Per Flatbot
“che debbano essere fornite delle prove sulla non presenza invece che sulla presenza è una teoria davvero ridicola,”
Come già spiegato mi sto unicamente riferendo al discorso di Sonny. Lui ha affermato che, se si dimostrasse che Pietro non è stato a Roma, cadrebbe la Chiesa Cattolica. Quindi, per far funzionare il suo teorema, dovrebbe esistere una dimostrazione che non è mai stato a Roma. Non sono io a dover fornire delle prove che Pietro sia stato a Roma, perché l’affermazione di Sonny funziona solo se esiste una dimostrazione che Pietro non v’è stato, mentre per la mia posizione va bene sia che ci possa essere stato (sebbene non v’è prova che sia così), sia la posizione che dimostrerebbe che c’è stato. Sia che la venuta di Pietro a Roma resti solo possibile, sia che venga dimostrata, in entrambi i casi sarebbe inattuabile la consequenzialità descritta da Sonny, ossia che “se si dimostrasse che non è mai stato a Roma, cadrebbe la Chiesa”. Come si vede questa inferenza esige la dimostrazione che Pietro non sia mai stato a Roma, e perché l’avversario blocchi questa deduzione non occorre che dimostri che Pietro sia stato a Roma, gli basta mostrare che è possibile che vi sia stato; se infatti la venuta di Pietro a Roma resta anche solo una possibilità, automaticamente non c’è una dimostrazione che Pietro non è mai stato a Roma, e dunque la Chiesa cattolica non cadrebbe.
Come ripeto stavo solo rispondendo al ragionamento di Sonny, che, dopo la risposta di Cattolico_Romano, gli ha chiesto quali sono le prove che Pietro sia stato a Roma, evidentemente non conscio del fatto che
non occorre dimostrare che Pietro sia stato a Roma per dimostrare che non è dimostrato che non v’è stato, basta infatti mostrare che sia anche solo possibile che vi sia stato.
Il carico di prove che una persona deve presentare dipende da quello che ha affermato. Se i seguaci della teoria che Pietro sia stato a Roma asserissero di avere le prove che Pietro sia stato a Roma, allora sarebbero loro a dover provare in modo inequivocabile che vi sia stato, ma essi non dicono che sia dimostrabile che Pietro sia stato a Roma, bensì che storicamente è più probabile che vi sia andato, e che non v’è alcun motivo per sospettare che siano false le fonti che ci dicono che vi si sia recato. Asseriscono altresì che questo evento è nell’ordine dell’accertabilità che hanno in media gli eventi della storiografia antica, e che la venuta di Pietro a Roma ha addirittura più testimonianze di alcuni fatti raccontati nel Nuovo Testamento da una sola fonte, ad esempio un solo Vangelo. Da un punto di vista di valutazione del numero delle fonti e delle vicinanze ai fatti che raccontano, è più “dimostrato” che Pietro sia stato a Roma del fatto che Gesù sia stato alle nozze di Cana.
“sembra più logico il contrario, se Pietro è vissuto e morto a Roma dovra aver lasciato delle tracce anche perchè non c'era motivo di celarle”
Come già detto le tracce di sono: c’è una convergenza di fonti sin dal I secolo. Il fatto che ci siano ovviamente, non vuole affatto dire che avrebbero per forza dovuto esserci, come invece tu hai affermato. La storia antica non risponde ai nostri capricci, e le nostre fonti sul periodo e le persone in questione sono a dir poco esigue. Col Nuovo Testamento i Padri Apostolici messi assieme non riusciamo a capire neppure un centesimo di quello che era la vita della Chiesa primitiva: viste il numero di comunità attestate nel I secolo per via archeologica o letteraria, la penuria di fonti che abbiamo su chi governasse queste comunità e su come fossero gestite è impressionante. O meglio, è impressionante per i dilettanti: uno storico antichista sa perfettamente che una tale lacunosità di dati è esattamente nella media di quello che dobbiamo aspettarci per una faccenda accaduta 2000 anni or solo.
“In riguardo alla seconda parete del tuo topic da me evidenziato nel riporto su in alto, allora secondo questa tua teoria il mito di Mitra o di altri Dei similari a Gesù perchè per essere presi in considerazione da te devono avere delle prove storiche, non devono essere accettati per antichità e diffusione?”
Quando parlo di antichità mi riferisco alla vicinanza delle fonti coi fatti che raccontano. L’Ascensio Isaiae che parla di Pietro a Roma ad esempio dista circa 40 anni dal fatto in questione, e dunque è una fonte antica. Mithra invece è un Dio del pantheon iranico, e non ha assolutamente fonti vicino alla sua esistenza, anche perché non esiste neppure una data presunta della nascita di questo Dio. Abbiamo Mithra addirittura in documenti del XIV secolo a.C., che dunque un gran numero di fonti parli di questo Dio in epoca romana, 14 secoli dopo, non ci dice nulla sul fatto che queste fonti parlino in modo affidabile della vita di questa divinità, perché la vera domanda è: in che secolo dovrebbe mai essere nato il Dio Mithra? La risposta è che è nato nello stesso secolo della dea Atena, o di Zeus, cioè in epoche così remote che ormai si sono perse nel tempo e non sappiamo neppure quali siano.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)