00 29/06/2009 12:19
Una perla sul sito dell’Azzurra7

Stavo navigando sul sito del noto ricettacolo di libri scritti da outsider chiamato Azzurra7, cioè il genere di casa editrice dove troverete pubblicizzati i libri dei creazionisti come se fossero qualcosa scritto da gente seria, e allo stesso modo le teorie bibliche dei TdG spacciate per qualcosa che nel mondo accademico verrebbe preso in considerazione. SI tratta cioè di una di quelle case editrici votate a portare avanti idee marginali che piacciano ad un qualche gruppo, è cioè specializzata nel collezionare le “sparate” fatte da singoli ricercatori, più o meno quotati, senza tener minimamente conto del panorama generale degli studi. Naturalmente questo può avvenire a diversi livelli: il mondo accademico è pieno di professoroni che ogni tanto se ne escono con qualche folgorazione privata, come quando il prof. Semerano disse che l’indoeuropeo non è mai esistito e tutte le lingue europee sarebbero derivate dall’accadico. Ma Semerano era un genio, e per quanto la teoria sia totalmente folle bisogna inchinarsi a quest’uomo e fargli il piacere di ascoltare quello che dice, se non altro per riverenza verso la sua persona. Non bisognerebbe però fare l’errore di pensare che questa sua follia privata goda di qualche credito. L’Azzurra7 fa invece questo procedimento sistematicamente, e con gente che è inferiore anni luce al genio del prof. Semerano , ogni esternazione di qualsivoglia ricercatore, dottorando, lettore viene additata come la Mecca degli studi. E’ quello che è avvenuto quando, in un confronto risibile al solo proporsi, ho trovato una specie di insulto al papa in una pagina su Gérard Gertoux, il ricercatore di Lione che, come Don Chisciotte contro i mulini a vento, si batte per difendere la pronuncia del nome Geova.

Inutile dire che questo lavoro non ha ottenuto alcuna recensione accademica, quando parlo di recensione intendo dire pubblicazioni e riviste scientifiche che ne parlino (o almeno, io non ne conosco: ma ho ragione di credere che, vista l’assoluta penuria di qualifiche tra i TdG, se qualche rivista avesse fatto una recensione ne avrebbero parlato per mesi). Gertoux s’è messo a spedire il suo libro ai professori di mezzo mondo, nella speranza che qualcuno lo notasse. Ed è qui lo scandalo vero e proprio (non nel comportamento di Gertoux, ma del sito in questione)… La casa editrice Azzurra7, a digiuno dei meccanismi di recensioni e di pubblicistica del mondo accademico, è riuscita a far passare le risposte private di questi professori a cui Gertoux ha inviato il libro come fossero recensioni. In realtà, più le si scorre, e più ci si rende conto che non hanno nulla a che fare con recensioni su riviste accademiche. Si tratta di un’incredibile trafila di frasi di circostanza per ringraziare dell’invio del libro. Ovviamente se qualcuno ti regala un libro non gli rispondi con un “ma non mi faccia perdere tempo”, bensì con un “grazie, ho ricevuto il suo libro, bel lavoro, si vede che c’è grande impegno”. Ecco, tutta una serie di biglietti di cortesia e espressioni di circostanza spacciati per recensioni positive di insigni ebraisti… Ma leggete voi stessi se avete tempo, se c’è una sola recensione che entri nel merito delle argomentazioni: www.azzurra7.it/comunity/index.php?option=com_content&task=view&id=370&...
Si badi che non voglio entrare nel merito di quanto a questi professori sia più o meno piaciuto questo libro, se l’hanno letto ovviamente. Possono anche averlo trovato geniale (anche se ovviamente non lo sapremo mai), vorrei solo sapere come fanno a chiamare “recensioni”(è proprio questa la parola usata) quella che è invece una lista di parole d’incoraggiamento data per lettera… La recensione, è un’altra cosa.
Dopo questa premessa sui metodi dell’Azzurra7, ecco la perla dei gestori del sito:

L'ABISSO fra Benedetto XVI° e il Prof. Gérard Gertoux: Nel suo recente libro dal titolo "Gesù di Nazaret", benedetto xvi° ha scritto quanto segue riguardo all'uso del nome divino: "Era assolutamente corretto che in Israele non si pronunciasse questa autodefinizione di Dio percepita nella parola YHWH, che non la si degradasse a una specie di nome idolatrico. E pertanto non è corretto che nelle nuove traduzioni della Bibbia si scriva come un qualsiasi nome questo nome per Israele sempre misterioso e impronunciabile." Eppure gli scrittori ebraici della Bibbia usarono quasi 7000 volte questo nome. E il figlio di Y.EH.OW.AW o GEOVA, Gesù Cristo, ha detto del popolo di Israele: "Ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò ancora conoscere", e nella preghiera modello che insegnò, al 1° posto disse: "sia santificato il tuo nome".”

In primis, i titoli sono da invertire: è Benedetto XVI ad essere un professore, mentre Gertoux avendo appena finito il dottorato non ha certo una cattedra. Solitamente quando si finisce il dottorato passano 10-15 anni prima di averne una, prima c’è la gavetta da fare…
Inoltre, con che ingenuità la più comune delle figure retoriche viene usata per argomentare che Gesù avrebbe usato il tetragramma… In realtà “sia santificato il tuo nome” è un’espressione formulare per dire “sia santificata la tua persona”. E’ difficile capirlo senza tener conto della cultura semitica che ha prodotto questa frase, ma anche nella modernità abbiamo esempi del termine “nome” usato al posto di persona. Se ad esempio in Inghilterra un poliziotto mi arrestasse in nome di sua Maestra, o un corsaro dell’epoca di Elisabetta I avesse detto “siete in arresto in nome della regina”, non intendeva dire che erano in arresto proprio perché la regina si chiamava Elisabetta e quel nome avesse qualche potere particolare. Sia santificato il tuo nome non vuol dire “sia santificata la tua etichetta fonetica”, bensì “sii tu santificato”: La TILC infatti, che è ad equivalenze dinamiche, ha reso quella frase del Padre Nostro con “fa’ che tutti riconoscano te come Padre”. Idem per l’espressione “ho fatto conoscere loro il tuo nome”, vuol semplicemente dire “Ti ho fatto conoscere a loro”, ho fatto conoscere “te”, la tua persona. Non può certo voler dire che ha fatto conoscere il nome YHWH agli Ebrei, visto che, in quanto Ebrei e per giunta del I secolo, sapevano già perfettamente dell’esistenza del tetragramma, pronunciato dal Sommo Sacerdote nel giorno dello Yom Kippur.
[Modificato da Polymetis 29/06/2009 12:47]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)