Testamento biologico. In Germania da anni chiesa cattolica e protestante dicono "sì"
Daniele Garrone: "Sull’eutanasia passiva affermazioni pacate e sensibili"
20.03.2009
In Germania, dove ancora non esiste una legge sul testamento biologico, nelle chiese cattoliche e protestanti da anni circola un modulo attraverso il quale poter esprimere cristianamente i propri desiderata in merito. Il modulo, che si può integrare anche con indicazioni personali, è accompagnato da una riflessione sulle questioni di fine vita siglato nel 1999 (e rivisto nel 2003) dal pastore evangelico Manfred Kock e dal cardinale Karl Lehmann, allora presidenti rispettivamente del Consiglio delle Chiese evangeliche in Germania (EKD) e della Conferenza episcopale tedesca. Nel documento si toccano, con una prospettiva cristiana ecumenica, i temi che in queste settimane in Italia sono oggetto di un controverso dibattito politico e culturale. Ampi stralci del documento "Christliche Patientenverfügung" (Disposizioni sanitarie del paziente cristiano), sono stati ora resi disponibili anche ad un pubblico italiano dalla rivista "MicroMega", diretta da Paolo Flores d'Arcais. Dal 16 marzo il testo comune di cattolici e protestanti contenente disposizioni sul fine vita, è consultabile sul sito
www.micromega.net.
Il documento esclude l'eutanasia attiva come non compatibile con la concezione cristiana della vita, ma afferma che l'eutanasia passiva "punta a un dignitoso lasciar morire, nello specifico non proseguendo o non iniziando nemmeno un trattamento volto al prolungamento della vita", per es. l'alimentazione artificiale, la respirazione artificiale o la dialisi, la somministrazione di farmaci come ad esempio antibiotici, nel caso di malati inguaribili e terminali. Per la Conferenza episcopale tedesca e per la EKD l'eutanasia passiva presuppone il consenso del morente ed è "giuridicamente ed eticamente ammissibile". "Queste e altre simili affermazioni pacate, competenti e sensibili non sono opera di relativisti o di nichilisti, ma dei vertici del cristianesimo tedesco - è stato il commento di Daniele Garrone, decano della Facoltà valdese di teologia a Roma -, rispetto all'Italia ormai ridotta a provincia papalina, sembra di essere in un altro mondo".
Secondo quanto riferito da "Adista", dei 9 milioni di cittadini tedeschi che già hanno firmato uno tra i tanti formulari sul testamento biologico in circolazione (circa 270), 2,9 milioni avrebbero optato per quello "cristiano", secondo il quale "nessuno può essere obbligato a trattamenti diagnostici e terapeutici per quanto possano essere promettenti".
"Molte delle affermazioni sottoscritte da cattolici ed evangelici in Germania, in Italia cadrebbero sotto il rimprovero di apologia dell'eutanasia o addirittura della oppressione della vita - ha continuato Garrone -. Ciò che i cristiani di Germania considerano come responsabile posizione di fede viene qui da noi stigmatizzato da vescovi e prelati".
(NEV, 11/2009)