00 23/03/2009 20:04
Re:
Trianello, 23/03/2009 19.38:

Nell'articolo si fa un po' di confusione (volutamente?). Si confondo l'eutanasia passiva e l'interruzione dell'accanimento terapeutico, che da un punto di vista bioetico (ed è sufficiente consultare un manuale sull'argomento per accertarsene) sono due cose molto diverse. Da sempre la Chiesa non ha nulla da obbiettare sul tema dell'interruzione dell'accanimento terapeutico (che, anzi, è considerato consono alla dignità dell'uomo). Quello che mi puzza di questo articolo è il fatto che indichi l'alimentazione artificiale come terapia. La questione è che la nutrizione, per quanto "artificiale", non può essere considerata una forma di terapia, per cui, la sua interruzione non può essere considerata come un'interruzione dell'accanimento terapeutico (a prescindere dalle condizioni e dall'aspettativa di vita del "paziente"). Mi sembra molto, ma molto improbabile che la Conferenza Episcopale Tedesca possa aver sottoscritto un documento in cui si consideri l'interruzione della nutrizione artificiale come lecita, perché, in tal caso, questa si sarebbe esplicitamente schierata contro il Magistero della Chiesa.
Tra le altre cose, l'unica confessione cristiana che si sia espressa a favore dell'eutanasia è la Chiesa valdese e credo proprio che su questo tema la Chiesa luterana sia perfettamente concorde con quella cattolica.



Ho trovato questo:

temi.repubblica.it/micromega-online/testamento-biologico-la-chiesa-tedesca-si-alleutanasia-passiva-e-alleutanasia-in...

Per esempio:

Poiché non possiamo disporre liberamente della nostra vita e tanto meno di quella degli altri, rifiutiamo qualsiasi interruzione attiva della vita.

"Eutanasia attiva“ ed "eutanasia passiva“ vanno ben distinte una dall’altra. Per eutanasia "attiva“ s’intende l’uccisione mirata di una persona (per es. con una pastiglia, un’iniezione o una fleboclisi). L’uccisione di persone gravemente malate e moribonde in determinate condizioni ormai è stata legalizzata in alcuni paesi. L’“eutanasia“ attiva non è tuttavia compatibile con la concezione cristiana dell’uomo. In Germania è giustamente vietata e perseguita penalmente e questo anche qualora avvenga dietro esplicito consenso del paziente. L’eutanasia "passiva“ invece punta a un dignitoso lasciar morire, nello specifico non proseguendo o non iniziando nemmeno un trattamento volto al prolungamento della vita (per es. l’alimentazione artificiale, la respirazione artificiale o la dialisi, la somministrazione di farmaci come ad esempio antibiotici) nel caso di malati inguaribili e terminali. L’“eutanasia passiva“ presuppone il consenso del morente ed è giuridicamente ed eticamente ammissibile.

Nulla deve restare intentato per permettere alle persone di condurre fino alla morte una vita in pace, dignità e autodeterminazione.
(...)



[Modificato da Luteranamanier 23/03/2009 20:21]