Sul convegno di Prato

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brunodb2
00lunedì 26 febbraio 2007 13:45
Circa un migliaio le sette religiose presenti in Italia. Una su due si trova qui.

di pratoblog
sabato 24 febbraio 2007


Prato, 24 febbraio 2007 - Allarme sette in Toscana. In regione i gruppi che praticano culti religiosi "abusanti" sono più o meno cinquecento, ma è difficile stilare una stima esatta, vista la natura sotterranea del fenomeno. Considerato che il totale di raggruppamenti di questo tipo stimato in Italia è di circa un migliaio, si può dire che uno su due si trova qui. Il dato è emerso a margine della due giorni "Menti in ostaggio", convegno in corso di svolgimento oggi e domani nel Palazzo vescovile di Prato. Un evento organizzato da Onap (Osservatorio nazionale abusi psicologici), Imesf (Istituto meridionale di scienze forensi) in collaborazione con il servizio Osservazione e consulenza in materia socioreligiosa della Diocesi di Prato.
«I culti abusanti continuano a crescere e diventano sempre più numerosi: in Italia coinvolgono quasi due milioni di persone – spiega Patrizia Santovecchi, presidente nazionale dell’Onap ed esperta di questa problematica –, se in Toscana la diffusione è così vasta, lo si deve a una tradizione magico-superstiziosa fortemente radicata nel territorio". Tutte le province sono coinvolte, con una prevalenza nel pistoiese, a Prato, ad Arezzo, in Versilia e Garfagnana. "In generale – continua Santovecchi – la fascia appenninica, offrendo riparo ad esempio a gruppi di giovani che praticano culti satanisti, è la più interessata, ma non mancano episodi anche nelle grandi città».
Ma non si tratta solo di satanismo. Afferma infatti Francesco Nannucci, dirigente della Squadra mobile di Prato e responsabile della Sas, Squadra anti-sette, della Polizia pratese: «la nostra squadra si coordina con quelle delle altre Questure ed è fatta non solo di investigatori, ma anche di una struttura più complessa di psicologi e criminologi. I reati più comuni collegati a questo fenomeno, tuttavia, vanno dalla truffa e ai reati contro il patrimonio in genere, a quelli contro la persona, con violenze anche sessuali, fino alla profanazione di tombe».
Tante le matrici cui si rifanno i "gruppi abusanti". Si va da quelli che si richiamano lontanamente a una dottrina cristiana, ai satanisti, ai diffusissimi santoni, guaritori o guru di ispirazione orientale «A volte – sottolinea Santovecchi – non si tratta neppure di gruppi in senso stretto, ma di singole persone irretite da un sedicente santone». E contrariamente a quello che si potrebbe pensare, ad essere coinvolte sono persone di un po’ tutte le classi sociali.
«L’intera materia necessita di leggi chiare», sottolinea l’On. Francesco Bosi, intervenuto alla due giorni. «La libertà di associazione è sancita dalla Costituzione. Ebbene, questa deve avvenire con la massima trasparenza possibile, con regole associative che siano note a tutti, ma anche con una visibilità di bilanci, fonti di finanziamento e patrimoni».
«Non vogliamo fare una caccia alle streghe», sottolinea Gastone Simoni, Vescovo di Prato, diocesi che insieme a quella di Firenze, Pistoia e Fiesole ha un proprio sportello dedicato ai familiari e ai fuoriusciti da questo tipo di gruppi. «Il problema non è che queste persone cerchino un’alternativa al cristianesimo, ma il fatto che gruppi di questo tipo impongono un giogo pesantissimo. Nostro dovere è non tacere il fenomeno non abbandonare le famiglie in uno stato di ignoranza».

Fonte:
www.pratoblog.it/content/view/7493/346/

Ciao [SM=x570892]

Bruno
Daniela47
00lunedì 26 febbraio 2007 22:53
Mi raccomando Bruno
appena siete in possesso degli articoli di giornali
che dovrebbero riportare altre considerazioni sul convegno
facci leggere anche noi.
Saluti
Daniela47
Achille Lorenzi
00martedì 27 febbraio 2007 13:00
Un articolo pubblicato domenica su "La Nazione", edizione Toscana e Liguria:
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