L’esperienza di nevio63: La prima volta che ho sentito parlare dei TdG e’ stato nel 1975, in Estate. Avevo 12 anni e a casa di mia zia, due cugine piu’ grandi di me dissero con ironia >I Testimoni di Geova dicono che a Ottobre viene la fine del mondo> Non ricordo se commentai. Quella stessa Estate la mia famiglia e quella delle mie cugine fittarono due case vicine ad Agropoli per il mare. Una sera sempre una delle cugine, particolarmente s…, sapendo che io ero, definito anche dalla maestra, credulone e pavido, durante la passeggiata serale per il lungo mare disse che se qualcuno nel mondo, quella notte stessa, non avesse detto 40 o 50 Ave Maria, allora sarebbe venuta la fine. Aggiunse, per uccidermi il cervello che proprio perche’ gli altri, non credendo, non avrebbero pregato, allora…..Quella notte apettai che mio fratello si addormentasse, poi m’inginocchiai appoggiando i gomiti sul letto e pregai. Passavano gli anni e cominciai a sviluppare anticorpi emotivi. Seconda e terza media divenni con altri tre tanto discolo da rimediare il 7 in condotta al 1° quadrimestre e ad una riunione dei genitori fui indicato come il peggiore dei tre incriminati, con grande scorno di mamma. Nessun pomeriggio saltammo nel compiere furti alla Standa e bucare pneumatici in quantita’ tale, che in citta’ si penso’ ai gommisti. Si finiva le giornate in un rifugio per cacciatori, in campagna a leggere materiale pornografico. La mia carriera di delinquentuccio si blocco di colpo quando un giorno davanti alla scuola arrivo un vigile urbano, noto in citta’ per la stazza che mi disse: Senti, tu! Seguimi in carcere. In quell’attimo ho perso un quarto della capacita’ cardiaca di una intera vita. Non mi porto’ in carcere ma da mio padre che poteva essere peggio. Comunque papa’ amava le azioni forti e maschie, essendo un fascio dal cuore enorme e, pur minacciandomi, in cuor suo condonava e riusci’, lui, a sanare la questione pagando il solo treno di 4 gomme al vigile che dalla finestra mi aveva riconosciuto. A sedici anni, con un mio cugino e qualche altro, prendemmo di mira un gruppo religioso, si chiamava Testimoni di Geova che quando si riunivano in adunanza in un grosso garage, tiravamo calci a piu’ non posso alle saracinesche provocando un rumore interno assordante. Usciva a minacciarci un mio coetaneo che sfidavo ad avvicinarsi. A 18 anni suonicchiavo le tastiere e m’innamorai della musica proveniente da un organo, marca “Pari”, che promanava dal garage dismesso dai TdG, chi sonava, era il mio coetaneo, naturalmente, il TdG. A 19 anni facevo le 2 di notte e molte delle mie compagnie erano, variegatamente, lontane dal concetto di bravo ragazzo, divenni sempre piu’ scaltro, organizzando una truffa di biglietti falsi al MAC-PI finale del Liceo dove stavo. Le mie compagnie peggioravano. I miei peccati pure. Organizzai a 20 anni delle feste, rimaste nella storia della citta’, in cui rock ad altissimo volume, l’alcool e le droghe erano caratterizzanti. Con mio cugino piu’ piccolo ma piu’ deviato, presi un giorno l’auto di papa’, spettabilissima Alfa Giulia 1300 super, gia’ vittima di cose turche da parte mia, tra cui sfuggire a un posto di blocco in piena Salerno con la conseguenza dell’auto sequestrata, attraversando una strada pericolosissima per la presenza di posti di polizia, facemmo un carico di porzioni apicali delle piante coltivate a distesa di cannabis, nel comune vicino di Bracigliano (SA). Non so come siamo giunti col portabagagli pieno della Giulia, a casa, ma mio fratello di 18 anni, canto’ subito con mio padre e io dovetti fuggire nelle campagne circostanti sino a notte, quando mamma mi fece rientrare. Intanto, quando passavo accanto alla saracinesca del garage dove, magnificamente, suonava il TdG mi fermavo ad ascoltare. Frequentavo l’universita’ usurpando esami ma preferendo passare molto piu’ tempo con reietti della societa’ che con altri ottimi amici di buone intenzioni: Macchine che con benzina al minimo e con la costante musica acid rock dei Jefferson, di Janis, dei Doors, di Jimi e tanti altri… piene di bottiglie di vino della cantina di mio padre, piuttosto che di ceres o di esseri immondi, come Ciro ‘o ricchione, 60 anni, omosessuale, che portava a spese sue noi ragazzi a mare…..Mario l’americano, morto nel 1995 di cirrosi, che era stato rimpatriato come indesiderato per aver violentato una cadavere all’obitorio dove lavorava come inserviente, giustificandosi con noi > Ma era bella> Peppe l’apache, morto in Germania (mi pare) nel 1994 per overdose e Adolfo morto 3 anni fa per cirrosi e altri molti morti. Conobbi una TdG che distribuiva riviste per strada e parlai a lungo con lei che era dolcissima e grassottella e pur non sapendo rispondere tutto alle mie domande insidiose, suscito’ una duratura impressione di tenerezza che divenne un ricordo positivo. Dopo il brillante inizio con 6 esami sostenuti ad Architettura al primo anno, e dopo alcune notti particolarmente alcoliche, un pomeriggio del 7 o 8 Gennaio del 1985 una strana e mortale sensazione s’impadroni’ di me, ero sconvolto proprio come l’uomo con le mani sulla faccia, in piena citta’, del quadro “l’urlo” di Munch. Forse i nervi, forse il fegato, comunque di li’ a pochi giorni un amico appassionato di strumenti musicali mi porto’ a casa del TdG dell’organo, che suono’ un sacco di jazz per noi con lo stile di Jimmy Smith. Mentre suonava, vidi i libri coloratissimi della sua religione e con il suo rossore nel volto, gliene chiesi qualcuno. Non ricordo se avessi letto gia’ il libro dell’evoluzionista anti- cristiano J. Monod “Il caso e la necessita’” ma trovai nei libri dei Tdg tanta ingenuita’ ma, anche, tante speranze e rassicurazioni di cui avevo bisogno. Il mio, ora, amico musicista TdG, si fece coraggio e m’invito’ a una gita sulla neve con fratelli miei coetanei, andai ma mi sentivo cosi’ maledettamente diverso. Per mantenere il distinguo e la distanza, portai con me una bottiglia di Brandy che bevevo a canna. Ragionavo tra me Ero anarchico, ribelle, ingestibile, insofferente alla disciplina, bastian contrario, polemico, e i miei amici, tanti sia perdenti che persone colte e intelligenti lo sapevano, percio’ quando proposi a quattro di loro di andare in sala, decisero di esplorare la cosa insieme a me. Fummo, noi mondani, subito ipercritici, ma accettammo uno studio collettivo con il fratello (bravissimo ragazzo, impiegato di banca, ritenuto pero’ non d’esempio perche’ suonava nelle feste del “mondo” o perche’ aveva tanti interessi che lo distraevano dalla “verita’’, in seguito per il pizzetto curato”. Passavamo, anche ironizzando sui soggetti dello studio, momenti bellissimi tutti insieme ma io partii per l’Inghilterra per un paio di mesi, chiamato da un amico, vivendo miseramente e ….omissis. Da questo momento in poi andro’ omettendo molto del privato perche’ necessario. Ritorno con una fidanzata che non voleva che studiassi coi TdG e io mi ripromisi di riprendere un giorno. Dopo qualche tempo mi fidanzai nell’ “87 con la mia attuale moglie che accetto’ di cominciare uno studio con i TdG. Stavamo benissimo in privato con loro, ho ricordi bellissimi di serate pulite, passate insieme dove io col mio repertorio dosatissimo di trasgressioni e barzellette solo di poco repulite rallegravo tutti. Passavamo da un conduttore di studio a un altro, tutti capaci, ma io ero incostante e mia moglie tornava in Svizzera ogni tanto per lavorare e mantenersi all’universita’. Anch’io, iscrittomi a un’altra facolta’ scientifica, che completai, continuavo a fare molte esperienze, e scivolavo dai binari del progresso spirituale spesso. Non volevo saperne di giacca e cravatta e mia moglie di gonna, eravamo anche critici e pur pensando che quella fosse la “verita’” teoricamente migliore ne contestavamo i fondamenti pragmatici. Pause di studio, anche di 6 mesi, “inciampi” mondani vari, arriviamo al “94 che un altro caro amico TdG, giovanissimo anziano, mi disse >Vuoi fare le cose seriamente ora? Devi fare come ti dico io per la frequenza alle adunanze, lo studio personale, una volta proclamatore per il servizio e per….> Mai, in verita’, fui molto ligio e mai mettevo giacca e cravatta fino a che non mi fu assegnato il primo discorsetto. Nello spazio di tempo tra i discorsetti senza giacca e cravatta e moltissime volte i jeans. Venne quell’anno un sorvegliante di una intelligenza e un carisma pazzeschi, che i fratelli non parlavano d’altro. Chi mi faceva lo studio gli disse che avevo fatto progresso e volevo battezzarmi, ci incontrammo a casa mia e io attaccai con una questione sull’ apostolo Paolo, lui discusse un po’, poi si accomiato’ da me e quando rimase solo col mio conduttore di studio, gli disse: con mia moglie non ancora proclamatrice provammo a stare in Svizzera. Lei si battezzo nel Luglio “96 e da allora abbiamo, fino a 5 mesi fa io e fino ad ora lei vissuto la nostra vita da TdG molto liberamente ed equilibratamente. Non abbiamo mai rinunciato a niente, abbiamo sempre frequentato tante persone “del mondo”, abbiamo creduto alle cose importanti della verita’ cristiana e considerato la WTS con grande relativita’. Geova o Dio e Gesu’ sono stati il nostro amore e persone reali anche per nostro figlio. Alcuni anni fa persi il privilegio della preghiera in sala, anche perche’ col mio modo di vestire non ero d’esempio per gli altri ma non siamo mai stati segnati o esclusi. Abbiamo preso il buono dal rapporto con i fratelli anche se io constatavo l’infelicita’ di molti, perche’ si facevano condizionare da troppe paranoie inutili. Molti giovani hanno lasciato la Sala e l’atmosfera non e’ piu’ quella degli anni “80. Due anni fa mi rassicurai grandemente, a livello dottrinale con il libro “La teologia e il Pregiudizio…..” di uno studioso, Rolf Furuli e mi dissi ancora una volta: < Per me il dramma emotivo e dottrinale e’ iniziato quando a fine Dicembre 2008 decidiamo per un contratto con Internet a casa. Io prima avevo sempre rifiutato persino di usare internet, anche quando nel 2001, tra le ore di lezioni scolastiche aggiuntemi alle normali di materie scientifiche, c’erano quelle d’informatica dove me ne stavo buono e facevo fare tutto ai ragazzi. Cominciai con E-Mule e qualche altra curiosita’, dopo alcuni giorni digitai “Test…” Mi esce una pagina con dei filmati da Youtube che mi sorbisco piu’ volte sino all’ultimo, poi non so come trovo il sito di Agaboe comincio a sapere e studiare la questione del 1914, mentre leggevo il cuore mi faceva male tantissimo, anche quando scoprii che Furuli, lo studioso era anche un fratello, quindi di parte. Dopo qualche giorno vidi in lista un sito che dava informazioni sui TdG che si chiama InfoTdG. Non sapevo cosa fosse di preciso un forum su Internet e non mi concentrai su quello, ma cliccai qualcosa che mi porto’ a leggere la lettera di Achille Lorenzi, indirizzata agli anziani. Il senso di solitudine che quella lettera’ mi comunico’ fu notevole. Mi colpi’ soprattutto quando si parlava del saluto che uno degli anziani, alla fine della conversazione voleva fargli, porgendogli la mano, e della riflessione di Achille, sull’ipocrisia di quel gesto che non si sarebbe mai piu’ potuto ripetere. Provai a parlarne con mia moglie e dopo un paio di sere cominciai a cercare con lei la lettera. Digitai su google il nome che mi era rimasto impresso e ci volle un po’ a capire che quella non era una lettera legata a una esperienza casualmente rintracciata ma il sito info era suo. Allora cominciai dal giorno dopo a spulciare il sito, lessi le questioni dottrinali, che non cito, ritenendo che ognuno debba fare senza condizionamenti il suo percorso di ricerca, lessi tutte le numerose esperienze riportate e scoprii che c’erano anche delle discussioni. Nelle fredde mattinate invernali personaggi come Celebrale, Achille stesso, Pino Lupo, Vecchia Marziana, Luteranamanier e tanti altri mi sembravano entita’ inarrivabili, intanto cominciai a non andare piu’ in Sala, a smettere completamente il servizio, a ricevere benevoli e gradite visite degli anziani amici a casa, a scaricare e leggere libri, articoli, filmati, tutto fino a riempire molti supporti di dati. Dopo alcuni sforzi, il 30 Aprile 2009 riesco a entrare nel forum. Molto grato ad Achille per il lavoro che ha fatto per mettere il sito in piedi. Comincia la mia partecipazione al forum. Non so se ritornero' con la ricerca sulle cose viste, magari guardando anche su un sito di TdG, Non sose verro' disassociato per aver ieri dato il mio vero nome, Non so se potrei rimanere ancora associato alla WTS stando in una posizione di attesa di decisione. Sono un usignol incapace di volo, incapace di canto, incapace di sogno.