00 12/10/2007 19:08
Il dialogo a mio parere è la capacità e la volontà di confrontarsi con gli altri, di sapersi sempre mettere in discussione, di verificare quelle che sono le nostre personali posizioni e convinzioni, essendo sempre disposti a rivedere ciò che pensiamo e crediamo, quando il nostro interlocutore - o l’esame personale di ciò che pensavamo fosse giusto e corretto - ci dimostra che in realtà ci stavamo sbagliando.

Per dialogare bisogna quindi avere la piena libertà di pensiero e di parola, nonché la piena libertà decisionale, senza che vi siano pressioni di alcun genere, che ci impediscano di “cambiare”, quando lo riteniamo necessario, doveroso od opportuno.

Tutto ciò è impossibile nel caso dei TdG, in quanto pensieri, azioni e decisioni devono essere strettamente incanalati nella “verità” dell’organizzazione: le deviazioni nei pensieri, se esternati poi nelle azioni, comportano delle punizioni e dei giudizi. Ne consegue che un TdG che comprende come certe “verità” in realtà non siano tali, si trova di fronte a varie possibilità:

1) negare (anche a se stesso), razionalizzando o ricorrendo a vari sofismi, che vi siano degli errori e/o delle contraddizioni in ciò che insegna “lo schiavo”;
2) cercare di convincersi che nonostante tali errori tutto sommato si tratta di questioni di poco conto che al tempo opportuno verranno “messe a posto da Geova”;
3) ammettere dolorosamente a se stessi che i TdG sbagliano, ma starsene zitti e rimanere nell’organizzazione, cercando di vivere meglio che si può, anche perché non si saprebbe altrimenti dove andare (questo vale specialmente per chi ha trascorso una vita nell’organizzazione);
4) esternare il proprio pensiero di nascosto, cercando varie “valvole di sfogo” (come per esempio questo forum) per riuscire almeno a sopportare la “costrizione ideologica” in cui si vive;
5) esprimere apertamente il proprio pensiero, e come conseguenza essere disassociati per “apostasia”, oppure abbandonare da soli la congregazione.

Possono certamente esserci altre possibilità, dato che le situazioni sono molteplici.
Tuttavia quando ci troviamo davanti ai TdG menzionati nel primo punto, ogni tentativo di ragionare si rivela perfettamente inutile: se cercate di dimostrare, infatti, basandovi su argomentazioni logiche, storiche, dottrinali, ecc., come la WTS sia in errore ed in contraddizione in molti suoi insegnamenti, vi troverete dinanzi un muro. Tutte le vostre argomentazioni si riveleranno inutili, e alla fine, dopo magari aver portato avanti interminabili ed estenuanti dibattiti, vi renderete conto di aver soltanto perso del tempo.

Dobbiamo ricordare che tutti i TdG vengono costantemente persuasi di essere assolutamente nel giusto e che tutto quello che essi credono sia la Verità: l'unico "dialogo" che essi ammettono è unilaterale, nel senso che essi devono riuscire a convincere voi ad abbracciare la loro "verità". Tutte le vostre argomentazioni quindi verranno o ignorate o “razionalizzate”, in modo che le loro "certezze" non vengano scalfite.

Informazioni come quelle che sono riportate nel sito e nel forum Infotdgeova non sono quindi rivolte ai TdG “convinti” - “convinzione” da intendersi nel senso che ho appena esposto - ma verso coloro
a) o che non sono TdG e che quindi hanno bisogno di informazioni sul culto che non troveranno nelle fonti interne, oppure
b) a quei TdG che hanno già maturato dei dubbi o delle convinzioni critiche nei confronti dell’organizzazione e che entrando nel sito (o forum) avranno una conferma che i loro dubbi e le loro perplessità sono fondati e condivisi da molti altri.

Quindi, anziché perdere tempo in inutili ed estenuanti dibattiti con TdG “convinti” è preferibile fornire un'informazione il più possibile completa ed esauriente attraverso il sito (o il forum); saranno poi i singoli TdG che, esaminandone le pagine, arriveranno da soli - se la loro situazione personale e psicologica sarà “matura” - a comprendere che ci sono aspetti discutibili e veri e propri errori in quanto insegna la WTS.
Come dicevo, cercare di convincerli attraverso discussioni e dibattiti, quasi sempre produrrà in loro una irrigidimento difensivo che li indurrà a negare decisamente qualsiasi critica venga loro rivolta (una reazione che in psicologia viene anche definita “dissonanza cognitiva”).

Ricordiamo inoltre che l’adesione al Geovismo nasce e viene alimentata costantemente anche da ragioni emotive oltre che razionali: quando si cerca di convincere un "innamorato" che la sua amata in realtà lo tradisce e lo inganna, non si riesce ad essere ascoltati; chi è innamorato "ragiona" col cuore e nega ogni evidenza. Accade la stessa cosa con i TdG "innamorati" della loro organizzazione.

Nel sito Infotdgeova ci sono centinaia di pagine di argomentazioni oggettivamente condivisibili. Se dopo aver letto tutto non si conviene che vi siano almeno dei punti discutibili negli insegnamenti della congregazione, ebbene, non vedo che cos'altro si possa aggiungere... I TdG "convinti" sono liberi di credere a quello che vogliono, naturalmente.
E il mio sito, per inciso, non si rivolge ai TdG "convinti", i quali, fra l'altro, non dovrebbero nemmeno leggerlo...

Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 12/10/2007 19:12]