Scritto da: Polymetis 01/03/2006 17.33
"analizza questa scrittura con altre versioni e poi ne riparliamo."
Semmai deve confrontarla col greco: che mai può servire ai fini della teologia o della filologia confrontare dei tradimenti del testo(cioè qualsiasi traduzione)?
Ad ogni modo la resa che cita Alex è letterale, e su quella dunque si fanno considerazioni. Alcune versioni come la Nuova CEI aggiungono "Figlio" alla fine del verso per timore che i lettori abbiano qualche incomprensione patripassianista, o ancora per specificare quale Dio acquistò col suo sangue, non Dio Padre ma Dio Figlio. Tuttavia noi, che non abbiamo bisogno di versioni ad usum delphini, discutiamo sui testi originali, o, al massimo, su traduzioni letterali.
Ad maiora
Per una volta sono quasi daccordo con te, ma non so se Alex sia in grado di fare quello che tu l'hai invitato a fare... cosa facciamo tagliamo fuori dalle conversazioni le persone che non sanno tradurre dall'originale? Se facessimo cosi rimarremmo in 4! Io conosco benissimo tutti i discorsi che stanno dietro a questa scrittura, il mio era un modo come un altro per far ragionare Alex, constatando da solo cosa hanno fatto traduttori di versioni bibliche importanti in modo da spingerlo a riflettere da solo o almeno a fargli venire dei dubbi, in seguito si sarebbe potuto ragionare insieme sul perchè si è tradotto in modi cosi differenti.
Ciao Mario
"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)