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L'illusione di salvezza

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    Robenz
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    00 11/03/2009 22:40
    Re:
    Il Seminatore, 11/03/2009 22.03:

    X ROBENZ

    Già!! bella domanda, per te cosa e chi rappresenta Babilonia la grande che, GUARDA caso, ha molti elementi in comune con la Grande Roma? son sicuro che hai letto Apocalisse vero??

    PS evito di farti l'elenco con le scritture altrimenti annoio
    contento?
    allora simpaticone dimmi un po cosa dice la grande chiesa di Babilonia?!
    son proprio curioso e tutt'orecchi anzi tutt'occhi
    ---------------------------------------------------------------------

    R:Vedi caro fratello visto che tu sai tutto e sei pieno di Spirito Santo perché non inizi a spiegare. [SM=x570876]
    magari spiegami perché tutti i Santi sono rimasti dentro la grande Babilonia, ma vuoi vedere guarda….. guarda……. che solo tu sei a conoscenza della conoscenza ?????? [SM=x570872] [SM=x570872]
    [SM=x570881] [SM=x570881]

    BYE
    [SM=x570921]




    Secondo te a chi si sta rivolgendo DIO??

    Lettura da: Apocalisse
    18:2 Egli gridò con voce potente: "E caduta, è caduta Babilonia la grande! E diventata ricettacolo di demòni, covo di ogni spirito immondo, rifugio di ogni uccello impuro e abominevole.
    18:3 Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua prostituzione furente, e i re della terra hanno fornicato con lei, e i mercanti della terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo lusso".
    18:4 Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: "Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi;
    18:5 perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità.

    Dimmi tu e risparmiati l'ironia!! fuori luogo!! o sei invidioso? [SM=g1678738]
    vuoi altri particolari?? [SM=x570868]

    [SM=x570864] [SM=g1537196]

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    Il Seminatore
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    00 11/03/2009 23:11
    X ROBENZ

    Babilonia è la Roma imperiale, sede del potere e del piacere. I barbari che essa domina le si rivolteranno contro. Questa profezia immediata non è che la realizzazione, in piccolo, di ciò che avverrà lungo tutti i secoli della storia del mondo.

    Tutte le genti hanno bevuto”: un richiamo all’immoralità della città senza Dio (14,8; 17, 2.4 ss.), per evidenziare la giustizia della sua condanna.

    “Uscite popolo mio...”: anche gli episodi biblici più antichi insistono sulla separazione dai peccatori: la chiamata di Abramo (Gen. 12,1), la liberazione di Lot (Gen. 19,12 ss.), la ribellione di Datan e Abiram (Num. 16,26). In particolare, quest’ingiunzione fu fatta ad Israele verso la fine dell’esilio (Is. 48,20; 52,11; Ger. 50,8; 51,6.45). Divenne in seguito un elemento tradizionale nell’apocalittica (Mt. 24, 16-20).
    Sarebbe un errore interpretare questa pericope come un consiglio alla comunità romana di evacuare la città a un’ora ben stabilita immediatamente prima della distruzione. La “fuga” consiste nel rifiuto a prendere parte ai peccati dei Romani. Paolo ammette che noi siamo incapaci di lasciare il mondo (1 Cor. 5,10), ma ci sollecita a rifuggire da qualsiasi partecipazione alle opere delle tenebre (2 Cor. 6, 14-18).

    TI POTREBBE TORNARE UTILE

    www.corsobiblico.it/apocalisse.htm#_Toc73449232

    TI VOGLIO BENE FRATELLO [SM=g1537336]
    L'INVIDIA NON CONOSCO COSA SIA [SM=x570874]

    [SM=x570921]



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    Robenz
    Post: 2.131
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    00 11/03/2009 23:19
    Rientrando nel TEMA del topic ovvero la Salvezza o illusione di Salvezza per come Salvatore ha scritto,

    Il Caro Seminatore mi ha dato un magnifico spunto:

    BABILONIA la Grande!! in base alla scrittura:

    Lettura da: Apocalisse
    18:4 Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: "Uscite da essa, o popolo mio,

    IL POPOLO DI DIO chi è???

    Gli Ebrei sappiamo dalla STORIA han rifiutato Gesù come Messia,
    e per farla breve ecco che il SUO POPOLO son i Cristiani, dagli apostoli, discepoli, santi, eletti etc etc...
    In base alla scrittura QUESTO POPOLO di YHWH si è trovato per lungo tempo (2000 anni?) in un sistema religiosopolitico!
    la cui sede è ROMA
    Ad un certo punto si ode una voce (Guarda caso)che dice USCITE DA ESSA
    ovvero dalla Babilonia, per uscire bisogna ESSERCI.. se non volete paRtecipare alla punizione che spetta a questa misteriosa BABILONIA!!
    Analizziamo adesso, alcuni elementi che la contraddistinguono:
    1) verso 3
    "TUTTE le nazioni han FORNICATO con lei"
    apro parentesi vi ricordate che la Sposa deve rimanere casta
    come una vergine per lo Sposo? (Vi evito ulteriori scritture)
    invece la Babilonia ha fatto compromessi, politici ed ECONOMICI

    2) la Babilonia è RICCA ed ha fatto arricchire i commercianti....
    vi ricorda qualche religione???? [SM=x570872]

    3) APOCALISSE 18:16
    Da ulteriori elementi Una città vestita di LINO, PORPORA e di Scarlatto adorna d'oro e di pietre preziose, tale ricchezza a quale religione vi fa pensare? perchè di religione deve trattarsi altrimenti il POPOLO DI DIO perchè doveva fuggire??

    4) Andiamo nel N.T. e leggiamo:
    I Pietro 5:13
    La chiesa che è in Babilonia, eletta come voi, vi saluta. Anche Marco, mio figlio, vi saluta.

    Babilonia veniva così chiamata Roma!!


    5) altro elemento:

    www.fmboschetto.it/religione/Apocalisse/Apocalisse7.htm

    "Seduta sulle grandi acque" si riferisce presumibilmente allo strapotere di Roma sul mar Mediterraneo, definito non a caso dai romani "Mare Nostrum". "Porpora e scarlatto" sono segno di lusso e di grande splendore, perchè questi colori venivano tratti da una conchiglia chiamata murice, ed occorrevano migliaia di conchiglie per tingere di porpora una sola stoffa, il che rendeva questo colore molto costoso e pregiato, e quindi riservato ai ricchi, ai potenti e ai re. Inoltre il manto scarlatto era una delle prerogative degli Imperatori Romani, passata poi agli imperatori bizantini; oggi se ne trova un residuo nel manto rosso dei Papi. La "coppa d'oro" è poi un tradizionale attributo di Babilonia, già presente in Geremia 51,7, e qui trasferito alla nuova Babilonia, Roma. "Ebbra del sangue dei santi e dei martiri" si riferisce alle persecuzioni di Nerone e di Domiziano, ed in questa espressione si riflette probabilmente la descrizione della persecuzione neroniana che ci ha lasciato Tacito nei suoi "Annali":

    6) la seguente scrittura fa appello all'intelligenza come mai?' [SM=x570868]
    Apocalisse 17:9
    Qui occorre una mente che abbia intelligenza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede. Sono anche sette re:

    Roma la città dei sette colli e dei sette RE.
    Per stasera mi sembri che basti...
    Buona riflessione!! e ricordate:

    affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; 18:5 perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità.


    [SM=g1543794] [SM=g1537336]
    [Modificato da Robenz 12/03/2009 00:38]
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    Robenz
    Post: 2.132
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    00 11/03/2009 23:41
    Re:
    Il Seminatore, 11/03/2009 23.11:

    X ROBENZ

    Babilonia è la Roma imperiale, sede del potere e del piacere. I barbari che essa domina le si rivolteranno contro. Questa profezia immediata non è che la realizzazione, in piccolo, di ciò che avverrà lungo tutti i secoli della storia del mondo.

    Tutte le genti hanno bevuto”: un richiamo all’immoralità della città senza Dio (14,8; 17, 2.4 ss.), per evidenziare la giustizia della sua condanna.

    “Uscite popolo mio...”: anche gli episodi biblici più antichi insistono sulla separazione dai peccatori: la chiamata di Abramo (Gen. 12,1), la liberazione di Lot (Gen. 19,12 ss.), la ribellione di Datan e Abiram (Num. 16,26). In particolare, quest’ingiunzione fu fatta ad Israele verso la fine dell’esilio (Is. 48,20; 52,11; Ger. 50,8; 51,6.45). Divenne in seguito un elemento tradizionale nell’apocalittica (Mt. 24, 16-20).
    Sarebbe un errore interpretare questa pericope come un consiglio alla comunità romana di evacuare la città a un’ora ben stabilita immediatamente prima della distruzione. La “fuga” consiste nel rifiuto a prendere parte ai peccati dei Romani. Paolo ammette che noi siamo incapaci di lasciare il mondo (1 Cor. 5,10), ma ci sollecita a rifuggire da qualsiasi partecipazione alle opere delle tenebre (2 Cor. 6, 14-18).

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    www.corsobiblico.it/apocalisse.htm#_Toc73449232

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    L'INVIDIA NON CONOSCO COSA SIA [SM=x570874]

    [SM=x570921]







    Ok Idem!! scusami ma non avevo ancora letto il tuo post ed ho inserito le informazioni che conosco riguardo Babilonia..adesso do una lettura al tuo link così mi faccio un'idea!!

    Ciaoo [SM=x570864]

    [Modificato da Robenz 11/03/2009 23:43]
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    Robenz
    Post: 2.134
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    00 12/03/2009 00:06
    x seminatore
    interessante lettura.. grazie, ho notato che una buona parte è interpretata per come sapevo io tranne che la "Roma Imperiale"
    invece della "Roma Vaticana"

    altre spiegazioni mi han lasciato un po deluso ma, capirai, troppe sono le analogie che purtroppo assomigliano ai gravi errori della Chiesa e del suo strapotere nel mondo!!
    La Stessa Roma ha partecipato nel giudicare Cristo, l'impero Romano rendeva schiavi, e opprimeva i popoli come una BESTIA feroce...


    Grazie mille!!

    [SM=g1543902]
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    Robenz
    Post: 2.135
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    Utente Veteran
    00 12/03/2009 00:23
    x il seminatore
    www.corsobiblico.it/apocalisse.htm#_Toc73449232

    “Covo di demoni”: Roma diventerà una terra desolata, come le antiche città condannate da Dio (Is. 34, 11-15), sarà la dimora dei demoni (Baruc 4,35), delle belve (Is. 13,22; Ger. 9,10; 50,39; Sf. 2,14) e degli uccelli immondi (Is. 13,21).


    vedi fratello quello che mi lascia da pensare, tra le tante, è comè possibile che Roma diventi desolata se pensiamo che in essa risiede la CAPITALE religiosa, IL VATICANO?
    non ti sembra un controsenso?? [SM=x570872]

    [SM=g1543902]



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    MauriF
    Post: 7.657
    Registrato il: 17/11/2004
    Utente Master
    00 12/03/2009 01:30
    Ciao Robenz!

    Ti propongo uno scritto di Vladimir Seergevic Soloviev relativamente a questo tema.
    E' molto interessante e, forse, potrà servirti per suscitare in te quei sentimenti ecumenici che sono propri di Gesù Cristo e che, purtroppo, invece non lo sono per molti cristiani (cattolici, ortodossi o protestanti che siano...):

    www.storialibera.it/attualita/chiesa_sinistrata/vladimir_soloviev/articolo.php?id=914&titolo=Il%20racconto%20dell%27anticristo%...

    Il racconto parte con una specie di artifizio letterale...cioè lo scrittore finge che sia stato ritrovato un antico manoscritto e che un gruppo di personaggi si ritrovi a leggerlo e commentarlo assieme.

    Per il resto mi sembra palese il fraintendimento di affermazioni allo start del topic.
    Se si vuole approfondire il concetto di Chiesa, in seno alla cattolicità, occorre rifarsi alla costituzione dogmatica Lumen Gentium:

    www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19641121_lumen-gentium...

    Notte!!
    Mauri.
    -----------------------------------------

    Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
  • liberoconsiglio
    00 12/03/2009 10:58
    mi intrometto nella discussione del significato di chi è Babilonia la grande, il libro di Apocalisse scritto in simboli non e facile da interpretare, i grandi Teologi del passato ne hanno dato diversi significati, e amche i TdG, Russel e altri presidenti della WTS ha piu' volte cambiato il significato ai capitoli di Apocalisse, non credo che noi come singoli possiamo dare una chiarificazione di cosa significano, possiamo solo dire la nostra ma ciò non significa che quello è il corretto significato, per quanto possiamo essere preparati e solo la NOSTRA interpretazione, ma qual'è quella giusta ?
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    Robenz
    Post: 2.146
    Registrato il: 30/09/2006
    Utente Veteran
    00 12/03/2009 11:03
    Re:
    liberoconsiglio, 12/03/2009 10.58:

    mi intrometto nella discussione del significato di chi è Babilonia la grande, il libro di Apocalisse scritto in simboli non e facile da interpretare, i grandi Teologi del passato ne hanno dato diversi significati, e amche i TdG, Russel e altri presidenti della WTS ha piu' volte cambiato il significato ai capitoli di Apocalisse, non credo che noi come singoli possiamo dare una chiarificazione di cosa significano, possiamo solo dire la nostra ma ciò non significa che quello è il corretto significato, per quanto possiamo essere preparati e solo la NOSTRA interpretazione, ma qual'è quella giusta ?



    Vero!! [SM=g1660613] [SM=x570923]

    Pensiamo al nostro OGGI come ci insegnò LUI e camminiamo la VIA indicataci da Gesù e seguita dai primi santi!!

    [SM=g1537336]


  • liberoconsiglio
    00 12/03/2009 11:27
    Robenz sei un EX TDG ?
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    Robenz
    Post: 2.147
    Registrato il: 30/09/2006
    Utente Veteran
    00 12/03/2009 11:33
    Re:
    liberoconsiglio, 12/03/2009 11.27:

    Robenz sei un EX TDG ?




    Fa differenza per te??

    Cosa cambia?
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    spirit62
    Post: 226
    Registrato il: 17/02/2004
    Utente Junior
    00 12/03/2009 22:03
    XTrianello

    :92086505=Trianello, 11.03.2009 18:44]

    E da cosa lo deduci? Gesù disse agli apostoli di fare discepole tutte le nazioni, anche questo comando valeva solo per coloro che lo ascoltavano in quel momento o vale per tutti coloro che avendo accolto la Buona Novella di Cristo si sentono inviati (apostoli) quali suoi testimoni?
    Se poi queste parole valevano solo per gli apostoli… uhm… mi devi spiegare perché dovrei credere ad un NT la cui “apostolicità” mi è garantita da una Chiesa che con l’autorità garantita da Gesù agli apostoli non aveva più nulla a che fare.



    O non hai capito il mio post o mi sono spiegato male io.Nel tuo intervento hai scritto le parole di Gesu´"Chi ascolta voi,ascolta me".(dicendo che la Chiesa Cattolica é erede degli Apostoli)Se come hai fatto tu, le applichi al tempo attuale,o addirittura dal medioevo in poi,la tua affermazione viene smentita dalla STORIA!!

    Il mondo avrebbe ascoltato,secondo te ,le parole di Gesu´,riguardo all´incquisizione,le crociate,le guerre in nome di Dio?

    Io volevo mettere in contrasto cio´che disse Nostro Signore Gesu´,con quello che ha seminato la Chiesa Cattolica nei secoli!!!
    [SM=g1400756]

    Qui la filosofia non c’entra nulla. E’ un dato di fatto storico (visto che vuoi parlare di storia) che la Chiesa viene prima della Bibbia. C’era già una Chiesa quando la Bibbia (cristiana) non c’era. Il Canone delle Scritture è stato fissato in modo definitivo solo a partire dalla fine del IV secolo. Per quattro secoli ci sono stati Cristiani (e quindi c’è stata una Chiesa) pur non essendoci una Bibbia propriamente cristiana. Ora, se come tu dici, quella Chiesa che stabilì il Canone della Bibbia (le cui gerarchie non erano meno “ricche”, “corrotte” e “potenti” di quelle della Chiesa attuale) non era fatta da cristiani, allora la tua Bibbia non è la Bibbia cristiana, ma la Bibbia degli apostati.



    [SM=x570872] sofisma o non sofisma questo é il problema!!! [SM=x570872] [SM=x570872]




    Non c’è una posizione ufficiale della Chiesa sulla Genesi, così come non c’è una posizione ufficiale della Chiesa su nessun particolare testo Biblico. La Chiesa ci propone di credere nella Bibbia per tutto ciò che concerne le verità relative alla nostra Salvezza, per il resto questa lascia carta bianca agli studiosi ed ai biblisti di condurre tutti gli studi che vogliono sulla Scrittura.



    da quello che scrivi,ne potrei dedurre che se gli studiosi arrivano alla conclusione che la Genesi (con Adamo,il Diluvio,La Torre di Babele..etc)dicono che sono allegorie o favole,La CHIESA che é il custode del CANONE BIBLICO,non dice niente in SUA difesa? [SM=x570868]


    Questo in Germania vale per tutte le organizzazioni religiose riconosciute dallo Stato ed a cui lo Stato, giustamente, riconosce il diritto di essere sostenute dai loro fedeli. Tra le altre cose, con quei soldi, le varie Chiese devono anche provvedere alla manutenzione degli edifici di culto (come, ad esempio, le splendide cattedrali gotiche) che sono un patrimonio dell’umanità. Sul fatto che un prete rifiuti i sacramenti ad uno che non “paghi”, come dici tu, ho i miei sinceri dubbi, a meno che, in Germania chi si mette in fila durante la messa per ricevere la comunione prima non debba mostrare la sua ultima busta paga. C’è però da considerare che uno dei doveri fondamentali di un cristiano (per i cattolici) è quello di sostenere la Chiesa entro i limiti delle proprie possibilità (il che non vuol dire solo spendere soldi, ma anche dedicare tempo alla propria parrocchia ed alle iniziative, spesso di carattere benefico, da questa promosse).



    non c´é bisogno di fare del sarcasmo!!! .Primo perché qui´c´é solo una chiesa ITALIANA e quindi siamo 4 gatti e ci si conosce tutti.Secondo,Io parlavo dei sacramenti che si ricevono una volta nella vita da cattolico, come :Il battesimo,la comunione ,la cresima,il matrimonio.Lo so benissimo che se uno va a messa non c´é bisogno della busta paga.

    [SM=x570892]



    ----------------------------------------------------
    La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere! Perché io so di sapere più di te, che pensi di sapere.(Socrate)
  • salvatore1957
    00 15/03/2009 15:18

    Robenz:
    allora fratello Salvatore 1957

    ti sei chiarito le idee??




    Alla fine di questa discussione chiuderò un occhio.

    Le diatribe religiose mi stanno stancando, continuerò a chiamare tutti voi
    "fratelli"( "figli dello stesso Dio", "partecipi dello stesso destino")
    a prescindere da quello che vi frulla in testa.

    Grazie per aver partecipato.



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    Trianello
    Post: 5.465
    Registrato il: 23/01/2006
    Utente Master
    00 15/03/2009 18:37

    Il mondo avrebbe ascoltato,secondo te ,le parole di Gesu´,riguardo all´incquisizione,le crociate,le guerre in nome di Dio?



    Mamma mia, che confusione! A parte il fatto che l'inquisizione e le crociate non sono quel buco nero che la cattiva pubblicistica anticattolica (ed anticristiana), a partire dall'Illuminismo, ha voluto dipingere. Qui Gesù stava parlando della dottrina, non della prassi. Infallibilità ed impeccabilità sono due cose diverse. Ci sono stati dei papi e dei vescovi che hanno peccato, ed anche molto, ma questo non significa che quei papi e quei vescovi abbiano insegnato delle eresie, così come ci sono stati degli eretici che hanno condotto delle vite esemplari da un punto di vista dell'ortoprassia cristiana, ma non per questo non sono stati degli eretici e non hanno insegnato cose che non appartengono al Deposito della Fede critiana.


    Io volevo mettere in contrasto cio´che disse Nostro Signore Gesu´,con quello che ha seminato la Chiesa Cattolica nei secoli!!!



    Che la storia della Chiesa sia fatta di luci e di ombre nessuno lo mette in dubbio. Comunque, io sono persuaso che, sul lungo termine, le luci siano molto più delle ombre. Persino la tanto criticata Inquisizione è una “luce” nella storia della Chiesa, se non altro per aver introdotto nella dottrina del diritto occidentale e nella prassi processuale la fase propriamente investigativa (molto più sfumata nel diritti romano), e per aver posto un freno ai linciaggi pubblici degli “eretici” ed aver introdotto delle serie limitazioni all'uso della tortura (che nei processi indetti dalle autorità civili era praticata in modo assai più esteso e con metodi decisamente più brutali).


    sofisma o non sofisma questo é il problema!!!



    I sofismi sono dei ragionamenti fallaci. Qui siamo di fronte ad un'argomentazione di carattere storico, se c'è una fallacia nella suddetta, mostramela.


    da quello che scrivi,ne potrei dedurre che se gli studiosi arrivano alla conclusione che la Genesi (con Adamo,il Diluvio,La Torre di Babele..etc)dicono che sono allegorie o favole,La CHIESA che é il custode del CANONE BIBLICO,non dice niente in SUA difesa?



    Uhm... a parte il fatto che quello che scrivi mi dimostra che non hai letto il documento del Vaticano II che ti ho indicato (alla luce del quale la domanda che poni non ha particolarmente senso), tu confondi la Chiesa cattolica con la WTS. Per i cattolici, la Bibbia non è un fortino da difendere, ma un testo da studiare. Ogni ricercatore cattolico è libero di applicare alla Scrittura tutti gli strumenti di indagine delle moderne scienze esegetiche. Poi, ovviamente, bisognerà valutare la fondatezza della varie proposte esegetiche avanzate e la loro coerenza con il Dogma definito infallibilmente dal Magistero.
    Tanto per fare un esempio, ecco cosa un importante esegeta cattolico ha scritto in una sua pubblicazione divulgativa a riguardo del racconto del Diluvio Universale:


    È esistita l’arca di Noè ?

    Sull’Ararat

    Esiste una montagna che ha il privilegio di essere molto visitata, scalata, studiata e pubblicizzata dai mezzi di comunicazione. Si tratta del celebre monte Ararat.
    Tutta la sua fama le viene dal fatto che, secondo la Bibbia, fu il luogo dove si incagliò l’arca equipaggiata da Noè e dai suoi tre figli, dopo la fine del famoso Diluvio universale, che pose fine alla vita degli uomini, degli animali e delle piante del pianeta.
    L’Ararat è una piccola catena montuosa di 13 chilometri di lunghezza, ubicata fra le attuali nazioni della Turchia e dell’Armenia. Ha due cime principali: l’Ararat Maggiore a nord, di 5.516 metri di altezza, coperto da nevi eterne, e l’Ararat Minore al sud, di 4.300 metri.
    Secondo la tradizione, la nave di Noè con il suo particolare zoo sarebbe arrivata alla prima delle due, al lato sud ovest, che appartiene alla Turchia, e si sarebbe arenata ad un altezza di 2.000 metri. Perciò, da molto tempo, il monte si è visto avvolto da un alone di fascino e ha goduto di una singolare venerazione.

    Alla ricerca dell’arca perduta

    Già i primi cristiani che abitavano nei dintorni eressero lì un tempio, che chiamarono il Tempio dell’Arca, nel quale festeggiavano annualmente la data in cui erano usciti dalla nave i suoi stupefatti passeggeri.
    Ma con il passare dei secoli, la fantasia andò stimolandosi ogni volta di più e si cominciò a covare l’illusione di poter rinvenire il colossale bastimento che aveva portato in salvo i padri della nuova umanità.
    Il primo che disse di averlo incontrato fu san Giacomo, monaco del VII secolo. Secondo lui, fu per un’ispirazione divina che trovò, nel mezzo delle nevi che coprono le falde del monte, un pezzo di legno dell’arca, che ancora è conservata dagli armeni in un prezioso reliquiario.
    Ma fu un pastore di un piccolo paese chiamato Bayzit, ubicato ai piedi del monte, che, un certo giorno di fine secolo XVIII, disse di aver visto una strana barca nel monte sacro. Questo scatenò una tale febbre di spedizioni che sarebbe arrivata fino ai giorni nostri.


    Molti successi, ma senza prove

    Nel 1892, il dottor Nouri, un diacono della Chiesa cristiana malabarese dell’India, in un viaggio all’Ararat, assicurò di aver incontrato l’arca nelle nevi perenni e di aver esplorato il suo interno. Siccome nessuno gli credeva, volle mostrare le prove che aveva portato con sé, ma… gliele avevano rubate!
    Nel 1916, in piena guerra mondiale, un aviatore russo chiamato Vladimir Roscovitsky fu protagonista di uno degli episodi più eclatanti riguardo all’arca. Un caldo giorno di agosto, mentre pilotava il suo aereo nelle vicinanze dell’Ararat, poté avvistare la gigantesca nave. Al ritorno alla base comunicò la sua eccezionale scoperta e, immediatamente, lo zar Nicola II inviò una spedizione di 150 uomini, che assicurarono di averla potuta studiare, fotografare, misurare e disegnare nelle sue parti per tutto un mese. Ma l’anno seguente, allo scoppiare della rivoluzione russa... sparirono tutti i documenti e le prove!
    Trent’anni dopo, il 20 gennaio 1945, la stampa austro­liana pubblicò le dichiarazioni della giovane Arleene Deihar, di Sidney, la quale affermava che il suo fidanzato, anch’egli pilota della Royal Air France, le aveva mostrato due foto dove si vedevano chiaramente i resti dell’arca di Noè, scattate in uno dei lati del monte. Però non era più possibile vederle... lui era stato abbattuto durante la Seconda Guerra Mondiale mentre volava sopra la Turchia!


    Ancora insuccessi

    La fortuna sembrò arridere all’ingegnere George Greene. Nel 1952, mentre sorvolava la zona in elicottero, poté distinguere la forma di una barca affiorata dal gelo. Riuscì a scattare trenta foto che, una volta sviluppate, mostravano una forma simile a quella di una nave incagliata in un burrone, sopra un precipizio. Entusiasmato per la sua scoperta, cercò di raccogliere soldi per finanziare una spedizione al fine di recuperarla, ma, pochi anni dopo fu assassinato e, disgraziatamente... tutto quello che possedeva si perse, fotografie comprese!
    Nel 1955 il francese Fernand Navarre, accompagnato da due guide turche, affermò di essere arrivato fino all’arca di Noè. Ma questa volta portava con sé una prova: un pezzo di legno nero calafatato di catrame, così come la Bibbia sostiene fosse stata confezionata la barca. Quando si credeva di aver trovato i resti della nave, il pezzo di legno fu sottoposto alla prova del carbonio 14 che dimostrò risalire al VI secolo... dopo Cristo!
    Come si può vedere, già il fatto che ogni volta che si sono portate alcune prove queste si siano perse o siano risultate infondate, ha generato dei sospetti sulla serietà dei ricercatori, oltre alle loro contrastanti attestazioni. In effetti, mentre la spedizione dello zar russo ubicò l’arca a sud della montagna, Greene assicurò di averla fotografata sul lato nord.


    La montagna invece di una nazione

    Quello che realmente squalifica tutta questa febbrile ricerca è che le spedizioni partono da un errore di base, che durante il corso del tempo non si è potuto correggere.
    In effetti, il libro della Genesi quando descrive la fine del diluvio, non dice che l’arca si incagliò “sul monte Ararat”, come interpretano tutti, ma “sui monti dell'Ararat” (Gn 8,4). E per la Bibbia, “Ararat” non è il nome di un monte, ma di una nazione, come si vede le altre tre volte che viene menzionato (2 Re 19,37; Is 37,38; Ger 51,27). E quale nazione corrisponde all’Ararat? L’antico Urartu, vale a dire l’attuale Armenia. Per questo tutti i biblisti sono d'accordo che la traduzione corretta sarebbe “sui monti dell’Armenia”.
    Pertanto, ben lontana dal precisare il luogo, la Bibbia dà una localizzazione molto vaga, che può essere in qualsiasi posto dell’Armenia, visto che essa è tutta un vasto altopiano. E, se vogliamo pensare solamente alla parte propriamente montuosa, ha un’estensione di più di 230 chilometri.


    L’arca è esistita realmente?

    Ma la domanda che si impone davanti all’episodio della Genesi è questa: la Bibbia vuole narrare un fatto che successe realmente o si tratta di un racconto didattico?
    Per il modo di raccontarlo e i dettagli che propone, tutto fa supporre per la seconda ipotesi. Vediamola.
    In primo luogo Noè riceve ordini da Dio per costruire una nave lunga 150 metri, larga 25 metri e alta 15, con tre piani di cinque metri ciascuno di altezza. Queste misure risultano esorbitanti, visto che sono quelle di un transatlantico moderno, mai conseguito dall’ingegneria navale fino al secolo XIX.
    Il racconto è ambientato nella preistoria, quando ancora non si conosceva l’uso dei metalli. Come si poteva fare una nave così grande senza strumenti metallici?
    Si avrebbe avuto bisogno, inoltre, dell’aiuto di un centinaio di persone. Come si è potuto costruirla solamente con l’apporto di Noè, dei suoi tre figli e delle loro spose?


    Riguardo agli animali

    La cosa più pittoresca e difficile da ammettere è quella in merito agli animali che Noè e i suoi dovevano introdurre nell’arca. Come poterono riunire una coppia di tutte le specie esistenti per salvarle dall’estinzione? Furono capaci di percorrere i cinque continenti del pianeta per portarli fin lì, alcuni da 20.000 chilometri di distanza?
    A questo si aggiunge un’altra difficoltà: esistono sulla terra 1.700 specie di mammiferi, 10.087 di uccelli, 987 di rettili e approssimativamente 1.200.000 di insetti. Anzi, si calcola che in quell’epoca le specie di mammiferi erano 15.000, quelle di uccelli 25.000, quelle di rettili 6.000, quelle di anfibi 2.500 e vi erano più di 10 milioni di insetti. Ancora di più. Gli zoologi hanno stimato che il nostro pianeta può avere tra i 5 e i 10 milioni di specie animali ancora non identificate, sconosciute agli occhi della scienza, nei ghiacci polari, nelle dense selve tropicali o sotto le sabbie del deserto. Caricare l’arca con questo bagaglio sarebbe stato un lavoro impossibile per i viaggiatori.
    E come fecero otto persone per nutrire, dar da bere, pulire e accudire una simile quantità di bestie?
    In più, come poté Noè con la sua gente creare l’ambiente adeguato per ognuna, con le sue rispettive richieste di diete, climi e altre necessità, quando, attualmente, gli zoologi, con tutte le tecniche moderne, hanno problemi nel mantenere viva qualche specie in cattività?
    Infine, gli ecologisti sostengono che una specie è estinta quando possiede poche centinaia di esemplari. Per esempio, i panda si considerano in estinzione perché ne sopravvivono solamente alcune migliaia, numero troppo scarso per poter recuperare ancora la specie allo stato selvaggio. Come si poté ripopolare il pianeta con solo una coppia di ognuna?


    Il Diluvio

    Secondo la Bibbia, piovve per 40 giorni e 40 notti senza smettere. (Gn 7, 17). Però sappiamo che il ciclo idrologico di evaporazione che provoca le piogge, risulta essere incapace di causare una simile quantità d’acqua.
    Allo stesso modo dice che la massa d’acqua coprì tutto il mondo. Questo risulta essere immaginabile in un epoca in cui si pensava che la terra fosse un disco piano di dimensioni ridotte e che la volta che lo ricopriva, vale a dire il firmamento, permettesse di accumulare più rapidamente le acque. Ma possiamo continuare a pensare che in 40 giorni di pioggia si coprisse tutto il pianeta, sapendo che ha una superficie di 509.880.000 chilometri quadrati?
    Si afferma anche che le acque salirono di 7 metri sopra le montagne più alte della terra (Gn 7, 19-20). Ebbene, il monte più alto del pianeta è l’Everest, con 8.846 metri. Pertanto, perché le acque raggiungessero quest’altezza di quasi 9 chilometri, c’era bisogno che tutti i mari salissero a una media di 222 metri al giorno. Ma qualsiasi meteorologo confermerebbe il fatto che, se le nuvole attualmente nella nostra atmosfera si precipitassero d’improvviso su tutto il mondo, il globo resterebbe appena coperto da meno di 5 centimetri d’acqua.


    Ancora riguardo all'acqua

    La biostratigrafia, da parte sua, rifiuta l’ipotesi di una morte simultanea di tutte le specie che abitavano il pianeta. Anzi, sostiene il contrario.
    L’archeologia pure nega che si siano potute conservare senza svanire pitture primitive, come quelle di Catal Höyük, in Turchia, che risalgono al 7.000 a.C., o quelle di Teleilat Gassul, vicino al Mar Morto, dopo un simile diluvio.
    E le piante, come si salvarono dall’acqua? Il racconto non dice niente di ciò. E i pesci che neppure furono posti in salvo nell’arca? Come non morirono al mischiarsi le acque dolci con quelle salate?
    Solo una continua catena di miracoli avrebbe reso possibile tutti questi avvenimenti. Cosa improbabile, perché nella Bibbia i miracoli servono per aumentare la fede delle persone, non per sterminarle.


    Perché non lo dissero prima

    Questa sequenza di obiezioni già ci mette di fronte alla risposta del problema. Non è mai esistito alcun diluvio universale. Neanche la Bibbia pretende presentare questo come un fatto storico. Non si può negare l’esistenza di un diluvio o di una grande inondazione antica, ma non avrebbe mai potuto essere universale, al punto di distruggere ogni forma di vita, come dice la Bibbia.
    Nell’ascoltare questa risposta qualcuno forse si sentirà defraudato e penserà perché la Bibbia non avverte i suoi lettori che non sta raccontando qualcosa sul serio, per evitare tanti fraintendimenti posteriori. Ma la verità è che tutti i destinatari di questi racconti lo sapevano. Lo stesso linguaggio e le immagini impiegate facevano sì che i lettori comprendessero immediatamente che non erano di fronte a una cronaca giornalistica, ma davanti a una narrazione didattica. Non era necessario iniziare l’esposizione con un’avvertenza per i lettori, nello stesso modo in cui, oggi, chi legge un romanzo di García Márquez non ha bisogno di essere avvertito nella prima pagina: “Attenzione, non bisogna credere a quello che dice questo libro. Si tratta solo di un’invenzione”.
    Siamo noi quelli che, con la nostra mentalità moderna, attribuiamo storicità ad alcuni racconti che mai ostentarono la pretesa di averla.


    Quello che il Diluvio insegna

    Pertanto, l’autore non cercò di esporre un fatto storico, ma un racconto didattico per insegnare un messaggio religioso. E se tale avvenimento fosse realmente accaduto, non avrebbe alcuna importanza.
    Vale a dire, l’autore ha incontrato nella tradizione il ricordo di questa storia e lascia alla tradizione la responsabilità della verità o meno. Egli vuole solo appropriarsene perché costituiva un prezioso materiale adatto a trasmettere un insegnamento religioso.
    Quale messaggio ci lascia l’episodio del Diluvio universale?
    In primo luogo, mostra come questo avvenga per colpa dei peccati dell’uomo. Questi si accumulano in tutta la terra, al punto tale che la corrompono, la pervertono e provocano la catastrofe. E con questa si torna al caos anteriore alla creazione. Tutto l’ordine, che Dio aveva stabilito nel creare il mondo, può essere distrutto e azzerato per l’irresponsabilità degli uomini.


    Il patriarca muto capace di istruire

    Fra tutta la gente malvagia c’è uno che è giusto: Noè. Dio, allora, prende la decisione di distruggere gli uomini e di salvare Noè. Però prima lo mette alla prova: gli ordina di costruire una grande imbarcazione, in pieno deserto, sulla terra ferma, e, senza dirgli perché, ma solo perché lui glielo ordina, di restare a lungo lì dentro e aspettare.
    Immaginiamo il povero Noè esposto agli scherzi dei suoi contemporanei, ai quali non sa dare altra ragione che: “Me l’ha ordinato Dio. È cosa sua. Io obbedisco”.
    Ci mostra la fede e la sottomissione di un uomo incredibile, obbediente in tutto, che durante i quattro capitoli del racconto non pronuncia mai una sola parola. Mai di nessun personaggio biblico si è raccontato così tanto e lo si è sentito parlare così poco.
    Poi, Dio gli rivela il suo segreto: “... farò piovere sulla terra [...] e sterminerò dalla terra ogni essere che ho fatto” (Gn 7, 4). Il messaggio, allora, è chiarissimo anche se raccontato con il linguaggio dell’Antico Testamento. Dio dà un ordine. Se l’uomo gli disobbedisce, si autodistrugge. Se obbedisce, come fa Noè, si salva. In più, è Dio che indica le misure dell’arca, il materiale che si deve impiegare e persino la forma della costruzione. Questo significa che chi costruisce la sua vita con le misure di Dio, sempre sopravvivrà a qualsiasi tempesta. Chi non ascolta la sua voce, affogherà.
    Capire questo è molto più importante che sapere se ci fu o no pioggia per 40 giorni e dove fu varata la barca. Così si dovrebbe leggere Genesi 6-9. In questo modo ci sarebbero meno persone interessate a scalare il monte Ararat cercando l’arca e molte di più capaci di immergersi nella parola di Dio cercando di vivere il suo messaggio.




    Io parlavo dei sacramenti che si ricevono una volta nella vita da cattolico, come :Il battesimo,la comunione ,la cresima,il matrimonio.



    Non so che cosa abbia disposto la Conferenza Episcopale Tedesca a questo proposito, ma, comunque, non credo che i parroci tedeschi facciano il giro dei loro fedeli per verificare se devolvano o meno dei soldi alla Chiesa. Certo è che, dato che è dovere di ogni credente contribuire (anche finanziariamente) alla vita della Chiesa, non vedo perché un cattolico che crede nella Chiesa quale dispensatrice dei Sacramenti di Salvezza dovrebbe evitare di farlo.

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    Deus non deserit si non deseratur
    Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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