00 04/09/2009 15:17
Pubblico la notizia inserita sul sito tdg non ufficiale "tdgnews"

È MORTO come aveva chiesto, senza trasfusioni di sangue, il sessantanovenne testimone di Geova ricoverato un mese fa nel reparto di Rianimazione dell’ ospedale Giovanni Bosco dopo essere stato colpito da un infarto.

I livelli di emoglobina si erano abbassati a livelli preoccupanti quando il primario del reparto, Sergio Livigni, aveva annunciato all’ uomo e alla sua famiglia, la necessità di una trasfusione di sangue. Il paziente aveva rifiutato la cura e lo stesso avevano fatto i familiari, la moglie testimone di Geova e i figli, dei quali quattro su sei seguono la stessa fede.

Un dolore struggente che ha accompagnato i familiari per un mese. I medici hanno sempre rispettato la volontà del malato, anche quando avevano chiesto un consulto alla procura, nel caso le condizioni dell’ uomo si fossero aggravate e lui non potesse più esprimere il suo rifiuto alla trasfusione. Il paziente un anno fa aveva firmato un documento, con tanto di testimoni, in cui dichiarava di non volere che gli iniettassero sangue altrui. Ma la magistratura ha voluto che del caso si facessero carico un giudice tutelare e un amministratore di sostegno che potesse intervenire nel caso il paziente si aggravassee perdesse conoscenza.

Alla fine, tuttavia, nessuno ha voluto forzare le cose. Fin dall’ inizio il quadro clinico era apparso molto grave e compromesso ed era difficile immaginare che una trasfusione fosse un salvavita.

Fonte: www.tdgnews.it/portal/?p=1950