Chanep

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Epifanio di Salamina
00martedì 19 ottobre 2004 18:04
Re: Risposte
>>>>>>Nel contesto in concreto, risulta chiaro che apostasia = ribellione, tradimento(nel senso di trasgredire, non rimanere fedele, al patto stipulato con Dio).
Tradurre con apostata può risultare invece assai "fuorviante" se il contesto non risulta in modo inequivocabile, quello dell'apostasia.
>>>>>>>>

ma guarda, senza manco conoscerlo, costui usa parole simili alle mie.
Ma io mi domando: riuscirò mai a far dire a un TdG: "SI', E' VERO, LA TNM QUI SBAGLIA"?
Sembra impossibile
Polymetis
00martedì 19 ottobre 2004 19:06
"Fra l'altro si noti che Renato ha posto le stesse domande (in un altro forum)"

In quale forum?

"Ma io mi domando: riuscirò mai a far dire a un TdG: "SI', E' VERO, LA TNM QUI SBAGLIA"?
Sembra impossibile"

E' impossibile per una semplice ragione: non sanno distinguere un aoristo da un perfetto eppure discutono di greco, con l'invitabile conseguenza di non capire nulla di quello di scrivono. Arrivano così ad un uso dogmatico ed acritico delle poche disquisizioni di greco fatte dalla WTS e ad un fideismo cieco nei dizionari che non sanno neppure usare correttamente. (Ne sappiamo qualcosa io e Berescitte per i nostri focosi incontri su promiseland con Barnaba)

A presto
Achille Lorenzi
00martedì 19 ottobre 2004 19:47
Altro forum

Scritto da: Polymetis 19/10/2004 19.06
"Fra l'altro si noti che Renato ha posto le stesse domande (in un altro forum)"

In quale forum?...

Qui: http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=188.

Ciao
reny2000
00martedì 19 ottobre 2004 20:02
Re:

Scritto da: Polymetis 19/10/2004 19.06

E' impossibile per una semplice ragione: non sanno distinguere un aoristo da un perfetto eppure discutono di greco, con l'invitabile conseguenza di non capire nulla di quello di scrivono. Arrivano così ad un uso dogmatico ed acritico delle poche disquisizioni di greco fatte dalla WTS e ad un fideismo cieco nei dizionari che non sanno neppure usare correttamente. (Ne sappiamo qualcosa io e Berescitte per i nostri focosi incontri su promiseland con Barnaba)

A presto



Che sia impossibile nel mio caso credo che non è affato vero!!!

Il punto invece è un altro che qualcuno come te si senta tanto "maestro" in queste cose non credo sia il caso di sminuire (se non offendere dicendo "di non capire nulla di quello che si scrive") chi "maestro" in queste cose non lo è e con tanta pazienza cerca spiegazioni!

O dovremo pendere tutti dalle vostre labbra prendendo per "oro colato" le vs risposte e/o disquisizioni?

La tua risposta per lo meno nel mio caso ha dimostrato come l'uso della tua "conoscenza" possa essere solo un modo per non tollerare chi obietta nonostante il fatto che non sia "addetto ai lavori"

Polymetis
00martedì 19 ottobre 2004 21:01
Io non stavo parlando di te, ma di Barnaba del forum promiseland che lanciava invettive contro di me, contro Epifanio e contro Berescitte ad ogni piè sospinto. Dà un’occhiata alla discussione di Barnaba su Chaneph nel forum di Martella per renderti conto di come scriveva: http://www.promiseland.it/forumold/read.php?f=33&i=31079&t=31079
Come noterai più che una disquisizione filologica è un'invettiva contro il povero Epifanio che non era neppure mai entrato in quel forum ma era “colpevole” di discutere con te nel nostro…
Non è certo sbagliato cercare di documentarsi sul greco, anzi, è lodevole lo sforzo di capire. Ma questo non va accompagnato ad un dogmatismo nelle proprie posizioni. Se qualcuno che del greco non sa neppure l'alfabeto pretendesse di parlare di tale lingua, farebbe una magra figura. Mi correggo: il problema non è parlare di greco, il problema è pretendere di aver ragione quando non si hanno in mano neppure i minimi strumenti per capire una lingua tanto distante da noi.

“Il punto invece è un altro che qualcuno come te si senta tanto "maestro" in queste cose non credo sia il caso di sminuire (se non offendere dicendo "di non capire nulla di quello che si scrive") chi "maestro" in queste cose non lo è e con tanta pazienza cerca spiegazioni!”

Senti, ti spiego una cosa: dopo cinque anni di liceo classico lo studente migliore della classe impiega un’ora intera per tradurre dieci misere righe di greco, io ce ne mettevo anche due. Al contrario dopo aver studiato per un paio di mesi francese o inglese, dieci righe si traducono nell’arco di venti secondi. E lo vuoi sapere il motivo? Il greco è una lingua complessa! Per imparare a tradurla si passano anni INFERNALI con quattro ore al giorno trascorse tra versioni e paradigmi da imparare! La notte vengono gli incubi perché sai che il giorno dopo potrebbe esserci l’estemporanea sugli aoristi! Quindi, per favore, smettila di questionare su una lingua che non sai neppure leggere (prima studiare, e poi parlare). Un singolo verbo può presentarsi in centinaia di forme diverse e al ginnasio la gente esce di senno per studiare centinaia di paradigmi a memoria con il terrore che il professore entri in classe con una bella verifica sui verbi politematici o magari con fogli e fogli di verbi da analizzare e tradurre in un’ora. Tanto per far capire quanto sia aggrovigliato il greco basterà far notare che non solo c’è il singolare ed il plurale, ma anche il duale, e che non c’è solo la diatesi attiva e quella passiva, ma anche il medio. Fu Platone a salvarmi dal mio odio per la grammatica greca, in seconda liceo leggemmo come opera il Simposio e da allora decisi che se in greco si poteva scrivere così bene valeva la pena di lasciarlo mai più…

“La tua risposta per lo meno nel mio caso ha dimostrato come l'uso della tua "conoscenza" possa essere solo un modo per non tollerare chi obietta nonostante il fatto che non sia "addetto ai lavori"”

Carissimo, come puoi obiettare in una materia di cui non sai nulla? Dovrai affidarti al parere di qualcuno. Non è così solo per il greco, ma per ogni altra disciplina.

A presto
reny2000
00martedì 19 ottobre 2004 21:05
Re:

Scritto da: Polymetis 19/10/2004 20.46
Quindi, per favore, smettila di questionare su una lingua che non sai neppure leggere (prima studiare, e poi parlare).



Questa non l'ho capita! Intendi dire che non devo porre più questioni semplicemente xchè non conosco tale lingua?



Carissimo, come puoi obiettare in una materia di cui non sai nulla?


Posso obiettare su una materia di cui non conosco nulla in base alle spiegazioni che ricevo, quindi come chiedo come mai la TNM traduce in un tale modo così chiedo come mai altri traducono in un altro modo. Le obiezioni dovrò porle ovviamente ad uno e ad un altro e poi tirarne le somme. Se poi da tanto fastidio ricevere obiezioni bhè ....



Dovrai affidarti al parere di qualcuno. Non è così solo per il greco, ma per ogni altra disciplina.



Infatti e prima di affidarmi permetti che mi chiarisca le idee e questo posso fare solo chiedendo, argomentando, obiettando e QUESTIONANDO.
reny2000
00martedì 19 ottobre 2004 21:19
Esempio di obiezione

Scritto da: Polymetis 16/10/2004 15.50
“L'aggettivo nonostante il fatto che abbia una radice in comune con il verbo nn può essere tradotto per esprimerne appieno il suo contenuto con uno dei significati che il verbo può assumere.”

In effetti questo modus operandi è scorretto. Come già spiegato non si cerca il significato di aggettivo andando a vedere il verbo con la stessa radice. Qui stiamo discutendo di semantica, non di glottologia.

A presto




In un post precedente mi dici quanto sopra riportato.

In contrapposizione al tuo post io ho trovato quanto segue:


=====================

Un ultima annotazione, l'uso delle radici in ebraico non è quello greco o latino, non ha un significato "glottologico" ma "grammaticale" infatti i ebraico è dalla radice della parola (di solito di 3 consonanti) che vengono costruiti grammaticalmente le parole derivate usando le varie forme (cioè modelli secondo i quali la radce è modificata mediante lettere servili e alternanze vocaliche).

Per questo lo studio della radice è così importante in ebraico.

La radice indica il significato basilare, per capire il significato di verbi, aggettivi o sostantivi basta osservare la radice, quindi risulterebbe chiaro che se "uno che fa apostatare" o che si "allontana da Dio" (DCBNT) possa essere tranquillamente definito un apostata!




=====================



Quindi come tu dici io una tale obiezione non dovrei riportartela in quanto non conoscendo la lingua che sto trattando devo semplicemente starmene buono e accettare quanto tu dici o quanto l'altro mi dice.

hmmmm!!! bhà!

[Modificato da reny2000 19/10/2004 21.20]

[Modificato da reny2000 19/10/2004 21.49]

Epifanio di Salamina
00martedì 19 ottobre 2004 22:35
Re: Esempio di obiezione
>>>> quindi risulterebbe chiaro che se "uno che fa apostatare" o che si "allontana da Dio" (DCBNT) possa essere tranquillamente definito un apostata!

Si, se mai la radice volesse dire apostatare o allontanare, ma come si dice da tre settimane vuol dire pervertire

>>>non conoscendo la lingua che sto trattando devo semplicemente starmene buono e accettare quanto tu dici o quanto l'altro mi dice.

Se l'uno e l'altro sanno di cosa parlano, si. O dovresti trovare un terzo esperto che dia ragione a te. Cosa che non avviene perché non può avvenire.
Ma possiamo continuare ancora, fino a quando non scriverai "SI' LA TNM SBAGLIA" io non avrò requie.
Attendo ancora dizionario e mail del docente.
reny2000
00martedì 19 ottobre 2004 23:26
Re: Re: Esempio di obiezione

Scritto da: Epifanio di Salamina 19/10/2004 22.35
>>>> quindi risulterebbe chiaro che se "uno che fa apostatare" o che si "allontana da Dio" (DCBNT) possa essere tranquillamente definito un apostata!



Si, se mai la radice volesse dire apostatare o allontanare, ma come si dice da tre settimane vuol dire pervertire



Solo? Quindi questo non ha nessun valore?



Ti ricordo inoltre le tue stesse parole:



Risulta che " l'aggettivo occorre 13 volte nell'antico testamento con il senso di profano o irreligioso" (e quindi non di apostata), e che per quanto riguarda il verbo tratto dalla medesima radice " potrebbe essere possibile e tradurlo "condurre all'apostasia" dal momento che può significare "inquinare" o "rendere qualcuno profano", insomma "rendere profana una persona spingendola nell'apostasia"



Ma insomma caro Andrea prima ti convinci che il verbo può assumere un tale significato poi mi dici che il verbo non può avere un tale significato. Suvvia!!!
Epifanio di Salamina
00martedì 19 ottobre 2004 23:51
Re: Re: Re: Esempio di obiezione
>>>>
Ma insomma caro Andrea prima ti convinci che il verbo può assumere un tale significato poi mi dici che il verbo non può avere un tale significato.
>>>>>

Evidentemente mi prendi per il ****.
Bon voyage sul dirigibile WTS
reny2000
00mercoledì 20 ottobre 2004 00:06
Re: Re: Re: Re: Esempio di obiezione

Scritto da: Epifanio di Salamina 19/10/2004 23.51
>>>>
Ma insomma caro Andrea prima ti convinci che il verbo può assumere un tale significato poi mi dici che il verbo non può avere un tale significato.
>>>>>

Evidentemente mi prendi per il ****.
Bon voyage sul dirigibile WTS



MI spiace che la prendi così non è nel mio stile prendere in giro nessuno.

Ciao
Polymetis
00mercoledì 20 ottobre 2004 14:50
“Questa non l'ho capita! Intendi dire che non devo porre più questioni semplicemente xchè non conosco tale lingua?”

Non ho detto che non devi fare domande, “questionare” ha un altro significato. Ossia smettila di tormentare la gente con cose che ti sono già state spiegate. Se tu hai trovato un’altra spiegazione che contrasta con la mia allora dimmelo e sarò io a parlare con chi ti ha detto quell’informazione in modo che possiamo chiarirci. Non puoi metterti a fare dibattiti su una lingua di cui non conosci neppure l’alfabeto, sostenere il contrario è a dir poco demenziale.

“Posso obiettare su una materia di cui non conosco nulla in base alle spiegazioni che ricevo,”

E questo il problema. Tu non hai i minimi strumenti per valutare la spiegazione che ti viene data. Ho ancora discusso con persone che si erano fatti spiegare in dieci righe come funzionano i participi in greco, e pretendevano di venire a rinfacciarmi quelle obiezioni. Se non li ho fulminati è stato un miracolo, perché non è un caso se al liceo classico impiegano sei mesi a spiegarti come funziona il participio in greco… (ma poi arriva la gente che, non si sa come, dice di saper distinguere in un testo greco, dopo dieci righe di spiegazione trovate in internet, i participi predicativi da quelli congiunti e da quelli attributivi.) Ciò è demenziale perché queste cose non si possono capire senza leggere il testo greco e senza aver fatto analisi logica e del periodo. La cosa assurda è pretendere di voler discutere di un testo che non si sa neppure leggere. Ma ti rendi conto del paradosso oppure no?

“Le obiezioni dovrò porle ovviamente ad uno e ad un altro e poi tirarne le somme.”

Senti, tu puoi tirare le somme di tutto quello che ti viene detto e al contempo non aver capito nulla credendo di aver capito tutto. A me viene la pelle d’oca leggendo la gente che discute di greco senza aver mai tradotto una riga di tale lingua, e pretende anche di aver ragione. Se vuoi parlare di greco va a e studia la lingua, non in rete ovviamente.

“Quindi come tu dici io una tale obiezione non dovrei riportartela in quanto non conoscendo la lingua che sto trattando devo semplicemente starmene buono e accettare quanto tu dici o quanto l'altro mi dice.”

Io non conosco l’ebraico, quindi potremmo anche discuterne. Infatti avevo detto: “Posso parlare solo per il greco ed il latino, ma cercare il significato di un aggettivo andando a vedere cosa può voler dire un verbo con la stessa radice è l'ultima cosa di fare”. Tuttavia ti assicuro che alla fine, anche se andassimo d’accordo su tutto, troveremmo un osservatore esterno competente che tra sé e sé pensa: “Asinus asinum fricat!”


“MI spiace che la prendi così non è nel mio stile prendere in giro nessuno.”

Hai ragione, non stai prendendo in giro nessuno. Semplicemente, e dimmi se sbaglio, non ha mai studiato nessuna lingua anticha e dunque non capisci quello che Epifanio sta cercando di dirti. Allora cercherò di chiarirti: il fatto tu trovi un significato sul dizionario non vuol dire che puoi tradurre con quel significato, perché bisogna guardare i contesti. Non tutti i significati vanno bene in tutti i contesti altrimenti la lingua sarebbe un caos. Ad esempio il greco psychè può significare: persona, anima, mente, etc. persino farfalla. E’ ovvio che se trovi scritto: “la psychè vola sui tetti” tradurrai “la farfalla vola sui tetti”, e non “la mente vola sui tetti”… Tuttavia l'accezione "farfalla" è rarissima, e se qualcuno si mettesse ad usarla ovunque e poi per giustificarsi dicesse: "l'ho trovato come significato sul dizionario", farebbe ridere qualsiasi traduttore.
Allo stesso modo tu hai citato non il sostantivo ma il verbo, dove “fare apostare” è già al limite del traducibile, e, per giunta, andrebbe bene come traduzione solo in un contesto inequivocabile. Da questo significato marginale e non provato del verbo, tu fai un salto addirittura al sostantivo, ed in un contesto che non richiede tale significato. La radice del verbo significa “pervertire”, e stop, giacché il contesto non richiede voli pindarici sul piano semantico. Dunque il sostantivo derivato dalla stessa radice verbale, men che meno potrà avere quel significato.

“Un ultima annotazione, l'uso delle radici in ebraico non è quello greco o latino, non ha un significato "glottologico" ma "grammaticale" infatti i ebraico è dalla radice della parola (di solito di 3 consonanti) che vengono costruiti grammaticalmente le parole derivate usando le varie forme (cioè modelli secondo i quali la radce è modificata mediante lettere servili e alternanze vocaliche)”

Ma in greco è ancor più di questo. Tra il verbo e il sostantivo può cambiare anche solo una lettera finale, altro che vocalizzazione diversa stile ebraico! Eppure, come già detto, non si può pretendere di cercare un sostantivo guardando sotto il verbo. Si prendono delle cantonate immani.


A presto
Epifanio di Salamina
00mercoledì 20 ottobre 2004 17:18
Re: Re: Re: Re: Re: Esempio di obiezione
>>>>>
MI spiace che la prendi così non è nel mio stile prendere in giro nessuno.
>>>>>

Allora dovrei pensare che sei talmente ottuso da non capire quello che la gente ti dice, e continuare a ripetere le medesime cose, già più volte spiegate e contestate.
Dopo due settimane che ti distinguo tra significato di una parola e contesto di traduzione, tra verbo e aggettivo, e ti mostro che NESSUNO finora ha contestato quello che dicevo, anzi, lo ha confermato, e persino mi offro di discutere di una cosa così ovvia con un docente che TU hai cercato, ritorni qui e mi ripeti la stessa spiegazione di prima, con una fotografia di un dizionario, per dirmi quello che aveo già detto io. E, in più, riportando le obiezioni dei colleghi TdG di altri forum, gente che manco sa prendere in mano una riga d'ebraico.

Allora preferisco salvare la tua testa e attribuirlo alla voglia di prendermi per il ****.
Mi sembra più gentile
E mica ho tempo da perdere, il dottore non mi ha ordinato di lavare la testa all'asino! Se ti piace credere di aver ragione, credici. Anche l'amore per la verità ha dei limiti.
berescitte
00mercoledì 20 ottobre 2004 17:59
Attenzione ragazzi pericolo!...

La manovra di far uscire dai gangheri l'avversario, (e senza neanche bisogno di fingere di non aver capito giacché quidquid recipitur...), rientra nella strategia di guerra teocratica.

Uno dei frutti che i TG credono di ricaparci è quello che loro possono accusare i figli di Babilonia la Grande di "fare dibattito e contesa", illudendosi così di farsi l'aureola di seraficità perché calmi calmi ma con una determinazione degna di miglior causa si continua a ripetere come un disco rotto: ma lei non mi ha spiegato nulla..., io dicevo che..., veda di farmi capire in modo semplice..., con il testo originale ma senza usarlo, e lasci perdere i genitivi e i participi, Gesù non ne ha mai parlato, mica pretenderà che la Bibbia diventi una privativa di gente che ha studiato le lingue originali!, e poi lo sa quanti dissensi ci sono tra esegeti?...

Se in questo forum ci fosse il sistema che si usa su Tdgonline il discorso non sarebbe andato oltre il secondo post... Tuttavia io credo sia importante, insieme alla tolleranza che ci obbliga a sprecare tempo e spazio, saper anche chiudere dicendo: arileggi e pensace!
Simpaticamente agli "spiriti magni".
Bery
Achille Lorenzi
00mercoledì 20 ottobre 2004 18:21
Altro forum

Scritto da: Achille Lorenzi 19/10/2004 19.47
Qui: http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=188.

Mi ha scritto l'autrice del post che ho citato da questo forum.
Riporto le sue osservazioni:

«Mi è stato riferito che parte di un mio post concernente la corretta traduzione del verbo chaneph, sia stato riportato nel forum "InfotdGeova -LiberaMente-" .
Su questo non ho assolutamente nulla da obbiettare, ma desideravo solo accennarti in tutta onestà, al fatto che non vanto alcun titolo accademico a riguardo. Modero la sezione ebraico biblico del forum "Religione", ma amo dedicarmi alla lettura e allo studio di saggi di filosofia ebraica piuttosto che di filologia semitica o di grammatica.
E come riferivo ad un forista, dato che la "tradizione ebraica, è un viaggio all’interno della sua lingua", la consultazione di manuali simili presto o tardi si mostrerà "indispensabile".

Premesso questo posso solo aggiungere un ultima cosa,riguardo alla traduzione del termine chaneph.
Mi è stato gentilmente chiesto se:
"In ebraico il significato di un aggettivo o sostantivo può discendere dal significato del verbo."

Le mie brevi considerazioni a riguardo sono state queste:
"In ebraico esiste la classe dei verbi stativi, che indicano uno stato d'essere, una condizione,o un attributo del soggetto.
Il verbo "chaneph" appartiene a questa categoria e a seconda del contesto si potrà tradurre o con l'aggettivo "contaminato" o con la terza persona singolare del verbo: "è contaminato" (oppure "empio", etc.)
Si esita molto a tradurre "conduce ad apostasia": in questo caso il verbo dovrebbe essere coniugato in maniera diversa (è il caso di Daniele 11,32), e non avrebbe la forma "chaneph". Bisogna comunque sempre considerare il contesto concreto in cui si trova il verbo."

Ho cmq suggerito al mio interlocutore la consultazione di docenti di lingua ebraica a riguardo. Nel caso in cui questa consultazione risulti non facile, mi sono impegnata a farlo personalmente(risulto iscritta al gruppo di discussione "AISG").

Se lo ritieni opportuno, sentiti pure libero di "postare", in tutto o in parte, il contenuto di questa mia e-mail sul tuo Forum se credi possa rivelarsi utile.
Un caro saluto!
Topsy
---------------------
Saluti
reny2000
00mercoledì 20 ottobre 2004 18:50
Re: Attenzione ragazzi pericolo!...

Scritto da: berescitte 20/10/2004 17.59
Simpaticamente agli "spiriti magni".
Bery



Guarda un pò il pericolo mo sarei io.... bhà no comment!!!
Achille Lorenzi
00sabato 23 ottobre 2004 12:42
Risposta del docente su chanep

Scritto da: Achille Lorenzi 20/10/2004 18.21
Mi ha scritto l'autrice del post che ho citato da questo forum.
Riporto le sue osservazioni:«...
Ho cmq suggerito al mio interlocutore la consultazione di docenti di lingua ebraica a riguardo. Nel caso in cui questa consultazione risulti non facile, mi sono impegnata a farlo personalmente(risulto iscritta al gruppo di discussione "AISG").

---------------------
Il docente di ebraico ha risposto.
Il professore ordinario di lingua e letteratura ebraica e Segretario dell'AISG mi cui mi sono rivolta ha confermato che il sostantivo chaneph (o chanef) possiede il significato generico di "contaminare" in quanto, in ebraico "apostata" viene espresso con il termine "Kofèr dat" (che deriva dalla radice Kafàr = negare, smentire, essere miscredente).
Altro termine che sta per apostata è "Mumar" ossia "cambiato", ebreo convertito ad altra religione, che ha rinnegato la propria fede, che si ribella o nega i precetti (mumarim) e l'intera Torà.
E' stata anche suggerita la consultazione dell'Enciclopedia Giudaica on line (in lingua inglese) sul tema Apostasia: http://www.jewishencyclopedia.com.

Penso che a questo punto ogni dubbio od incertezza in merito al fatto che tradurre chanep con apostata non sia corretto sia stato eliminato.

Saluti
Achille
Epifanio di Salamina
00sabato 23 ottobre 2004 17:44
Re: Risposta del docente su chanep
>>>Il docente di ebraico ha risposto.
Il professore ordinario di lingua e letteratura ebraica e Segretario dell'AISG
>>>>>

Evidentemente trattasi di Mauro Perani, Professore ordinario di Lingua e letteratura ebraica a Ravenna

>>>>>Penso che a questo punto ogni dubbio od incertezza in merito al fatto che tradurre chanep con apostata non sia corretto sia stato eliminato
>>>>>

Non è mai esistito il dubbio, per quanto mi riguarda.
Ma attendo fiducioso di veder scritto dal mio interlocutore TdG la frase: "E' vero, la TNM sbaglia"
Achille Lorenzi
00sabato 23 ottobre 2004 17:49
Risposta del docente su chanep

Scritto da: Epifanio di Salamina 23/10/2004 17.44...>>>>>Penso che a questo punto ogni dubbio od incertezza in merito al fatto che tradurre chanep con apostata non sia corretto sia stato eliminato>>>
Non è mai esistito il dubbio, per quanto mi riguarda.
Ma attendo fiducioso di veder scritto dal mio interlocutore TdG la frase: "E' vero, la TNM sbaglia"

Infatti, pensavo al tuo interlocutore quando ho scritto che ogni minimo dubbio dovrebe essere stato eliminato. A questo punto Renato dovrebbe ammettere che tradurre chanep con apostata è sbagliato.

Ciao
reny2000
00sabato 23 ottobre 2004 19:01
Re: Risposta del docente su chanep

Scritto da: Achille Lorenzi 23/10/2004 17.49
Infatti, pensavo al tuo interlocutore quando ho scritto che ogni minimo dubbio dovrebe essere stato eliminato. A questo punto Renato dovrebbe ammettere che tradurre chanep con apostata è sbagliato.

Ciao



Non mi pronuncio ulteriormente sulla questione perchè sono in attesa di altre risposte.

Nel frattempo ci tengo a sottolineare
1) Non ho nessuna difficoltà di ammettere che la TNM sbaglia nel qual caso si tratti di un errore linguistico (non di stile traduttivo o altro)
2) Di mantenere cmq la discussione su un piano civile e nel qual caso qualcuno non ha + intenzione di rispondere è libero di farlo ma non di trascendere in paragoni al quanto offensivi.

Saluti
RC
Epifanio di Salamina
00sabato 23 ottobre 2004 20:52
Re: Re: Risposta del docente su chanep
>>>>
Non mi pronuncio ulteriormente sulla questione perchè sono in attesa di altre risposte.
>>>>

Peccato che le tue risposte risultino inutili per me, dal momento in cui tu fai le domande (chiedendo una cosa diversa da quella che stiamo discutendo) e tu ottieni le risposte, non mettendomi in condizione di porre io la domanda.
Io aspetto che un professore di ebraico scriva che è corretto tradurre quell'aggettivo con APOSTATA in tutte le sue occorrenze, come fa la TNM. E in quel caso, naturalmente, passerei a discutere con lui le mie ragioni, pronto a cambiarle se fosse il caso.

>>>>>>
1) Non ho nessuna difficoltà di ammettere che la TNM sbaglia
>>>>

Sarebbe la prima volta. Però lo devi fare, ad un certo punto, non basta enunciare la remota possibilità.
Anche perché in tutti questi anni non ho mai trovato uno dico uno dei TdG disposto a farlo.
Io posso indicarti anche tra cinque minuti qualche caso in cui la CEI sbaglia.
Vedo una disparità di trattamento; da una parte, un accanimento difensivo del tutto settario, dall'altra la ricerca di un giudizio obiettivo.

>>>>>>Di mantenere cmq la discussione su un piano civile

Non credo sia il mio problema.
Esempio di inciviltà sono i tuoi correligionari che da altri pulpiti predicano contro di me.
reny2000
00sabato 23 ottobre 2004 21:39
Re: Re: Re: Risposta del docente su chanep

Scritto da: Epifanio di Salamina 23/10/2004 20.52
>>>>
Non mi pronuncio ulteriormente sulla questione perchè sono in attesa di altre risposte.
>>>>

Peccato che le tue risposte risultino inutili per me,



Ma infatti devono tornare utili a me e non a te!



Io aspetto che un professore di ebraico scriva che è corretto tradurre quell'aggettivo con APOSTATA in tutte le sue occorrenze, come fa la TNM.



Assolutamente no caro Andrea il 3d da me iniziato era semplicemente appurare se tradurre con apostata in questo caso era un errore o semplicemente un modo di tradurre punto e basta.

[URL]http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=41782&idd=606&p=1[/link][=URL]http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=41782&idd=606&p=1

(da notare anche la parte finale del tuo primo intervento che poi ha cambiato aspetto durante la conversazione) - "Perché tirare in mezzo una parola che non compare nei vocabolari né per l’aggettivo né per il verbo? "



>>>>>>
1) Non ho nessuna difficoltà di ammettere che la TNM sbaglia
>>>>

Sarebbe la prima volta. Però lo devi fare, ad un certo punto, non basta enunciare la remota possibilità.



Se ne sarò convinto, ripeto non ho nessuna difficoltà ad ammetterlo e non ho nemmeno problemi a convincermene.



>>>>>>Di mantenere cmq la discussione su un piano civile

Non credo sia il mio problema.



:)



Un saluto
RC
Epifanio di Salamina
00domenica 24 ottobre 2004 00:50
Re: Re: Re: Re: Risposta del docente su chanep
>>>>>Assolutamente no caro Andrea il 3d da me iniziato era semplicemente appurare se tradurre con apostata in questo caso era un errore o semplicemente un modo di tradurre punto e basta.
>>>>

nel caso di Prov. 11,39? Questo era il titolo della discussione.
Per me è un errore tradurre con apostata tutte e tredici le volte (compresa quella).

>>>>>>(da notare anche la parte finale del tuo primo intervento che poi ha cambiato aspetto durante la conversazione) - "Perché tirare in mezzo una parola che non compare nei vocabolari né per l’aggettivo né per il verbo? "
>>>>>

Difatti in nessun mio vocabolario compare. Nemmeno nel Baumgarten che da te aspetto da un mesetto, quasi. E dove compare, compare non come traducente, ma come espressione contestuale tipica di un versetto.

>>>>>>>>
Se ne sarò convinto, ripeto non ho nessuna difficoltà ad ammetterlo e non ho nemmeno problemi a convincermene.
>>>>><<

Sarebbe un interessante hapax legomenon
andreiu2
00lunedì 8 novembre 2004 17:39
secondo lo "strong dictionary" il termine chanep è da tradurre letteralmente con "profano".
reny2000
00mercoledì 10 novembre 2004 13:14
Alcune risposte ricevute
Salve a tutti,

non avendo avuto troppo tempo a disposizione solo ora riesco a postare qualche risposta ricevuta in merito alla parola Chaneph.

Premetto che l'argomento da parte mia non è del tutto esaurito e che lo scopo della mia ricerca è di capire se una tale traduzione è ammissibile o è errata.

Ho avuto modo di porre la domanda ad un forum "Ancient Hebrew" ovviamente non ho nessuna referenza in merito a chi vi partecipa ma cmq sia credo che per lo meno sappiano di cosa si sta parlando.

La risposta ricevuta in loco è che è ammissibile tradurre Chaneph con "apostata".

http://www.ancient-hebrew.org/bb/viewtopic.php?t=133

Inoltre ho postato la domanda in riferimento alle radici delle parole in ebraico sul NG di cultura ebraica e una delle risposte ottenute è la seguente:

====================================

>>Per quanto riguarda la lingua ebraica è giusta una tale affermazione?
>>>>
>>>> "In ebraico la radice indica il significato basilare, per capire il
>>>> significato di verbi, aggettivi o sostantivi basta osservare la radice."
>
>>

Oggi ho interrogato il mio maestro di ebraico, che poi è colui che ha
scritto la grammatica ebraica di zanichelli.

Conferma quello che dici sopra. Conoscendo il significato della radice + le
regole della morfologia ebraica è effettivamente possibile stabilire con
certezza cosa significa la parola.

>>>> In caso affermativo significherebbe quindi che se la radice ha come
>>>> possibilità di traduzione una determinata parola risulta ovvio che io
>>>> posso tradurre anche l'aggettivo e/o il suo sostantivo con tale parola.


Attenzione che la radice non si traduce. Non corrisponde a una parola, ma a una "area di sagnificato"
==================================

Quindi stando a ciò non vedo perchè comprendendo l'area di significato io non possa tradurre "apostata".

Questo per ora le prime risposte ottenute.

Saluti
RC

[Modificato da reny2000 10/11/2004 13.17]

Topsy
00mercoledì 10 novembre 2004 19:39
Re: Alcune risposte ricevute

Ciao Reny,anche io ho rivolto la domanda ad "orientalisti" e "docenti di ebraico",i quali hanno sostenuto,che:

1)"Apostata" è un termine specificamente cristiano,non ebraico.

2)Il termine che si più "avvicina" in ebraico al termine "apostata" proviene dalla radice Kafàr=negare,opporsi(essere miscredente,eretico),piuttosto che chanef=contaminare,profanare,(essere empio).


Tu scrivi:
Attenzione che la radice non si traduce. Non corrisponde a una parola, ma a una "area di sagnificato"

Quindi stando a ciò non vedo perchè comprendendo l'area di significato io non possa tradurre "apostata".

Di quale radice parli?
reny2000
00mercoledì 10 novembre 2004 20:11
Re: Re: Alcune risposte ricevute

Scritto da: Topsy 10/11/2004 19.39

1)"Apostata" è un termine specificamente cristiano,non ebraico.


Ok che non sia un termine ebraico ma può essere utilizzato per indicare il pensiero che voleva sostenere lo scrittore. In pratica + di un semplice uomo empio, per meglio dire uno che ha abbandonato Dio e da qui Apostata.



Di quale radice parli?



Mi riferisco sempre all'obiezione sollevata che Chaneph da come possibile traduzione "condurre all'apostasia" (dal baumgartner) ma in questo caso è un verbo. Ma a quanto mi hanno confermato per tradurre un aggettivo è possibile farlo risalendo alla significato della radice stessa nel nostro caso Chaneph. Quindi se Chaneph può avere come traduzione Apostatare o condurre all'apostasia anche nel caso dell'aggettivo è possibile tradurre apostata.



Epifanio di Salamina
00mercoledì 10 novembre 2004 23:04
Re: Alcune risposte ricevute
>>>>> non avendo avuto troppo tempo a disposizione solo ora riesco a postare qualche risposta ricevuta in merito alla parola Chaneph.

Oh, bentornato, chissà che fatica devi fare per trovare in giro per il mondo gente che sembri darti ragione.

>>>> Ho avuto modo di porre la domanda ad un forum "Ancient Hebrew" ovviamente non ho nessuna referenza in merito a chi vi partecipa ma cmq sia credo che per lo meno sappiano di cosa si sta parlando.

Eh si, come no, la scelta migliore è proprio fare la peregrinazione dei forum, fulgenti esempi di diffusione di alta cultura e luogo di raduno dei massimi esperti della materia.....
Non perdiamo tempo con i professori ordinari delle università italiane, andiamo a interrogare il signor "Dark Knight".

>La risposta ricevuta in loco è che è ammissibile tradurre Chaneph con "apostata".

Eh si, più o meno....
In verità ti ha scritto che "non significa che la persona stessa debba essere un apostata, ma qualcuno che conduce un altro all'apostasia della fede, cioè lo separa dalla giustizia".

In pratica, ti dà torto lo stesso. O forse per i TdG l'apostata è chi "conduce un altro all'apostasia della fede" e non chi *apostata dalla fede*?

(naturalmente per me il giudizio di costui, emerito sconosciuto, non conta nulla. Contava il giudizio dell'unico professore che tu avevi contattato, del quale non ho ottenuto indirizzo di posta per esporre le mie domande)

>Inoltre ho postato la domanda in riferimento alle radici delle parole in ebraico sul NG di cultura ebraica e una delle risposte ottenute è la seguente:

Come sopra.
Naturalmente hai posto nuovamente la domanda nello stesso modo sbagliato, come se la radice della parola significasse "condurre all'apostasia", cosa che non è. Cosa che ti ho già contestato almeno due volte, ma che continui a far finta di non capire (vedi: mi prendi ancora per il ****), oppure non capisci per incapacità congenita.

>Quindi stando a ciò non vedo perchè comprendendo l'area di significato io non possa tradurre "apostata".

Perché l'area di significato della radice non è quella. Quella è la possibile traduzione contestuale in un versetto isolato (ripetuto per la seicentesima volta)

Attendo ancora risposte di persone qualificate, fotocopia del dizionario e indirizzo del professore.
Topsy
00giovedì 11 novembre 2004 01:40
Re: Re: Alcune risposte ricevute
Scritto da: Epifanio di Salamina 10/11/2004 23.04


Naturalmente hai posto nuovamente la domanda nello stesso modo sbagliato, come se la radice della parola significasse "condurre all'apostasia", cosa che non è. Cosa che ti ho già contestato almeno due volte,...

Temo l'abbiano contestato un pò tutti.



Perché l'area di significato della radice non è quella. Quella è la possibile traduzione contestuale in un versetto isolato... (ripetuto per la seicentesima volta)


Anche questo è stato già ripetuto.
Se si "esita" nel tradurre chanef con apostasia,un motivo c'è; vi è tutta serie di elementi da tener conto.
Se poi,si giunge col riportare addiritura il termine apostata laddove sarebbe linguisticamente corretto tradurre con empio o malvagio,allora siamo completamente fuori strada.

Anche io ho consultato il forum di cultura ebraica, docenti di ebraico,e studiosi di lingue orientali,e mi hanno riproposto quanto detto sopra.

Sonny,posso rivolgerti una domanda?
Se tu desideri consultare una Bibbia non "cattolica" (perchè a tuo parere è troppo di parte)perchè non acquisti (per l'Antico Testamento,ovvio)una Bibbia ebraica?Una Bibbia ebraica affidabile, tradotta direttamente dall'ebraico da rabbini, studiosi ebrei e docenti di ebraico qualificati.Potresti accertarti della divergenze di traduzione tra questa e la TNM.
Io questo raffronto l'ho fatto tempo fa, e ho notato alcune divergenze piuttosto significative.
La Bibbia che io possiedo "PENTATEUCO E HAFTAROTH" riporta il Testo ebraico (in caratteri ebraici)e la traduzione italiana a fronte.

Ciao,
Topsy

[Modificato da Topsy 11/11/2004 2.16]

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