Chanep

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reny2000
00giovedì 7 ottobre 2004 23:32
Riprendo la discussione iniziata sull'altro forum per sottolineare la possibilità di tradurre chaneph con apostata.

Ecco ciò che ho chiesto ad un professore di ebraico e di cui mi ha autorizzato a farne anche il nome.


DOMANDA:

Good Morning,

I'm an italian bible student and i need to know somethings about an
Hebrew
word: Chaneph.

Is it possible to use this hebrew word in order to indicate "to lead to
the
apostasy"?

I hope you can help me on this way.

Many thanx and best regards
Renato


RISPOSTA:

The Hebrew Old Testament uses a verb Chaneph meaning "to be polluted or
profane." The verb occurs fairly infrequently (only 11 times) in the Old
Testament primarily in describing a place as polluted or a person as
profane. Of the eleven uses four times the verb refers to polluting
something or making something profane.

An adjective Chaneph also occurs in the Old Testament thirteen times
meaning "profane" or "irreligious." The adjective describes a godless
individual. A similar Syriac adjective often is translated as heathen or
apostate.

It would be possible to translate the verb as to lead to apostasy since
it can mean to pollute or make something profane. That meaning could
possible be to make a person profane by leading him or her into
apostasy. The biblical references for the verb are Number 35,33; Daniel
11,33; Jeremiah 3,2; Jeremiah 3,9.

Thanks for the question. I hope that helps.

Bob

=================================================

My name is Bob Dunston. I serve as Professor and Head of the Religion and Philosophy Department at Cumberland College in Williamsburg, Kentucky

Non credo cmq che sia uno sprovveduto.

Per completezza dell'argomento devo però dire che lui è contrario a tradurre con apostata nel versetto in questione in quanto dice che porterebbe il lettore lontano dal significato.

Questo però come sappiamo non c'entra nulla con la correttezza o meno di una traduzione come quella della TNM.

Quindi a quando sembra nulla di errato o linguisticamente errato e pertanto è possibile tradurre chaneph con apostata.

Ciao
RC
Biceleon
00martedì 12 ottobre 2004 13:41
Caro Reny2000, da profano in materia, mi sembra che Bob Dunston dia una risposta più “interpretativa” che “traduttiva” sul termine cheneph.

Approfitto della circostanza per citare qualcuno anch'io [SM=g27828]

Philippe Reymond nel suo Dizionario di ebraico e aramaico biblici, ed. italiana 2001, p. 149 così riporta:



legenda
HAL - lessico di Koehler-Bumgartner
? - la frase o il termine seguente hanno senso molto incerto

Anche Reymond non mi sembra uno sprovveduto stando a quanto dice J. A. Soggin coordinatore dell’edizione italiana del dizionario:

«L’autore di questo dizionario, da anni impegnato nel comitato di redazione del Hebraisches und aramaisches Lexikon zum Alten Testament, curato da L. Koehler e W. Bumgartner e pubblicato dalla casa E. F. Brill di Leiden nel 1953 e adesso alla sua terza edizione, a molti anni dalla morte dei suoi primi curatori, è particolarmente qualificato per la stesura di un dizionario come questo, mantenuto entro dimensioni manuali.»

[Modificato da Biceleon 12/10/2004 13.42]

reny2000
00martedì 12 ottobre 2004 17:23
Re:

Scritto da: Biceleon 12/10/2004 13.41
Caro Reny2000, da profano in materia, mi sembra che Bob Dunston dia una risposta più “interpretativa” che “traduttiva” sul termine cheneph.

Approfitto della circostanza per citare qualcuno anch'io [SM=g27828]

Philippe Reymond nel suo Dizionario di ebraico e aramaico biblici, ed. italiana 2001, p. 149 così riporta:



legenda
HAL - lessico di Koehler-Bumgartner
? - la frase o il termine seguente hanno senso molto incerto




Ahh bene l'interessante che qualcosa ci sia.... nulla di inventato.

Un pò lontano come significato, come mi ha detto Bob B. ma nessun errore linguistico.

Tutto qui e il tuo post ha confermato ulteriormente la mia tesi :)

Ciao
RC
Achille Lorenzi
00martedì 12 ottobre 2004 21:14
Chanep = apostata?

Scritto da: reny2000 07/10/2004 23.32 Riprendo la discussione iniziata sull'altro forum per sottolineare la possibilità di tradurre chaneph con apostata...

Il link della discussione avvenuta nell'altro forum: http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=41782&idd=606.
Cito parte di un intervento di Andrea: «Tradurre apostata è errato linguisticamente, e potrebbe essere giustificato solamente se il contesto fosse inequivocabilmente quello dell'apostasia, e nel momento in cui la lingua di traduzione mal tollerasse l'espressione letterale. Come ad esempio la CEI per rendere bene in italiano la brutta espressione ebraica "comportarsi iniquamente contro il patto" rende "apostatare dal patto" (ma ricordati che stiamo parlando di un'altra parola, vale solo come esempio). In questi casi, comunque, solitamente i dizionari riportano le possibili traduzioni, perché sono fatti apposta».
reny2000
00martedì 12 ottobre 2004 21:32
Re: Chanep = apostata?

Scritto da: Achille Lorenzi 12/10/2004 21.14
Il link della discussione avvenuta nell'altro forum: http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=41782&idd=606.

In questi casi, comunque, solitamente i dizionari riportano le possibili traduzioni, perché sono fatti apposta».



Ecco appunto il dizionario citato da Biceleon ne segnalava il significato anche se incerto.

Non vedò perchè un aggettivo non possa prendere parte del significato del verbo e come detto precedentemente il verbo può essere tradotto "apostatare".

Quello che voglio dire con tutto ciò è che non mi sembra poi tanto una manovra o un manipolazione tutto ciò. Se ci si ricama attorno tutto una serie di commenti bhè questo non è corretto.

Dire che la scelta di tradurre apostata in questo caso è per chissa quale misteriosa ragione e sottolinearne la scorrettezza linguistica mi sembra, appunto, poco corretto.

Dire invece che la scelta sì fatta potrebbe non piacere o no essere in armonia con quello che si pensa essere il pensiero in questo contesto bhè è molto diverso.


Saluti
RC
Biceleon
00giovedì 14 ottobre 2004 21:50
Ho chiesto se è lecito tradurre chanef con apostata sia in Dan 11,32 che Prov. 11,9 ad un prof. già docente di Sacra Scrittura alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; docente di Storia dell’ebraismo presso l’Università Federico II di Napoli.

Questo signore oltre alle lingue bibliche (ebraico, aramaico biblico, greco) conosce: accadico, egiziano, ugaritico, fenicio, ittita, siriaco, sanscrito, arabo.

Ma vediamo come ha risposto:

«Il verbo in questione (usato all'hifil in Dn 11,32) indica un (far) venir meno ad un impegno religioso, e potrebbe equivalere al nostro "apostatare" solo se questa defezione viene misurata all'interno di un sistema religioso in cui appunto ha un senso parlare di "apostasia". In realtà, il senso di "apostatare" lo deduciamo solo in riferimento a quelle istituzioni religiose entro cui si può parlare di una specie di estromissione per motivi dottrinali. Non credo sia questo il senso del verbo ebraico, se lo si mantiene nell'ambito della religione ebraica in cui si colloca il testo di Daniele.
In Prov 11,9 il termine in questione è un aggettivo che significa "empio", se a questo termine colleghiamo una valenza religiosa accentuata, una specie di offesa alla religione, ma anche in questo caso di fatto nel testo ebraico di Prov (come pure in altri) diventa sinonimo di "malvagio".»

In breve il termine chanef non ha il significato di apostata nell'ambito della religione ebraica in cui si colloca il testo di Daniele e Proverbi.
reny2000
00venerdì 15 ottobre 2004 11:06
Re:

Scritto da: Biceleon 14/10/2004 21.50
Ho chiesto se è lecito tradurre chanef con apostata sia in Dan 11,32 che Prov. 11,9 ad un prof. già docente di Sacra Scrittura alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; docente di Storia dell’ebraismo presso l’Università Federico II di Napoli.

Questo signore oltre alle lingue bibliche (ebraico, aramaico biblico, greco) conosce: accadico, egiziano, ugaritico, fenicio, ittita, siriaco, sanscrito, arabo.

Ma vediamo come ha risposto:

«Il verbo in questione (usato all'hifil in Dn 11,32) indica un (far) venir meno ad un impegno religioso, e potrebbe equivalere al nostro "apostatare" solo se questa defezione viene misurata all'interno di un sistema religioso in cui appunto ha un senso parlare di "apostasia".



Ecco appunto "potrebbe equivalere al nostro apostatare"

Ancora un avallo alla "legalità" di poter tradurre Chaneph con apostata. Che poi per lui non è il senso del verbo in questo caso è, come ho + volte detto, solo una questione di esegesi.




In breve il termine chanef non ha il significato di apostata nell'ambito della religione ebraica in cui si colloca il testo di Daniele e Proverbi.



Ops questa è una tua arbitraria affermazione. Non è per nulla così la conclusione del discorso. Cerchiamo di essere "leali" e "obiettivi". Concludere così significa voler sviare il lettore.

Cosa vuoi dire con "nell'ambito della religione ebraica"? Allora tutte le volte che la cei traduce apostata nel VT sbaglia, visto che non ha senso nell'ambito della religione ebraica?



Ciao
RC
Polymetis
00venerdì 15 ottobre 2004 17:14
"Non vedò perchè un aggettivo non possa prendere parte del significato del verbo e come detto precedentemente il verbo può essere tradotto "apostatare".

Posso parlare solo per il greco ed il latino, ma cercare il significato di un aggettivo andando a vedere cosa può voler dire un verbo con la stessa radice è l'ultima cosa di fare, può far prendere delle cantonate allucinanti. Faccio un esempio in greco. Il verbo "flégo" vuol dire “incendiare”, ma se qualcuno traducesse il sostantivo derivato "flóx" con “incendiario”, si prenderebbe un quattro…

A presto
Epifanio di Salamina
00sabato 16 ottobre 2004 00:48
Re:
Per Reni:
Mi servirebbe l'e-mail del professore americano, e aspetto ancora la riproduzione del Baumgarten

Grazie
reny2000
00sabato 16 ottobre 2004 07:40
Re: Re:

Scritto da: Epifanio di Salamina 16/10/2004 0.48
Per Reni:
Mi servirebbe l'e-mail del professore americano, e aspetto ancora la riproduzione del Baumgarten

Grazie



Per l'email purtroppo non sono autorizzato a diffonderla per la riproduzione del Baumgarten spero che riesco ad averla in settimana.

Cmq sia se vedi anche la riproduzione che ha inviato biceleon anche li trovi come significato anche se incerto "far apostatare".

Ciao
RC
Epifanio di Salamina
00sabato 16 ottobre 2004 11:47
Re: Re: Re:
>>>>>
Per l'email purtroppo non sono autorizzato a diffonderla
>>>>

Perché, conoscevi questo professore personalmente? Sembrava dalla tua lettera che tu avessi scritto ad uno a caso. E quindi anche io potrei fare la stessa cosa. Anzi, ho scritto ad una sua mail trovata su internet, ma non mi risponde; tu dovresti avere un indirizzo in funzione.
Siccome quello che lui dice tu lo stai usando a sproposito, a quanto mi consta, è semplicemente necessario che egli chiarisca il suo pensiero. Diversamente mi obblighi a "sottostare" ad una lettera scritta da te con la domanda posta malamente (sul verso e non sull'aggettivo, tra l'altro) e ad una risposta data senza aver ben capito che cosa tu vuoi sostenere facendone uso. A che serve un parere esterno se poi lo consulta solo una delle parti, e senza spiegarsi bene?

>>>>>
Cmq sia se vedi anche la riproduzione che ha inviato biceleon anche li trovi come significato anche se incerto "far apostatare".
>>>>

C'entra niente, come detto 20 volte
reny2000
00sabato 16 ottobre 2004 12:26
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Epifanio di Salamina 16/10/2004 11.47

Siccome quello che lui dice tu lo stai usando a sproposito, a quanto mi consta, è semplicemente necessario che egli chiarisca il suo pensiero.



Okkio caro Andrea che io non sto usando nulla a sproposito. Ho solo chiesto (e riportato integralmente) se Chaneph può avere come significato "condurre ad apostasia" e se hai letto bene ho anche detto che lui non è affato daccordo a tradurre nel caso in questione Apostata. Ma a me interessava smentire il fatto che Chaneph non può mai avere il significato di condurre ad apostasia.



Diversamente mi obblighi a "sottostare" ad una lettera scritta da te con la domanda posta malamente



Sei grande Andrea, non ti fidi, mi chiedi info sul professore e te li do, mi obblighi a riportarti integralmente l'email xchè pensi che possa manomettere la risposta e una volta postata mi dici che era posta malamente ..... non credi che cerchi di arrampicarti senza voler ammetter che Chaneph può assumere tale significato e questo da testimonianze di 1 dizionario 1 professore universitario non italiano, da un prof. già docente di Sacra Scrittura alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; docente di Storia dell’ebraismo presso l’Università Federico II di Napoli.

Su forza Andrea..... fai il bravo :)




C'entra niente, come detto 20 volte




Mi spiace Andrea vedere che ogni qualvolta qualcosa non è come dici tu non c'entra niente.

Vabbè

un caro saluto
RC
Epifanio di Salamina
00sabato 16 ottobre 2004 13:56
Re: Re: Re: Re: Re:
>>Okkio

?

>>>>> caro Andrea che io non sto usando nulla a sproposito. Ho solo chiesto (e riportato integralmente) se Chaneph può avere come significato "condurre ad apostasia" e se hai letto bene ho anche detto che lui non è affato daccordo a tradurre nel caso in questione Apostata. Ma a me interessava smentire il fatto che Chaneph non può mai avere il significato di condurre ad apostasia.
>>>>>

A me invece questo non interessa niente. A me interessa far notare che l'aggettivo è tradotto erroneamente con apostata in tutte le occorrenze della TNM. Che cosa il verbo possa voler dire in Daniele non mi interessa e non mi è mai interessato. Anche perché il 25 settembre, prima che tu scrivessi al professore statunitense, io ti avevo detto quali erano le traduzioni possibili di quel passo, che riporto paro paro: "Con lusinghe corromperà (inquinerà, travierà, pervertirà, sedurrà) coloro che agiranno ingiustamente contro il patto (tradiranno il patto, ***apostateranno dal patto***, calpesteranno il patto, abbandoneranno il patto, rinnegheranno il patto)".

Quindi non mi stupisce per nulla che qualcuno possa tradurre quel verbo in quel posto in quel modo. Semplicemente perché il contesto lo richiede. Il che non c'entra nulla con l'uso del aggettivo in senso assoluto. E scrissi: " l'aggettivo occorre 13 volte nell'antico testamento con il senso di profano o irreligioso" (e quindi non di apostata), e che per quanto riguarda il verbo tratto dalla medesima radice " potrebbe essere possibile e tradurlo "condurre all'apostasia" dal momento che può significare "inquinare" o "rendere qualcuno profano", insomma "rendere profana una persona spingendola nell'apostasia" .

Di conseguenza, quello che ha scritto il professore non è per nulla diverso da quello che ti stavo dicendo io. E il 30 settembre scrissi: "il verbo significa pervertire, e può trattarsi di perversione di vario genere, ANCHE e FORSE di perversione religiosa che può portare all'apostasia. Ma questo è uno dei vari significati che il verbo può assumere in un determinato contesto, che deve risultare chiaramente"

Se tu poi vuoi cambiar argomento, cioè invece di parlare di come tradurre l'aggettivo vuoi metterti a discutere di una traduzione possibile del verbo in Daniele....... io ti lascio fare da solo.

>>>Sei grande Andrea,

Non sono grande, sono solo abituato a lavorare con queste cose

>>>> non ti fidi, mi chiedi info sul professore e te li do, mi obblighi a riportarti integralmente l'email xchè pensi che possa manomettere la risposta e una volta postata mi dici che era posta malamente .....
>>>>

vedo che continui a interpretare male le mie richieste, che sono solamente richieste conseguenti a tue omissioni.
Ho voluto sapere il nome della persona proprio perché ritengo necessario conoscere i suoi titoli e poterlo contattare per chiedere chiarimenti.
Ti ho chiesto di riportare integralmente la lettera, e infatti la cosa è stata molto utile, perché ho visto che nella lettera tu sei andato a fare una domanda sul verbo in Daniele invece di fare la domanda sull'argomento che noi stiamo trattando, cioè il modo di tradurre l'aggettivo in senso assoluto. Quindi la domanda è posta malamente, certo. Che tu non lo faccia apposta non significa che le cose stiano diversamente. D'altra parte se sono io a sbagliarmi non c'è nessun problema, rispondendo alla mia lettera di chiarimenti il tuo professore dovrebbe dare ragione a te. È per questo che voglio scrivergli e aspetto la sua email da te. Oppure è un monologo.

>>>>> non credi che cerchi di arrampicarti senza voler ammetter che Chaneph può assumere tale significato e questo da testimonianze di 1 dizionario 1 professore universitario non italiano, da un prof. già docente di Sacra Scrittura alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; docente di Storia dell’ebraismo presso l’Università Federico II di Napoli.
>>>

No, ma credo che o non ci arrivi proprio o tu stai cercando di scappare in tutti i modi dal problema. Nessuna delle fonti da te citate dicono che l'aggettivo va tradotto con apostata. Nessun dizionario lo fa. Entrambi i professori (e il dizionario) non fanno solamente altro che dire che in Daniele, nel contesto di infrazione di una alleanza, si può usare la parola italiana "apostatare" con un verbo di radice simile, cosa che io dicevo già prima che essi comparissero sulla scena. Nessuno di costoro ha mai detto che la TNM è corretta nel tradurre apostata in quei 13 passi, sui quali ti sei guardato bene dal porre domande. Allora le voglio porre io, e per questo attendo di essere messo in condizione di farlo.

>>>Mi spiace Andrea vedere che ogni qualvolta qualcosa non è come dici tu non c'entra niente.
>>>>>

ricordo che l'ultima volta che ti dissi questa frase, la dicevo a ragione, e alla fine mi scrivesti "Grazie per la pazienza mostrata" nello spiegarti dove sbagliavi.
reny2000
00sabato 16 ottobre 2004 14:48
Re: Re: Re: Re: Re: Re:



ricordo che l'ultima volta che ti dissi questa frase, la dicevo a ragione, e alla fine mi scrivesti "Grazie per la pazienza mostrata" nello spiegarti dove sbagliavi.



Su questo non c'è ombra di dubbio che continuerò a ringraziarti per i tuoi post e per la pazienza che mostri.

Cmq cerco di tirare un pò le somme da ciò che ho compreso da questa discussione senza polemizzare oltre:

1) Chaneph come verbo significa empio.
2) Tra i vari significati del verbo può esserci "condurre ad apostasia"
3) L'aggettivo nonostante il fatto che abbia una radice in comune con il verbo nn può essere tradotto per esprimerne appieno il suo contenuto con uno dei significati che il verbo può assumere.
4) Che la TNM si sia avvalsa del significato basilare del verbo da cui discende l'aggettivo per esprimere al meglio il suo significato è errato.

Se ho tralasciato qualche regola implicata ti prego di aggiungerla in modo sitetico.

Ciao
RC
Polymetis
00sabato 16 ottobre 2004 15:50
“L'aggettivo nonostante il fatto che abbia una radice in comune con il verbo nn può essere tradotto per esprimerne appieno il suo contenuto con uno dei significati che il verbo può assumere.”

In effetti questo modus operandi è scorretto. Come già spiegato non si cerca il significato di aggettivo andando a vedere il verbo con la stessa radice. Qui stiamo discutendo di semantica, non di glottologia.

A presto
Epifanio di Salamina
00sabato 16 ottobre 2004 16:26
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
>>>>>>
Cmq cerco di tirare un pò le somme da ciò che ho compreso da questa discussione senza polemizzare oltre:
>>>>>>

>>1) Chaneph come verbo significa empio.

Chaneph come verbo significa pervertire, essere empio, profanare

>2) Tra i vari significati del verbo può esserci "condurre ad apostasia"

Non è un significato ma un modo di tradurre.
in Daniele 11,32 quel verbo accompagnato da "agire contro il patto" potrebbe essere reso con "far apostatare", perché questo risulta chiaramente dal contesto, che è quello di tradimento del patto stipulato con Dio. Ma letteralmente vuol dire "corromperà (inquinerà, travierà, pervertirà, sedurrà) con lusinghe.

>>>>3) L'aggettivo nonostante il fatto che abbia una radice in comune con il verbo nn può essere tradotto per esprimerne appieno il suo contenuto con uno dei significati che il verbo può assumere.
>>>>

Quello del verbo non è un significato ma una esplicazione, un uso particolare e contestuale. Se tale uso contestuale si ritorvasse anche con l'aggettivo, sarebbe da valutare come tradurlo; siccome non c'è, la parola va tradotta col senso letterale e non con una particolare interpretazione restrittiva, e così invitano a fare i dizionari.

>4) Che la TNM si sia avvalsa del significato basilare del verbo da cui discende l'aggettivo per esprimere al meglio il suo significato è errato.
>>>>

La TNM non si è avvalsa del significato basilare del verbo da cui discende l'aggettivo, perché quello non è assolutamente il "significato basilare". Ha dato una interpretazione esplicativa del verbo in QUEL contesto, e in QUEL contesto ha fatto una cosa accettabile (ma non è certo una traduzione letterale). E lo dimostra il fatto che SEMPRE altrove traduce il verbo con "contaminare".
E noi staimo parlando di come tradurre l'aggettivo in senso assoluto, non di come interpretare Daniele, perché interpretare Daniele in quel modo a me non da fastidio.
reny2000
00sabato 16 ottobre 2004 16:48
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Epifanio di Salamina 16/10/2004 16.26

E noi staimo parlando di come tradurre l'aggettivo in senso assoluto, non di come interpretare Daniele, perché interpretare Daniele in quel modo a me non da fastidio.




Da questo deduciamo che in proverbi l'utilizzo della parola apostata non è ammissibile ed è un errore linguistico tradurre così o per lo meno la TNM sbaglia ad intendere che li si faccia riferimento ad una persona che abbia "apostatato".

Ciao
RC
Epifanio di Salamina
00sabato 16 ottobre 2004 17:29
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
>>>>>o per lo meno la TNM sbaglia ad intendere che li si faccia riferimento ad una persona che abbia "apostatato".

Quando uno sbaglia per tredici volte, direi che lo fa apposta
Se poi usa l'errore per costruirci sopra una dottrina, me ne persuado
reny2000
00sabato 16 ottobre 2004 18:03
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Epifanio di Salamina 16/10/2004 17.29
>>>>>o per lo meno la TNM sbaglia ad intendere che li si faccia riferimento ad una persona che abbia "apostatato".

Quando uno sbaglia per tredici volte, direi che lo fa apposta
Se poi usa l'errore per costruirci sopra una dottrina, me ne persuado



Hai qualche osservazione in merito alla LXX e al modo di tradurre tale versetto e alla parola utilizzata?

Ciao
RC
Epifanio di Salamina
00sabato 16 ottobre 2004 19:03
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
>>>>>
Hai qualche osservazione in merito alla LXX e al modo di tradurre tale versetto e alla parola utilizzata?
>>>>

Quale versetto? Spero non Daniele!
reny2000
00sabato 16 ottobre 2004 19:46
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Epifanio di Salamina 16/10/2004 19.03
>>>>>
Hai qualche osservazione in merito alla LXX e al modo di tradurre tale versetto e alla parola utilizzata?
>>>>

Quale versetto? Spero non Daniele!



Proverbi 11:9

Ciao
Rc
Polymetis
00sabato 16 ottobre 2004 20:38
Nella LXX c'è asebés, ossia "empio, sacrilego, idolatra, pagano".

A presto
reny2000
00sabato 16 ottobre 2004 20:50
Re:

Scritto da: Polymetis 16/10/2004 20.38
Nella LXX c'è asebés, ossia "empio, sacrilego, idolatra, pagano".

A presto




Qual'è la parola ebraica qui tradotta con asebés?


Ciao
RC
Polymetis
00sabato 16 ottobre 2004 21:34
Re: Re:

Scritto da: reny2000 16/10/2004 20.50



Qual'è la parola ebraica qui tradotta con asebés?


Ciao
RC



Chaneph

A presto
Achille Lorenzi
00domenica 17 ottobre 2004 07:56
LXX

Scritto da: reny2000 16/10/2004 20.50Qual'è la parola ebraica qui tradotta con asebés?

Qui: http://www.blueletterbible.org/tmp_dir/c/1097992073-9496.html#9 c'è il testo ebraico e anche quello della LXX.

Saluti
reny2000
00domenica 17 ottobre 2004 08:40
Re: Re: Re:

Scritto da: Polymetis 16/10/2004 21.34


Chaneph

A presto



Ora mi chiedo e vi chiedo come mai la LXX in questa occasione utilizza una parola, Asebes anzicche hypocritas (parola utilizzata per tradurre Chaneph) , che solitmanete (Asebes) viene utilizzata per tradurre rasha', parola che la stessa CEI traduce come apostata?

Ciao
RC
Achille Lorenzi
00domenica 17 ottobre 2004 09:01
Apostata e CEI

Scritto da: reny2000 17/10/2004 8.40 Ora mi chiedo e vi chiedo come mai la LXX in questa occasione utilizza una parola, Asebes anzicche hypocritas (parola utilizzata per tradurre Chaneph) , che solitmanete (Asebes) viene utilizzata per tradurre rasha', parola che la stessa CEI traduce come apostata?

Ciao Renato,
Mi dici in quali versetti la versione della CEI parla di apostata/i? Secondo una ricerca che ho appena fatto la parola "apostata" non si trova mai nella CEI. Il temine "apostasia" vi ricorre invece 5 volte:

Deuteronomio 13:6
Quanto a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà essere messo a morte, perché ha proposto l'apostasia dal Signore, dal vostro Dio, che vi ha fatti uscire dal paese di Egitto e vi ha riscattati dalla condizione servile, per trascinarti fuori della via per la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato di camminare. Così estirperai il male da te.

Giosuè 23:12
Perché, se fate apostasia e vi unite al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi imparentate con loro e vi mescolate con esse ed esse con voi,

1Maccabei 2:15
Ora vennero nella città di Modin i messaggeri del re, incaricati di costringere all'apostasia e a far sacrificare.

Isaia 59:20
Come redentore verrà per Sion,
per quelli di Giacobbe convertiti dall'apostasia.
Oracolo del Signore.

2Tessalonicesi 2:3
Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione...

[Modificato da Achille Lorenzi 17/10/2004 9.10]

Polymetis
00domenica 17 ottobre 2004 20:59
Ricorrenze trovate da Achille:

“Deuteronomio 13:6
Quanto a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà essere messo a morte, perché ha proposto l'apostasia dal Signore, dal vostro Dio, che vi ha fatti uscire dal paese di Egitto e vi ha riscattati dalla condizione servile, per trascinarti fuori della via per la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato di camminare. Così estirperai il male da te.”

Qui c’è il verbo planáo

“Giosuè 23:12
Perché, se fate apostasia e vi unite al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi imparentate con loro e vi mescolate con esse ed esse con voi,”

Qui si usa apostrépho

“Isaia 59:20
Come redentore verrà per Sion,
per quelli di Giacobbe convertiti dall'apostasia.
Oracolo del Signore.”

Apostrépsei asebeías (in ebraico il termine tradotto con apostasia è pesha' ossia “trasgressione”)

“2Tessalonicesi 2:3
Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione...”

Apostasía

“Ora mi chiedo e vi chiedo come mai la LXX in questa occasione utilizza una parola, Asebes anzicche hypocritas”

E dove starebbe scritto che una parola va sempre tradotta allo stesso modo?

“che solitmanete (Asebes) viene utilizzata per tradurre rasha', parola che la stessa CEI traduce come apostata?”

1)Ti rifaccio la domanda di Achille: dove nella hai nella CEI visto "apostata"?
2)Asébeia vuol dire “empietà, irreligiosità”, se nel contesto si parla della trasgressione di un patto allora si può interpretare come “apostasia”, ma non vedo che cosa centri la LXX con questo discorso… Ho l’impressione che tu ti stia arrampicando suoi vetri. Non discuti più dell’ebraico ma di greco? Hai idea dei circoli logici in cui ti stai infilando?

A presto
Biceleon
00lunedì 18 ottobre 2004 00:36
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Ops questa è una tua arbitraria affermazione. Non è per nulla così la conclusione del discorso. Cerchiamo di essere "leali" e "obiettivi". Concludere così significa voler sviare il lettore.

Cosa vuoi dire con "nell'ambito della religione ebraica"? Allora tutte le volte che la cei traduce apostata nel VT sbaglia, visto che non ha senso nell'ambito della religione ebraica?

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Caro reny
Credo che Epifanio di Salmina e Polimetys abbiano già risposto in modo più che esauriente a queste tue osservazioni.
Achille Lorenzi
00martedì 19 ottobre 2004 17:48
Risposte

Caro reny
Credo che Epifanio di Salmina e Polimetys abbiano già risposto in modo più che esauriente a queste tue osservazioni.

Io ho apprezzato molto le risposte che sono state date, le ho trovate chiare ed esaurienti. Fra l'altro si noti che Renato ha posto le stesse domande (in un altro forum) ad una persona che conosce la lingua ebraica e la risposta che gli è stata data è pressoché identica a quelle cha ha ricevuto qui. Copio/incollo:

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Sfogliando la Torah, ovvero il Pentateuco in ebraico a cura di Rav Dario Disegni con traduzione italiana a fronte, in Devarim trovo scritto:
"E quel profeta o quel sognatore venga messo a morte poichè predicò la "ribellione" contro il Signore Dio vostro che vi fece uscire dalla terra d'Egitto..." Devarim 13:6
Nella Bibbia Cei lo stesso passo viene riportato:
"Quanto a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà essere messo a morte, perché ha proposto "l'apostasia" dal Signore, dal vostro Dio che vi ha fatti uscire dal paese di Egitto ..." Deuteronomio 13:6
La Bibbia in ebraico del Rav Disegni è nota per la sua "letteralità" e spesso risulta anche piuttosto "legnosa" rispetto alla Bibbia edizione Cei.
Dall'analisi di questi versetti si comprende bene come apostasia non sia semplicemente sinonimo di malvagio, ingiusto, empio o contaminato. Nel contesto in concreto, risulta chiaro che apostasia = ribellione, tradimento(nel senso di trasgredire, non rimanere fedele, al patto stipulato con Dio).
Tradurre con apostata può risultare invece assai "fuorviante" se il contesto non risulta in modo inequivocabile, quello dell'apostasia.
Allora una tale scelta potrebbe apparire giustificata da altre motivazioni(di ordine teologico/dottrinale?!).
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Saluti
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