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“Come superare le eventuali obiezioni” secondo “Ragioniamo”, ma il CAMPO riflette e dice...

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2005 09:36
02/05/2005 13:05
 
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‘SIAMO GIA' CRISTIANI' (pag. 19 - 1 di 2)

TRENTADUESIMO

Puntino nero 1/2
PROCLAMATORE - ‘Mi fa piacere sentirglielo dire.

CAMPO - Ma perché dice le bugie? Se la verità è che state facendo una guerra senza quartiere alla Chiesa Cattolica, che dipingete come corifea di "Babilonia la Grande" che sarebbe "l'impero mondiale della falsa religione", come può dire che le fa piacere incontrare un cattolico? Sarebbe come se al fronte un soldato incontra il suo nemico dichiarato e dicesse: "Ma che bello, qua la mano, amico mio... tanto ora ci penso io a cucinarti a dovere...". Scusi, il suo intento è o no quello di farmi cambiare religione? Ah! allora ho capito!... Lei ha piacere di aver trovato un probabile pollo da cucinare, giusto?

PROCLAMATORE - Allora senz’altro saprà che Gesù stesso compì un’opera simile a questa, visitando le persone nelle loro case e incaricando i suoi discepoli di fare altrettanto.

CAMPO - Ho capito, lei sta spianando la strada alla sua tesi che i veri discepoli sono quelli che vanno di casa in casa vero? Ma guardi che non è così. Io ho letto abbastanza sulla vostra prassi per sapere che un tempo non lo facevate e siccome il vostro CD procede con continui ripensamenti, nulla di strano che un domani se ne esca con una forma di proselitismo che faccia a meno del "di casa in casa" ora in uso. Insomma non potete far passare per comando tassativo biblico quello che, a conti fatti, è una semplice scelta di tecnica pastorale, variabile da luogo a luogo e secondo le epoche. Già San Paolo diceva che non si era trattenuto da predicare dovunque ne avesse avuto l'opportunità, in casa, per la via, nella sinagoga, al mercato, nella scuola di Tiranno. (At 19,9)

PROCLAMATORE - Sa qual era il tema della loro predicazione? . . . Questo è l’argomento di cui siamo venuti a parlarle oggi. (Luca 8:1; Dan. 2:44)’

CAMPO - Scommetti che è il solito strazio del Regno prossimo venturo?... Indovinato! Ma il vostro errore sta nell'identificare il "Regno di Dio" di cui parlava Gesù, con il regno di cui parla Daniele. Sono sì lo stesso regno ma il contenuto è diverso, così come è diversa la ricompensa aspettata dal pio ebreo da quella che si deve aspettare il pio cristiano. Il primo pensava alla ricompensa terrena; il secondo sa che sarà celeste, e perciò sa che quel regno di Daniele era una immagine di promessa che in futuro sarebbe stata spiritualizzata. E così mentre il pio ebreo poneva la sua beatitudine nei beni, nella longevità, nella discendenza, e anche nelle cose-beni, il buon cristiano sa che il regno è tutto spirituale, e che sia il regno che i beni da esso portati si riassumono tutti nell'entrare nel gaudio del proprio Signore.
E' una contrapposizione che abbiamo già fatto. Interroghi gli altri proclamatori che si sono avvicendati a questa porta prima di lei. Nessuno è riuscito a convincermi di rinunciare al mio caffé con l'offerta del proprio surrogato.

PROCLAMATORE - ‘Allora sono certo che capirà l’importanza di ciò che Gesù disse nel Sermone del Monte.

CAMPO - Caspita se ne capisco l'importanza! Il sermone del monte (il proclama delle nostre Beatitudini) è come il manifesto programmatico di Gesù che dimostra col suo stesso porsi che il suo messaggio non è umano. Infatti costringe tutti a vedere le cose a testa in giù, al contrario di come normalmente si ragiona tra umani. Beati i poveri, beati coloro che piangono, beati i perseguitati, i miti... E' qui il timbro divino della dottrina evangelica! quello della sapienza superiore che la sapienza del mondo non può capire e che Dio rivela ai semplici di cuore, a coloro che hanno fiducia in lui. Ma non mi dica che questo messaggio delle beatitudini prospettava il Regno sulla terra paradisiaca, perché se c'è una cosa sicura è che parlava solo del Regno dei cieli, e parlava solo ad Unti, poiché ha detto che vedranno Dio, li ha chiamati figli di Dio eccetera... e voi sapete che le altre pecore non sono definibili così [per i lettori avverto che faccio finta qui che la dottrina geovista sia valida]. Quindi voi, presentando il discorso del monte e con esso la prospettiva del Reame dei cieli a me che non posso essere degli unti e sarei obbligato ad essere una comune "pecora" che può aspirare solo alla terra paradisiaca, state utilizzando falsamente la Bibbia.

PROCLAMATORE - Fu molto esplicito, ma anche amorevole, quando disse . . . (Matt. 7:21-23)

CAMPO - E citiamolo pure questo passo di Matteo se vuole. Che dice? Dice..."21 “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ 23 E allora io confesserò loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene via da me, operatori d’illegalità." Embeh?

PROCLAMATORE - Perciò la domanda che dobbiamo farci è: Fino a che punto conosco la volontà del Padre che è nei cieli? (Giov. 17:3)’

CAMPO - Non mi dica! Lei vuole dire che adesso viene lei a farmi conoscere questa volontà? E secondo lei che ho fatto io per 50 anni suonati? E che hanno fatto i cristiani da duemila anni a questa parte? Davvero solo con Russell si è capito qual'è la volontà del Padre? Anzi diciamo da Rutherford che ha rivoluzionato e sconfessato gran parte di ciò che ha insegnato Russell? Tanto è vero che i libri del fondatore non li stampate più. E, siccome io sono logico, aggiungerò anche, come farà lei a farmi conoscere la volontà del Padre se ancora non conosce la prossima trovata del CD che con la sua luce crescente si inventerà (lo farà perché ne ha bisogno !) un'altra data per la fine del mondo? Una data che, come tutto il resto della dottrina, sarebbe frutto di una luce che viene da Geova che "non può lasciar ignari i suoi fedeli servitori su ciò che ha in mente di fare", vero? Certo che la WT ha una bella presunzione a mandarvi ancora in giro e voi una bella ingenuità a crederle! Ma avete dimenticato l'insegnamento della favola del pastorello e del lupo?...

(Segue in TRENTATREESIMO)
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est modus in rebus
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