23/05/2009 08:47 |
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Lungi da voler polemizzare con te Gabri, che ho troppa stima pero' sarebbe anche da discutere l'aggettivo umani usato per quei reperti. Le orme attribuite ad australopitechi, impresse sul suolo fossile antistante al vulcano nonricordocomesichiama sono appunto di scimmie in parte bipedi come ne esistono ancora oggi. Il fossile di "Lucy" trovato dall'antropologo amante dei beatles (Lucy in the sky for ever = L.S.D. = allucinogeno dietilammina di acido lisergico) e anch'esso un fossile di australopiteco femmina non umano e per ammissione degli scienziati evoluzionisti anche non nella presunta linea filogenetica che porterebbe all'uomo e cosi' per molti altri ritrovamenti. L'uomo e' stato creato da Dio come creazione speciale. Per la cronologia di questa creazione ci sono varie ipotesi valide. |
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23/05/2009 08:55 |
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nevio63, 23/05/2009 8.47:
Lungi da voler polemizzare con te Gabri, che ho troppa stima pero' sarebbe anche da discutere l'aggettivo umani usato per quei reperti. Le orme attribuite ad australopitechi, impresse sul suolo fossile antistante al vulcano nonricordocomesichiama sono appunto di scimmie in parte bipedi come ne esistono ancora oggi. Il fossile di "Lucy" trovato dall'antropologo amante dei beatles (Lucy in the sky for ever = L.S.D. = allucinogeno dietilammina di acido lisergico) e anch'esso un fossile di australopiteco femmina non umano e per ammissione degli scienziati evoluzionisti anche non nella presunta linea filogenetica che porterebbe all'uomo e cosi' per molti altri ritrovamenti. L'uomo e' stato creato da Dio come creazione speciale. Per la cronologia di questa creazione ci sono varie ipotesi valide.
Non ho la preparazione necessaria per confutare, se lo volessi, ma non ne ho l'intenzione, le tue affermazioni.
Più che la cronologia intendevo sottolineare i luoghi dei ritrovamenti.
Con simpaticaffetto.
Gabriella
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23/05/2009 09:05 |
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A me sembra comunque una conformazione naturale. Notate anche la cresta rocciosa che si vede davanti all'"arca", del tutto uguale a quello che dovrebbe essere uno dei fianchi della presunta arca...
Achille |
23/05/2009 09:11 |
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nevio63, 23/05/2009 7.30:
C'e' anche l'altra possibilita', Gabri, che giustificherebbe la presenza del racconto del diluvio, presso molte civilta' e popoli diversi e lontani fra loro: Quando il diluvio sarebbe avvenuto sulla porzione di terra, a regione contenuta nella mezzaluna fertile, l'unica abitata dagli uomini (percio si parla di tutta la terra abitata) avrebbe realmente cancellato l'umanita' tutta, tranne gli otto dell'ave Maria, cosicche' la progenie di questi, ri-sciamata, avrebbe portato l'"impronta" del fatto avvenuto, pur modificata nel racconto, come per l'epopea di Gilgamesh, dove essi si sarebbero stanziati. nevio63
Penso che questa sia una spiegazione che giustifica anche il fatto che tradizioni di un diluvio si ritrovano anche in civiltà molto distanti fa di loro.
Come ho scritto nel sito, «la diffusione planetaria di questi racconti — anche supponendo che si riferiscano tutti allo stesso cataclisma —, non proverebbe l’universalità di tale evento, ma solo la sua storicità. Infatti, anche se il Diluvio avesse avuto un’estensione geograficamente limitata, i superstiti della catastrofe, emigrando dalla zona di origine, ne avrebbero portato in tutto il mondo il ricordo» ( www.infotdgeova.it/scienza/diluvio.php ).
Achille |
23/05/2009 18:38 |
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Per Gabriella
Non sono molto convinto. Se l'evento é stato locale, come é possibile spiegare l'innalzamento in quota dell'arca senza andare contro la legge di gravità? L'acqua avrebbe dovuto espandersi uniformemente in tutto il globo, ma questo non é avvenuto, e la prova sono gli altri esseri umani ed animali localizzati in Australia ecc.
In definitiva: o c'é stata un'incoerenza oppure il diluvio biblico é stato un pò diverso.
Per Nevio63
I reperti fossili di cui parli dovrebbero essere quelli rinvenuti numerosi nella zona del Lago Turkana (ex Lago Rodolfo) nella Rift Valley, in Africa. |
02/06/2009 18:43 |
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Achille Lorenzi, 05/05/2009 20.48:
Ho ascoltato il file MP3 di un articolo della "Torre di Guardia" del 1° luglio 2009, da questo sito ufficiale della WTS:
www.jw.org/index.html?option=QrYQZRQVNZNT
Cliccando qui vi si apre direttamente il file: download.jw.org/files/media_magazines/wp_I_20090701_08.mp3
L'articolo, in cui si parla appunto delle ricerche dell'arca, stronca le speranze di coloro che, come il TdG Angelo Palego, hanno dedicato anni alla ricerca di questa imbarcazione.
L'articolo dice che non è credibile che l'arca si sia arenata a migliaia di metri di quota.
E dice anche che i resti dell'imbarcazione possono essere scomparsi da secoli.
Povero Palego, e poveri quei TdG che speravano di trovarla quest'arca, che hanno accompagnato Palego in diverse sue spedizioni, e che hanno anche costruito dei siti e scritto dei libri dove esibiscono i "risultati" di queste loro ricerche...
Si veda: www.infotdgeova.it/scienza/fotopalego.php
Achille
L'articolo della rivista:
[Modificato da Achille Lorenzi 02/06/2009 18:44] |
02/06/2009 19:34 |
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Notate la logica seguita in questo articolo:
«Le Scritture non specificano che Dio abbia fatto posare l'arca proprio sulla cima del monte Ararat ... Sembra pure improbabile che, una volata usciti dall'arca, essi e i numerosi animali scendessero da un alto monte come se fossero degli scalatori».
Quindi per la WTS nel 2370 a.C. l'Ararat era alto migliaia di metri, come ora. E l'arca si sarebbe posata, più ragionevolmente, ad una quota molto più bassa ed accessibile.
Va osservato a questo proposito che la WTS insegna che prima del diluvio - avvenuto secondo la cronologia della Società nel 2.370 a.C. - non esistevano montagne elevate e che i monti attuali si sarebbero formati in seguito, a causa della pressione delle acque sulla crosta terrestre:
«Si ritiene che un tempo gli oceani fossero più piccoli e i continenti più grandi di quanto non siano adesso, com’è reso evidente da alvei di fiumi che si prolungano sotto gli oceani. Va pure notato che secondo alcuni scienziati in passato i monti erano molto meno alti di ora, e alcune montagne sono persino emerse dal mare ... Quindi, dopo che le acque del Diluvio erano cadute, ma prima che le montagne si alzassero e il letto del mare si abbassasse, e prima che si formassero ai poli le calotte glaciali, c’era acqua più che sufficiente per coprire "tutti gli alti monti", come dice la testimonianza ispirata» ( Perspicacia, p. 694,695).
Ovviamente non ci sono scienziati che dicono che prima del 2.370 non esistessero monti alti come l'Ararat o come l'Everest.
Ma la WTS vuole far credere questo, con la sua generica citazione ("alcuni scienziati.. un tempo...").
Gli alti monti si sarebbero innalzati alle attuali altezze dopo il 2.370. Un'affermazione talmente assurda che può trovare posto solo nelle pubblicazioni della WTS.
La succitata rivista però sembra contraddire questa idea. Infatti lascia intendere che l'Ararat fosse alto migliaia di metri già nel 2370, appena subito dopo il diluvio. Questo significherebbe che il monte si sarebbe innalzato alle quote attuali nel giro di pochissimo tempo, cioè durante l'anno che le acque avrebbero ricoperto l'intero globo.
E la stessa cosa deve essere avvenuta con l'Everest: da placida collina o modesto rilievo, nel giro di pochi mesi si sarebbe innalzato fino agli attuali 8.848 metri.
Di assurdità geologiche del genere ve ne sono vari esempi nella letteratura della WTS.
Come hanno fatto animali come i canguri ad arrivare in Australia dopo il diluvio?
Vedete qui come risponde la WTS:
www.infotdgeova.it/scienza/pangea.php
Achille [Modificato da Achille Lorenzi 02/06/2009 19:54] |
03/06/2009 13:40 |
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Re: Achille Lorenzi
"Come hanno fatto animali come i canguri ad arrivare in Australia dopo il diluvio?"
------
SALTELLANDO ???
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03/06/2009 18:31 |
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barfedio ha scritto:
SALTELLANDO ???
E' quello che ho scritto anch'io nella pagina www.infotdgeova.it/scienza/pangea.php :
Riflessioni... semi serie
I canguri, appena usciti dall'Arca, si sarebbero quindi messi a correre disperatamente per arrivare in Australia, che si trovava, nel 2.370 a. C., appena sotto l'Africa. Distava comunque sempre parecchie migliaia di chilometri dalla Turchia e quindi queste povere bestie devono essere arrivate davvero stremate in Australia. Non hanno certo avuto il tempo di fermarsi per prolificare. Ecco perché non ci sono resti fossili di canguri in altre parti del mondo. E perché dovevano correre? Perché subito dopo il diluvio (ricordiamoci sempre che siamo nel 2.370 a.C.) l'Australia ha cominciato a spostarsi. E siccome pochi anni dopo si cominciò a costruire la Torre di Babele, i continenti a quel tempo dovevano essersi fermati, altrimenti non si poteva costruire proprio niente con tutti gli immani terremoti che tale migrazione avrebbe causato. E visto che oggi l'Australia si trova a 10.000 km dall'Africa e che si deve essere fermata almeno 4.000 anni fa, questo vuol dire che in meno di 200 anni ha fatto un bel viaggetto: circa 50 chilometri all'anno, cioè 140 metri al giorno, quasi 6 metri all'ora. Se i canguri si fermavano a riposare avrebbero perso il passaggio sul neo continente appena formatosi... Forse è per questo che hanno imparato a fare balzi così lunghi?...
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14/06/2009 08:12 |
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Ho messo nel sito anche queste informazioni:
www.infotdgeova.it/scienza/arca1.php
Achille |
14/06/2009 14:29 |
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barfedio, 03/06/2009 13.40:
Re: Achille Lorenzi
"Come hanno fatto animali come i canguri ad arrivare in Australia dopo il diluvio?"
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SALTELLANDO ???
l'unica spiegazione logica è che Dio ha ricreato dopo il diluvio una parte di forme viventi sia vegetali che animali dove lo riteneva opportuno...
insomma dopo tutto il casino fatto col diluvio una risestimatina all'ecosistema mi sembra il minimo che Dio potesse fare per la terra che aveva creato
a dimenticavo...
il canguro evidentemente è uno degli ultimi della serie,un modello mixsage tra un coniglio e una pantegana della brianza sommersa
Isaia 29:13...‘Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me. Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano dottrine e comandi di uomini’”...
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14/06/2009 14:55 |
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Achille Lorenzi, 03.06.2009 18:31:
I canguri, appena usciti dall'Arca, si sarebbero quindi messi a correre disperatamente per arrivare in Australia, che si trovava, nel 2.370 a. C., appena sotto l'Africa. Distava comunque sempre parecchie migliaia di chilometri dalla Turchia e quindi queste povere bestie devono essere arrivate davvero stremate in Australia. Non hanno certo avuto il tempo di fermarsi per prolificare. Ecco perché non ci sono resti fossili di canguri in altre parti del mondo. E perché dovevano correre? Perché subito dopo il diluvio (ricordiamoci sempre che siamo nel 2.370 a.C.) l'Australia ha cominciato a spostarsi. E siccome pochi anni dopo si cominciò a costruire la Torre di Babele, i continenti a quel tempo dovevano essersi fermati, altrimenti non si poteva costruire proprio niente con tutti gli immani terremoti che tale migrazione avrebbe causato. E visto che oggi l'Australia si trova a 10.000 km dall'Africa e che si deve essere fermata almeno 4.000 anni fa, questo vuol dire che in meno di 200 anni ha fatto un bel viaggetto: circa 50 chilometri all'anno, cioè 140 metri al giorno, quasi 6 metri all'ora. Se i canguri si fermavano a riposare avrebbero perso il passaggio sul neo continente appena formatosi... Forse è per questo che hanno imparato a fare balzi così lunghi?...
Se il canguro dovette fare salti mortali per arrivare in Australia, il koala si servi del suo marsupio per raggiungere la stessa destinazione?
Brian
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14/06/2009 17:24 |
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35.angelo ha scritto:
l'unica spiegazione logica è che Dio ha ricreato dopo il diluvio una parte di forme viventi sia vegetali che animali dove lo riteneva opportuno...
Non può essere: sono stati ritrovati in Australia fossili di canguro risalenti al Pleiostecene. Quindi i canguri vivevano in Australia molto tempo prima del 2.370 a.C.
La spiegazione più logica è che il diluvio abbia interessato solo una parte della terra, quella allora abitata, e non tutto il globo:
www.infotdgeova.it/scienza/obiez.php
Achille
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16/06/2009 22:07 |
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brian67, 14/06/2009 14.55:
Se il canguro dovette fare salti mortali per arrivare in Australia, il koala si servi del suo marsupio per raggiungere la stessa destinazione?
Brian
Restanso sul semi-serio, vogliamo dare una spiegazione per i lemuri del Madagascar? Senza poi menzionare gli alpaca ed i lama sudamericani, i giaguari del centroamerica, i bisonti del nordamerica ... la lista sarebbe quasi infinita.
Tornando seri, per l'autore del racconto il diluvio deve essere stato davvero 'universale' in quanto conosceva solo una piccola parte del globo.
In questo caso l'Arca non poteva certamente posarsi ad alta quota.
Ne consegue che certi racconti della Bibbia vanno presi con le molle.
Da qui nasce un'altra domanda: quali racconti?
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17/06/2009 13:34 |
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barfedio, 16/06/2009 22.07:
In questo caso l'Arca non poteva certamente posarsi ad alta quota.
Ne consegue che certi racconti della Bibbia vanno presi con le molle.
Da qui nasce un'altra domanda: quali racconti?
Più del racconto in sè, pur rispettando gli uomini che l'hanno scritto, è la morale che ci hanno tramandato, che dobbiamo tenere presente.
Gabriella
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20/06/2009 00:38 |
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Vecchia Marziana, 17/06/2009 13.34:
Più del racconto in sè, pur rispettando gli uomini che l'hanno scritto, è la morale che ci hanno tramandato, che dobbiamo tenere presente.
Gabriella
Ok Gabriella, quindi spero di non sbagliare se cerco di applicare i principi cristiani ma ho parecchi dubbi su molte parti del VT ed alcune del NT.
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20/06/2009 06:16 |
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barfedio, 20/06/2009 0.38:
Ok Gabriella, quindi spero di non sbagliare se cerco di applicare i principi cristiani ma ho parecchi dubbi su molte parti del VT ed alcune del NT.
Leggendo nel sito e nel forum da tempo, ho appreso da molti interventi, che per comprenderne i significati, occorre conoscere la storia, i costumi, le tradizioni del popolo che ci ha tramandato lo scritto e le varie interpretazioni.
L'errore che ci può fa commettere l'inesperienza è quello sia di rapportare accadimenti lontani con la nostra quotidianità, sia prendere la Bibbia come un manuale d'istruzioni.
Gabriella
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