10/04/2009 17:22 |
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Ricordo negli anni '80 che a Tione, il mio paese, si era affittato un locale per tenervi le adunanze. Le persone che facevano parte della congregazione non erano molte ed il solo affitto della sala costava 600.000 lire al mese. Ricordo che ogni mese, quando c'erano da fare i conti delle contribuzioni ricevute, si era sempre in deficit. Quindi si solllecitavano di continuo le "contribuzioni volontarie", citando passi del tipo "chi può fare il bene e non lo fa...", e facendo quindi leva sulla coscienza dei componenti della congregazione. Be', io ricordo che allora per casa mia pagavo 120.000 lire al mese di affitto. Lavoravo solo io e avevo due bambini piccoli. Solo per l'affitto della sala versavo 50.000 lire al mese, e questo era davvero un grosso sacrificio per me e la mia famiglia.
Anche allora pensavo come tale "contribuzione" fosse in realtà un affitto in più da pagare, e che si trattasse più di un dovere/obbligo che di una libera, spontanea e del tutto volontaria decisione.
Nelle sale dei TdG non si fanno le collette, passando il piattino fra i presenti. Questo i TdG lo ricordano spesso. Ma "dimenticano" di far notare come ci siano tanti altri modi per richiedere soldi e contribuzioni. E quello del piattino è probabilmente il meno "costringente".
Achille |
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