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causa ostracismo

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    Vecchia Marziana
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    00 19/07/2009 08:39
    Re:
    Paxuxu, 19/07/2009 4.42:

    Quindi, a farli schiantare di rabbia e di paura a quelli della wt$, specialmente a quelli che vengono a quest'ora (loggati) a curiosare e riportare le Nostre discussioni nelle loro tane della s.p.a.!





    Rabbia e paura sono il loro companatico, ci pensano i loro dirigenti a dispensarglieli quotidianamente.
    Noi ci accontenteremmo che aprissero gli occhi e iniziassero a gustare un pò di serenità.

    Gabriella

    PS: questo [SM=g1537336] è per te
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    (mauroz)
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    00 19/07/2009 19:00
    Queste sono le vere norme che regolano i rapporti tra TG e parenti disassociati. Da notare che l'atteggiamento di ostracismo, se cosi' lo si puo' definire, da parte di qualche TG nei confronti di alcuni e' da attribuirsi all'ignoranza che in molti casi e' superiore al buon intendimento che bisognerebbe avere!
    In base a tali norme, se portate in tribunale, e' assai difficile che la WT possa essere incriminata per ostracismo:


    ****************************************


    DOPO un certo tempo che Adamo era solo, Dio disse: “Non è bene che l’uomo stia solo”. Quindi Dio creò Eva e istituì il matrimonio. (Gen. 2:18, 21, 22) In seguito la popolazione della terra sarebbe cresciuta. Perciò ognuno avrebbe avuto molti parenti. Anche se alcuni familiari, per esempio i figli, non avessero abitato nelle vicinanze, si sarebbe potuto andare a trovarli per trascorrere insieme momenti felici. — Gen. 1:28; Giob. 1:1-5.

    2 Dio si era proposto che le famiglie fossero unite nella vera adorazione, così le credenze religiose non avrebbero creato nessuna divisione. Ma vi furono casi in cui la religione divenne un problema di famiglia. Un esempio è ciò che avvenne quando Cora, Datan e Abiram si ribellarono. Geova confermò che agiva tramite Mosè e Aaronne, non tramite quei ribelli religiosi. Allora Mosè disse al popolo di allontanarsi dalle tende dei ribelli. Cosa avrebbero fatto i figli e le famiglie di Cora, Datan e Abiram? Avrebbero messo la lealtà alla famiglia al di sopra della lealtà a Geova e alla sua congregazione? La maggioranza dei parenti stretti dei ribelli mise la famiglia al di sopra di Dio. Geova distrusse quei parenti insieme con i ribelli. — Num. 16:16-33.

    3 Alcuni figli di Cora, però, rimasero leali a Dio e al Suo popolo. Non furono distrutti insieme al resto della casa di Cora e alle famiglie di Datan e Abiram. (Num. 26:9-11) Infatti discendenti di quei coraiti superstiti furono in seguito benedetti con l’incarico di svolgere un particolare servizio nel tempio e ricevendo un’onorevole menzione nella Bibbia. — II Cron. 20:14-19; Sal. 42, 44-49, 84, 85, 87.

    4 Una decisione simile fra la lealtà alla famiglia e la lealtà a Dio si presentava quando un israelita diveniva apostata. La sua famiglia, spinta da sentimenti umani o dai vincoli di sangue, avrebbe cercato di proteggerlo onde non fosse messo a morte? Oppure anche suo fratello, suo figlio o sua figlia avrebbero capito che la condotta giusta e saggia era quella di rimanere leali a Dio e alla congregazione? (Vedi Deuteronomio 13:6-11). Nell’odierna disposizione cristiana, il peccatore non viene stroncato mediante la pena di morte, ma i cristiani possono dover affrontare delle prove a causa della disciplina a cui è stato sottoposto un loro parente.

    I PARENTI POSSONO CAUSARE PROBLEMI

    5 I vincoli e gli affetti familiari possono essere molto forti. Questo è naturale ed è in armonia con la disposizione di Dio. (Giov. 16:21) Ma questi stretti legami possono anche costituire una difficile prova per i cristiani. Gesù spiegò che uno degli effetti del divenire cristiani avrebbe potuto essere l’opposizione dei parenti. Gesù disse: “Non pensate che io sia venuto a metter pace sulla terra; io non sono venuto a metter pace, ma spada. Poiché son venuto a creare divisione, ponendo un uomo contro suo padre, e la figlia contro sua madre, e la giovane nuora contro la suocera. In realtà, i nemici dell’uomo saranno quelli della sua propria casa. Chi ha più affetto per padre o madre che per me non è degno di me”. — Matt. 10:34-38.

    6 I cristiani non vogliono che esista tale inimicizia. E non c’è nessun motivo per cui i parenti dovrebbero opporsi loro o odiarli perché sono diventati puri, morali e onesti servitori di Dio. Comunque i veri cristiani sanno che non possono mettere la famiglia al di sopra di Dio. A lungo andare, è nei migliori interessi di tutti che i cristiani continuino a essere fedeli a Dio. Col tempo potrebbero essere in grado di aiutare i loro parenti a intraprendere la via che conduce alla salvezza. — Rom. 9:1-3; I Cor. 7:12-16.

    7 I parenti possono causare problemi ai veri cristiani anche in un altro modo. Questo può succedere quando un parente viene disassociato. Come è stato considerato negli articoli precedenti, se un componente della congregazione pratica un grave peccato e non se ne pente, Dio richiede che venga disassociato. (I Cor. 5:11-13) La condotta del trasgressore ha cambiato la sua relazione con Geova e quindi con i familiari che sono testimoni di Geova. Non se ne deve dare la colpa a Dio, perché le sue norme sono giuste e rette. (Giob. 34:10, 12) Né la colpa ricade sui parenti cristiani fedeli. È il disassociato ad aver causato problemi a se stesso e ai parenti, come fecero Cora, Datan e Abiram.

    8 Dobbiamo esaminare due diverse situazioni. La prima riguarda il cristiano che vive nella stessa casa con un familiare disassociato o che si è dissociato. La seconda riguarda il caso di un parente che non appartiene all’immediata cerchia familiare.

    NELL’IMMEDIATA CERCHIA FAMILIARE

    9 Una persona può diventare cristiana senza che altri della sua famiglia accettino la fede. Per esempio, capita che la moglie serva Geova e il marito no. Nonostante questo, continua ad essere “una sola carne” con il marito e ha il dovere di amarlo e rispettarlo. (Gen. 2:24; I Piet. 3:1-6) O forse è sposata con un uomo che era un cristiano dedicato ma che poi è stato espulso dalla congregazione. Tuttavia questo non scioglie il loro vincolo coniugale; solo la morte o un divorzio scritturale potrebbero farlo. — I Cor. 7:39; Matt. 19:9.

    10 In modo analogo, se un parente, come un genitore, un figlio, una figlia, viene disassociato o si dissocia, i vincoli familiari e di sangue rimangono. Significa questo allora che, quando un familiare viene disassociato, nella cerchia familiare non cambia nulla? Niente affatto.

    11 La persona disassociata è stata spiritualmente stroncata dalla congregazione; i precedenti vincoli spirituali sono stati completamente interrotti. Questo vale anche da parte dei suoi parenti, inclusi quelli nell’immediata cerchia familiare. Perciò gli altri componenti della famiglia — pur continuando a riconoscere i vincoli familiari — non avranno più alcuna associazione spirituale con lui. — I Sam. 28:6; Prov. 15:8, 9.

    12 Ci saranno quindi cambiamenti nei rapporti spirituali che potevano esistere in famiglia. Per esempio, se il marito è disassociato, la moglie e i figli non sarebbero a loro agio se egli tenesse uno studio biblico familiare o li conducesse in preghiera. Se egli vuole dire la preghiera, come all’ora dei pasti, in casa sua ha diritto di farlo. Ma loro possono rivolgere silenziosamente a Dio le loro proprie preghiere. (Prov. 28:9; Sal. 119:145, 146) Che dire se in casa un disassociato volesse assistere alla lettura biblica o allo studio biblico familiare? Gli altri potrebbero consentirgli di essere presente per ascoltare, finché non cerca di insegnare o di discutere con loro le sue idee religiose.

    13 Se un figlio minorenne viene disassociato, i genitori continueranno ad aver cura dei suoi bisogni fisici e a provvedergli educazione morale e disciplina. Non terranno direttamente uno studio biblico col figlio facendolo partecipare. Tuttavia questo non significa che non gli chiederebbero di sedersi con loro per lo studio familiare. E potrebbero richiamare l’attenzione su parti della Bibbia o di pubblicazioni cristiane che contengono i consigli di cui ha bisogno. (Prov. 1:8-19; 6:20-22; 29:17; Efes. 6:4) Possono portarlo con sé alle adunanze cristiane e farlo sedere insieme a loro, sperando che prenda a cuore i consigli biblici.

    14 Che fare qualora un familiare, come un figlio o un genitore, che non vive in casa fosse disassociato e successivamente volesse tornare a vivere in casa? La famiglia potrebbe decidere il da farsi a seconda delle circostanze.

    15 Per esempio un genitore disassociato potrebbe essere malato o non più in grado di badare a se stesso finanziariamente o fisicamente. I figli cristiani hanno il dovere scritturale e morale di assisterlo. (I Tim. 5:8) Potrebbe sembrare necessario portare il genitore a casa, temporaneamente o stabilmente. Oppure potrebbe sembrare consigliabile disporne il ricovero in un luogo in cui possa essere assistito da personale medico, ma dove bisognerebbe andare a trovarlo. Ciò che si farà può dipendere da fattori come gli effettivi bisogni del genitore, il suo atteggiamento e la considerazione che il capofamiglia ha per il benessere spirituale della famiglia.

    16 Questo potrebbe valere anche per un figlio che era andato via di casa e che poi è stato disassociato o si è dissociato. A volte i genitori cristiani hanno riaccettato in casa per un certo tempo un figlio disassociato che stava male fisicamente o emotivamente. In ciascun caso i genitori possono valutare le circostanze particolari. Il figlio disassociato viveva per conto proprio e ora non è più in grado di farlo? Oppure fondamentalmente vuole tornare a casa perché sarebbe una vita più facile? Che dire delle sue norme morali e del suo atteggiamento? Introdurrà del “lievito” nella famiglia? — Gal. 5:9.

    17 Nella parabola di Gesù sul figlio prodigo, il padre corse incontro al figlio che tornava e lo accolse. Vedendo la pietosa condizione del ragazzo, il padre reagì con la naturale premura di un genitore. Possiamo comunque notare che il figlio non portò delle meretrici a casa e non tornò con l’intenzione di continuare la sua vita peccaminosa nella casa paterna. No, egli espresse sincero pentimento, ed era evidentemente deciso a tornare a vivere in modo puro. — Luca 15:11-32.

    PARENTI DISASSOCIATI CHE NON VIVONO IN CASA

    18 La seconda situazione da considerare è quella di un parente disassociato o dissociato che non appartiene all’immediata cerchia familiare o non vive nella stessa casa. Con tale persona esiste ancora un legame di parentela naturale o acquisita, per cui, anche se in misura limitata, potrebbe esserci il bisogno di sbrigare questioni familiari necessarie. Ciò nonostante non è come se vivesse nella stessa casa, dove i contatti e la conversazione non si potrebbero evitare. Dovremmo tenere bene in mente l’ispirata esortazione biblica: ‘Cessate di mischiarvi in compagnia di alcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido . . . non mangiando nemmeno con un tal uomo’. — I Cor. 5:11.

    19 Di conseguenza i cristiani imparentati con un disassociato che non vive in casa con loro dovrebbero sforzarsi di evitare l’associazione non necessaria, riducendo al minimo anche i contatti d’affari. La ragionevolezza di questo comportamento è evidente se si considera ciò che è accaduto quando i parenti hanno adottato l’errato punto di vista: ‘Anche se disassociato, siamo parenti, e quindi possiamo trattarlo esattamente come prima’. Da una zona giunge questa notizia:
    “Un disassociato era imparentato con circa un terzo della congregazione. Tutti i suoi parenti continuavano a frequentarlo”.
    E un anziano cristiano molto stimato scrive:
    “Nella nostra zona alcuni disassociati appartenenti a famiglie numerose sono stati accolti al loro ingresso nella Sala del Regno da una fanfara di pacche sulle spalle e strette di mano (quantunque si sapesse che il disassociato conduceva ancora una vita immorale). Vorrei tanto che coloro che sono stati disassociati si rendessero conto che la loro condotta è odiata da Geova e dal suo popolo e che in tal modo sentissero veramente il bisogno di mostrare sincero pentimento. Come si possono aiutare questi disassociati a cambiare se vengono continuamente salutati da tutti i loro numerosi parenti che sanno delle loro pratiche?”

    20 Nel primo secolo dovevano esserci congregazioni i cui componenti erano in gran parte imparentati. Ma quando qualcuno veniva disassociato, i parenti dovevano forse comportarsi come se nulla fosse accaduto e limitarsi a non trattare argomenti scritturali con il disassociato? No, altrimenti la congregazione non avrebbe effettivamente applicato il comando: “Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”. — I Cor. 5:13.

    21 Bisogna fare molta attenzione a non trascurare o minimizzare la situazione in cui si trova un peccatore disassociato. Come ben dimostrarono i figli di Cora, dobbiamo innanzi tutto essere leali a Geova e alla sua disposizione teocratica. Possiamo essere certi che quando sosteniamo le sue norme e preferiamo la compagnia del suo popolo organizzato anziché dei trasgressori, avremo la sua protezione e benedizione. — Sal. 84:10-12.

    RIUNIONI A SCOPO DI SVAGO E PARENTI DISASSOCIATI

    22 Normalmente capita spesso che i parenti stiano insieme a pranzi, scampagnate, riunioni di famiglia o in altre occasioni di svago. Ma un peccatore impenitente che è stato disassociato può creare difficoltà ai suoi parenti cristiani in relazione a questo tipo di riunioni. I parenti, pur continuando a riconoscere il legame di parentela, non vogliono ignorare l’esortazione di Paolo secondo cui i cristiani fedeli devono ‘cessar di mischiarsi in compagnia’ di un peccatore espulso.

    23 Non è il caso di stabilire qualche regola circa la presenza dei familiari a riunioni a cui potrebbe partecipare un parente disassociato. Questo è qualcosa che devono risolvere gli interessati in armonia con il consiglio di Paolo. (I Cor. 5:11) Tuttavia si deve capire che se è prevista la presenza di un disassociato a una riunione alla quale sono stati invitati Testimoni che non gli sono parenti, questo potrà certo influire su ciò che faranno. Prendiamo il caso di un matrimonio di una coppia cristiana che dev’essere celebrato in una Sala del Regno. Se un parente disassociato viene nella Sala del Regno per il matrimonio, ovviamente lì non potrebbe far parte del gruppo nuziale né essere l’accompagnatore della sposa. Che dire se c’è una festa nuziale o un ricevimento? Può essere una felice occasione per stare in compagnia, come lo fu a Cana quella volta che vi partecipò Gesù. (Giov. 2:1, 2) Ma si permetterà al parente disassociato di essere presente? Lo si inviterà? Se egli vi partecipasse, molti cristiani, parenti o no, potrebbero decidere di non andarvi, per non mangiare con lui e non stare in sua compagnia, tenendo conto delle parole di Paolo riportate in I Corinti 5:11.

    24 Perciò a volte i cristiani possono non sentirsi di invitare un parente disassociato o dissociato a una riunione che normalmente includerebbe i familiari. I cristiani possono invece godere la compagnia dei leali componenti della congregazione, ricordando le parole di Gesù: “Chi fa la volontà di Dio mi è fratello e sorella e madre”. — Mar. 3:35.

    25 La realtà è che quando un cristiano si dà al peccato e dev’essere disassociato, perde molte cose: la sua posizione approvata dinanzi a Dio; l’appartenenza alla felice congregazione dei cristiani; la piacevole compagnia dei fratelli, inclusa gran parte dell’associazione che aveva con i parenti cristiani. (I Piet. 2:17) I problemi che egli ha causato possono addirittura continuare dopo la sua morte.

    26 Se morisse mentre è disassociato, le disposizioni per il suo funerale potrebbero costituire un problema. I suoi parenti cristiani forse gradirebbero un discorso nella Sala del Regno, se tale è l’usanza locale. Ma ciò non sarebbe appropriato nel caso di una persona espulsa dalla congregazione. Se avesse dato segni di pentimento e di desiderare il perdono di Dio, smettendo per esempio di praticare il peccato e frequentando le adunanze cristiane, la coscienza di qualche fratello potrebbe permettergli di pronunciare un discorso biblico nella camera mortuaria o presso il luogo della sepoltura. Tali informazioni bibliche circa la condizione dei morti sono una testimonianza per gli increduli e un conforto per i parenti. Comunque, se il disassociato continuava a sostenere false dottrine o ad avere una condotta errata, anche un simile discorso non sarebbe appropriato. — II Giov. 9-11.

    LEZIONI PER TUTTI NOI

    27 Abbiamo tutti bisogno di comprendere che ciò che conta è il giudizio di Geova. (Prov. 29:26) Questo vale per le pratiche odiose, poiché la Bibbia mostra che queste sono cose che Dio detesta. (Prov. 6:16-19) Ma vale anche per il suo giudizio circa gli individui. La Parola di Geova dice chiaramente che gli “ingiusti”, quelli che praticano le “opere della carne”, non erediteranno il suo regno. (I Cor. 6:9, 10; Gal. 5:19-21) Per tali persone non c’è posto né in cielo né nel reame terrestre del Regno. Di conseguenza, chiunque oggi voglia rimanere nella pura congregazione di Dio deve rispettare le Sue norme. Dio non permetterà che del “lievito” rimanga in mezzo al suo santo popolo esercitandovi un’influenza corruttrice. — I Cor. 5:6-13.

    28 Naturalmente, se un parente stretto viene disassociato, le emozioni umane possono costituire per noi una seria prova. I sentimenti e i vincoli familiari sono particolarmente vivi fra genitori e figli, e sono anche forti quando viene disassociato un coniuge. Dobbiamo tuttavia riconoscere che, in ultima analisi, non recheremo beneficio a nessuno e non faremo piacere a Dio se ci lasceremo trasportare dalle emozioni ignorando i Suoi saggi consigli e la Sua guida. Dobbiamo manifestare completa fiducia nella perfetta giustizia delle vie di Dio, incluso il suo provvedimento di disassociare i peccatori impenitenti. Se rimaniamo leali a Dio e alla congregazione, col tempo il trasgressore potrebbe trarne una lezione, pentirsi ed essere riassociato. Ma che questo accada o no, possiamo trarre conforto e forza da ciò che Davide disse negli ultimi anni della sua vita:

    “Tutte le . . . decisioni giudiziarie [di Dio] sono di fronte a me; . . . E Geova mi ripaghi secondo la mia giustizia, secondo la mia purezza di fronte ai suoi occhi. Con qualcuno leale agirai con lealtà; col potente senza difetto ti comporterai senza difetto; con chi osserva la purezza ti mostrerai puro . . . E salverai il popolo umile”. — II Sam. 22:23-28.

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    (Mario70)
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    00 19/07/2009 20:10
    Re:
    (mauroz), 19/07/2009 19.00:

    Queste sono le vere norme che regolano i rapporti tra TG e parenti disassociati. Da notare che l'atteggiamento di ostracismo, se cosi' lo si puo' definire, da parte di qualche TG nei confronti di alcuni e' da attribuirsi all'ignoranza che in molti casi e' superiore al buon intendimento che bisognerebbe avere!
    In base a tali norme, se portate in tribunale, e' assai difficile che la WT possa essere incriminata per ostracismo:


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    4 Una decisione simile fra la lealtà alla famiglia e la lealtà a Dio si presentava quando un israelita diveniva apostata. La sua famiglia, spinta da sentimenti umani o dai vincoli di sangue, avrebbe cercato di proteggerlo onde non fosse messo a morte? Oppure anche suo fratello, suo figlio o sua figlia avrebbero capito che la condotta giusta e saggia era quella di rimanere leali a Dio e alla congregazione? (Vedi Deuteronomio 13:6-11). Nell’odierna disposizione cristiana, il peccatore non viene stroncato mediante la pena di morte, ma i cristiani possono dover affrontare delle prove a causa della disciplina a cui è stato sottoposto un loro parente.

    I PARENTI POSSONO CAUSARE PROBLEMI

    5 I vincoli e gli affetti familiari possono essere molto forti. Questo è naturale ed è in armonia con la disposizione di Dio. (Giov. 16:21) Ma questi stretti legami possono anche costituire una difficile prova per i cristiani. Gesù spiegò che uno degli effetti del divenire cristiani avrebbe potuto essere l’opposizione dei parenti. Gesù disse: “Non pensate che io sia venuto a metter pace sulla terra; io non sono venuto a metter pace, ma spada. Poiché son venuto a creare divisione, ponendo un uomo contro suo padre, e la figlia contro sua madre, e la giovane nuora contro la suocera. In realtà, i nemici dell’uomo saranno quelli della sua propria casa. Chi ha più affetto per padre o madre che per me non è degno di me”. — Matt. 10:34-38.

    6 I cristiani non vogliono che esista tale inimicizia. E non c’è nessun motivo per cui i parenti dovrebbero opporsi loro o odiarli perché sono diventati puri, morali e onesti servitori di Dio. Comunque i veri cristiani sanno che non possono mettere la famiglia al di sopra di Dio. A lungo andare, è nei migliori interessi di tutti che i cristiani continuino a essere fedeli a Dio. Col tempo potrebbero essere in grado di aiutare i loro parenti a intraprendere la via che conduce alla salvezza. — Rom. 9:1-3; I Cor. 7:12-16.

    7 I parenti possono causare problemi ai veri cristiani anche in un altro modo. Questo può succedere quando un parente viene disassociato. Come è stato considerato negli articoli precedenti, se un componente della congregazione pratica un grave peccato e non se ne pente, Dio richiede che venga disassociato. (I Cor. 5:11-13) La condotta del trasgressore ha cambiato la sua relazione con Geova e quindi con i familiari che sono testimoni di Geova. Non se ne deve dare la colpa a Dio, perché le sue norme sono giuste e rette. (Giob. 34:10, 12) Né la colpa ricade sui parenti cristiani fedeli. È il disassociato ad aver causato problemi a se stesso e ai parenti, come fecero Cora, Datan e Abiram.

    8 Dobbiamo esaminare due diverse situazioni. La prima riguarda il cristiano che vive nella stessa casa con un familiare disassociato o che si è dissociato. La seconda riguarda il caso di un parente che non appartiene all’immediata cerchia familiare.

    NELL’IMMEDIATA CERCHIA FAMILIARE


    10 In modo analogo, se un parente, come un genitore, un figlio, una figlia, viene disassociato o si dissocia, i vincoli familiari e di sangue rimangono. Significa questo allora che, quando un familiare viene disassociato, nella cerchia familiare non cambia nulla? Niente affatto.

    11 La persona disassociata è stata spiritualmente stroncata dalla congregazione; i precedenti vincoli spirituali sono stati completamente interrotti. Questo vale anche da parte dei suoi parenti, inclusi quelli nell’immediata cerchia familiare. Perciò gli altri componenti della famiglia — pur continuando a riconoscere i vincoli familiari — non avranno più alcuna associazione spirituale con lui. — I Sam. 28:6; Prov. 15:8, 9.

    12 Ci saranno quindi cambiamenti nei rapporti spirituali che potevano esistere in famiglia. Per esempio, se il marito è disassociato, la moglie e i figli non sarebbero a loro agio se egli tenesse uno studio biblico familiare o li conducesse in preghiera. Se egli vuole dire la preghiera, come all’ora dei pasti, in casa sua ha diritto di farlo. Ma loro possono rivolgere silenziosamente a Dio le loro proprie preghiere. (Prov. 28:9; Sal. 119:145, 146) Che dire se in casa un disassociato volesse assistere alla lettura biblica o allo studio biblico familiare? Gli altri potrebbero consentirgli di essere presente per ascoltare, finché non cerca di insegnare o di discutere con loro le sue idee religiose.


    14 Che fare qualora un familiare, come un figlio o un genitore, che non vive in casa fosse disassociato e successivamente volesse tornare a vivere in casa? La famiglia potrebbe decidere il da farsi a seconda delle circostanze.

    15 Per esempio un genitore disassociato potrebbe essere malato o non più in grado di badare a se stesso finanziariamente o fisicamente. I figli cristiani hanno il dovere scritturale e morale di assisterlo. (I Tim. 5:8) Potrebbe sembrare necessario portare il genitore a casa, temporaneamente o stabilmente. Oppure potrebbe sembrare consigliabile disporne il ricovero in un luogo in cui possa essere assistito da personale medico, ma dove bisognerebbe andare a trovarlo. Ciò che si farà può dipendere da fattori come gli effettivi bisogni del genitore, il suo atteggiamento e la considerazione che il capofamiglia ha per il benessere spirituale della famiglia.

    16 Questo potrebbe valere anche per un figlio che era andato via di casa e che poi è stato disassociato o si è dissociato. A volte i genitori cristiani hanno riaccettato in casa per un certo tempo un figlio disassociato che stava male fisicamente o emotivamente. In ciascun caso i genitori possono valutare le circostanze particolari. Il figlio disassociato viveva per conto proprio e ora non è più in grado di farlo? Oppure fondamentalmente vuole tornare a casa perché sarebbe una vita più facile? Che dire delle sue norme morali e del suo atteggiamento? Introdurrà del “lievito” nella famiglia? — Gal. 5:9.


    PARENTI DISASSOCIATI CHE NON VIVONO IN CASA

    18 La seconda situazione da considerare è quella di un parente disassociato o dissociato che non appartiene all’immediata cerchia familiare o non vive nella stessa casa. Con tale persona esiste ancora un legame di parentela naturale o acquisita, per cui, anche se in misura limitata, potrebbe esserci il bisogno di sbrigare questioni familiari necessarie. Ciò nonostante non è come se vivesse nella stessa casa, dove i contatti e la conversazione non si potrebbero evitare. Dovremmo tenere bene in mente l’ispirata esortazione biblica: ‘Cessate di mischiarvi in compagnia di alcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido . . . non mangiando nemmeno con un tal uomo’. — I Cor. 5:11.

    19 Di conseguenza i cristiani imparentati con un disassociato che non vive in casa con loro dovrebbero sforzarsi di evitare l’associazione non necessaria, riducendo al minimo anche i contatti d’affari. La ragionevolezza di questo comportamento è evidente se si considera ciò che è accaduto quando i parenti hanno adottato l’errato punto di vista: ‘Anche se disassociato, siamo parenti, e quindi possiamo trattarlo esattamente come prima’. Da una zona giunge questa notizia:
    “Un disassociato era imparentato con circa un terzo della congregazione. Tutti i suoi parenti continuavano a frequentarlo”.
    E un anziano cristiano molto stimato scrive:
    “Nella nostra zona alcuni disassociati appartenenti a famiglie numerose sono stati accolti al loro ingresso nella Sala del Regno da una fanfara di pacche sulle spalle e strette di mano (quantunque si sapesse che il disassociato conduceva ancora una vita immorale). Vorrei tanto che coloro che sono stati disassociati si rendessero conto che la loro condotta è odiata da Geova e dal suo popolo e che in tal modo sentissero veramente il bisogno di mostrare sincero pentimento. Come si possono aiutare questi disassociati a cambiare se vengono continuamente salutati da tutti i loro numerosi parenti che sanno delle loro pratiche?”

    20 Nel primo secolo dovevano esserci congregazioni i cui componenti erano in gran parte imparentati. Ma quando qualcuno veniva disassociato, i parenti dovevano forse comportarsi come se nulla fosse accaduto e limitarsi a non trattare argomenti scritturali con il disassociato? No, altrimenti la congregazione non avrebbe effettivamente applicato il comando: “Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”. — I Cor. 5:13.

    21 Bisogna fare molta attenzione a non trascurare o minimizzare la situazione in cui si trova un peccatore disassociato. Come ben dimostrarono i figli di Cora, dobbiamo innanzi tutto essere leali a Geova e alla sua disposizione teocratica. Possiamo essere certi che quando sosteniamo le sue norme e preferiamo la compagnia del suo popolo organizzato anziché dei trasgressori, avremo la sua protezione e benedizione. — Sal. 84:10-12.

    RIUNIONI A SCOPO DI SVAGO E PARENTI DISASSOCIATI

    22 Normalmente capita spesso che i parenti stiano insieme a pranzi, scampagnate, riunioni di famiglia o in altre occasioni di svago. Ma un peccatore impenitente che è stato disassociato può creare difficoltà ai suoi parenti cristiani in relazione a questo tipo di riunioni. I parenti, pur continuando a riconoscere il legame di parentela, non vogliono ignorare l’esortazione di Paolo secondo cui i cristiani fedeli devono ‘cessar di mischiarsi in compagnia’ di un peccatore espulso.

    23 Non è il caso di stabilire qualche regola circa la presenza dei familiari a riunioni a cui potrebbe partecipare un parente disassociato. Questo è qualcosa che devono risolvere gli interessati in armonia con il consiglio di Paolo. (I Cor. 5:11) Tuttavia si deve capire che se è prevista la presenza di un disassociato a una riunione alla quale sono stati invitati Testimoni che non gli sono parenti, questo potrà certo influire su ciò che faranno. Prendiamo il caso di un matrimonio di una coppia cristiana che dev’essere celebrato in una Sala del Regno. Se un parente disassociato viene nella Sala del Regno per il matrimonio, ovviamente lì non potrebbe far parte del gruppo nuziale né essere l’accompagnatore della sposa. Che dire se c’è una festa nuziale o un ricevimento? Può essere una felice occasione per stare in compagnia, come lo fu a Cana quella volta che vi partecipò Gesù. (Giov. 2:1, 2) Ma si permetterà al parente disassociato di essere presente? Lo si inviterà? Se egli vi partecipasse, molti cristiani, parenti o no, potrebbero decidere di non andarvi, per non mangiare con lui e non stare in sua compagnia, tenendo conto delle parole di Paolo riportate in I Corinti 5:11.

    24 Perciò a volte i cristiani possono non sentirsi di invitare un parente disassociato o dissociato a una riunione che normalmente includerebbe i familiari. I cristiani possono invece godere la compagnia dei leali componenti della congregazione, ricordando le parole di Gesù: “Chi fa la volontà di Dio mi è fratello e sorella e madre”. — Mar. 3:35.

    25 La realtà è che quando un cristiano si dà al peccato e dev’essere disassociato, perde molte cose: la sua posizione approvata dinanzi a Dio; l’appartenenza alla felice congregazione dei cristiani; la piacevole compagnia dei fratelli, inclusa gran parte dell’associazione che aveva con i parenti cristiani. (I Piet. 2:17) I problemi che egli ha causato possono addirittura continuare dopo la sua morte.

    26 Se morisse mentre è disassociato, le disposizioni per il suo funerale potrebbero costituire un problema. I suoi parenti cristiani forse gradirebbero un discorso nella Sala del Regno, se tale è l’usanza locale. Ma ciò non sarebbe appropriato nel caso di una persona espulsa dalla congregazione. Se avesse dato segni di pentimento e di desiderare il perdono di Dio, smettendo per esempio di praticare il peccato e frequentando le adunanze cristiane, la coscienza di qualche fratello potrebbe permettergli di pronunciare un discorso biblico nella camera mortuaria o presso il luogo della sepoltura. Tali informazioni bibliche circa la condizione dei morti sono una testimonianza per gli increduli e un conforto per i parenti. Comunque, se il disassociato continuava a sostenere false dottrine o ad avere una condotta errata, anche un simile discorso non sarebbe appropriato. — II Giov. 9-11.

    LEZIONI PER TUTTI NOI

    27 Abbiamo tutti bisogno di comprendere che ciò che conta è il giudizio di Geova. (Prov. 29:26) Questo vale per le pratiche odiose, poiché la Bibbia mostra che queste sono cose che Dio detesta. (Prov. 6:16-19) Ma vale anche per il suo giudizio circa gli individui. La Parola di Geova dice chiaramente che gli “ingiusti”, quelli che praticano le “opere della carne”, non erediteranno il suo regno. (I Cor. 6:9, 10; Gal. 5:19-21) Per tali persone non c’è posto né in cielo né nel reame terrestre del Regno. Di conseguenza, chiunque oggi voglia rimanere nella pura congregazione di Dio deve rispettare le Sue norme. Dio non permetterà che del “lievito” rimanga in mezzo al suo santo popolo esercitandovi un’influenza corruttrice. — I Cor. 5:6-13.






    In questo articolo caro mauroz ce ne è gia abbastanza per la causa in oggetto, lo sai quale è il tuo problema?
    Sei talmente abituato ad ascoltare queste cose dai tdg che non fai più caso a quanto gravi esse siano.
    Se tale scritto fosse letto da un giurista eviscerandolo da tutta la solfa che riguarda la religione e soffermandosi solo sulla condotta che i tdg devono seguire con gli ex, salterebbero dalla sedia inorriditi, fidati!
    Te ne ho fatto un esempio sopra, rileggi tutto una volta che sono state tolte le cose che non servono e cerca di vederle come le vedrebbe uno che non è mai stato un tdg.
    La cosa che fa riflettere è che in questo articolo loro parlano dei disassociati solo come di persone impenitenti, sappiamo bene che la realtà è molto diversa, si è disassociati anche per altro ed è ora che queste cose si sappiano.


    Ciao

    P.S. Se metti i riferimenti puoi postare l'articolo da me sintetizzato nel post della causa.
    [Modificato da (Mario70) 19/07/2009 20:14]
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    (mauroz)
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    00 20/07/2009 12:39
    Re: Re:
    (Mario70), 19/07/2009 20.10:




    In questo articolo caro mauroz ce ne è gia abbastanza per la causa in oggetto, lo sai quale è il tuo problema?
    Sei talmente abituato ad ascoltare queste cose dai tdg che non fai più caso a quanto gravi esse siano.




    [SM=x570872] ma se sono 16 anni che non ne sento uno!
    io parlo da persona "neutrale", perfetto spettatore imparziale...
    non sono aceccato dall'astio nei loro confronti e quindi, probabilmente, non rilevo il reato in questione!
    sono decenni che cercano in tutti i modi di far chiudere la "baracca"...
    troppo furbi loro o incompetenti gli avvocati? mah!

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    (Mario70)
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    00 20/07/2009 19:12
    Re: Re: Re:
    (mauroz), 20/07/2009 12.39:




    [SM=x570872] ma se sono 16 anni che non ne sento uno!
    io parlo da persona "neutrale", perfetto spettatore imparziale...
    non sono aceccato dall'astio nei loro confronti e quindi, probabilmente, non rilevo il reato in questione!
    sono decenni che cercano in tutti i modi di far chiudere la "baracca"...
    troppo furbi loro o incompetenti gli avvocati? mah!





    Quello che dici non ha senso, qui non si parla ne di odio ne di astio ma di come tu, malgrado sia inattivo, non abbia abbandonato la mentalità dei tdg e lo dimostra il fatto che non vedi nulla di strano in un articolo assurdo e ostracista come questo.
    Mi sembra che sia tu ad essere prevenuto verso di noi o sbaglio?
    Come gia detto chiunque deve essere libero di entrare in una qualsiasi associazione e chiunque deve essere libero di uscirne.
    Se tu avessi la tua famiglia nei tdg e ti disassociassero per un qualsiasi motivo e non abiteresti più con loro, quale sarebbe la direttiva che dovrebbero seguire i tuoi parenti verso di te secondo l'articolo che tu stesso hai riportato?
    Mettiamo il caso che tuo fratello o tua sorella carnale decidessero di applicare quei consigli e quindi interrompessero i rapporti con te, che ne sarebbe dei tuoi nipotini? Li potresti continuare a vedere?

    Come vedi le cose sono più complicate di quello che vorresti far apparire e se hai dei sentimenti come qualsiasi essere umano, queste cose ti dovrebbero far inorridire.Questo forum ha diverse esperienze di persone che queste cose le praticano sulla loro pelle quotidianamente, quindi per rispetto verso la loro sofferenza ti pregherei di non essere così superficiale su un argomento cosi serio.


    Ciao

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    (mauroz)
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    00 20/07/2009 19:31
    Re: Re: Re: Re:
    (Mario70), 20/07/2009 19.12:




    Quello che dici non ha senso, qui non si parla ne di odio ne di astio ma di come tu, malgrado sia inattivo, non abbia abbandonato la mentalità dei tdg e lo dimostra il fatto che non vedi nulla di strano in un articolo assurdo e ostracista come questo.
    Mi sembra che sia tu ad essere prevenuto verso di noi o sbaglio?
    Come gia detto chiunque deve essere libero di entrare in una qualsiasi associazione e chiunque deve essere libero di uscirne.
    Se tu avessi la tua famiglia nei tdg e ti disassociassero per un qualsiasi motivo e non abiteresti più con loro, quale sarebbe la direttiva che dovrebbero seguire i tuoi parenti verso di te secondo l'articolo che tu stesso hai riportato?
    Mettiamo il caso che tuo fratello o tua sorella carnale decidessero di applicare quei consigli e quindi interrompessero i rapporti con te, che ne sarebbe dei tuoi nipotini? Li potresti continuare a vedere?

    Come vedi le cose sono più complicate di quello che vorresti far apparire e se hai dei sentimenti come qualsiasi essere umano, queste cose ti dovrebbero far inorridire.Questo forum ha diverse esperienze di persone che queste cose le praticano sulla loro pelle quotidianamente, quindi per rispetto verso la loro sofferenza ti pregherei di non essere così superficiale su un argomento cosi serio.


    Ciao






    ma dove lo hai letto che devono troncare i rapporti?
    solo i rapporti spirituali saranno troncati, quindi non parleranno piu' di religione e non si associeranno con loro e contemporaneamente ad altri fratelli...
    se poi molti sono andati oltre arrivando sino a casi di ostracismo, come gia' detto, sono casi estremi di persone malate di fanatismo che hanno bisogno di essere aiutate a rientrare nei binari e qui non ti do torto.


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    mancagraziella
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    00 20/07/2009 19:33
    re Mario
    [SM=x570923] Infatti essendo persone libere dobbiamo fare le nostre scelte in piena libertà ,nessuno ci può imporre chi dobbiamo amare e come dobbiamo amare,e nessuno ci può impedire di amare le persone a cui teniamo .E' un nostro diritto! Grazia
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    (Mario70)
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    00 20/07/2009 20:36
    Re: Re: Re: Re: Re:
    (mauroz), 20/07/2009 19.31:





    ma dove lo hai letto che devono troncare i rapporti?
    solo i rapporti spirituali saranno troncati, quindi non parleranno piu' di religione e non si associeranno con loro e contemporaneamente ad altri fratelli...
    se poi molti sono andati oltre arrivando sino a casi di ostracismo, come gia' detto, sono casi estremi di persone malate di fanatismo che hanno bisogno di essere aiutate a rientrare nei binari e qui non ti do torto.





    Ma lo hai letto l'articolo?
    [SM=x570881]

    Il riferimento lo metto io:

    W 1/1/1982 pag 30:

    "PARENTI DISASSOCIATI CHE NON VIVONO IN CASA

    18 La seconda situazione da considerare è quella di un parente disassociato o dissociato che non appartiene all’immediata cerchia familiare o non vive nella stessa casa. Con tale persona esiste ancora un legame di parentela naturale o acquisita, per cui, anche se in misura limitata, potrebbe esserci il bisogno di sbrigare questioni familiari necessarie. Ciò nonostante non è come se vivesse nella stessa casa, dove i contatti e la conversazione non si potrebbero evitare. Dovremmo tenere bene in mente l’ispirata esortazione biblica: ‘Cessate di mischiarvi in compagnia di alcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido . . . non mangiando nemmeno con un tal uomo’. — I Cor. 5:11.

    19 Di conseguenza i cristiani imparentati con un disassociato che non vive in casa con loro dovrebbero sforzarsi di evitare l’associazione non necessaria, riducendo al minimo anche i contatti d’affari. La ragionevolezza di questo comportamento è evidente se si considera ciò che è accaduto quando i parenti hanno adottato l’errato punto di vista: ‘Anche se disassociato, siamo parenti, e quindi possiamo trattarlo esattamente come prima’. "



    e poi:

    W 1/11/1994:

    "20 Ci sono occasioni, però, in cui un servitore di Geova non può mostrare compassione. (Confronta Deuteronomio 13:6-9). ‘Cessare di mischiarsi in compagnia’ di un intimo amico o di un parente che è stato disassociato può mettere a dura prova un cristiano. In tal caso è importante non lasciarsi impietosire. (1 Corinti 5:11-13) Questa fermezza può persino incoraggiare il peccatore a pentirsi. "

    W 15/04/1988 pag 28:

    "14 La situazione è diversa se il disassociato o dissociato è un parente che vive fuori di casa o non è dell’immediata cerchia familiare. Potrebbe essere possibile non avere quasi nessun contatto col parente. Anche se eventuali questioni di famiglia richiedessero qualche contatto, è certo che questi contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo, in armonia col principio divino di “non mischiarvi con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore [o colpevole di un altro peccato grave] . . . con un tale non dovete neppur mangiare”. — 1 Corinti 5:11, Versione Riveduta.
    15 Si capisce che questo può essere difficile, a causa dei sentimenti e dei vincoli familiari, ad esempio dell’amore che i nonni provano verso i nipoti. Tuttavia questa è una prova di lealtà a Dio, come spiega la sorella citata a pagina 26. Chiunque provi la tristezza e il dolore che il parente disassociato ha in tal modo causato, può trovare conforto ed essere incoraggiato dall’esempio di alcuni parenti di Cora. — Salmo 84:10-12."

    W 15/3/1986 pag 18:

    "12 Alcuni che hanno uno spirito critico sostengono che l’organizzazione di Geova sia troppo rigida circa il troncare qualsiasi contatto sociale con i disassociati. (II Giovanni 10, 11) Ma perché questi critici la pensano così? Stanno forse mettendo un vincolo familiare o un’errata lealtà a un amico al di sopra della lealtà a Geova, alle sue norme e alle sue esigenze? Tenete presente inoltre che, se si continua ad avere contatti sociali con un disassociato, anche se si tratta di un parente, si può far concludere a colui che ha sbagliato che la sua condotta non sia poi tanto grave, causandogli così altro danno ancora. Non frequentandolo, invece, è possibile si sviluppi in lui il desiderio di riavere ciò che ha perduto. Il modo di fare le cose seguito da Geova è sempre il migliore e serve a proteggerci. — Proverbi 3:5."


    Ciao
    [Modificato da (Mario70) 20/07/2009 20:37]
  • francocoladarci
    00 20/07/2009 21:31
    Caro Mauroz, sono curioso di leggere la tua risposta a Mario 70,
    Perchè dalla tua affermazione mi sembra che tu o non sei un TdG, oppure sei un TdG dell'est.

    Franco
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    testone.
    Post: 229
    Registrato il: 27/11/2008
    Utente Junior
    00 07/08/2009 14:12
    Re:
    francocoladarci, 20/07/2009 21.31:

    Caro Mauroz, sono curioso di leggere la tua risposta a Mario 70,

    Perchè dalla tua affermazione mi sembra che tu o non sei un TdG,

    oppure sei un TdG dell'est.

    Franco





    ---------------------------------------------------------------------




    [SM=x570923] -
    www.randallwatters.com/

    Se studiate la storia della società Watchtower, una cosa dovreste aver chiara nella mente: la dottrina è irrilevante. Cambia continuamente, dato che il Corpo Direttivo riscrive la loro storia e si riscrivono nella Bibbia, come se fosse stata scritta per loro e soltanto per loro. Potete studiare teologia finché vi fuma il cervello. Potete conoscere la Bibbia parola per parola. Ma, a meno che capiate come la manipolano per arrivare ai loro fini, rimarrete sprovveduti sul come contrastarli. Vi rideranno in faccia. Se imparate il loro sistema e mettete a nudo il loro metodo, non vi sfideranno più. Come nella novella ‘Il mago di Oz’ fu sorpreso a esercitarsi dietro la tenda, così tireranno la tenda dell’illusione al suo posto. Imparate le loro tecniche piuttosto che la loro teologia. (di Randall Watters, dalla sua esperienza pluriennale alla Betel di Brooklyn)
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    Sara-61
    Post: 299
    Registrato il: 08/06/2008
    Utente Junior
    00 07/08/2009 20:37

    Parteciperei molto volentieri, anche se fortunatamente, non ho il problema dell'ostracismo famigliare.
    Sono pienamente d'accordo di mettere fine a questo abuso ma, la wts troverà un altro modo subdolo per allontanare i famigliari da coloro che non fanno più parte di questa organizzazione.


    [SM=g1543902] sarah
  • thejackal797
    00 07/08/2009 21:43
    Anche io parteciperei, dato che è davvero dura non parlare più con nessuno dei miei ex amici, ormai da più di un anno. Ma lo farei non tanto per me, in quanto se anche si vincesse non credo riuscirei ad avere nuovamente un rapporto normale con quelle persone, ma per coloro che si trovano in bilico e che stanno soffrendo quanto ho sofferto io un anno fa. E non lo auguro a nessuno.

    PS
    Volevo rispondere al sondaggio ma mi sembra che sia stato disattivato.

    Ciao
    Davide
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    Gocciazzurra
    Post: 4.393
    Registrato il: 16/05/2005
    Utente Master
    00 07/08/2009 21:47
    thejackal797, 07/08/2009 21.43:


    PS
    Volevo rispondere al sondaggio ma mi sembra che sia stato disattivato.



    Strano... a me risulta sia ancora attivo!

    Capita anche ad altri utenti di non riuscire a votare?


    [Modificato da Gocciazzurra 07/08/2009 21:48]
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    Elyy.
    Post: 901
    Registrato il: 17/06/2008
    Utente Senior
    00 07/08/2009 23:39
    Io vedo solo stasera questo sondaggio, in quanto è stato istituito mentre ero in vacanza e quelle poche volte che mi sono connessa mi è sfuggito.

    Ho votato 1 ovviamente.

    E' vero che la Wts inventerebbe qualche altro metodo per fare in modo che i tdg leali all'organizzazione evitino gli ex, ma per lo meno non sarebbe più una regola che potrebbe causare disassociazione a coloro che volessero mantenere buoni rapporti, anche se non spirituali, con parenti e amici fuoriusciti dalla loro religione.

    Se, per esempio, diventasse una questione di coscienza, quelli che ora ci evitano perchè costretti, potrebbero frequentarci senza star lì a guardarsi attorno a 360° per non essere sgamati.


    [SM=g1543902] Ely



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    bungatunga
    Post: 240
    Registrato il: 01/09/2006
    Utente Junior
    00 08/08/2009 06:29
    Non avrei mai votato questo sondaggio se non fossi passato io per dissociato, e da circa 4 mesi che provo questa fastidiosa sensazione di imbarazzo e rabbia

    Ho votato la numero 1 naturalmente

    Pensate che oggi andrò all'assemblea internazionale (lo faccio per mia moglie che è ancora TdG) cammuffato da Tdg per riavere di nuovo quell'emozione di salutare fratelli che non mi conoscono.
    Saro un po matto. [SM=g1537336]

    .
    .
    .
    ************************************
    Svegliatevi!! che Torre ti Guarda!!!!
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    Libera_74
    Post: 65
    Registrato il: 18/11/2007
    Utente Junior
    00 08/08/2009 13:55

    Carissimi, anche io ho votato 1. Perchè? Perchè ricordo ancora il silenzio e l'imbarazzo di molti dopo la mia disassociazione ( per me dolorosa ma inevitabile per il cammino da me intrapreso)

    Perchè un moto di rabbia mi assale quando la mattina portando a scuola mia figlia incontro " sorelle" che alzando lo sguardo in maniera altezzosa fanno finta di ignorarmi oltreppasando la mia figura quasi fossi invisibile ma fermandosi a conversare amabilmente con le altre mamme " del mondo" salvo poi incontrare il mio sguardo deciso e pungente ed abbassare il proprio in maniera affrettata e colpevole. BASTA!!!!

    Ogni uomo nasce libero e con la propria dignità. E' uno dei diritti fondamentali e universali. Applicare l'ostracismo equivale a non riconoscere l'altro, ignorare la sua esistenza, privarlo della sua dignità, del suo diritto naturale ad essere individuo, essere pensante unico diverso dal suo prossimo.

    E' ora di porre un limite a questa mostruosità.

    Un abbraccio a tutti.

    Libera
    [SM=x570869] [SM=g1537332]
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    sergjoo
    Post: 23
    Registrato il: 18/06/2008
    Utente Junior
    00 08/08/2009 20:40
    ho votato si.
    penso che il portare alla luce del sole e rendere pubblico a tutti questo particolare aspetto possa essere utile.
    con pubblico a tutti intendo dire anche a coloro che non conoscono questo aspetto o che non essendoci mai passati lo sminuiscono!
    [Modificato da sergjoo 08/08/2009 20:42]
    sergjo

    Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito, il cieco si sofferma sull'altra mano.

    Non esiste il passato, non esiste il futuro.... la vita è un eterno presente.
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    christian(76)
    Post: 2
    Registrato il: 03/12/2008
    Utente Junior
    00 09/08/2009 10:52
    parteciperesti a una causa
    Grazie Achille per le informazioni che fornisci in questo sito !!!!

    SI parteciperei a una causa ma Achille qual è il tuo obbiettivo ?
    Quando si attacca un sistema di controllo mentale simile non si riescono quasi mai a colpire i dirigenti del sistema .

    Cosa trattiene le persone all interno di quel gruppo ?
    La paura della perdita dei rapporti di amicizia e familiari !

    Senti la mia proposta : oggi é l opinione pubblica che manda avanti (solo di facciata)il mondo !

    Raccogliere innumerevoli firme scrivere innumerevoli lettere alle autorità parlamentari raccogliere video dove si dimostra il taglio dei rapporti con chi non condivide la setta(VIOLAZIONE DELLA COSTITUZIONE)

    Minacciando ,chi ha il dovere di far rispettare i nostri diritti ed era da anni a conoscenza di ciò, che ci si stà muovendo in gran numero contro di lui (autorità parlamentari e company) con eventuali manifestazioni per il suo deliberato silenzio !
    L ultimo processo che ho vinto è stato vinto per lo più perchè era un processo mediatico (con informazioni dai media)!
    Bisogna far eliminare la disassociazione dai dirigenti in alto !
    La setta cadrà di conseguenza in breve tempo e noi non ci sporcheremo nemmeno le mani e non avremo bisogno di esporci direttamente !!!
    Questo è il mio umile pensiero . saluti Achille e grazie di cuore !!!
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    Sal80.
    Post: 257
    Registrato il: 14/04/2009
    Utente Junior
    00 09/08/2009 10:56

    Christian: Bisogna far eliminare la disassociazione dai dirigenti in alto !



    Io penso che far togliere la disassociazione sia molto ma molto difficile, potrebbero dire che anche la chiesa cattolica pratica la scomunica. È l`ostracismo che deve essere condannato.

    Sal
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    (Mario70)
    Post: 3.994
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    Utente Master
    00 09/08/2009 11:12
    Re: parteciperesti a una causa
    christian(76), 09/08/2009 10.52:

    Grazie Achille per le informazioni che fornisci in questo sito !!!!

    SI parteciperei a una causa ma Achille qual è il tuo obbiettivo ?
    Quando si attacca un sistema di controllo mentale simile non si riescono quasi mai a colpire i dirigenti del sistema .

    Cosa trattiene le persone all interno di quel gruppo ?
    La paura della perdita dei rapporti di amicizia e familiari !

    Senti la mia proposta : oggi é l opinione pubblica che manda avanti (solo di facciata)il mondo !

    Raccogliere innumerevoli firme scrivere innumerevoli lettere alle autorità parlamentari raccogliere video dove si dimostra il taglio dei rapporti con chi non condivide la setta(VIOLAZIONE DELLA COSTITUZIONE)

    Minacciando ,chi ha il dovere di far rispettare i nostri diritti ed era da anni a conoscenza di ciò, che ci si stà muovendo in gran numero contro di lui (autorità parlamentari e company) con eventuali manifestazioni per il suo deliberato silenzio !
    L ultimo processo che ho vinto è stato vinto per lo più perchè era un processo mediatico (con informazioni dai media)!
    Bisogna far eliminare la disassociazione dai dirigenti in alto !
    La setta cadrà di conseguenza in breve tempo e noi non ci sporcheremo nemmeno le mani e non avremo bisogno di esporci direttamente !!!
    Questo è il mio umile pensiero . saluti Achille e grazie di cuore !!!




    Ciao Cristian, non confondere il forum con questa ipotetica causa, il forum è stato fondato da Achille e gli scopi sono scritti nel reglamento, l'idea della causa è invece mia.
    A me non interessa che sia tolta la disassociazione per tre motivi:

    1) Ognuno deve essere libero di uscire da una qualsivoglia associazione sia essa politica o sociale o religiosa.
    Ed ogni associazione deve essere libera di escludere chi non condivide più i suoi ideali, questo per la continuazione stessa dell'associazione.

    2) La cosa che a me sta a cuore quindi non è la disassociazione di per se, ma il trattamento ostracista riservato ai disassociati, è quello che combatto.

    3) perderemmo la causa in partenza!

    Ciao
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    gabriele traggiai
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    Utente Veteran
    00 09/08/2009 13:49
    Re: Re: parteciperesti a una causa
    (Mario70), 09/08/2009 11.12:




    Ciao Cristian, non confondere il forum con questa ipotetica causa, il forum è stato fondato da Achille e gli scopi sono scritti nel reglamento, l'idea della causa è invece mia.
    A me non interessa che sia tolta la disassociazione per tre motivi:

    1) Ognuno deve essere libero di uscire da una qualsivoglia associazione sia essa politica o sociale o religiosa.
    Ed ogni associazione deve essere libera di escludere chi non condivide più i suoi ideali, questo per la continuazione stessa dell'associazione.

    2) La cosa che a me sta a cuore quindi non è la disassociazione di per se, ma il trattamento ostracista riservato ai disassociati, è quello che combatto.

    3) perderemmo la causa in partenza!

    Ciao



    Riprendo questo ottimo commento di Mario per specificare alcune cose che i Testimoni di Geova fraintendono o vogliono non capire.

    1-La disassociazione o espulsione non è sbagliata, anzi qualsiasi ente e organizzazione deve avere il diritto di stabilire delle "regole" di affiliazione e deve avere anche il diritto di espellere chiunque non si adegua a tale regolamento, sarebbe semplicemente assurdo pretendere il contrario.

    2-L'espulsione, però, non deve avere nessuna conseguenza per il disassociato. Quando la "carta dei diritti dell'uomo" afferma che ogni individuo ha il diritto di entrare e uscire da una religione significa proprio questo, ovvero "se esco" la mia vita non deve cambiare a causa del comportamento che mi viene riservato dai miei ex confratelli. Se così non è significa che il mio diritto è stato calpestato. E' un pò come se un cartello stradale mi indicasse "il mio diritto" ad andar diritto o svoltare a destra, ma sotto tale cartello ci fosse la dicitura: "Se svoltate a destra sarete multati". Il diritto non esiste più.

    Quindi concludendo, non si accusa la WTS di applicare la disassociazione o espulsione, ma di tutto quello che implica (per i Testimoni di Geova) questo provvedimento.

    Gabry


  • thejackal797
    00 10/08/2009 11:29
    Re: Re: Re: parteciperesti a una causa
    gabriele traggiai, 09/08/2009 13.49:



    Riprendo questo ottimo commento di Mario per specificare alcune cose che i Testimoni di Geova fraintendono o vogliono non capire.

    1-La disassociazione o espulsione non è sbagliata, anzi qualsiasi ente e organizzazione deve avere il diritto di stabilire delle "regole" di affiliazione e deve avere anche il diritto di espellere chiunque non si adegua a tale regolamento, sarebbe semplicemente assurdo pretendere il contrario.

    2-L'espulsione, però, non deve avere nessuna conseguenza per il disassociato. Quando la "carta dei diritti dell'uomo" afferma che ogni individuo ha il diritto di entrare e uscire da una religione significa proprio questo, ovvero "se esco" la mia vita non deve cambiare a causa del comportamento che mi viene riservato dai miei ex confratelli. Se così non è significa che il mio diritto è stato calpestato. E' un pò come se un cartello stradale mi indicasse "il mio diritto" ad andar diritto o svoltare a destra, ma sotto tale cartello ci fosse la dicitura: "Se svoltate a destra sarete multati". Il diritto non esiste più.

    Quindi concludendo, non si accusa la WTS di applicare la disassociazione o espulsione, ma di tutto quello che implica (per i Testimoni di Geova) questo provvedimento.

    Gabry





    Analisi perfetta. Mi associo a quanto detto con la speranza che i tdg capiscano il valore di questo distinguo.

    Ciao
    Davide
  • Luteranamanier
    00 10/08/2009 17:08
    Vedo che ogni tanto incavolarsi un po' non guasta, dopo l'ultimo intervento piuttosto arrabbiato di Mario70 la quota degli interessati è quasi raddoppiata.

    Bravi.
  • OFFLINE
    Achille Lorenzi
    Post: 14.003
    Registrato il: 17/07/2004
    Utente Gold
    00 23/08/2009 09:19
    Nessun altro contributo alla causa?

    Cioè tutti si lamentano (a parole) ma nessuno vuole nemmeno provare (con i fatti) a cercare di cambiare qualcosa?

    Achille
  • francocoladarci
    00 23/08/2009 10:10
    Achille scrive:

    Nessun altro contributo alla causa?

    Cioè tutti si lamentano (a parole) ma nessuno vuole nemmeno provare (con i fatti) a cercare di cambiare qualcosa?



    Sono d'accordo con il suo pensiero.

    Quello che mi lascia un pò da pensare è: con quasi 1000 iscritti siamo solo in 61? [SM=x570888]
    Togliamone 500, tra quelli che non partecipano più, 200 che non sono stati mai TdG, leviamone 100 che sono TdG, rimangono circa 200, di questi possibile che non ci siano 39 per arrivare a 100?.
    Cari EX diamoci da fare, diversamente mi viene il dubbio che già ci siamo dimenticati degli " schiaffi presi"
    [SM=x570892]

    Franco

  • Paxuxu
    00 23/08/2009 16:51
    Guardalo anche da un'altro lato, anche chi non è mai stato tdg, è pronto a fare la sua parte proprio per alleviarvi la vstra parte di schiaffi che avete ricevuto mentre eravate un semplice numero sotto una s.p.a., quindi l'adessione non mi risulta così bassa come sembra nè tantomeno così deludente.


    [SM=x570880]



    Paxuxu



  • francocoladarci
    00 23/08/2009 18:32
    Caro Paxuxu, sono convinto che, anche chi non è stato TdG perora la nostra causa, ma 61 su circa 1000 iscritti, mi sconforta un pochino.
    Poi c'è da considerare che solo 46 sono effettivamente "decisi",e, se si convingono gli indecisi si arriverà a 53, a questo punto, non ci resta che [SM=x570866]
    Ciao
    Franco

    [Modificato da francocoladarci 23/08/2009 18:39]
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    sergjoo
    Post: 24
    Registrato il: 18/06/2008
    Utente Junior
    00 23/08/2009 18:34
    Re:
    francocoladarci, 23/08/2009 18.32:

    Caro Paxuxu, sono convinto che, anche chi non è stato TdG perora la nostra causa, ma 61 su circa 1000 iscritti, mi sconforta un pochino.
    [SM=x570888]
    Ciao
    Franco




    effettivamente sembran pochi anche a me.
    magari è l'estate, con i rientri e l'arrivo di settembre speriamo che ilnumero aumenti


    sergjo

    Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito, il cieco si sofferma sull'altra mano.

    Non esiste il passato, non esiste il futuro.... la vita è un eterno presente.
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    mlp-plp
    Post: 931
    Registrato il: 31/05/2007
    Utente Senior
    00 07/09/2009 21:50




    a parte "il sondaggio" in percentuale, pare molto alto.

    ma il numero dei partecipanti è alto? [SM=x570868] [SM=x570868]




    una stretta di [SM=x570864]




    Pierino





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