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Nietzsche, che seduzione!

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    predestinato74
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    00 24/06/2008 23:52
    oggi ho conosciuto, in ambito lavorativo, un ragazzo. entrato in seminario diversi anni fa, ne uscì dopo soli due anni.
    Motivo? s'innamorò di Nietzsche e da allora si procurò tutti i suoi libri divenendone un ammiratore sfegatato.

    Io purtroppo non conosco i suoi scritti nè le sue idee.

    la domanda che pongo a chi lo conosce, è cosa o quale è il punto debole del suo pensiero? cosa potrei indicare a questo mio collega, (uno scritto, un libro) per farlo riflettere o comunque per provocare in lui una critica costruttiva?

    sbirciando in Internet ho trovato queste citazioni da sue opere, certo che non faceva i complimenti a nessuno! [SM=x570867]

    L’ANTICRISTO LXII
    Condanno il cristianesimo, sollevo contro la Chiesa cristiana l'ac­cusa più terribile che abbia mai levato un accusatore. A mio pare­re essa, la più grande corruzione che si possa immaginare, ha avuto la volontà dell'ultima corruzione possibile. .......
    Proclamo il cristianesimo l'unica grande maledizione, l'unica grande depravazione interiore, l'unico grande istinto di vendetta, per il quale nessun espediente è abbastanza velenoso, lugubre, sotterraneo e meschino; lo dichiaro l'unica macchia immortale del genere umano...
    [Modificato da predestinato74 24/06/2008 23:53]






    "Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
    "Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

    Ezechiele



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    Trianello
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    00 25/06/2008 00:33
    Io l’infatuazione per Nietzsche la ho avuta verso i sedici anni, quando lessi per la prima volta Umano, troppo umano (un testo appartenente alla seconda fase del percorso filosofico del Nostro). All’università, poi, sono stato allievo di uno dei massimi studiosi italiani del pensatore tedesco.
    Qual è il punto debole della sua filosofia? Nessuno. Nietzsche, infatti, non è un pensatore sistematico e tutte le sue opere sono infarcite di intuizioni geniali di cui tutti possiamo fare tesoro. Quello che è certo, però, è il suo radicale fraintendimento del Cristianesimo (che lui considerava come una forma di platonismo per le masse, ed in questo, quindi, due volte degradante), dettato probabilmente da quel "Cristo tenerone" (l’espressione è di K. Berger) che alla sua epoca era tanto di moda soprattutto nella Germania protestante.
    Comunque, non ricordo chi una volta disse che per comprendere i limiti del pensiero di Nietzsche sarebbe sufficiente provare ad immaginare come sarebbe un mondo ispirato al medesimo. Va sottolineato che i primi ad aver fatto un uso “politico” della filosofia di Nietzsche furono i nazisti, i quali però (e questo va ricordato) si rifacevano molto all’ultima opera di costui (La volontà di potenza), pubblicata postuma e radicalmente rimaneggiata dalla sorella dell’autore (che questi aveva una volta definito “una stupida oca antisemita”). Già negli anni Trenta, Heidegger, aveva comunque proposto una lettura diversa del pensiero nietzscheano: lettura che poi ha fatto scuola e ha costituito la base della "rivalutazione" del medesimo di cui si sono resi fautori, a partire dagli anni Settanta, i promotori dell'odierno nichilismo filosofico (in particolare Gianni Vattimo).
    [Modificato da Trianello 25/06/2008 01:02]

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    Deus non deserit si non deseratur
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    Polymetis
    Post: 6.738
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    00 25/06/2008 00:55
    "Motivo? s'innamorò di Nietzsche e da allora si procurò tutti i suoi libri divenendone un ammiratore sfegatato. "

    E come dargli torto, è entusiasmante. Ma, come disse Thomas Mann, chi prende sul serio Nietzsche è perduto...

    "cosa potrei indicare a questo mio collega, (uno scritto, un libro) per farlo riflettere o comunque per provocare in lui una critica costruttiva?"

    Per la filosofia morale di Nietzsche questi due saggi:

    MACINTYRE A., Enciclopedia, Genealogia e Tradizione , Massimo, Milano 199
    J. Maritain, La filosofia morale. Esame storico e critico dei grandi sistemi, Morcelliana, Brescia 1999
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    Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
    Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
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    Trianello
    Post: 4.480
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    00 25/06/2008 01:04

    MACINTYRE A., Enciclopedia, Genealogia e Tradizione , Massimo, Milano 199



    Aldous Macintyre ha dato spazio a delle significative riflessioni sull'argomento anche nella sua opera principale, Dopo la Virtù (recentemente ri-edita dall'editore Armando di Roma... io però ho la vecchia edizione della Feltrinelli).

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    predestinato74
    Post: 947
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    00 25/06/2008 08:54
    grazie [SM=x570892]






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    Alex69rm
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    00 29/06/2008 18:44
    anch'io ho avuto in età giovanile una infatuazione per Nietzsche.. ho letto "cosi' parlo' zarathustra", "umano troppo umano" "l'anticristo"... in effetti lo ritengo un filosofo un po' schizofrenico.. usato in forte dosi puo' portare alla follia.. (lui stesso mori' in un manicomio...)


    La piu' famosa frase di nietzsche è "Dio è morto"...

    anche se ho letto in giro questa, molto carina... "Nietzsche è morto"...

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    Polymetis
    Post: 6.784
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    00 29/06/2008 21:50
    Ho dimenticato di consigliare un classico, "Il dramma dell'umanesimo ateo" di Henri de Lubac
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    Reietto74
    Post: 589
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    00 15/08/2009 19:26
    ho iniziato da qualche giorno il ciclo di letture di Nietzsche .... mamma mia! [SM=x570888]
    tremendo!!

    ho finito di leggere "L'Anticristo", posterò più tardi qualche chicca per chi non conosce le sue opere.

    certo fa molto riflettere anche se l'autore si basava su conoscenze storiche ormai superate, per esempio vede nel vero fondatore del Cristianesimo, san Paolo e non Gesù che sarebbe stato completamente e volutamente travisato.

    scrive parole durissime contro il cristianesimo, non solo il cattolicesimo ma anche quello protestante che considera pure peggiore.
    Per non parlare di Lutero, autentico guastafeste per Nietzsche, proprio quando la Chiesa Cattolica stava per soccombere a causa del "Rinascimento", ecco che arriva Lutero a rompere le scatole provocando una rivitalizzazione della Chiesa papista [SM=g1558696]

    difatti ha parole molto dure anche contro il popolo tedesco.

    Insomma sono moltissimi i temi di riflessione e credo che continuerò nelle letture.
    se finirò per rigettare il cristianesimo, sappiate che sarà colpa di Nietzsche! [SM=g1543783]
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    35.angelo
    Post: 1.960
    Registrato il: 20/11/2005
    Utente Veteran
    00 15/08/2009 23:28
    Io ho letto due anni fà "Genealogia della morale"
    noiosissimo pesante e paranoico nello stesso tempo
    dallo scritto si capiva che era una persona fragile ,sola ,triste e pessimista
    mori di pazzia 13 anni dopo aver scritto "Genealogia della morale"


    Isaia 29:13...‘Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me.  Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano dottrine e comandi di uomini’”...



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    Polymetis
    Post: 8.352
    Registrato il: 08/07/2004
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    00 16/08/2009 00:38

    dallo scritto si capiva che era una persona fragile ,sola ,triste e pessimista



    E senza una donna...
    Si può avere il tempo per imparanoiarsi così tanto solo se si vive senza amore...
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    Trianello
    Post: 6.230
    Registrato il: 23/01/2006
    Utente Master
    00 16/08/2009 09:27
    Re:
    Polymetis, 16/08/2009 0.38:


    dallo scritto si capiva che era una persona fragile ,sola ,triste e pessimista



    E senza una donna...
    Si può avere il tempo per imparanoiarsi così tanto solo se si vive senza amore...




    Disse una cosa del genere anche il mio Prof. in una lezione in cui stava commentando dei passi dello Zarathustra. Notò l'ironia intrinseca del fatto che un autore che (a parole) era uno "spacca montagne" nella sua vita reale non fosse riuscito a conquistare non dico l'amore, ma l'attenzione di una donna. Credo che tutti sappiano che Nietzsche è morto di "paralisi progressiva", vale a dire di sifilide (contratta probabilmente con un rapporto avuto con una prostituta).

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    Reietto74
    Post: 591
    Registrato il: 05/03/2009
    Utente Senior
    00 16/08/2009 12:27
    alcune citazioni:




    L'anticristo 5.
    Il cristianesimo si è schierato dalla parte di tutto ciò che è debole, miserabile, malriuscito; ha fatto un ideale della contraddizione contro gli istinti conservativi della vita forte; persino delle nature spiritualmente più forti esso ha pervertito la ragione, insegnando a sentire i massimi valori della spiritualità come peccaminosi, come fuorvianti, come tentazioni.

    7.
    La compassione intralcia totalmente la legge dell'evoluzione, che è legge della selezione. Essa conserva ciò che è maturo per la fine, oppone resistenza a vantaggio dei diseredati e dei condannati dalla vita, essa conferisce alla vita stessa, attraverso l'abbondanza di malriusciti di ogni specie che conserva in vita, un aspetto grigio e precario.
    Hanno osato chiamare virtù la compassione (in ogni morale aristocratica è tenuta per debolezza); sono andati oltre, hanno fatto di essa la virtù, substrato e origine di ogni virtù