Per Spirit
“Facciamo un piccolo esempio:nella tradizione orale Cattolica si dice che il primo papa fu S.Pietro e, come tutti i papi futuri, non fu mai sposato giusto?(correggimi se mi sbaglio).”
La Tradizione non dice alcunché sul fatto che Pietro fosse celibe, e il celibato non fa parte del Credo della Chiesa Cattolica, ma è solo uan disposizione disciplinare del rito latino. Ci sono circa 18 riti nella Chiesa cattolica, quello latino è il più grande, ed è in questo rito che i preti non si sposano, non negli altri. La tua patria è l’Italia, dove con l’eccezione di qualche esponente di rito greco, la maggior parte dei preti è di rito latino, e dunque erroneamente sei convinto che “prete cattolico” equivalga a “prete celibe”.
“Ora interrogando la scrittura (NT)mi dice che in”
1)Il celibato non fa parte della Traditio, ergo è irrilevante la citazione.
2)Non ho ancora capito in base a che cosa citi 1Cor, o qualunque altro libro della Bibbia. Cosa sai quali sono i libri della Bibbia? In che passo biblico l’avresti letto?
Non puoi citarmi alcunché, se prima non mi dici perché quel libro e non altri sarebbe la parola di Dio.
“Se aveva una suocera aveva anche una moglie e se la portava anche dietro come si evince dal versetto 5 del capitolo 9 della prima lettera ai Corinzi.”
Mio caro Spirit, tu pensi in italiano, ed è una tragedia, perché quel passo è scritto in greco. Ora, come sa qualunque ginnasiale, tradurre è sempre tradire, perché le traduzioni in realtà non esistono, il concetto stesso di traduzione è impossibile. Leggere Paolo in italiano è esattamente come leggere la Divina Commedia in tedesco…
In primis: cosa c’è sotto la parola “moglie” dell’italiano? C’è il greco gynê, cioè “donna”, parola usata per indicare sia una donna qualsiasi sia, per estensione, una moglie. Non è così difficile da capire, anche noi in italiano usiamo perifrasi come “la mia donna” per indicare una moglie. La traduzione letterale dunque è: “Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna sorella, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? Ovvero solo io e Barnaba non abbiamo il diritto di non lavorare? E chi mai presta servizio militare a proprie spese?” (1Cor 9,5)
Paolo chiede di potersi portare dietro una donna sorella, come fanno Pietro e Barnaba, ma non dice che, anche nel caso di Pietro e di Barnaba, si trattasse della moglie. Se infatti fa un parallelo tra quello che fa lui e quello che fa Pietro, non può trattarsi di gyne nel senso di moglie, perché Paolo era notoriamente celibe. In che senso dunque chiede di potersi poter dietro una donna esattamente come fa Pietro? Ha senso solo se questa donna che si porta dietro, e che nel suo caso sappiamo non essere sua moglie, non lo sia anche nel caso di Pietro, altrimenti l’analogia salta.
E’ mio parere che nel passo Paolo non parli delle spose, dice alle malelingue dalle quali viene accusato che egli ha il diritto di portare con se una donna credente, ma l’apostolo non era sposato quindi questa donna che si portava dietro evidentemente aveva altri compiti. il versetto dice: “solo io e Barnaba non abbiamo il diritto di non lavorare?” Il motivo è ovvio, se predichi a tempo pieno non lavori, ma allora come ti mantieni, come ti compri e prepari il cibo se non lavori? Si dice chiaramente altrove che spesso erano le donne a mantenere i discepoli: “Lo seguivano i suoi dodici discepoli, insieme ad alcune donne che aveva liberato dai demoni e guarito dalle malattie. Fra loro c'erano Maria Maddalena, da cui Gesù aveva cacciato sette demoni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore del re Erode, Susanna e molte altre che contribuivano coi loro mezzi al sostenimento di Gesù e dei suoi discepoli.” (Lc 8,2-3)
Le malelingue nascono proprio dal fatto che Paolo fa la figura del mantenuto da una donna, la quale evidentemente era arricchita. Ma può benissimo anche non esser così, secondo molti qui Paolo esorta semplicemente la comunità affinché mantenga la donna che si portava appresso per le faccende femminili a cui egli non aveva tempo di attendere, come cucinarsi il pasto, ecc. Oppure siccome parla anche di Cefa sta dicendo che le mogli degli apostoli dovevano essere mantenute dalla comunità e non abbandonate. Ciò trova puntuale riferimento nella legislazione ecclesiastica successiva, infatti le mogli di un uomo in seguito ordinato sacerdote dovevano essere mantenute dalla comunità cristiana. Che gli apostoli avessero smesso di consumare il matrimonio con le loro mogli per darsi al regno dei cieli è detto dal Vangelo stesso:
“Pietro allora disse: "Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito". Ed egli rispose: "In verità vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o
moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà". (Lc 18,27-30)
“vorrei chiederti a cosa dobbiamo credere? Alla tradizione orale o a quella scritta?”
Contrapporre orale e scritto è impossibile, perché per contrapporre l’orale allo scritto dovresti postulare che lo scritto abbia un unico senso definito, non suscettibile di interpretazione, e che questo smentisca l’orale. Invece, come appena dimostrato, un versetto può prestarsi a mille lettura, tanto più se letto non in lingua originale. E’ per questo che Dio, oltre allo Scritto, ci ha dato anche la Traditio orale, per spiegarci quale, tra le mille letture possibili, è quella corretta. Il Sola Scriptura è fallimentare.
Per Bicchiere
“Fino a un certo secolo (non mi ricordo esattamente quale), i vescovi e il papa potevano tranquillamente essere sposati.”
Con una precisazione. Non è mai stato concesso ad un prete di sposarsi, bensì era lecito agli sposati farsi preti. Sulla storia del celibato ho scritto un articolo di ben 14 pagine, se vuoi leggerlo fammi un fischio.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)