ilnonnosa, 26/03/2009 11.30:
Si possono evitare possibili problemi se il paziente, o una persona amica, spiega al terapista l’importanza che il paziente attribuisce alle sue convinzioni religiose.
Alcuni medici e psicoterapisti propongono alle vittime di abusi all’infanzia di sottoporsi a una terapia di gruppo. Benché partecipare a una terapia di gruppo sotto la guida di uno specialista sia una decisione personale, se il cristiano non usa discrezione potrebbero sorgere problemi qualora nel corso della terapia rivelasse fatti confidenziali sul conto di altri componenti della congregazione cristiana (Vedi, Svegliatevi! dell’8 dicembre 1982, p. 8). Perciò gli anziani possono invitare i fratelli e le sorelle a esercitare cautela, secondo quanto indicato nella Torre di Guardia del 15 ottobre 1988, a p. 29, al titolo “Terapie della conversazione”. Possono essere aiutati a capire che parlare sconsideratamente ad altri di abusi subiti nell’infanzia può portare alla diffusione di notizie dannose e pericolose” (Lettera circolare del 23 marzo 1992 indirizzata : A tutti i corpi degli anziani).
Ciao Ilnonnosa
Violazione della privacy, intimidazione, complicità nel nascondere crimini.... mi piacerebbe avere il parere di un legale su quanto pubblicato da queste riviste.
Gabriella