CRISTIANI, NON DATE CREDITO ALLA DOTTRINA DEI TESTIMOINI DI GEOVA!
In molti, anche tra sacerdoti, si sottovaluta il pericolo per noi cristiani rappresentato dall’invadenza
Dei Testimoni di Geova. La loro propaganda si è fatta sempre più capillare e insidiosa, raggiungendo un
numero sempre maggiore di fedeli.
un pericolo reale, che minaccia le nostre comunità parrocchiali e che non si può scongiurare con
una battuta di spirito o con l'affrettato giudizio che (tanto sono dei fanatici). Anche perché molti di noi,
non avendo un’approfondita cultura religiosa, non sanno poi difendere la propria fede e controbattere le
loro deformazioni della verità.
In questi casi chi è stato contattato da loro e li ha accolti in casa è già in pericolo; chi ha «subìto», alcune
lezioni della loro catechesi già in parte compromesso.
Ma la vera insidia consiste non soltanto nell'espandersi della dottrina dei Testimoni di Geova,
quanto anche in una nostra fragilità psicologica assai diffusa, spesso strumentalizzata da occulti gruppi
di potere. . .
Si chiedeva (e ci chiedeva) Paolo VI:
« Dove è finita l'antica educazione al carattere personale, al coraggio morale, alla coerenza sociale? Al
senso del dovere e della responsabilità?...
forse autentico e nuovo un cristianesimo che, nella pratica, nel confronto con l'ambiente circostante,
è disponibile ad ogni conformismo?».
In questo clima di severa autocritica non vogliamo fare certo alcuna crociata né mostrare intolleranza
verso chiunque; il nostro scopo è soltanto quello di richiamare l'attenzione del lettore su una semplice constatazione
dettata dal comune buon senso:
Come fa una persona ragionevole a credere che, dopo circa duemila anni dalla venuta di Gesù, nessuno
abbia mai saputo professare il vero cristianesimo ed ora, per apprenderlo si debba fare ricorso alla
catechesi dei Testimoni di Geova? Questa Congregazione sorta ufficialmente nel 1931, ebbe come precursore
Carlo Tàze Russel, nato nel 1852; prima di lui, nel corso di ben 1.800 anni, abbiamo avuto un
sant'Agostino (morto nel 430), un san Bernardo (morto nel 1152), un san Tommaso (morto nel 1274),
tutti luminari di fede e di civiltà. E poi san Francesco d'Assisi, santa Teresa d'Avila, san Vincenzo de
Paoli, san Giovanni Bosco, Pascal tanti tanti altri, fino a san Pio da Pietralcina e Madre Teresa di
Calcutta; tutti « giganti», che hanno lasciato un'impronta indelebile che non può essere cancellata con un
colpo di spugna.
Tuttavia questa è la pretesa dei Testimoni di Geova:«reinventare il cristianesimo», demonizzando e
scardinando alle radici la nostra religione, interpretando a loro modo e alterando la Bibbia, sulla base di una
loro traduzione arbitraria, che non trova alcun riscontro nel contesto scientifico internazionale facendo credere
agli ingenui di essere i veri depositari della verità.
Essi, pur avendo collezionato tante figuracce con le loro profezie inavverate sulla fine del mondo, riescono
ancora ad incantare la gente offrendo l'illusione di una vita paradisiaca sulla terra, tanto che ormai centinaia
di migliaia d’affiliati sono diventati convinti attivisti e propagandisti dei testimoni di Geova.
? umiliante e doloroso constatare che tante persone, forse alla ricerca spasmodica di una maggiore perfezione,
mettano a profitto di una falsa dottrina la loro sensibilità religiosa; dovremmo prendere atto di non
aver saputo difendere tanti nostri fratelli da quest’insidia, per non aver offerto loro la testimonianza e il
calore di una fede viva, che purtroppo si va affievolendo sempre più nella nostra comunità ecclesiale essendo
venuto a mancare il contatto umano dell'apostolato "porta a porta"...
Non si può saggiamente guardare avanti senza ribadire con forza che il Cristianesimo è la risposta più vera
e d'efficace per soddisfare i bisogni essenziali dell'uomo del nostro tempo, che deve testimoniare concretamente
con le proprie scelte la carità evangelica a fronte della presenza ossessiva di tanto male che sempre
più affligge l'umanità. Proprio per questo il Santo Padre richiama tutti noi alla beatitudine della povertà
evangelica e denuncia con coraggio i peccati sociali legati al consumismo...che produce un divario inaccettabile
tra lusso e povertà, col conseguente degrado dei valori etici e religiosi, fino a farci credere di essere
diventati ormai i "padroni della vita e della morte"... come fossimo dei "senza Dio".
lo questa tragica prospettiva è necessario un "sussulto di santità" sia da parte degli evangelizzatori
che dei "fedeli laici"; tutti insieme dobbiamo essere non soltanto a parole, fautori della nostra cultura
e tradizione, artefici e testimoni veraci del Vangelo per rendere la società civile più solidale e vivibile
per tutti.
Lamentava già Paolo VI: «Dobbiamo convincerci della necessità di una fede viva, autentica,operante:
e ciò tanto più quanto maggiori oggi sono le difficoltà. Non basta soggettivamente una fede vaga, debole e
incerta, una fede puramente sentimentale abituale, fatta di ipotesi, di dubbi di riserve: né basta oggettivamente
una fede che accetta ciò che piace, o che cerca di eludere le difficoltà rifiutando l'assenso a verità misteriose
e difficili.
Non si può essere cristiani solo di nome, né sarebbe sufficiente dire di possedere la fede nel propria coscienza
individuale: la fede infatti è anche comunione e irradiazione, ed esige pertanto un serio impegno per parteciparla e
diffonderla ... Bisogna mettere alla prova la nostra religiosità, verificare la serietà della nostra fede, precisare
l'influsso effettivo che la professione cristiana ha sulla nostra vita...
La Chiesa ci richiama e ci ammonisce:
cristiano, sii cosciente, cristiano sii coerente; cristiano sii fedele cristiano sii forte,
In una parola: CRISTIANO SII CRISTIANO!
Prendi coscienza di te stesso del tuo essere, del tuo vivere.
Perché vivi? Qual è il fine vero della tua vita? Risvegliati! Non ti accorgi che tu vivi, forse abitualmente, fuori di
te stesso e, che il mondo esteriore ti assorbe ti distrae, ti domina?
In nostra vita non basta a se stessa, senza l'aiuto di Dio, di Cristo, del suo Spirito, noi non sapremmo
essere quello che dobbiamo essere buoni, giusti umani».
Chi contesta tutto questo definendo il Papa e la Chiesa emissari di Satana, dimostra di essere un «testimone
di niente» perché nega nei fatti oltre che i il patrimonio di una cultura millenaria anche l'amore di Dio
per tutti gli uomini e l'amore scambievole degli uomini fra loro insegnatoci da Gesù.
S.E. il Cardinale Carlo Marita Martini è stato molto esplicito sull'argomento:
"Di fatto l'insegnamento dei Testimoni di Geova non soltanto è contrario a quello della Chiesa cattolica, ma
lo è pure a quello delle atre Chiese cristiane. Infatti, essi negano le più fondamentali verità cristiane, quali la
Trinità di Dio, la divinità di Gesù, la personalità dello Spirito Santo, l 'esistenza dell'anima spirituale, tanto che ci
si deve chiedere se si possano ancora considerarsi cristiani"...
Bisogna, dunque, star saldi nella verità e resistere contro la falsità e l'errore.
Non è possibile costruire alcuna verità per l'uomo se si parte da una menzogna o da un rinnegamento...Ci
si deve far prossimi alle persone, non all'errore che eventualmente insegnano.QUALCHE VOLTA, PER "FARSI
PROSSIMO" INVECE DI APRIRE LA PORTA OCCORRERA' CHIUDERLA...
Certo, chiudere la porta non significa sbatterla... Non è necessario per difendere la verità. Offendere la
carità...»
Il nostro auspicio è che tanti fratelli tornino presto all'ovile, dove li attende la Verità vera; san Paolo
aveva già previsto sia gli inganni altrui che le nostre deviazioni,,.
Da duemila anni risuona infatti nella Bibbia l'esortazione (crescere e a maturare in continuità,..
affinché non siamo più dei bambini sballottati e portati qua e là da ogni soffiar di dottrine, succubi della
impostura di uomini esperti nel trarre nell'errore (Ef.4,14).
Ai nostri giorni il Papa sprona i «fedeli laici», a una continua evoluzione attraverso la «creazione e trasmissione
della cultura... per conservare e d'esprimere le grandi esperienze e aspirazioni spirituali, affinché
possano servire al progresso di molti, anzi di tutta l'umanità...,
Porgete dunque questo foglio ai vostri familiari, al Parroco, ad amici e conoscenti, accompagnandolo
con una buona parola di incoraggiamento e di ottimismo, perché il mondo migliore che tanto auspichiamo
è a portata di mano:
DIPENDE ANCHE DAL NOSTRO IMPEGNO E DALLA NOSTRA TESTIMONIANZA