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GLI "ANZIANI" COME TERAPEUTI

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2009 15:14
26/03/2009 11:30
 
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I Testimoni di Geova vengono dissuasi dal rivolgersi a psichiatri o psicologi mentre sono esortati a discutere i loro problemi con gli “anziani” locali.

Alcune citazioni estratte dalle pubblicazioni della Torre di Guardia possono ben illustrare l’atteggiamento negativo della Società Torre di Guardia verso psichiatri e psicologi. Per esempio, dopo aver citato un esperimento dove gli psicologi dovevano formulare diagnosi di problemi emotivi servendosi di disegni che si presumevano fatti da bambini, ma di fatto eseguiti da scimpanzé, uno scrittore della rivista “Awake!” (ora Svegliatevi!) ha affermato:

“Senza dubbio gli psicologi sanno qualcosa circa le personalità umane e animali, ma senz’altro si può anche dire che hanno ancora molto da imparare e possiamo dire che pensano di sapere molto di più di quanto affettivamente sanno, poiché altrimenti non si sarebbero fatti prendere in giro da due scimpanzé”. (Awake, 22 ottobre 1954, p. 24)

“Lo stregone è il diretto antenato non del medico ma dello psichiatra”. Time dell’11/2/1952)
(Svegliatevi! 8 maggio 1957 p. 16)

“Pertanto dobbiamo scansare le false guide degli uomini e le loro false religioni, i chiacchieroni psicologi, i verbosi psichiatri… i quali tutti si sono acquistati una tremenda reputazione in fatto di colossali fallimenti” (La Torre di Guardia 15/6/1953 p. 191)

Nel rispondere alla domanda: “Dovrebbe il cristiano consultare uno psichiatra?” Svegliatevi! dice:

“… di norma, andare da uno psichiatra mondano significa per il cristiano ammettere d’aver fallito, scendere “in Egitto in cerca di aiuto” – Isaia 31:1… Spesso, quando un testimone di Geova va da uno psichiatra, lo psichiatra cerca di persuaderlo che le sue difficoltà sono causate dalla sua religione, trascurando del tutto il fatto che i cristiani testimoni di Geova sono il gruppo di persone meglio orientate, più felici e contente che esistano sulla superficie della terra… Inoltre, gli psichiatri ricorrono sempre più all’ipnosi, che è una forma demoniaca di sapienza mondana”.
(Svegliatevi! 8 agosto 1960, p. 30)

L’articolo di Svegliatevi!, appena citato, finiva così:

“Sì, ciò che occorre in tali casi non è uno psichiatra mondano che potrebbe trascurare completamente il cambiamento che la verità e lo spirito santo di Dio hanno operato nella vita dell’individuo e che non sa niente del loro potere di aiutare a rivestire la nuova personalità cristiana. Piuttosto, ciò che occorre è un maturo cristiano (ossia un “anziano”) nel quale si abbia fiducia e che s’interessi vivamente del benessere dell’infermo, per farlo guarire”. (Ibidem p. 31)

“Gli anziani hanno a cuore di pascere tutto il gregge affidato alla loro cura, compresi quelli che soffrono di disturbi emotivi. E’ vero che non sono medici e che non possono curare le malattie… tuttavia, mostrano sincero interesse ed empatia, spesso possono far molto per aiutare e incoraggiare queste persone” (La Torre di Guardia, 15/10/1988 pp. 26, 27)

E’quindi compito degli anziani accertarsi sulle origini della malattia, prendendo poi le decisioni che riterranno più opportune.

“Perciò se gli anziani hanno buoni motivi per sospettare che l’influenza demoniaca c’entri in qualche modo, non c’è nulla di male se indagano un po’. La persona ha ricevuto, ad esempio, in maniera diretta e deliberata, oggetti sospetti da parte di individui implicati in qualche forma di demonismo? Liberarsi di tali oggetti può essere fonte di sollievo”. (Ibidem p. 28)

Seguono poi norme e consigli su come dovrebbero comportarsi gli anziani in frangenti del genere:

“Prima di dare consigli, quindi, gli anziani dovrebbero udire tutto ciò che l’interessato ha da dire. … Gli anziani potrebbero iniziare scegliendo articoli della Torre di Guardia e di Svegliatevi! che trattano i problemi mentali ed emotivi. Questi possono essere presi in esame con l’interessato così da aiutarlo a comprendere meglio la sua situazione. … Si possono anche prendere amorevoli disposizioni per far si che tale persona rimanga attiva nell’opera di predicazione, forse facendola accompagnare sempre da un proclamatore maturo e dotato di discernimento o facendola assistere a degli studi biblici a domicilio dove la sua condizione è nota e tollerata”.
(La Torre di Guardia, 15/11/1988 p. 22, 23)

Può darsi che il caso risulti diabolicamente difficile, e gli anziani non riescano a risolverlo nemmeno sfogliando decine di annate di riviste, mostrando all’infelice dozzine di libri o Bibbie o obbligando il malcapitato ad assistere ad interminabili studi biblici. Che fare?

“In alcuni casi si può pensare anche di far parlare il paziente con uno specialista. Potrebbe trattarsi di un medico di famiglia in cui si ha fiducia e che conosce di persona il paziente. Ma che dire di affidarsi a uno psichiatra o a un psicologo? E’ una decisione che va presa con la dovuta cautela. Il cristiano può trovare utile queste terapie, ma prima di sottoporsi alle cure deve avere ben chiare in mente queste cose: Che cosa implica esattamente la cura? Che tipo di consigli verranno dati? Il medico conosce e rispetta le credenze dei testimoni di Geova? Se si decide in favore della terapia della conversazione, ‘provate le parole’ del dottore anziché accettare incondizionatamente qualsiasi cosa dice”: (La Torre di Guardia 15/10/1988 p. 29)

A conclusione di ciò occorre dire come gli anziani siano in effetti i capi della congregazione. Essi devono sentire e sapere tutto, anche se ciò comportasse la delazione (vedi TdG 1/8/88 p. 21) o la violazione del segreto d’ufficio (TdG 1/9/87 p. 15, proponendosi, nel caso di malattie mentali, con più autorità degli stessi psicologi o psichiatri. Essi sono i veri gestori della congregazione, responsabili dei singoli proclamatori, delle azioni di questi e delle attività che si svolgono.

Questi consigli sono molto simile a quelli apparsi nelle successive pubblicazioni della Torre di Guardia e contraddicono altre dichiarazioni più recenti, come questa:

CHE DIRE DI TERAPIE PROFESSIONALI?

“Ci sono casi in cui un cristiano emotivamente sconvolto può rivolgersi a personale specializzato. Quella di rivolgersi o no ai psichiatri, psicologi o psicoterapisti per avere aiuto è una decisione personale che spetta al fratello o alla sorella, a meno che la terapia non sia in contrasto con i principi biblici (Vedi La Torre di Guardia, 1° giugno 1978, pp. 31, 32). Si possono evitare possibili problemi se il paziente, o una persona amica, spiega al terapista l’importanza che il paziente attribuisce alle sue convinzioni religiose.
Alcuni medici e psicoterapisti propongono alle vittime di abusi all’infanzia di sottoporsi a una terapia di gruppo. Benché partecipare a una terapia di gruppo sotto la guida di uno specialista sia una decisione personale, se il cristiano non usa discrezione potrebbero sorgere problemi qualora nel corso della terapia rivelasse fatti confidenziali sul conto di altri componenti della congregazione cristiana (Vedi, Svegliatevi! dell’8 dicembre 1982, p. 8). Perciò gli anziani possono invitare i fratelli e le sorelle a esercitare cautela, secondo quanto indicato nella Torre di Guardia del 15 ottobre 1988, a p. 29, al titolo “Terapie della conversazione”. Possono essere aiutati a capire che parlare sconsideratamente ad altri di abusi subiti nell’infanzia può portare alla diffusione di notizie dannose e pericolose” (Lettera circolare del 23 marzo 1992 indirizzata : A tutti i corpi degli anziani).

Infatti, molti testimoni di Geova mentalmente malati si vergognano molto del loro problema e spesso evitano di essere onesti e aperti con il terapeuta perché temono che la conoscenza pubblica della loro malattia possa portare discredito sulla loro religione.

Così mentre questa Torre di Guardia afferma che spetta alla coscienza individuale dei testimoni decidere di rivolgersi o meno a uno psichiatra, la maggior parte degli articoli apparsi nelle pubblicazioni della Società a proposito della salute mentale e della professione medica è scritta in modo tale che è difficile per la maggior parte dei testimoni sottoporsi a tali cure con una coscienza serena. (Cfr. La Torre di Guardia, 15/3/1983, p. 11). Quindi essi tendono a consultare gli “anziani” che, purtroppo, mancano spesso dei mezzi per affrontare i problemi emozionali e spesso fanno più male che bene.

“Un testimone che aveva avuto difficoltà a costringere i propri bambini a non agitarsi durante le riunioni ricevette il consiglio di obbligare il suo bambino di 18 mesi a stare seduto su una sedia senza fare nulla per un’ora intera ogni giorno affinché imparasse la “disciplina”. L’applicazione di questo consiglio, datole dalle sue guide spirituali, può ovviamente aver nuociuto allo sviluppo del bambino”.(J.R.Bergman – “I Testimoni di Geova e la salute mentale” - 1996, p. 188)

La Società in generale scoraggia, ma non vieta categoricamente ai testimoni di rivolgersi agli psichiatri. La maggior parte, però, è stata convinta nei passati cinquant’anni a non consultare né uno psicologo né uno psichiatra. Inoltre, esiste la tendenza a considerare “impropria” qualunque cosa che la Società Torre di Guardia non abbia ufficialmente approvato. Finché la Società non commenta uno specifico trattamento o attività, c’è la paura che questi possono essere sbagliati e si preferisce spesso aspettare finché non si è sicuri.

Relazione dei testimoni alle ricerche sui disturbi mentali.

Un grande ospedale psichiatrico fu persino soprannominato “La Casa della Torre di Guardia”
(vedi: J. R. Bergman “I testimoni di Geova e la salute mentale” 1996 p. 51).

Quando un testimone tipico viene messo a confronto con informazioni riguardanti problemi di salute mentale esistenti nell’organizzazione della Torre di Guardia, questi in genere si rifiuta totalmente di riconoscere la validità di una simile ricerca. Come confutazione il testimone può ripetere ciò che gli è stato insegnato ufficialmente dalla Torre di Guardia e cioè che:

“… i cristiani testimoni di Geova sono il gruppo di persone meglio orientate, più felici e contente che esistano sulla superficie della terra. Essi vanno d’accordo l’uno con l’altro più dei componenti di qualsiasi altra religione, tribù o gruppo sociale (e pertanto)… hanno meno bisogno di psichiatri”.
(Svegliatevi! 8 agosto 1960 p. 30)


Ciao Ilnonnosa
26/03/2009 12:07
 
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Re:
ilnonnosa, 26/03/2009 11.30:




“Lo stregone è il diretto antenato non del medico ma dello psichiatra”. Time dell’11/2/1952)
(Svegliatevi! 8 maggio 1957 p. 16)


“… di norma, andare da uno psichiatra mondano significa per il cristiano ammettere d’aver fallito, scendere “in Egitto in cerca di aiuto” – Isaia 31:1… Spesso, quando un testimone di Geova va da uno psichiatra, lo psichiatra cerca di persuaderlo che le sue difficoltà sono causate dalla sua religione, trascurando del tutto il fatto che i cristiani testimoni di Geova sono il gruppo di persone meglio orientate, più felici e contente che esistano sulla superficie della terra… Inoltre, gli psichiatri ricorrono sempre più all’ipnosi, che è una forma demoniaca di sapienza mondana”.
(Svegliatevi! 8 agosto 1960, p. 30)

L’articolo di Svegliatevi!, appena citato, finiva così:

“Sì, ciò che occorre in tali casi non è uno psichiatra mondano che potrebbe trascurare completamente il cambiamento che la verità e lo spirito santo di Dio hanno operato nella vita dell’individuo e che non sa niente del loro potere di aiutare a rivestire la nuova personalità cristiana. Piuttosto, ciò che occorre è un maturo cristiano (ossia un “anziano”) nel quale si abbia fiducia e che s’interessi vivamente del benessere dell’infermo, per farlo guarire”. (Ibidem p. 31)

“Gli anziani hanno a cuore di pascere tutto il gregge affidato alla loro cura, compresi quelli che soffrono di disturbi emotivi. E’ vero che non sono medici e che non possono curare le malattie… tuttavia, mostrano sincero interesse ed empatia, spesso possono far molto per aiutare e incoraggiare queste persone” (La Torre di Guardia, 15/10/1988 pp. 26, 27)




[SM=x570872]
Ma perchè mi tocca leggere delle porcherie così...?! Che coraggio hanno avuto a scriverle...
Ottimo lavoro Nonnosa!
Quando leggo cose simili non riesco a capire come sia stato possibile che io e la mia fam. ci abbiam messo così tanto tempo ad accorgerci in che mani eravamo capitati... un'organizzazione assurda ed allucinante...
"E' meglio sì che non vai dallo psichiatra, se no quello ti dice che sei controllato mentalmnete e magari, facendo il suo lavoro, cerca pure di farti aprire gli occhi, vai dagli anziani piuttosto... loro si che si interessano di te... che capiranno i tuoi problemi (facendoti buttar via tutti i cd musicali che hai, tranne Albano e i Ricchi e Poveri)!"
... Per quel che mi riguarda, gli anziani si sono ricordati di farmi una telefonata, dopo anni che mi ero trasferita altrove e non avevo spostato la cartolina del rapporto, solo quando non gli è più arrivato il rapporto... loro si che "hanno a cuore di pascere tutto il gregge affidato alla loro cura, compresi quelli che soffrono di disturbi emotivi." [SM=x570880]
Se qualcuno soffre di disturbi psicologici o di depressione, la loro soluzione e "fai il pioniere o impegnati a imparare un'altra lingua!" (che poi Geova ti benedice e ti passa tutto)... così chi sta male aggiunge altro stress e sta peggio... bell'aiuto... [SM=x570870] [SM=x570881]

Mac
26/03/2009 13:08
 
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Re:
ilnonnosa, 26/03/2009 11.30:


Si possono evitare possibili problemi se il paziente, o una persona amica, spiega al terapista l’importanza che il paziente attribuisce alle sue convinzioni religiose.

Alcuni medici e psicoterapisti propongono alle vittime di abusi all’infanzia di sottoporsi a una terapia di gruppo. Benché partecipare a una terapia di gruppo sotto la guida di uno specialista sia una decisione personale, se il cristiano non usa discrezione potrebbero sorgere problemi qualora nel corso della terapia rivelasse fatti confidenziali sul conto di altri componenti della congregazione cristiana (Vedi, Svegliatevi! dell’8 dicembre 1982, p. 8). Perciò gli anziani possono invitare i fratelli e le sorelle a esercitare cautela, secondo quanto indicato nella Torre di Guardia del 15 ottobre 1988, a p. 29, al titolo “Terapie della conversazione”. Possono essere aiutati a capire che parlare sconsideratamente ad altri di abusi subiti nell’infanzia può portare alla diffusione di notizie dannose e pericolose” (Lettera circolare del 23 marzo 1992 indirizzata : A tutti i corpi degli anziani).

Ciao Ilnonnosa


Violazione della privacy, intimidazione, complicità nel nascondere crimini.... mi piacerebbe avere il parere di un legale su quanto pubblicato da queste riviste.

Gabriella



26/03/2009 15:14
 
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Vorrei aggiungere un commento ulteriore.
In genere evito di estendere la colpa di un singolo alla categoria a cui appartiene, ma in questo caso, e mi riferisco in modo speciale alla circolare spedita agli anziani circa il consiglio da dare di non rivelare abusi ricevuti nell'infanzia e relativi nomi dei colpevoli durante sedute psichiatriche o psicologiche, in questo caso mi chiedo con quale coscienza gli anziani, se non come ministri di culto, ma anche solo come padri di famiglia, abbiano potuto accettare di mettere in pratica.
Non solo, mi chiedo con quale coscienza abbiano potuto continuare nel loro ministero.

Gabriella
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