità dell'astensione.

Sì, è decisamente la cosa più saggia e più intelligente l'astensione, al momento.
La sottoscriviamo. Pur di salvare queste creature che, se potessimo sentirle, ci direbbero: adoperate il sistema che ritenete più efficace, purché ci salviate dalla morte.
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est modus in rebus
25/03/2005 10:25
 
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>>>>2) non è stata votata solo da gente credente ma con una larga maggioranza anche di gente non credente
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OOPPSSS!!! Forse l'età mi giuoca un brutto scherzo.
Caro e simpatico berescitte, mi puoi dire quali sono stati i deputati "atei" cioè non credenti, che in parlamento hanno votato "in larga maggioranza" la legge 40? Non ricordo più i loro nomi.
Ricordo, questo si, ma chiedo scusa se sbaglio, che dei deputati dell'opposizione di centro/sinistra, credenti cattolici, abbiano votato la legge 40 o si siano astenuti per motivi di coscienza.

>>>>5) la posizione della sinistra sarebbe proponibile alla pari se essi potessero dimostrare che nell'embrione non esiste già l'uomo. Ma la realtà è che non lo sanno.
--------------------------------------
Sinistra, sinistra, "berescitte" mi sembri Silvio Berlusconi che vede i "comunisti" sotto il letto.
Ma daiii. Valdesi, Avventisti, Ebrei, Lega musulmani in Italia, sul referendum e sull'embrione la pensano diversamente dai cattolici curiali. Sono di sinistra? E' di sinistra anche Don Zega che contesta l'astensione?

>>>Stanno solo nel dubbio e in un dubbio perdente perché tutte le prove scientifiche e razionali
--------------------------------------
TUTTE? "berescitte" a volte mi fai germogliare nell'animo una irrefrenabile "soave tenerezza".
La mia modestissima cultura non è pari alla tua, ma TUTTE vuole dire "l'intera quantità, l'intero numero, il pieno complesso senza esclusione di alcuna parte o alcuni elementi dell'insieme, esprime il concetto della pienezza della compiutezza"
Ora, tenero berescitte, anche in una visione integralista come tu hai su questo delicatissimo argomento che tante coscienze lacera, permettimi di dirti.....rilassati.
Gli scienziati che hanno presentato all' ONU lo statuto sull' embrione sono improvvisamente morti? alla loro morte, miracolosamente lo statuto si è volatizzato come nelle migliori tradizioni dei film di fantascienza?
Apprezzo la tua volontà di "avere ragione" ma non è "esternando quello che si vorrebbe come che fosse" che si dimostra la ragione.
Il mondo scientifico è diviso, e lo sai bene ma, "razzoli male"
La razionalità anch'essa è divisa e lo sai bene ma, "razzoli male"

Comunque, l'affetto che mi lega a tanti cattolici, si anche a te e quelli di tutto il Forum, mi consente di continuare a confrontarmi con voi perchè, so bene, che nel dialogo anche "aspro" alcuni temporanei convincimenti si possono rafforzare o addirittura radicalmente modificare.

In attesa di illuminazioni future
Un caro saluto sincero e affettuoso
Maurizio
25/03/2005 11:05
 
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In dubiis abstine

Il mondo scientifico è diviso, e lo sai bene ma, "razzoli male"



Ergo in dubio pro reo. Devo aggiungere che il tuo ragionamento è fallace: Berescitte ha affermato che tutte le prove sono dalla nostra parte, non che tutti gli scienziati sono dalla nostra parte. Il numero degli scienziati che aderiscono ad uno schieramento o all’altro prescinde completamente dal numero delle prove presentate. Quando Eintesin pubblicò la sua teoria della relatività gli arrivò una lettera firmata da cento scienziati tedeschi filonazisti che rifiutavano la sua teoria. La risposta fu emblematica: “Essere in cento non significa avere ragione”. Infatti non è solo la natura delle prove a influenzare il giudizio di un esponente del mondo scientifico ma anche il laicismo imperante e la paura di apparire retrogrado, l’inettitudine filosofica, l’anticlericalismo, la mentalità edonistica, l’egoismo che si rifiuta di riconoscere diritti ad un embrione perché è più comodo sbarazzarsene, l’etica della “qualità della vita” con le sue derive eugenetiche ecc. (Sullo schieramento opposto uno scienziato credente è influenzato da fede, bigottismo, predica del parroco, etica della sacralità della vita ecc.)
Ecco perché Galileo ha messo fine agli ipse dixit: gli argumenta ex auctoritate nelle questioni scientifiche sono del tutto irrilevanti nello stabilire chi abbia più prove dalla sua parte.

Ciao
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
25/03/2005 12:51
 
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Caro Maurizio che scrivi:
Come vedi, gentile Caterina, ci sono cattolici che non si allineano dogmaticamente all'"OBBEDISCO" ma usano il "coraggio" della loro intelligenza. E da "cattolici adulti" lo dicono.
"Cattolici adulti" fuori dalle strumentalizzazioni fatte dopo che Prodi lo ha detto.
Cattolici adulti riferito anche a quei cattolici che, non per obbedire alla gerarchia, ma per "ratio" ritengono valido astenersi.
Mi sembra che Don Zega, abbia ben illustrato la sua, personale posizione, in merito.

Ciao
Maurizio

***************

mettiamo i puntini sulle "i"..........a noi de Prodi non ci interessa un fico secco.........[SM=g27828]
così come dei tanti "don" che parlano A TITOLO PERSONALE.....vedi Maurizio.....2000 anni fa, grazie all'Istituzione della Chiesa...siamo scesi da quella che la Bibbia identifica come.TORRE DI BABELE.........dove ognuno esprimendo pareri personali, finisce col non seguire alcuna linea ETICA-MORALE, ma si ostina più semplicemente a SOSTITUIRSI DIRETTAMENTE A DIO.......

Comprendo.se ti definisci ateo, questi sono discorsi che non puoi comprendere..eppure mi fa specie che qualcuno che si definisce NON CREDENTE....pretende però di utilizzare poi ciò che scrivono alcuni credenti TRAVIATI ED OFFUSCATI per dire la propria.....è come se un cieco, nato cieco...pretendesse di insegnare di che colore sia il latte.....

FEDE E RAGIONE devono camminare insieme....
Prodi ad esempio ha fatto la sua scelta, che la perseguisse sono affari suoi, ma non si esprime in nome di Dio....[SM=g27835] piuttosto si esprime per i suoi interessi personali e politici...amen!

Il punto, caro Maurizio è che ti invito ad usare la TUA TESTA e non quella di altri....prova a chiederti fino a che punto ci è lecito SOSTITUIRCI NELLA CREAZIONE....e chi ci da il diritto di creare un futuro fatto di persone SELEZIONATE....
Ma come...sbaglio o si giunse a condannare Hitler per la questione della razza ariana?

Nella modernissima Svezia una Commissione Europea sta indaganto su un fatto sconcertante:
da 40 anni si SELEZIONAVANO I NASCITURI.....la questione è emersa da alcune denuncie di donne di 75 anni oramai stanche di questo peso....le quali furono COSTRETTE a subire la sterilizzazione....con loro c'è dietro un esercito di donne, infatti da dieci anni una Commissione Medica stava studiando uno strano fenomeno: da 20 anni non nascevano se non in una insignificante statistica, portatori di handicap.....il cui numero è collegabile dal conto degli immigranti....e lo hanno scoperto perchè non si spiegavano come mai nella grande svezia tutti sembravano fatti con lo stampino: alti biondi occhi celesti....dietro c'era stata una lunga serie di STERILIZZAZIONI PAGANDO PROFUTAMENTE LE FAMIGLIE.........
(notizia comparsa sul Corriere della sera dei primi di marzo 2005)

e con questo chiudo........Buona Pasqua Maurizio.ti auguro di scoprire la tua meravigliosa ora del Getsemani....[SM=g27823]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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25/03/2005 12:54
 
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>>>Ti faccio un esempio così vediamo se capisci
--------------------------------
Grazie di cuore per la tua propedeutica e pedagogica disponibilità.

>>>>>(dopo di che non mi chiedere i disegnini perchè non so disegnare )!
---------------------------------------------
Peccato, ma, capisco che di più non posso pretendere. Fai anche troppo.

>>>Ti chiarisco un po' le idee.
Quando si dice difendere la legge 40 non si intende dire "condividerla in pieno", ma semplicemente evitare che venga modificata in peggio (è questo lo scopo dei referendari).
-------------------------------------
Guarda caro Mario, vorrei serenamente farti capire la domanda che ho fatto precedentemente.
la CEI poteva evitare che la legge 40 così nascesse, se avesse preso una forte e decisa posizione all'atto della sua preparazione. "PRIMA" che venisse presentata in aula per la sua votazione, considerando che la quasi totale maggioranza di parlamentari è cattolica.
Perchè il cardinale Ruini dall'alto della sua presidenza non ha tuonato anatema per una "PROPOSTA" di legge anti legge di Dio?
Perchè il VATICANO non ha preso posizione durante la votazione?
Ecco la "dietrologia".
Solo a "referendum" annunciato e poi approvato il Vaticano si è organizzato per il boicotaggio elettorale.
Il tuo pedagogico esempio non c'azzecca, caro Mario. Non sto parlando di "dopo" ma di "prima" della sua approvazione.
Secondo me, il Vaticano vuole questa legge perchè grazie a delle "pacchiane" contraddizioni evidenti e messe apposta, come l'obbligo "cieco" dell'impianto dei tre embrioni, lasciando che poi si possa abortire dopo, a feto avanzato, (questa è micidiale), si metta mano alla legge sulla "interruzione della gravidanza".
Il timore di perdere anche questo referendum come quello del divorzio e dell'aborto, ha fatto modificare la stretegia politica del clero Vaticano.
In un confronto alla pari la posizione del "no" è debole e perdente, (secondo me), come lo era per divorzio e aborto, e visto che lo è anche, (secondo loro), provano con l'astensione.

Ciao
Maurizio









________________________________________

www.giframinori.org

24/03/2005 19.38
IP: Nascosto

25/03/2005 14:11
 
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Caterina ha detto:

>>>eppure mi fa specie che qualcuno che si definisce NON CREDENTE....pretende però di utilizzare poi ciò che scrivono alcuni credenti TRAVIATI ED OFFUSCATI per dire la propria
------------------------------
Caterina, aspetta. Sei caduta in un incidente di persorso, ma, non preccuparti....capita.

Non è stato il quotidiano della CEI "Avvenire" a pubblicare l'intervista di "Un comunista sostiene la posizione della Chiesa"?
Non ti ha fatto specie questo uso di "traviati e offuscati" per dire la propria?
E ancora:
non sei stata tu, a pubblicare quell'intervista in questo Forum?
Perchè questo tuo uso di traviati per dire la tua?
Io penso invece che abbia fatto bene Avvenire a pubblicare quell'intervista, perchè ha portato delle riflessioni "fuori dal coro cattolico".
E penso quindi che sia giusto riportare quei commenti di persone "fuori dal coro laico" inseriti a pieno titolo nel mondo cattolico come don Zega, ma che la pensano diversamente per ampliare e approfondire il dibattito.

Se ci sei ancora, un caro saluto
Maurizio


25/03/2005 14:47
 
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Carissimo Maurizio
La tua ultima critica a me, dimostra con chiarezza la saggezza di aver scelto noi la politica dell'astensione.
Tu infatti sembra (preferirei sbagliarmi ma i tuoi post suonano così) che fai dipendere la verità solo dal numero di votanti pro o contro (infatti enumeri gli scienziati che...). Ma, come giustamente ti ricorda Polymetis, qui i pareri contano zero, o al massimo, servono solo a spingerci ad esaminare più a fondo la questione. Un parere fatto di mille persone non vale una certezza motivata da una singola persona.
E qui, tra noi foristi, si va caccia di ragioni, da cui sole dipende la certezza o la maggiore o minore probabilità. Perciò i pareri stanno a zero.

Quanto alle ragioni, sì, non temo di affermarlo. Esse depongono tutte e favore dell'esistenza del fattore umanità nel concepito di donna. E con l'umanità del suo essere persona* senza la quale l'umanità sarebbe animalità.

E comunque, anche nel caso che ci si voglia appigliare a San Tommaso**, la conclusione obbligata, per abortisti e non, è che ci troviamo di fronte alla incertezza. E in questa situazione l'etica esige che, dato il pericolo in gioco (assassinio probabile di un innocente) si debba scegliere il procedimento più tutelante (regola del tuziorismo), che è quello di non eliminarlo.

___________________________
* Potrei dire "personalità" ma preferisco riservare questo termine alla statura che la persona raggiunge con il suo sviluppo in conoscenze e esperienza.
** Il che non sarebbe corretto come ti ho spiegato in un post poiché i ragionamenti di un filosofo sono validi in base alla sua logica, quanto alla loro espressività del reale valgono quanto vale la base di partenza (empirica o scientifica che sia) e se la base di partenza di Tommaso era scientificamente carente perché ignorava i miliardi di informazioni che già esistono nello zigote, è chiaro che la sua deduzione logica di probabile non esistenza dell'anima a quello stadio è fallace perché è falso il dato scientifico, non perché è falsa la sua logica che richiedeva una base nobile per l'insediamento dell'anima. Lo zigote ora lo sappiamo è arcinobile.
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est modus in rebus
26/03/2005 00:06
 
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Caro Maurizio che scrivi:
Caterina, aspetta. Sei caduta in un incidente di persorso, ma, non preccuparti....capita.

Non è stato il quotidiano della CEI "Avvenire" a pubblicare l'intervista di "Un comunista sostiene la posizione della Chiesa"?
Non ti ha fatto specie questo uso di "traviati e offuscati" per dire la propria?
E ancora:
non sei stata tu, a pubblicare quell'intervista in questo Forum?
Perchè questo tuo uso di traviati per dire la tua?
Io penso invece che abbia fatto bene Avvenire a pubblicare quell'intervista, perchè ha portato delle riflessioni "fuori dal coro cattolico".
E penso quindi che sia giusto riportare quei commenti di persone "fuori dal coro laico" inseriti a pieno titolo nel mondo cattolico come don Zega, ma che la pensano diversamente per ampliare e approfondire il dibattito.

Se ci sei ancora, un caro saluto
Maurizio

*************

quando commetto errori sono felicissima di poter fare le mie scuse[SM=g27828] e mi capita.........
ma in questo caso sei tu che forse non hai capito cosa sta facendo la CEI con Avvenire.sta inserendo le varie contestazioni ALLE QUALI DA POI DELLE RISPOSTE DI RIMANDO.tu mi sa che leggi le contestazioni ed ignori LE RISPOSTE.........[SM=g27835]

Indubbiamente chi la pensa diversamente AIUTA IL DIBATTITO AD APPROFONDIRLO MA ANCHE PER CHIARIRLO.cioè possiamo parlare ma alla fine dobbiamo trarne delle conclusioni.......le conclusioni di Avvenire che appoggia la CEI sono chiarissime: ASTENSIONE......e più si approfondisce il tema e più ti accorgerai che la CEI ha preso una saggia nonchè eroica decisione........

Io ho messo un solo testo è vero........ma sono tre mesi che LEGGO TUTTI I GIORNI GLI AGGIORNAMENTI....segui anche tu la cronistoria su Avvenire e poi ne riparliamo.......[SM=g27828]

a Mario gli chiedi:

Guarda caro Mario, vorrei serenamente farti capire la domanda che ho fatto precedentemente.
la CEI poteva evitare che la legge 40 così nascesse, se avesse preso una forte e decisa posizione all'atto della sua preparazione. "PRIMA" che venisse presentata in aula per la sua votazione, considerando che la quasi totale maggioranza di parlamentari è cattolica.
Perchè il cardinale Ruini dall'alto della sua presidenza non ha tuonato anatema per una "PROPOSTA" di legge anti legge di Dio?
Perchè il VATICANO non ha preso posizione durante la votazione?


************

NO......LA CEI NON POTEVA EVITARE CHE LA LEGGE 40 NASCESSE IN QUEI TERMINI O IN ALTRI..una prova l'abbiamo con l'aborto e il divorzio....la Chiesa si oppose, ma il mondo laico cattolico era oramai UBRIACATO DALLA PAROLA LIBERTA'..........L'UTERO è MIO E LO GESTISCO IO.gridavano le femministe..coinvolgendo così ogni donna anche fra i fedeli della Chiesa.....per non parlare della TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE.condannata nell'83 da Giovanni Paolo II.......
Quale posizione doveva prendere il Vaticano SE LE TELIVISIONI HANNO SEMPRE TACIUTO CIO' CHE DICEVA LA CEI UFFICIALMENTE?

Il Papa di recente ha dovuto inviare una Lettera per CONDANNARE I MEDIA DELL'USO STRUMENTALE CHE FANNO DEL MAGISTERO USANDOLO COME UNA SORTA DI SPOT PUBBLICITARIO.......
l'8 febbraio del 2004 Avvenire pubblicava:


IL RICHIAMO
Parlando alla Congregazione per la dottrina della fede il Papa ha invitato a riflettere sull’accoglienza dei documenti

www.avvenire.it/

«Il Magistero non si può ridurre a una battuta»


Di Giorgio Bernardelli



Le verità affermate dal Magistero? Ai fedeli troppo spesso arrivano solo attraverso qualche battuta dei mass-media. Che il più delle volte ne distorcono il senso complessivo. È un'analisi allarmata quella che il Papa ha proposto ieri mattina, incontrando nella Sala Clementina i partecipanti alla plentaria della Congregazione per la dottrina della fede. Nel giro di orizzonti che ogni due anni compie col dicastero dottrinale della Santa Sede, Giovanni Paolo II ha scelto di toccare anche il tema della recezione dei documenti del Magistero da parte dei cattolici.

Prendendo le mosse da una fotografia non certo confortante del mondo dei media: quando viene pubblicato un nuovo testo - ha osservato il Pontefice - «i fedeli spesso sono disorientati più che informati dalle immediate reazioni dei mezzi di comunicazione sociale».
La preoccupazione è molto seria. Quella del Magistero - ha spiegato ancora il Papa - è una «parola autorevole che fa luce su una verità di fede o su alcuni aspetti della dottrina cattolica contestati o travisati da particolari correnti di pensiero e di azione».

E «promuovere e tutelare la verità della fede cattolica» è un compito che, proprio davanti alla Congregazione vaticana a questo deputata. Giovanni Paolo II ha definito ancora una volta fondamentale. «Le moltitudini - ha spiegato citando la sua enciclica Redemptoris missio - hanno il diritto di conoscere la ricchezza del mistero di Cristo».

Perché «la piena adesione alla verità cattolica non diminuisce, ma esalta la libertà umana».
Ma si può davvero conoscere questa verità se ciò che si ha a disposizione è solo un titolo ad effetto?

Di qui l'invito ai vescovi e alle comunità cristiane ad adoperarsi in prima persona affinché le indicazioni del Magistero arrivino ai cattolici nella loro interezza. Perché prima ancora che un fatto mediatico - ha precisato Giovanni Paolo II - la pubblicazione di un documento deve essere «un evento ecclesiale di accoglienza, nella comunione e nel la condivisione più cordiale della dottrina della Chiesa».

Ecco allora il consiglio rivolto all'interno della Chiesa di «prevedere modi opportuni di trasmissione e di diffusione di ogni documento, che ne consentano la piena conoscenza innanzitutto da parte dei Pastori della Chiesa, primi responsabili dell'accoglienza e della valorizzazione del magistero pontificio come insegnamento che contribuisce a formare la coscienza cristiana dei fedeli di fronte alle sfide del mondo contemporaneo».
L'udienza di ieri alla plenaria della Congregazione per la dottrina della fede ha offerto tuttavia al Papa l'occasione per soffermarsi su altri due temi importanti. Innanzi tutto il concetto di legge morale naturale, quelle «norme prime ed essenziali, patrimonio della sapienza umana, sulla base delle quali si può costruire una piattaforma di valori condivisi». Si tratta di un cardine oggi in molti ambienti messo in discussione; con la conseguenza da una parte «della diffusione tra i credenti di una morale di carattere fideista» e, dall'altra, della mancanza «di un riferimento oggettivo per le legislazioni, che spesso si basano solo sul consenso sociale».

Sono temi - ha ricordato Giovanni Paolo II - già affrontati nelle encicliche Veritatis splendor e Fides et ratio. «Purtroppo - ha aggiunto però - questi insegnamenti non sembra siano stati recepiti finora nella misura auspicata». Di qui l'invito alla Congregazione ad approfondire questo tema «cercando anche convergenze con rappresentanti delle diverse confessioni, religioni e culture».


.................

Come vedi Maurizio la Chiesa ha sempre espresso il suo insegnamento........solo che non veniva spesso recepito nel modo corretto per questo personalmente suggerisco, a chi interessa il tema Chiesa, di andarseli a leggere questi documenti.......sono alla portata di tutti e il sito Vaticano li pubblica gratuitamente..........[SM=g27835]

--------------------

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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26/03/2005 20:23
 
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prosegue.......
IL MERITO DEI QUESITI, NON I SOFISMI DI METODO


Cattolico democratico scelgo di astenermi


Giorgio Campanini www.avvenire.it

Non si può negare una sensazione di disagio che la scelta del "non voto", in vista del prossimo referendum sulla procreazione assistita, determina in alcune componenti della cattolicità italiana, ed in particolare in quelle che si richiamano alla tradizione del cattolicesimo democratico. Per la prima volta nella storia della Repubblica, i cattolici – e la stessa Chiesa italiana nella sua espressione più ufficiale, la Conferenza episcopale italiana – si pronunziano per l’astensione, sia pure un’astensione seriamente motivata e proposta come indiretta scelta di voto, piuttosto che come pura e semplice "rinunzia al voto". E dunque – si pensa e si scrive da talune parti – i cattolici negherebbero il valore di quel supremo "appello al popolo" che i Costituenti (anche i Costituenti cattolici) hanno voluto per evitare sempre possibili prevaricazioni del Parlamento sulla reale volontà del Paese.
L’argomento avrebbe la sua forza se si fossero verificate, e si verificassero, tre precise condizioni.
La prima di queste condizioni è un reale appello alla coscienza dei cittadini contro ogni tentativo di manipolazione esterna.



Ma già all’indomani della decisione della Corte uno dei più autorevoli quotidiani italiani ha "ufficialmente", e dichiaratamente, preso posizione per il "sì" ai quattro quesiti, senza interrogarsi minimamente circa il reale sentire dei propri lettori.



Analogamente hanno fatto pressoché tutti i partiti e i movimenti che contro quella legge si erano schierati, giungendo sino all’intimidazione degli eventuali (e reali, ma quasi sempre silenziosi) dissenzienti.
La seconda di questa condizioni è un effettivo e schietto dibattito che punti ad un reale equilibrio fra le parti in causa. Ma chi segua anche superficialmente i grandi mezzi di comunicazione di massa sa benissimo che così non è e che vi è un’immensa sproporzione fra i fragorosi altoparlanti dei fautori di una procreazione assistita senza limiti e senza freni e le flebili voci che si levano in segno c ontrario. L’"isolamento" – ma, a giusto titolo, "splendido" – di Avvenire è, al riguardo, emblematico.
La terza di queste condizioni è che si sia di fronte ad una scelta comprensibile alle donne e agli uomini comuni, al di là di complesse valutazioni scientifiche che chiamano in causa la genetica, la medicina, la biologia: perché è su tematiche accessibili a tutti che ha senso l’"appello al popolo", un popolo che si presume possa essere chiaramente informato della posta in gioco.



Ma ogni onesto osservatore della realtà deve constatare che non è così e che, ancora una volta, si tratterà di un voto essenzialmente ideologico (da una parte, occorre pur dirlo, ma talora anche dall’altra).


In questo contesto la dolorosa scelta dell’astensione è non solo legittima, ma democraticamente giustificata. E’ una scelta eccezionale di fronte ad una problematica eccezionalmente complessa. Quando l’istituto del referendum sarà stato ricondotto alla sua logica originaria, anche i cattolici democratici faranno sino in fondo, come sempre, il loro dovere.


_________________
Fraternamente CaterinaLD

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(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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26/03/2005 20:25
 
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ed infine......
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Con le sue staminali il nostro corpo si cura da sé

Il professor Angelo Vescovi nel suo nuovo libro «La cura che viene da dentro», del quale anticipiamo alcuni brani, confronta staminali embrionali, adulte e cellule «progenitrici». Una cosa è certa: gli embrioni non servono
E per curare Alzheimer e Parkinson si useranno le staminali del proprio cervello

Angelo Vescovi

Anche tra alcuni addetti ai lavori, c’è la convinzione – profondamente errata – che le staminali in terapia servano esclusivamente al trapianto. Da qui la necessità di farle fungere, in sostanza, da fucine, da fabbriche per la produzione di cellule da trapiantare. Su questo verte l’intera discussione pubblica, eppure è una visione superficiale e riduttiva come passo, almeno spero, a dimostrare. Una cellula staminale che funga da sorgente ottimale di cellule per trapianto deve innanzitutto possedere un buon potenziale proliferativo, cioè moltiplicarsi molto bene in coltura, in condizioni controllate e facilmente manipolabili, producendo un numero enorme di cellule in maniera prevedibile e riproducibile. Alcuni sostengono che le staminali embrionali sono ottime, mentre le staminali tessuto specifiche non sempre lo sono. Non è proprio così. Per esempio, le staminali dell’epidermide – tessuto specifiche per eccellenza, come si ricorderà – sono in grado di produrre le cellule sufficienti a ricoprire l’intera superficie di un essere umano per ben tre volte, partendo da un minuscolo lembo di pelle. Proliferano bene anche quelle dello stroma del midollo osseo, che possono poi essere utilizzate per protesi ossee e cartilaginee.

Ma al di fuori di questi due settori, è ancora difficile che le staminali prelevate da un tessuto umano adulto possano essere facilmente moltiplicate fuori dall’organismo e poi trapiantate. E questo spiega in gran parte la posizione dei fautori delle embrionali. Va però ricordato che la difficoltà nel coltivare le staminali adulte viene ampiamente ripagata dal fatto che le cellule così ottenute sono derivate dal paziente stesso ("autologhe") e quindi non soggette a rigetto perché un loro trapianto è in pratica un autotrapianto. Per un autotrapianto di cellule ottenute a partire da staminali embrionali, bisogna creare un apposito embrione per clonazione, cioè per trasferimento del nucleo di una cellula adulta del paziente in un ovulo. Si potrebbe pensare di usare staminali tratte da embrioni in soprannumero, crioconservati nelle cliniche per la fecondazione assistita, di cui i genitori non hanno più bisogno, ma esprimerebbero le caratteristiche immunologiche dell’embrione da cui derivano, geneticamente diverso dal paziente al quale sarebbero destinate. Il suo organismo non le riconoscerebbe, perciò sarebbero attaccate dal sistema immunitario e rigettate. In secondo luogo, si possono ottenere quantità enormi di staminali tessuto specifiche senza prelevarle da un tessuto adulto.

Compaiono già negli stadi più tardivi della vita dell’embrione e del feto (mentre gli organi vengono abbozzati), parecchio tempo dopo il periodo in cui si trovano le staminali embrionali. Così, i vari tessuti dell’embrione prima e del feto poi (nella specie umana la classificazione embrione si usa fino alla dodicesima settimana, dopo di che si parla, appunto, di feto) contengono staminali specifiche del sistema sanguigno, dei muscoli, del cervello e così via. Sono un po’ diverse da quelle adulte. Se, durante la vita adulta, si occupano del "mantenimento" dell’integrità dei tessuti, durante lo sviluppo in utero lo fanno se è necessario ma, in primis, sono deputate a formare e accrescere l’organo e il tessuto a cui appartengono. Questa funzione di "accrescimento" significa che possiedono caratteristiche simili alla loro controparte adulta, per esempio la capacità selettiva di produrre le cellule mature del tessuto di residenza, ma con una capacità di moltiplicazione molto alta, a volte comparabile a quella delle staminali embrionali. In altre parole, le staminali tessuto specifiche fetali sono, in un certo qual modo, un’entità biologica ibrida che unisce gli aspetti positivi delle staminali embrionali (proliferazione elevata) e di quelle adulte (predisposizione a produrre cellule mature senza necessità di interventi dall’esterno). Ma non hanno i "difetti" di entrambe, vale a dire l’incapacità a differenziare spontaneamente in cellul e mature del tipo desiderato, oltre alla tumorigenicità da un lato e la scarsa capacità proliferativa dall’altro. E, cosa in assoluto importantissima, le staminali fetali possono venire da feti abortiti spontaneamente, per incidenti, malformazioni o semplice casualità. Si tratta, in tutto e per tutto di cadaveri da cui, previa autorizzazione dei genitori, si possono ottenere cellule per donazione da cadavere, seguendo norme etiche ormai collaudate e socialmente condivise. (...)

E se fosse disponibile una sorgente di cellule adulte in possesso di tutte le caratteristiche delle staminali embrionali, vale a dire capacità di crescita e di dare origine a tutti o quasi i tipi di cellule mature di un organismo? Sarebbe un passo avanti enorme, senza problemi di rigetto e questioni etiche di alcun genere. Queste cellule esistono, sono le Macps, una sigla che sta per «Multipotent Adult Progenitor Cells», cellule progenitrici adulte e multipotenti. Queste cellule, molto rare, risiedono nel midollo osseo, assieme alle staminali del sangue, e possono essere estratte e moltiplicate in coltura per tempi anche lunghissimi. Non solo proliferano attivamente, ma sono pluripotenti come le staminali embrionali e possono generare tutti i tessuti, cartilagine, pelle, intestino, cervello ecc. Purtroppo, al momento, sono state isolate solo nei topi e bisogna attendere che siano scovate anche nel midollo osseo umano. La scoperta di queste cellule da parte di Catherine Verfaillie è stata la ciliegia (e che gran ciliegia!) su una torta che cuoceva da tempo e che in molti hanno cercato di far bruciare. Vedete, il dogma generale prevede che le staminali di un tessuto producano solo cellule che in quel tessuto risiedono, da cui il nome dato alle staminali somatiche, per quanto tecnicamente non preciso, di staminali tessuto specifiche. Nel 1998, Fulvio Mavilio, Giulio Cossu e Giuliana Ferrari hanno pubblicato il primo articolo, tutto italiano, mostrando che, nei topi, le cellule sanguigne poss ono produrre cellule muscolari. Per quanto i due tessuti abbiano una comune origine embrionale, questo lavoro fu il primo a dimostrare come cellule di un dato tessuto possono, in realtà, generare cellule di un altro. Quando ho letto l’articolo su Science, mi è preso un colpo. Ero in Canada, e con i canadesi avevamo pronto per la pubblicazione un articolo che dimostrava che le staminali del cervello adulto potevano produrre cellule sanguigne. Il lavoro è uscito nel 1999 e, a dispetto delle critiche che ricevemmo, è stato confermato con cellule umane nel 2001, da un nostro lavoro in cui le stesse cellule (anche umane) producevano muscolo, e poi da un lavoro recentissimo che mostra come i vasi sanguigni possono prendere origine da staminali cerebrali adulte. Da allora sono state pubblicate decine di ricerche che dimostrano l’inter-convertibilità delle staminali di un tessuto in cellule di un altro, sebbene molti cerchino di smentire queste scoperte. Lo scontro su questo fronte è grande tanto quanto quello su staminali embrionali e adulte. Il punto dolente è questo. Se esistono cellule come quelle di Catherine Verfaillie e fenomeni di trans-differenziamento come quelli che ho appena descritto, allora una parte del nostro corpo potrebbe essere in grado di curarne un’altra, e la necessità di embrioni umani non sarebbe più così pressante. (...)

Non intendo affatto sminuire il potenziale terapeutico delle staminali embrionali, ma solo chiarire che, oggi, non offrono terapie praticabili. Non è giusto discutere dell’eticità dell’utilizzo di embrioni umani (da cui queste cellule si isolano) come se le terapie fossero dietro l’angolo. Pur di convincere il grande pubblico e il legislatore a decidere nel senso da loro desiderato, spesso i fautori della clonazione di embrioni o quelli che vantano i risultati ottenuti con le staminali embrionali si affrettano a precisare che da queste cellule dipende, in modo imprescindibile, la cura del morbo di Alzheimer, della sclerosi later ale amiotrofica, del morbo di Parkinson e di altre malattie ancora. Curiose affermazioni se si considera che se esiste un tessuto per cui è possibile generare miliardi di miliardi di cellule utilizzando staminali tessuto specifiche, senza alcuna necessità di far uso di embrioni, questo è proprio il cervello con le sue staminali cerebrali.

Siamo ormai di fronte a una vera e propria gara, i cui aspetti economici hanno pessimi effetti sul comportamento di molti i quali hanno spesso grossi conflitti d’interesse. Spesso ci si dimentica che la cura dei malati più disperati deve avvenire nel rispetto di valori morali condivisi, e innanzitutto nel rispetto della vita umana. Mi auguro che qualcuno vinca presto la gara a chi sconfiggerà per primo una di queste malattie perché ne ho paura anch’io, per me e per i miei cari, come tutti. Ma mi fa arrabbiare il fatto che nel dibattito non si tenga conto di tutte le ricerche e di tutte le evidenze disponibili, citandone solo una parte, spesso a sproposito. E non ho ancora finito di protestare. Il trapianto di staminali – embrionali o meno – domina il dibattito. Non dovrebbe. È una possibilità fra le altre. Esistono tecniche che utilizzano il potenziale rigenerativo intrinseco delle staminali somatiche senza doverle per forza coltivare e trapiantare. Si può, inoltre, utilizzare quella che viene definita «mobilizzazione delle cellule staminali», sia ai fini terapeutici (è già utilizzata in clinica) sia per lo sviluppo di terapie (in fase di sperimentazione di base o preclinica). Queste tecniche non richiedono la moltiplicazione delle cellule staminali una volta estratte dall’organismo e isolate: la ottengono in vivo, nell’organismo stesso grazie alla semplice iniezione di fattori di crescita e di citochine. Somministrandoli in particolari combinazioni è possibile stimolare la proliferazione delle staminali di un organo ben preciso direttamente là dove risiedono nel loro tessuto. Questa proliferazione aumenta il numero di stamina li e, insieme, quello delle cellule mature che esse producono all’interno dell’organo bersaglio. Ha già applicazioni cliniche: una riguarda un miglioramento della tecnica descritta prima per la cura dei tumori del sangue.

Al paziente vengono fatte semplici iniezioni di fattori di crescita e le staminali sanguigne si moltiplicano e si riversano nel sangue. Questo viene prelevato dal paziente, se ne raccolgono le staminali e si mettono da parte mentre proseguono i cicli di cure radioterapiche o chemioterapiche, dopo di che le staminali "mobilizzate" vengono trapiantate a ricostruire il sistema ematopoietico. La stessa tecnica si sta ora sperimentando su altri organi. (...) Il trapianto di cellule è uno degli aspetti alla base della terapia cellulare, importante ma non il solo. La focalizzazione su questo aspetto e non su altri, già utilizzati in clinica, rischia di depredarci della promessa più entusiasmante della medicina rigenerativa che scaturisce dalle ricerche sulle staminali, vale a dire della possibilità di turbare l’organismo solo quel tanto che basta a innescarne i meccanismi di autoriparazione locali, limitati, non violenti; naturali è la parola che viene subito in mente. Il trapianto è ancora una pratica grossolana, invasiva, inevitabile finché non si conoscono a fondo i segnali più sottili che la società delle cellule si scambia per scegliere strategie di recupero e di ricrescita che non vadano a discapito delle cellule vicine.
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
29/03/2005 15:38
 
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Per Polymetis e Berescitte:

>>>tutte le prove scientifiche e razionali depongono per la probabilità della presenza nativa dell'uomo nell'embrione.
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Cari fantestici amici. Dialogare con voi è seriamente interessante perchè mi consentite di confrontare i miei pensieri con autorevoli "pensatori" come voi. E che rispetto enormemente.
Ma, però....nel difendere la propria posizione a volte si eccede in ...difetto. A me sembra che quì siete andati oltre.

Affermare come ha fatto berescitte, che "tutte le prove scientifiche e razionali depongano ecc..ecc.." cosa significa?
Le "prove scientifiche" cosa sono? chi le attua? chi testa TUTTE le prove scientifiche che vi danno ragione?
Le avete "pensate voi"? Voi, avete grazie alle vostre stupefacenti menti, effettuato prove "scientifiche" che danno ragione alle vostre tesi?
Oppure, cosa è una "prova" scientifica? chi ha l'autorità per definire che tale prova equivale alla verità? e TUTTE cosa? chi? quando? come?
Chi ha fatto TUTTE queste prove scientifiche?
Gli scienziati non sono nulla? bene! I ricercatori non sono nulla? bene!
Allora non usate "tutte le prove scientifiche" per darvi ragione per dire poi che tali prove non contano.

Alla fine, gira e rigira, cari amici, la ragione scientifica e razionale, non è altro che una "legittima" speranza data dalla vostra fede.
E, credetemi, il contendere è tutto quà.
Io non ho mai detto che TUTTE le prove scientifiche danno ragione alle mie tesi sull'inizio di persona/uomo, perchè so bene che mi sarei appropriato indebitamente di diverse opinioni di ricercatori e scienziati opposti.
Berscitte, sì. Ti sei sbagliato? Allora non dire che io uso i "numeri" della conta degli scienziati, perchè se usassi il tuo metro, quando hai detto "TUTTE", io non avrei una sola prova scientifica che l'embrione non è "persona/uomo", considerando che le prove scientifiche le "mostrano" gli scienziati siano laici o di fede.
E considerando che il mondo scientifico è diviso, significa che la scienza "TUTTA" non può avere mostrato prove per avvallare la tua tesi.
Per il momento, alleniamoci al voto, preparandoci per le regionali di domenica!!

Ciao, ciao
Maurizio
29/03/2005 18:51
 
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>>>quando commetto errori sono felicissima di poter fare le mie scuse e mi capita.........
ma in questo caso sei tu che forse non hai capito cosa sta facendo la CEI con Avvenire.sta inserendo le varie contestazioni ALLE QUALI DA POI DELLE RISPOSTE DI RIMANDO.tu mi sa che leggi le contestazioni ed ignori LE RISPOSTE.........
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Ciao Caterina,
la questione è molto semplice. Tu hai detto che non capivi chi, ateo, riportava commenti di "fedeli cristiani" i quali davano ragione alla propria tesi. Come dire ...un uso improprio.
Io ti ho solo fatto notare che questo ...uso improprio "che io non ritengo tale" lo hai fatto tu, con Avvenire.
Mi era sembrata una contraddizione alla tua tesi.
Io, ho riportato la tesi di un parroco che è contrario all'astensione.
Tu, quella di un comunista che è contrario a modificare la legge 40?
Non è uguale? Non è un riportare materiale per allargare il dialogo?

>>>>>io ho messo un solo testo è vero........ma sono tre mesi che LEGGO TUTTI I GIORNI GLI AGGIORNAMENTI....segui anche tu la cronistoria su Avvenire e poi ne riparliamo.......
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Gentile Caterina, riparliamone, riparliamone pure, ti assicuro che mi troverai preparato alla... bisogna:))
Leggo da anni "Avvenire" (oltre al Corriere della Sera e Unità) tutti i giorni, primo fra tutti gli articoli il "mattutino" di Ravasi", quando non lo posso acquistare gentilemnte me lo presta e lascia, il parroco della parrocchia S. Rita della mia Circoscrizione.
Ho partecipato come, invitata voce, "fuori dal coro", a dibattiti organizzati da parrocchie della mia città sul tema della fecondazione e sull'astensione.
Ha sempre prevalso un grande senso del rispetto reciproco, come del resto anche quì tra noi del Forum. Ho appreso meglio perchè per un credente, questo tema sia profondo e sofferto. E ho visto che con più si è credenti più la lacerazione intima è maggiore, in una misura molto distante rispetto all'ateo o all'agnostico.
Ecco perchè è argomento che cerco, ora, d'affrontare il più seriamente possibile.

Ciao
Maurizio
29/03/2005 20:06
 
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“E considerando che il mondo scientifico è diviso, significa che la scienza "TUTTA" non può avere mostrato prove per avvallare la tua tesi.”

Come già detto anche al tempo in cui Einstein propose la sua teoria della relatività il mondo scientifico era diviso, ma alla fine fu solo lui ad aver ragione. E’ evidente che l’embrione non può essere e nonessere un uomo al medesimo tempo e dal medesimo punto di vista, come il principio di non contraddizione esige, quindi alcune “prove” del fatto che non sia (o sia) un uomo, non sono vere prove ma errori confutabili. Siccome la verità NON sta nel mezzo ma solo da una parte, o le nostre prove sono sbagliate o lo sono le tue. Per meglio dire è l’interpretazione che si dà ad un certo fatto che con l’andare degli anni può rivelarsi erronea. Alcuni dati scientifici che al momento sono interpretati come prove di una tesi potrebbero nel tempo essere suscettibili di un’altra spiegazione che li destituirebbe del loro status di “prova”. Galileo ad esempio pensò di provare che la terra si muoveva asserendo che il moto di rivoluzione intorno al sole causava le maree, ma col tempo fu provato che esse erano causate non dal movimento terrestre bensì dalla luna. Allo stesso modo molte di quelle che tu oggi consideri “prove” potrebbero rivelarsi spiegabili in altro modo. Da ultimo ribadisco che gli scienziati non sono sempre oggettivi nelle loro deduzioni, con grande scorno di Kant trovo più scientifica la metafisica di molte pseudoscienze come la psicologia. Sermonti è un genetista e non crede all’evoluzione, il mondo è pieno di scienziati e professori creazionisti: dobbiamo forse credere che le prove dell’evoluzione non siano più che certe? Ovviamente no, è il pregiudizio letteralista a far parlare certi scienziati, non le prove che non hanno. Allo stesso mondo serpeggia un pregiudizio laicista ed ateo in molti ambienti scientifici, nonché la totale incompetenza filosofica di molti esponenti dell’intellighenzia biologica, che rende il parere di costoro incompleto, essendo la definzione di "persona" una questione non solo scientifica ma parimenti filosofica.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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