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I Testimoni di Geova sanno cos'è la vera amicizia???

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2009 07:58
03/06/2009 17:36
 
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Re:
Lukkis, 03/06/2009 13.55:

L’enciclopedia teocratica, (i 2 volumi di “perspicacia nello studio delle scritture”) così come amano chiamarla i TdG, all’esponente amico, inizia la trattazione con la seguante frase:

*** Perspicacia vol-1 p. 110 Amico ***
La Bibbia dice che il vero amico è più affezionato di un fratello, la sua amicizia e lealtà sono costanti, viene in aiuto del suo compagno nell’angustia e lo consiglia con fedeltà.

Io stesso per più di 15 anni, ho pronunciato un discorso pubblico, in tantissime congregazioni, sull’amicizia e ho sempre pensato che tra i TdG, l’amicizia è qualcosa di speciale: si potrebbe tradurre amore, fedeltà, lealtà. La parola amico tra i TdG ha il suo vero senso compiuto. Per un TdG, nessuno al mondo conosce il senso di questa cosa quanto uno di loro, perché un testimone, darebbe la sua vita per gli amici….e blablabla.

Sono Testimone di Geova da quando avevo 8 anni, oggi ne ho 41. Ho scelto i miei amici tra i TdG, per tutta la mia infanzia, pubertà, preadolescenza, adolescenza. Poi ancora da pioniere, fidanzato, Servitore di ministero, sposino, sposo, anziano di congregazione, padre di uno, poi di due, infine di tre figli…i miei amici, tutti e solo testimoni di Geova. Tuttora io sono TdG. Sottolineo che ero un anziano benvoluto, amorevole e amato, uno che cercava tutti e dava e riceveva lodi.
Saprete che è vivamente sconsigliato scegliere i propri amici tra le “persone del mondo” le quali non hanno nulla in comune con “noi” perché non hanno la verità.
Sono quasi 2 anni che mi sono allontanato e non frequento le adunanze. Mi sono allontanato quasi di colpo, nel giro di 2 mesi mi sono prima dimesso da anziano e poi non ho più frequentato. Visti i miei 30 e passa anni tra loro, e tutti gli amici che ho, mi aspettavo un esodo in casa mia, un viavai di persone che mi volevano “salvare”.
Mi sono sempre chiesto perché, NESSUNO mi ha cercato, tranne rarissimi casi, né me né mia moglie siamo stati cercati dagli amici di un tempo. Siamo ancora Testimoni, non abbiamo mai parlato da “apostati”, ma sempre da “scoraggiati”. In due anni ho avuto UNA visita da parte di 2 anziani, e una telefonata da una sorella battezzata da poco. Ti cercano solo per tenerti d’occhio. Non si è visto o sentito nessun’altro (parlo come se mi dispiace, ma assicuro tutti che RINGRAZIO UFFICIALMENTE I TDG DI NON AVERMI ROTTO I XXX PER TUTTO QUESTO TEMPO).
Incontro persone per strada, e mi salutano imbarazzate, altri sono carini, mi salutano e si chiacchiera, ma solo perché ci siamo incontrati per caso.
Ovviamene ho sempre pensato che la colpa non può essere dei singoli, perché non possono essere tutti ugualmente odiosi, deve essere qualcosa nel meccanismo. L’amicizia per loro è qualcosa di poco chiaro.
Se vieni alle riunioni sei mio amico, se smetti, non sei più nessuno. Suona strano, non calza con la definizione di amico.
Eppure è così, come me sono sicuro che molti altri foristi possono raccontare la loro storia e confermare che è proprio così. Per i Testimoni di Geova, l’amicizia vale solo se vai alle adunanze.

PERCHE’???
Ho scoperto che una delle tecniche usata da TUTTI i culti che esercitano il controllo della mente, è quella di trasmettere un distorto senso dell’amicizia ai propri adepti. Questo serve ad impedire che se uno si allontana, possa distogliere altri dai doveri religiosi. In questo modo chi si allontana si trova isolato, si fa terra bruciata da solo.
Per i Testimoni di Geova, l’amicizia è una grande finzione, non esistono veri amici, ma solo compagni di fede. L’ambiente è amichevole, si parla e si ride, si crede di essere tra amici, circondati da amici, veri amici, ma solo nell’ambito. Se ti distrai, scopri che quando hai bisogno, sarai aiutato dalle persone che tu avevi allontanato da te, quando eri diventato Testimone: vicini, parenti, colleghi…persone che tu tenevi a distanza, sono soccorrevoli con te…e provi una forte vergogna per aver negato loro la tua vera amicizia.



Che argomento che hai tirato fuori!
Personalmente ho sempre pensato che l'amicizia sia una cosa importantissima, a volte, più importante anche di un rapporto d'amore tra un uomo e una donna.
Questa consapevolezza l'ho sempre avuta anche quando ero tdg, solo che le regole che esistono all'interno della congregazione ti portano a non poter lasciarsi andare totalmente in questo tipo di amore. perchè?
Perchè ci è stato insegnato che "Geova deve venire prima di ogni cosa" e se l'amicizia con una persona si scontra con l'amore che dobbiamo avere per Geova allora il secondo deve venire prima.
Questa cosa anche se in linea generale l'accettavo mi creava qualche problema.
Un paio di volte infatti in età adolescienziale mi è capitato di dover costringere dei miei amici ( due persone diverse) a confessare agli anziani di aver commesso fornicazione, la cose mi distrusse psicologicamente perchè non avrei voluto arrivare a tanto, mi sentivo un infame e l'amicizia tanto decantata se ne andava a farsi fott... a causa di questo principio, ma lo feci, e ancora dopo anni, ho i rimorsi di coscienza!
C'era un principio che mi veniva portato davanti, ed era il principio esposto in levitico 5 che dice che chi è a conoscenza di un peccato grave e non lo confessa ne è partecipe.
Però c'è un altro principio che dice di non rivelare il discorso confidenziale a nessuno, insomma la conoscenza di questi principi opposti mi creava non pochi problemi e mi chiedevo perchè privilegiarne uno anzichè l'altro.
Questo accadeva quando ero dentro.
Un terzo principio importante era quello di non coltivare amicizie intime fuori dalla congregazione altrimenti avremmo potuto essere contagiati dallo spirito mondano nel quale queste persone si troverebbero.
Questo consiglio non l'accettai mai e fu una delle maggiori sofferenze che ho avuto nella mia vita da tdg, perchè avevo amici fuori specie uno che era (ed è tuttora) il mio migliore amico.
Ho avuto tante di quelle lavate di testa perchè frequentavo questa persona che voi non avete idea, ricordo "processi" in saletta con gli anziani per questa cosa e furono diverse le volte che sono scoppiato a piangere per il fatto che avrei dovuto lasciare questa amicizia, c'erano periodi in cui mi sforzavo di farlo ma poi (grazie a Dio) tornvo indietro, al solo pensiero di quel periodo mi vengono i brividi, l'unico modo per frequentarlo era portarlo in sala o alle assemblee o alle festicciole con i tdg e affinchè mi lasciassero in pace lo facevo eccome! il poveretto mi seguiva spesso per non perdere la mia amicizia e per questo gliene sarò sempre grato...
Se un amico viene disassociato, il tdg pensa che questi sia in qualche modo odiato da Geova e questo finchè non rientra.
A questo tdg gli è stato insegnato che è la bibbia a dire di non aver nulla a che fare con lui, deve evitare anche il saluto se lo si incontra casualmente.
Questo punto a differenza dell'altro non mi creava problemi quando ero tdg, ed infatti me ne infischiavo dei "consigli" e parlavo o salutavo i disassociati, non farlo sarebbe stato veramente troppo!
Quando una volta fuori ho riscontrato sulla mia pelle cosa significa l'ostracismo, non ho mai più rimesso piede in sala, la soddisfazione di non salutarmi non gliel'ho mai data, certo fuori se li incontro, non glielo posso impedire, ma che io vada li per permettergli di applicare questa regola assurda, mai!
La cosa assurda è che i disassociati con i quali parlavo prima quando ero tdg e che ora sono di nuovo tali, se mi incontrano ora non mi parlano! Mi piacerebbe chiedergli se i miei atti passati fossero stati per loro di inciampo o d'aiuto, ma è meglio soprassedere altrimenti mi viene voglia di prenderli a pugni!
In conclusione credo che visti questi due aspetti, la vera amicizia all'interno dei tdg è cosa rara, la confidenza arriva fino ad un certo punto altrimenti scatta il processo con gli anziani, e una volta fuori il continuare un'amicizia con un disassociato porta a sua volta alla disassociazione.

Comunque è un vero peccato e spero sinceramente che le cose cambino, altrimenti si perdono veramente tanto.
ciao
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