Il Dio a cui io credo non ha bisogno di "vedere se..." già lo sa nella sua onniscienza che vede al presente passato e futuro.
Anche se la Bibbia si esprime così; per esempio dicendo che Dio vuole scendere a vedere se è vero che gli uomini fanno la torre di Babele o i Sodomiti le zozzerie; o mette alla prova Abramo per vedere se... Si tratta di antropomorfismo.
Quando Dio "tenta" (leggi: mette alla prova) lo fa per far sperimentare al soggetto il livello della propria fedeltà-amore-obbedienza. E' la creatura che ha bisogno di vedere fino a che punto la sua fede funziona, non Dio.
Tornando a noi: il problema è un questione teologica di principio. Dal momento che ora siamo certi che Dio non vuole sacrifici umani, certamente Lui non mi/ci/ti chiederà di ammazzare un figlio (né a un figlio chiederà di uccidere il genitore, per motivo sacrificale: cribbio, un po' di par condicio no?). Nel caso di un estraneo la cosa sarebbe ancor più paradossale in quanto la richiesta violerebbe la di lui libertà e non esisterebbe sacrificio in quanto il sacrificio comporta la privazione di una cosa propria e cara.
Il problema sta nella questione di diritto. Se Dio ha o no il diritto di chiedere sacrifici umani. E la risposta è sì. Abramno ne è la prova, poiché nel suo caso abbiamo sia la richiesta esplicita da parte di Dio sia l'accettazione interiore da parte di Abramo.
La cosa appare meno tragica se si pensa che (come ho già detto) la vita umana davanti a Dio ha un valore relativo. Infatti essa vale meno che la libertà, la giustizia, la fedeltà alla morale, la difesa dell'innocente, il soccorso di persone in pericolo etc... (valori per cui perfino il mondo laico pretende il sacrificio della vita se occorre*); e tra questi valori superiori c'è anche quello della religione, ovvero della sequela della propria coscienza che, sia in linea di pura razionalità sia formata da un messaggio ritenuto rivelato da Dio, ha un codice deontologico da seguire per ottenere il beneplacito del Signore.
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* E' questo è davvero singolare. E direi che costituisce un autentico "sganassone morale" da parte della laicità per noi che crediamo in una vita ulteriore, se facciamo fatica a capire che la vita umana appunto non è un valore assoluto; è un valore ma inferiore ad altri per il raggiungimento dei quali è giusto e normale che si sacrifichino delle vite.
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est modus in rebus