Quando Gesù dà agli apostoli e a tutti noi "il comandamento nuovo", vuole intendere che il nostro agire deve essere orientato alla "legge dell'Amore" che
impone di amare sempre e chiunque come ha fatto lui. In altre parole Gesù non vuole ancorare l'amore (quello universale, intendo) ad un puro sentimento libero e viscerale legato alla volontà di ogni singolo individuo; percui, saremmo portati a scegliere di amare Tizio perchè ci è più simpatico e non Caio perchè ci dà noia, oppure Sempronio perchè la pensa come noi e condivide i nostri stessi valori e non Mevio perchè la pensa in modo diametralmente opposto...
"Amare troppo è semplicemente...amare", recita un noto adagio; ci viene detto anche di amare i nostri nemici (non di essere loro amici, una sfumatura che non è affatto di poco conto); quindi, Gesù eleva l'Amore ad un livello più alto che non quello di semplice atto spontaneo, libero (ma succube delle nostre emotività) e volontario. Un seguace del Maestro
ama a prescindere; non è richiesto niente di meno. Questo sembrerebbe un compito arduo ed improbo per le nostre sole forze...E lo è; da soli non riusciremmo a raggiungere un tale traguardo senza l'aiuto dello Spirito Santo e di una costante, sincera, profonda preghiera.
Un fraterno saluto.
Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto Signore, io cerco.