00 26/02/2006 09:50
Nella Svegliatevi! del mese di aprile 2006, pagg. 12 e 13, viene riportato un articolo dal titolo “Gesù è morto davvero sulla croce?”
Non vi si dice nulla di nuovo, ovviamente, ed è proprio questa assoluta insistenza su temi ed argomenti, trattati nella solita maniera superficiale, a farmi dubitare della sincerità e buona fede di chi scrive tali articoli. Sarebbe infatti comprensibile se certi articoli fossero scritti da persone che non conoscono i fatti. Ma come è possibile che alla WTS ignorino la mole di documentazioni e di argomentazioni che smentiscono la loro tesi relativa fatto che Gesù sia morto su un palo e non su una croce dalla forma tradizionale?

Veniamo comunque ai contenuti dell’articolo.
Innanzitutto si fa notare che la croce “era utilizzata dagli antichi babilonesi come simbolo di Tammuz, dio della fertilità”. In questo modo il lettore viene “preparato” a respingere questo simbolo, in quanto si tratterebbe di un oggetto pagano, associato al culto del sesso.
Ma nell’articolo non si dice nulla in merito al fatto che lo stesso palo era in passato un simbolo fallico, come viene ricordato nella stessa Bibbia. Ecco, per esempio, cosa scrive la WTS su questo simbolo pagano:
«È stata avanzata l’ipotesi che i pali rappresentassero l’elemento femminile, mentre le colonne l’elemento maschile. Questi oggetti idolatrici, probabilmente simboli fallici, erano associati a depravate orge sessuali, com’è indicato dal riferimento ai prostituti presenti nel paese già durante il regno di Roboamo. (1Re 14:22-24; 2Re 17:10) Solo ogni tanto re come Ezechia (e Giosia) riuscirono “ad eliminare gli alti luoghi e a spezzare le colonne sacre e a tagliare il palo sacro”. — 2Re 18:4; 2Cr 34:7» (it-2 p. 474 Palo sacro).

Per cui il collegamento croce=simbolo pagano è del tutto privo di significato per un cristiano, in quanto anche il palo era un simbolo pagano; e se i TdG, come scrivono nella loro prefazione della Traduzione del Nuovo Mondo (TNM) evitano di usare la parola croce nella loro versione della Bibbia perché «Noi non vogliamo aggiungere nulla alla Parola scritta di Dio inserendo nelle Scritture ispirate il concetto pagano della croce» (Rbi8 p. 1580 5C ), dovrebbero, con la stessa ‘logica’, evitare anche di usare il temine palo!

Dopo aver rammentato il fatto che la croce era usata anche dai pagani, si cita uno studioso che afferma a proposito della parola greca stauròs (che viene tradotta “croce” in tutte le bibbie tranne che nella TNM) che «In nessuno dei numerosi scritti che formano il Nuovo Testamento esiste una sola frase che, nel greco originale, costituisca anche una prova indiretta che lo stauros usato nel caso di Gesù fosse altro che un ordinario stauros; tanto meno che consistesse non di un solo pezzo di legno, ma di due inchiodati insieme a forma di croce». Questo è quanto si legge nel libro The Non-Christian Cross, scritto da un certo John D. Parsons nel 1896! Possibile che i TdG non siano in grado di citare qualche autorità o studioso più recente che sostenga le loro tesi? Possibile che debbano sempre ricorrere a studiosi più o meno sconosciuti, vissuti più di un secolo fa?

Ma è poi vero che non esiste nel Nuovo Testamento nemmeno un’indicazione che lo stauròs su cui venne messo a morte Gesù fosse cruciforme? A me non sembra affatto. «Numerose indicazioni - storiche, scritturali e linguistiche - fanno comprendere che Gesù morì proprio su una croce. I termini greci stauròs e xylon si possono riferire a tutte le varie forme che gli strumenti di tortura di materiale ligneo (xylon = legno) hanno assunto nel corso dei secoli. Stauròs e xylon significavano quindi anche "croce". Le testimonianze storiche indicano che i Romani costringevano i condannati a portare il braccio trasversale della croce (patibulum) fino al luogo dell'esecuzione, dove venivano inchiodati (o legati) e issati allo stipes, il palo verticale che si piantava per terra, venendo così a formare la croce a due braccia. Tertulliano (II sec. d.C.), nel suo Apologetico (XVI, 7), scrive: "È parte di una croce ogni legno che sia posto in direzione verticale" (il corsivo è mio). Il "palo" era quindi solo una parte della croce, a cui andava aggiunto il braccio trasversale. I romani rispettavano minuziosamente un rituale predeterminato nell'eseguire le crocifissioni "ufficiali", come quella di Gesù (vi sono numerose testimonianze nelle fonti antiche). Si iniziava con la flagellazione, a cui seguiva il corteo verso il luogo dell'esecuzione, durante il quale il condannato doveva portare il suo stesso patibolo (il braccio trasversale della croce); vi era quindi il titulus, il cartello con la causa poenae che veniva posto sopra il capo del condannato. In Matteo 27:37 è scritto: "Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: 'Questi è Gesù, il re dei Giudei'". Se Cristo fosse stato appeso ad un palo, si sarebbe detto "al di sopra delle sue mani"». (da www.infotdgeova.it/croce.htm ).

Svegliatevi! osserva poi a p. 13 che «l’apostolo Pietro usò il termine xylon, che significa “legno” o “albero”, come sinonimo di stauròs, indicando non una croce a due bracci, ma un normale pezzo di legno diritto o albero».

Rileggiamo questa frase: vi si dice che fu “l’apostolo Pietro”, utilizzando la parola xylon come sinonimo di stauròs, ad “indicare” che la “croce” su cui venne appeso Gesù era un normale pezzo di legno diritto. Ma è proprio questo ciò che avrebbe indicato l’apostolo Pietro con l’utilizzo di questo termine? Niente affatto! Come si legge nella pagina del sito succitata «i termini greci stauròs e xylon si possono riferire a tutte le varie forme che gli strumenti di tortura di materiale ligneo (xylon = legno) hanno assunto nel corso dei secoli. Stauròs e xylon significavano quindi anche “croce”».

Svegliatevi! aggiunge: «Solamente tre secoli dopo la morte di Gesù alcuni che si professavano cristiani fecero propria l’idea che fosse stato messo a morte su una croce a due bracci. Questa opinione tuttavia era legata alla tradizione e a un uso scorretto del termine greco stauròs».

Non è assolutamente vero che dovettero passare tre secoli prima che i cristiani (e non “alcuni”, ma tutti i cristiani) credessero che Gesù era morto su una croce. Vi sono moltissime testimonianze che attestano come i cristiani in genere credessero, sin dalle origini, che Gesù era morto su tale strumento. Parlano infatti della croce Ireneo di Lione (140 ca. - 202, Dimostrazione della predicazione apostolica, 31-34), Minucio Felice (II sec. d.C.), Ottavio, 29,2-3.6-8; Giustino, Prima apologia, 55 (II sec. d. C.); la Lettera di Barnaba, 10-12, ca. 100 d. C. (trovate le citazioni qui: www.infotdgeova.it/croce.htm ).

Vi sono poi anche raffigurazioni della croce ben prima di “tre secoli dopo la morte di Gesù”, come questa raffigurazione che si trova nelle catacombe di S. Sebastiano:



Non c’è stata quindi nessuna invenzione da parte di “alcuni che si professavano cristiani” trecento anni dopo la morte di Gesù. L’autore dell’articolo di Svegliatevi! dimostra quindi di non conoscere i fatti e la storia.

E per concludere, ecco cosa si legge sempre a p. 13 di Svegliatevi!:
«È da notare che in alcuni antichi disegni raffiguranti esecuzioni in epoca romana figura un singolo palo di legno».
Voi cosa comprendete da questa frase? Scrivere che vi sono “antichi disegni” che raffigurano “esecuzioni in epoca romana” non lascia forse intendere che questi disegni possano essere di epoca romana, cioè essere contemporanei alle esecuzioni, una sorta di “istantanea” dell’accaduto?
Questa è la conclusione a cui può pervenire il lettore non informato (e disinformato) di Svegliatevi!
A pag. 12 viene pubblicato uno di questi “antichi disegni”:



La didascalia recita: «Alcuni antichi disegni mostrano l’uso di un singolo polo di legno in esecuzioni d’epoca romana».

Come molti sanno questo disegno è opera di Giusto Lipsio, uno studioso del XVI secolo (e non di epoca romana, come si potrebbe pensare dal modo in cui Svegliatevi! presenta questo suo disegno.

Svegliatevi! "dimentica" di osservare che nel secondo volume dell'opera di Lipsio da cui è tratto questo disegno è riprodotta anche quest'altra immagine:



Perché Svegliatevi! non dice che nel libro di Lipsio da cui hanno tratto l’immagine pubblicata vi è anche quest'altra immagine? E perché non hanno detto che questo antico studioso afferma con chiarezza che, secondo lui, è questa seconda immagine a riprodurre il tipo di croce su cui Gesù è morto?

Questo è uno dei tanti esempi del modo in cui Svegliatevi! “informa” ed “illumina” i suoi lettori.

Saluti
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 16/09/2014 06:37]