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La vita di Russell, fu costellata da processi, nei quali fu quasi sempre condannato.
Assai noiosi furono per lui i contrasti nell’ambito privato della famiglia. Nel 1879 Russell aveva sposato Maria Frances Ackley, che divenne sua valida collaboratrice nel lavoro di propaganda, ed era stata addirittura segretario-tesoriere della Società Torre di Guardia di Sion. Ma nel 1897, dopo 18 anni di matrimonio, i rapporti tra i due divennero assai tesi fino a giungere alla completa rottura. La causa di separazione fu discussa nel 1906 e dopo due anni fu emessa la sentenza, che condannava Russell per crudeltà verso la moglie, anche se l’Annuario dei testimoni di Geova pp. 63-68 tenta di smentirlo. Non è mia intenzione accusare Russell di una questione così delicata, ma una cosa è certa: la sua vita è troppo chiacchierata. Non si addice certo a colui che si definì “sciavo fedele”, e che poi Rutherford definirà come “messaggero speciale dell’ultima epoca; il rappresentante del Signore: “essere adorato dai suoi seguaci”.
Alcuni, coinvolti nello scisma del 1894 contro Russell, simpatizzarono con la moglie, Maria Francesca Ackley, cercando di reclutarla. Russell accusava i cospiratori di seminare discordia nel cuore di sua moglie. Ma i critici della Società lo attaccarono apertamente sui problemi coniugali.
(cf. WT 15/7/1906 p. 3810 delle ristampe).
“Il giudice e gli ascoltatori presenti in corte, avvocati, ecc. videro con chiarezza che le accuse della signora Russell furono manipolate, che non aveva subito alcuna umiliazione ingiustizia? … La giuria restò fuori per circa due ore e ritornò con un verdetto che accordava il divorzio – a grande sorpresa di tutti i presenti. In spiegazione al verdetto alcuni dei giurati dissero: “Abbiamo concluso che non ci sarebbe alcuna speranza per una riconciliazione e che faremmo un favore a entrambe le parti decidendo in favore del divorzio”. (WT 15/7/1906 p. 3817 delle ristampe)
Dal 1897 al 1899 Russell non dà nessun sostegno finanziario alla moglie, è solo nel 1906 che Russell è costretto a versare alla moglie un aiuto economico di 40 dollari mensili (cf. Atti del processo pp. 18-20 e 37, 38; Proclamatori 1993 p. 645). Sempre a proposito degli alimenti come vorrebbe fare capire l’Annuario dei testimoni di Geova del 1976, a pagina 65, non è vero che Russell li abbia sempre pagati dal 1897. Anzi fu proprio perché le furono tolti gli alimenti che la moglie fece richiesta di separazione legale.
Russell rifiutò di pagare gli alimenti anche dopo la sentenza del processo del 1906 in cui fu concesso il divorzio. Per questo suo rifiuto Russell sarebbe stato arrestato se non fossero intervenuti Rutherford e altri quattro Studenti Biblici che raccolsero circa 9.000 dollari per pagare alla moglie ciò che le era dovuto. (Citato in “Les Temoins de Jehovah” di Gerard Hebert, 1960 p. 37)
Molti anni dopo, in una pubblicazione, i dirigenti geovisti rispondono ad una domanda sulle separazioni delle coppie “cristiane” (tdG) e non “cristiane” (altre religioni). E in modo particolare sul perché la moglie del 1° presidente, C. T. Russell, lo lasciò.
Il Corpo Direttivo risponde attraverso una lettera di Russell scritta da un amico in Inghilterra il 27/12/1899. In essa fa capire che tutte le colpe siano soltanto della moglie, e che lui, Russell, sia soltanto la vittima o capro espiatorio. In poche parole:
“C. T. Russell scrisse: “La sorella Russell fu colpita dallo spirito dell’ambizione com’è accaduto ad altri, e tre anni fa per provvidenza del Signore parve meglio che non fosse più associata con le pubblicazioni.., fin quando non mostrasse a questo riguardo un completo cambiamento di cuore”.
(Torre di Guardia 1/7/1973 p. 414)
Dagli stessi documenti geovisti, la storia risulta ben diversa. Dagli Atti del processo del 1906 risulta che Russell è accusato dalla moglie di molestia sessuale verso i minori.
“La moglie si separò volontariamente da lui, dopo che ebbero fissato un assegno finanziario per metterla in grado di vivere” WT 15/7/1906 p. 3815 delle ristampe); cf. Torre di Guardia 1/9/1955 p. 535).
“Ma in verità è certo che non si sia trovato qualcuno che abbia potuto testimoniare contro la moralità del Pastore Russell. Fino al giorno della sua morte egli poté dire di se ciò che probabilmente pochissimi uomini, a parte Nostro Signore, poterono dire, cioè che egli aveva vissuto una vita di assoluto celibato”. (Lettera di W. E. Van Amburgh – segretario tesoriere della WTBTS del 15/6/1917).
“Gli dissi che avevo qualcosa di molto grave da dirgli a proposito di questa faccenda, e lui mi disse: “Cosa c’è? E io gli dissi: “Rose mi ha detto che sei stato molto intimo con lei, che avevi l’abitudine di abbracciarla e di baciarla e di farla sedere sulle tue ginocchia e di scambiare carezze con lei, e lei mi diceva che tu le hai chiesto di non raccontarmelo in nessun caso, ma lei non ha potuto trattenersi. Mi disse che se io ne soffrivo, lei sentiva di dover venire da me a fare una confessione, e così ha fatto” (Maria Russell, moglie di Charles Russell. Tratto da Brooklyn Eagle, 29 ottobre 1911).
“Il suo comportamento verso la moglie ha evidenziato un egoismo così insistente e un auto-incensamento così stravagante da rendere evidente alla giuria che la sua condotta verso di lei era di continua arrogante prepotenza, tale da rendere un peso la vita di qualsiasi donna cristiana sensibile e la sua condizione intollerabile”.
(Opinione della Corte Suprema della Pennsylvania 1909 vol. 37, p. 352)
Ciao. Ilnonnosa |