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Teologia dei primi cristiani e dei tdg a confronto

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    (titti75)
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    00 22/07/2009 19:28
    Teologia dei primi cristiani e dei tdg a confronto
    Questi appunti che ho messo insieme in questi giorni vorrei condividerli con voi poiché non posso fare a meno di considerare il fatto che siano tanti distanti la teologia dei primi cristiani e la teologia dei tdg. Se S. Clemente, (92-101 d.c) un cristiano che per i tdg non dovrebbe essere apostata perché la sua testimonianza rientra nel periodo antedecente al I secolo e la grande apostasia subentrerebbe nell’anno cento, testimonia che Paolo e gli altri cristiani martiri lasciarono il mondo e raggiunsero il Cielo, come è possibile allora quello che sostengono i tdg che cioè Gesù nel 1914 entra nel suo tempio in cielo, e porta con sé, quelli che fra i 144.000 erano morti prima di quell’anno e che da allora gli “unti” che muoiono vanno a raggiungere i loro compagni in cielo?

    La lettera scritta da Clemente Romano alla comunità di Corinto in Grecia verso il 96-98 d.C., la si assume come il documento patristico più antico, l'autore di questa lettera è identificato con il collaboratore di S.Paolo, nominato nell'epistola ai Filippesi: (4, 3).

    Prima lettera di S.Clemente ai Corinti

    V, 1. “... Prendiamo i buoni apostoli. 4. Pietro per l'ingiusta invidia non una o due, ma molte fatiche sopportò, e così col martirio raggiunse il posto della gloria. 5. Per invidia e discordia Paolo mostrò il premio della pazienza. 6. Per sette volte portando catene, esiliato, lapidato, fattosi araldo nell'oriente e nell'occidente, ebbe la nobile fama della fede. 7. Dopo aver predicato la giustizia a tutto il mondo, giunto al confine dell'occidente e resa testimonianza davanti alle autorità, lasciò il mondo e raggiunse il luogo santo, divenendo il più grande modello di pazienza…
    VI, 1. A questi uomini che vissero santamente si aggiunse una grande schiera di eletti, i quali, soffrendo per invidia molti oltraggi e torture, furono di bellissimo esempio a noi.

    E ancora Clemente parla di Enoch:
    "Prendiamo Enoch che fu trovato giusto nella sua ubbidienza e fu elevato dal mondo senza morire. " ….

    E sempre clemente parla poi della resurrezione futura che è cosa diversa dall’andare subito in cielo. Poichè si tratta di resurrezione della carne, dei corpi e che perciò l’anima che era in cielo si completerà rientrando nel suo corpo perfetto come lo è il Signore, perché la resurrezione come dice la scrittura sarà resa simile a quella di Gesù:

    La risurrezione
    XXIV, 1. “Carissimi, notiamo come il Signore ci mostri di continuo la futura resurrezione di cui ci diede come primizia il Signore Gesù Cristo risuscitandolo dai morti…
    XXVI, 1. Riteniamo, dunque, cosa grande e straordinaria che il creatore dell'universo opererà la risurrezione di coloro che lo hanno servito santamente nella sicurezza di una fede sincera…2. Dice infatti: "Mi risusciterai e ti loderò". E: "Mi coricai e dormii, mi svegliai poiché tu sei con me". 3. E ancora dice Giobbe: "E risusciterai questa mia carne che ha sopportato queste cose".

    S.Ignazio di Antiochia
    Di Ignazio conosciamo solo che morì martire a Roma, versando il suo sangue nel circo, dilaniato dalle belve, a testimonianza per Cristo, intorno all'anno 110. Vescovo di Antiochia, venne deportato dalla Siria a Roma al tempo dell'imperatore Traiano.

    Questo cristiano che anch’esso portò testimonianza prima della grande apostasia credeva nella divinità di Gesù, che era generato e non creato, nella verginità di Maria, nel nome di Gesù e nella sua croce come portatori di salvezza e nella Sua resurrezione nella carne.

    Fuggite gli eretici
    VII. “Vi sono alcuni che portano il nome, ma compiono azioni indegne di Dio. Bisogna scansarli come bestie feroci. Sono cani idrofobi che mordono furtivamente. Occorre guardarsene perché sono incurabili. Non c'è che un solo medico, materiale e spirituale, generato e ingenerato, fatto Dio in carne, vita vera nella morte, nato da Maria e da Dio, prima passibile poi impassibile, Gesù Cristo nostro Signore.
    Temere il Signore
    XI. Sono gli ultimi tempi. Vergogniamoci e temiamo che la magnificenza di Dio ormai non sia per noi una condanna. O temiamo l'ira futura o amiamo la grazia presente; una delle due. Solo <è necessario> trovarsi in Gesù Cristo per la vera vita. Fuori di lui nulla abbia valore per voi, in lui porto le catene. ….

    La croce
    XVIII. Il mio spirito è vittima della croce che è scandalo per gli infedeli e per noi salvezza e vita eterna. Dov'è il saggio? il disputante? la vanità di quelli che si dicono scienziati? Il nostro Dio, Gesù Cristo è stato portato nel seno di Maria, secondo l'economia di Dio, del seme di David e dello Spirito Santo. Egli è nato ed è stato battezzato perché l'acqua fosse purificata con la passione.

    Riconosce la verginità di Maria

    L'abolizione della morte
    XIX. Al principe di questo mondo rimase celata la verginità di Maria e il suo parto, similmente la morte del Signore, i tre misteri clamorosi che furono compiuti nel silenzio di Dio. Come furono manifestati ai secoli? Un astro brillò nel cielo sopra tutti gli astri, la sua luce era indicibile, e la sua novità stupì. La altre stelle con il sole e a luna fecero un coro all'astro ed esso più di tutti illuminò. Ci fu stupore. Donde quella novità strana per loro?

    Apparso Dio in forma umana per una novità di vita eterna si sciolse ogni magia, si ruppe ogni legame di malvagità. Scomparve l'ignoranza, l'antico impero cadde. Aveva inizio ciò che era stato deciso da Dio. Di qui fu sconvolta ogni cosa per preparare l'abolizione della morte.

    Riconosce che nel pane vi è il corpo di Cristo, la comunione in Lui, e quindi l’immortalità

    XX. .. Soprattutto se il Signore mi rivelerà che ognuno e tutti insieme nella grazia che viene dal suo nome vi riunite in una sola fede e in Gesù Cristo del seme di David figlio dell'uomo e di Dio per ubbidire al vescovo e ai presbiteri in una concordia stabile spezzando l'unico pane che è rimedio di immortalità, antidoto per non morire, ma per vivere sempre in Gesù Cristo.

    Senza i diaconi, i presbiteri e il vescovo non c'è Chiesa

    III,1. Similmente tutti rispettino i diaconi come Gesù Cristo, come anche il vescovo che è l'immagine del Padre, i presbiteri come il sinedrio di Dio e come il collegio degli apostoli. Senza di loro non c'è Chiesa. 2. Sono sicuro che intorno a queste cose la pensate allo stesso modo. Infatti ho accolto e ho presso di me, un esemplare della vostra carità nel vostro vescovo, il cui contegno è una grande lezione, come la sua dolcezza una forza. Credo che anche gli atei lo rispettino. 3. Poiché vi amo mi trattengo, potendo scrivere con più severità sulla cosa. Non arriverei col pensiero a tanto da comandarvi come un apostolo essendo, invece, un condannato.

    VII,1. Guardatevi dunque da questi. Ciò sarà possibile non gonfiandovi e non separandovi da Dio Gesù Cristo, dal vescovo e dai precetti degli apostoli. 2. Chi è all'interno del santuario è puro; chi ne è lontano non è puro. Ciò significa che chiunque operi separatamente dal vescovo, dal presbitero e dai diaconi, non è puro nella coscienza.

    Gesù è Dio ed è nel Padre.
    III,1. Dio nostro Signore Gesù Cristo essendo nel Padre si riconosce maggiormente….

    Raggiungere il Cristo
    V,1. Dalla Siria sino a Roma combatto con le fiere, per terra e per mare, di notte e di giorno, legato a dieci leopardi, il manipolo dei soldati. Beneficati diventano peggiori. Per le loro malvagità mi alleno di più «ma non per questo sono giustificato». 2. Potessi gioire delle bestie per me preparate e m'auguro che mi si avventino subito. Le alletterò perché presto mi divorino e non succeda, come per alcuni, che intimorite non li toccarono. Se incerte non volessero, le costringerò. Perdonatemi, so quello che mi conviene. 3. Ora incomincio ad essere un discepolo. Nulla di visibile e di invisibile abbia invidia perché io raggiungo Gesù Cristo. Il fuoco, la croce, le belve, le lacerazioni, gli strappi, le slogature delle ossa, le mutilazioni delle membra, il pestaggio di tutto il corpo, i malvagi tormenti del diavolo vengano su di me, perché voglio solo trovare Gesù Cristo.

    Qui dice che Gesù resuscitò se stesso e solo Dio ha il potere di resuscitare, e quindi anche Gesù è Dio come afferma Ignazio stesso:

    l Signore soffrì realmente e risuscitò realmente
    II. Tutto questo soffrì il Signore perché fossimo salvi. E soffrì realmente come realmente risuscitò se stesso, non come dicono alcuni infedeli, essi che sono apparenza, che soffrì in apparenza. Come pensano, avverrà loro di essere incorporei e simili ai demoni.
    Per Ignazio Gesù resuscitò nella carne, i tdg affermano che resuscitò senza la sua carne, infatti per loro il suo corpo si dissolse tra i gas della terra:

    La risurrezione nella carne
    III, 1. Sono convinto e credo che dopo la risurrezione egli era nella carne. 2. Quando andò da quelli che erano intorno a Pietro disse: "Prendete, toccatemi e vedete che non sono un demone senza corpo". E subito lo toccarono e credettero, al contatto della sua carne e del suo sangue. Per questo disprezzarono la morte e ne furono superiori. 3. Dopo la risurrezione mangiò e bevve con loro come nella carne, sebbene spiritualmente unito al Padre. La passione di Cristo, la nostra risurrezione
    V, 1. Alcuni non conoscendolo lo rinnegano e più che mai sono da lui rinnegati. Difensori della morte più che della verità non li hanno convinti né i profeti né la legge di Mosè e sinora né il vangelo né le nostre sofferenze singole. 2. Di noi la pensano allo stesso modo. Cosa importa a me se uno mi loda e bestemmia il mio Signore, dicendo che non si è incarnato? Chi dicendo così lo rinnega completamente, è un necroforo. 3. Non mi è parso opportuno scrivere neanche i loro nomi che sono infedeli. Essi non sono per me da ricordare sino a quando non si convertono alla passione che è la nostra risurrezione. Fuggite le faziosità come il principio dei mali
    L’eucarestia che i tdg negano:
    Praticare la carità per risorgere
    VII, 1. Stanno lontani dalla eucaristia e dalla preghiera perché non riconoscono che l'eucaristia è la carne del nostro salvatore Gesù Cristo che ha sofferto per i nostri peccati e che il Padre nella sua bontà ha risuscitato. Costoro che disconoscono il dono di Dio, nel giorno del giudizio, moriranno. Sarebbe meglio per loro praticare la carità per risorgere. Conviene star lontano da essi e non parlare con loro né in privato né in pubblico, per seguire invece i profeti e specialmente il vangelo nel quale è manifestata la passione e compiuta la risurrezionSeguire il vescovo e il clero
    VIII, 1. Come Gesù Cristo segue il Padre, seguite tutti il vescovo e i presbiteri come gli apostoli; venerate i diaconi come la legge di Dio. Nessuno senza il vescovo faccia qualche cosa che concerne la Chiesa. Sia ritenuta valida l'eucaristia che si fa dal vescovo o da chi è da lui delegato. 2. Dove compare il vescovo, là sia la comunità, come là dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa cattolica. Senza il vescovo non è lecito né battezzare né fare l'agape; quello che egli approva è gradito a Dio, perché tutto ciò che si fa sia legittimo e sicuro.
    La teologia dei Padri apostolici è tutta incentrata in questo modo e si discosta totalmente da quella dei Testimoni di Geova che si professano cristiani come lo erano gli Apostoli e i primi cristiani del periodo antecedente al I secolo. Però non riconoscono la Tradizione dei Padri Apostolici poiché coloro che appartenevano al periodo della Grande Apostasia si erano allontanati dalla vera chiesa e perciò è logico affermare che non dovrebbero riconoscere nemmeno la canonicità dei libri che formano la loro bibbia, poiché sono stati ritenuti ispirati dalla falsa chiesa dato che il canone biblico fu fissato circa nel IV secolo, quindi come potrebbero accettare la bibbia così come l’hanno? Se ritengono che i cristiani diventarono apostati a partire dal I secolo in che modo poterono ritenere i libri ispirati che tutt’ora formano la bibbia? A questo punto se davvero questi cristiani erano apostati i tdg dovrebbero rifiutare la canonicità della bibbia che hanno perché per loro potrebbero essere frutto dell’opera del diavolo! Si potrebbe dire che infatti non accettano i deuterocanonici ma questi sono stati scartati solo con l’arrivo di Lutero nel 1500 perché successivi ad Esdra e non scritti in ebraico (sebbene di alcuni di questi sono stati ritrovati nel XX secolo edizioni in ebraico tra i manoscritti di Qumran che risalgono a prima del II secolo) in tutto questo tempo intanto quei libri furono ritenuti ispirati perciò come avrebbe agito lo Spirito Santo se in quel periodo i cristiani li credevano ispirati? Gesù disse che sarebbe stato con noi fino alla fine e anzi avrebbe mandato lo Spirito Santo in Sua sostituzione, ebbene in questo “vuoto” di tempo durante la grande apostasia tanto sostenuta dai tdg, a questo punto secondo loro lo Spirito Santo non ci sarebbe dovuto essere, avrebbe cessato di operare, ma ciò sarebbe antiscritturale poiché Gesù stesso ha affermato che non sarebbe mai mancato. Qualsiasi pretesto che potrebbero avallare i tdg sul come avrebbe operato lo Spirito Santo sulla falsa chiesa non sarebbe credibile perché comunque la loro teologia nemmeno si concilia con quella della falsa chiesa appartente al periodo della grande apostasia. [SM=x570865]















    [Modificato da (titti75) 22/07/2009 20:11]
    Le cose che si vedono sono per un tempo
    ma quelle che non si vedono sono eterne - 2Corinzi 4:18


  • Sonnyp
    00 22/07/2009 21:48
    Interessante Titti ma.....
    Ho prelevato due paragrafi dla tuo post che mi sanno tanto di fanatismo religioso e... se qualcuno è in grado di spiegarmi, glie ne sarei grato:

    V,1. Dalla Siria sino a Roma combatto con le fiere, per terra e per mare, di notte e di giorno, legato a dieci leopardi, il manipolo dei soldati. Beneficati diventano peggiori. Per le loro malvagità mi alleno di più «ma non per questo sono giustificato». 2. Potessi gioire delle bestie per me preparate e m'auguro che mi si avventino subito. Le alletterò perché presto mi divorino e non succeda, come per alcuni, che intimorite non li toccarono. Se incerte non volessero, le costringerò. Perdonatemi, so quello che mi conviene. 3. Ora incomincio ad essere un discepolo. Nulla di visibile e di invisibile abbia invidia perché io raggiungo Gesù Cristo. Il fuoco, la croce, le belve, le lacerazioni, gli strappi, le slogature delle ossa, le mutilazioni delle membra, il pestaggio di tutto il corpo, i malvagi tormenti del diavolo vengano su di me, perché voglio solo trovare Gesù Cristo.


    Davvero... io le trovo un pochino... esaltate ste convinzioni! Non trovi Titti?
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    Reietto74
    Post: 476
    Registrato il: 05/03/2009
    Utente Senior
    00 22/07/2009 23:47

    Il fuoco, la croce, le belve, le lacerazioni, gli strappi, le slogature delle ossa, le mutilazioni delle membra, il pestaggio di tutto il corpo, i malvagi tormenti del diavolo vengano su di me, perché voglio solo trovare Gesù Cristo.



    già, si tratta di un esaltato .... come tutti gli innamorati del resto [SM=g27823]

    se avessi (io) almeno la metà dell'amore per Gesù, che aveva l'autore della lettera .... davvero la vita avrebbe un'altro sapore [SM=g1660613]

    [Modificato da Reietto74 22/07/2009 23:48]
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    Polymetis
    Post: 8.282
    Registrato il: 08/07/2004
    Utente Master
    00 23/07/2009 00:31
    Benedetto XVI, ha scritto di Ignazio:


    Nessun Padre della Chiesa ha espresso con l'intensità di Ignazio l’anelito all'unione con Cristo e alla vita in Lui. Perciò abbiamo letto il brano Vangelo sulla vigna, che secondo il vangelo di Giovanni è Gesù. In realtà, confluiscono in Ignazio due "correnti" spirituali: quella di Paolo, tutta tesa all’unione con Cristo, e quella di Giovanni, concentrata sulla vita in Lui. A loro volta, queste due correnti sfociano nell’imitazione di Cristo, più volte proclamato da Ignazio come "il mio" o "il nostro Dio". Così Ignazio supplica i cristiani di Roma di non impedire il suo martirio, perché è impaziente di "congiungersi con Gesù Cristo". E spiega: "E' bello per me morire andando verso (eis) Gesù Cristo, piuttosto che regnare sino ai confini della terra. Cerco lui, che è morto per me, voglio lui, che è risorto per noi... Lasciate che io sia imitatore della Passione del mio Dio!" (Romani 5-6). Si può cogliere in queste espressioni brucianti d'amore lo spiccato "realismo" cristologico tipico della Chiesa di Antiochia, più che mai attento all'incarnazione del Figlio di Dio e alla sua vera e concreta umanità: Gesù Cristo, scrive Ignazio agli Smirnesi, "è realmente dalla stirpe di Davide", "realmente è nato da una vergine", "realmente fu inchiodato per noi" (1,1). L'irresistibile tensione di Ignazio verso l'unione con Cristo fonda una vera e propria "mistica dell'unità". Egli stesso si definisce "un uomo al quale è affidato il compito dell'unità" (Filadelfiesi 8,1).

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    Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
    Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
    Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
    (Κ. Καβάφης)
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    (titti75)
    Post: 836
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    Utente Senior
    00 23/07/2009 08:05
    Sonnyp, 22/07/2009 21.48:

    Ho prelevato due paragrafi dla tuo post che mi sanno tanto di fanatismo religioso e... se qualcuno è in grado di spiegarmi, glie ne sarei grato:

    V,1. Dalla Siria sino a Roma combatto con le fiere, per terra e per mare, di notte e di giorno, legato a dieci leopardi, il manipolo dei soldati. Beneficati diventano peggiori. Per le loro malvagità mi alleno di più «ma non per questo sono giustificato». 2. Potessi gioire delle bestie per me preparate e m'auguro che mi si avventino subito. Le alletterò perché presto mi divorino e non succeda, come per alcuni, che intimorite non li toccarono. Se incerte non volessero, le costringerò. Perdonatemi, so quello che mi conviene. 3. Ora incomincio ad essere un discepolo. Nulla di visibile e di invisibile abbia invidia perché io raggiungo Gesù Cristo. Il fuoco, la croce, le belve, le lacerazioni, gli strappi, le slogature delle ossa, le mutilazioni delle membra, il pestaggio di tutto il corpo, i malvagi tormenti del diavolo vengano su di me, perché voglio solo trovare Gesù Cristo.


    Davvero... io le trovo un pochino... esaltate ste convinzioni! Non trovi Titti?


    Caro Sonny, non le trovo tanto esaltate considerato che Ignazio non era l’unico fanatico, anche Paolo era pronto a morire anzi voleva morire per raggiungere Cristo:

    Atti 21,13
    Ma Paolo rispose: «Perché fate così, continuando a piangere e a spezzarmi il cuore? Io sono pronto non soltanto a esser legato, ma a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesù».

    Filippesi 1:12
    12 Desidero che sappiate, fratelli, che le mie vicende si sono volte piuttosto a vantaggio del vangelo, 13 al punto che in tutto il pretorio e dovunque si sa che sono in catene per Cristo; 14 in tal modo la maggior parte dei fratelli, incoraggiati nel Signore dalle mie catene, ardiscono annunziare la parola di Dio con maggior zelo e senza timore alcuno. 15 Alcuni, è vero, predicano Cristo anche per invidia e spirito di contesa, ma altri con buoni sentimenti. 16 Questi lo fanno per amore, sapendo che sono stato posto per la difesa del vangelo; 17 quelli invece predicano Cristo con spirito di rivalità, con intenzioni non pure, pensando di aggiungere dolore alle mie catene. 18 Ma questo che importa? Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunziato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. 19 So infatti che tutto questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, 20 secondo la mia ardente attesa e speranza che in nulla rimarrò confuso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia.
    21 Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. 22 Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa debba scegliere. 23 Sono messo alle strette infatti tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; 24 d'altra parte, è più necessario per voi che io rimanga nella carne. 25 Per conto mio, sono convinto che resterò e continuerò a essere d'aiuto a voi tutti, per il progresso e la gioia della vostra fede, 26 perché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo, con la mia nuova venuta tra voi. [SM=g1660613] [SM=g1543902]



    [Modificato da (titti75) 23/07/2009 08:52]
    Le cose che si vedono sono per un tempo
    ma quelle che non si vedono sono eterne - 2Corinzi 4:18


  • Sonnyp
    00 23/07/2009 14:52
    Sono d'accordo Titti che Paolo era pronto alla morte per incontrare Cristo, ma... lo ha espresso con un pensiero a mio avviso un pò più equilibrato! Nei pensieri di Ignazio ci vedo una esagerazione al martirio che mi suona appunto di esaltazione!
    Forse, anche per questo al loro tempo stesso, costoro erano visti come un manipolo di esaltati e fanatici e considerati una piccola setta che cresceva e si moltiplicava....

    Ma siamo in un altro tempo e bisogna fare i conti con la storia, gli usi della lingua, il pensiero del'autore e magari qualche altro ingrediente che stò esaminando e studiando in questo periodo... forse Mario70, Poly o Trianello possono aiutarci ulteriormente.... Shalom.