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Nel documento ufficiale che ogni anno la Società Watch Tower è tenuta a presentare alle autorità canadesi per giustificare introiti e spese (Attachment to form T3010), a pagina 2, essa spiega che la sede canadese della Torre di Guardia “è costituita dai membri dell’ordine religioso (fondato nel 1909)… dedicati al voto di obbedienza e povertà”. Lo stesso concetto viene ribadito nel libro “I testimoni di Geova: proclamatori del Regno di Dio, 1993 p. 351, nel quale è scritto: “Quelli che vengono accettati per il servizio speciale a tempo pieno alla sede centrale dei testimoni di Geova fanno tutti voto di povertà, come hanno fatto tutti i membri del Corpo Direttivo e tutti gli altri membri di quella famiglia Betel”.
In realtà la Betel, sia quella centrale di Brooklyn che tutte le altre nei diversi paesi, spesso non è altro che una tipografia. In tutti gli uffici e le stamperie, come in ogni ditta che si rispetti, il lavoro comincia alle 8 del mattino, per interrompersi alle 12, per poi riprendere alle 14 e cessare alle 17. Il sabato si lavora soltanto la mattina. I ritmi di produzione sono rigidamente scanditi dal suono della campanella e molto spesso gli operai sono tenuti a prestazioni di lavoro straordinario.

A conferma dell’assoluta veridicità di ciò, cito la pubblicazione: “I Testimoni di Geova in italia - Dossier, 1998 che, nel capitolo “Come sono organizzati e finanziati i testimoni di Geova”, a pagina 50, dice: “Quella della stampa è una delle attività principali svolte nelle “case betel” più grandi”. Al termine del paragrafo, per sottolineare che il tipo di lavoro è improntato alla assoluta volontarietà e che, in quanto tale, esso non può essere equiparato ad attività lavorative tradizionali, esso così recita: “In quanto opera completamente volontaria, può essere interrotta in qualunque momento”.

Si tratta, come si vede, di un risibile tentativo di mascherare le cose, in quanto, anche nel normale svolgimento delle attività lavorative, per esempio statali, si può interrompere in qualsiasi momento il rapporto di lavoro presentando dimissioni volontarie. Non esiste un rapporto di lavoro nel quale si è vincolati a rimanere.

Questo Dossier che ho menzionato, è stato preparato per gli organi di informazione e non viene dato ai singoli testimoni ma sarà data una copia ad ogni rappresentante stampa che opera nelle circoscrizioni. Sarà loro cura conservarlo diligentemente e consegnarlo al nuovo rappresentante stampa in caso di cessazione dall’incarico. Non dovranno farne fotocopie salvo di quelle parti che di volta in volta sarà utile consegnare ai giornalisti per documentarli su specifici argomenti.
(Circolare 8/2/1993)

Ora la Filiale romana, interrompe questo tipo di rapporto volontario, mandando tutti a casa perché sta chiudendo la Sede di via Bufalotta. Così i beteliti dopo svariati anni di lavoro di volontariato, si trovano senza una casa e senza lavoro.

Ciao. Ilnonnosa