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Meglio della fede

Ultimo Aggiornamento: 07/03/2009 19:29
20/02/2009 00:37
 
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speriamo un giorno ci sapremo raccontare.....anche se tu starai tra le beatidune dell paradiso....ed io a bruciare nell fuoco dell inferno in mezzo ai depravati.....io staro nell girone GAYPRIDE.... [SM=g1543785]
20/02/2009 00:54
 
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Re:
sorcino29, 20/02/2009 0.37:

speriamo un giorno ci sapremo raccontare.....anche se tu starai tra le beatidune dell paradiso....ed io a bruciare nell fuoco dell inferno in mezzo ai depravati.....io staro nell girone GAYPRIDE.... [SM=g1543785]




Al limite all'inferno entrambi, anche se in gironi diversi. Per fortuna, però, la misericordia di Dio è così grande che ritengo più probabile che un giorno ci incontreremo in paradiso a parlare di queste cose ed a sorriderci sopra.

[SM=g1537159]

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

20/02/2009 14:55
 
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Re: Re: Re:
Trianello, 18/02/2009 23.50:



E da quando in qua un atto d'amore può essere ordinato?




Che ci vuoi fare Trianello, Dio ha pretese difficili da capire.
Chissà perchè "Amare Dio ed il prossimo" vengono definiti comandamenti?

Trianello, 18/02/2009 23.50:


Un atto di amore è un atto libero per definizione, quella della fede è una scelta d'amore, la più grande delle scelte che l'amore può comandare.



Certo sei libero di amare Dio e il prossimo o di non farlo.
Dio ti dà la possibilita di scegliere ma non pretendere di stabilire il risultato finale. Non sarà la stessa cosa.
20/02/2009 15:02
 
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Re: Re:
Trianello, 20/02/2009 0.54:


Al limite all'inferno entrambi, anche se in gironi diversi. Per fortuna, però, la misericordia di Dio è così grande che ritengo più probabile che un giorno ci incontreremo in paradiso a parlare di queste cose ed a sorriderci sopra.
[SM=g1537159]




Poteva anche risparmiarsi di mandare suo Figlio a morire.
Bastava la sua misericordia per perdonare tutti, non è vero?

1 Corinti 6:9, 10
Che cosa! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, 10 né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio.

Che esagerato l'apostolo Paolo!
Ma della grande misericordia di Dio non ne aveva mai sentito parlare?
[Modificato da operman 20/02/2009 15:03]
20/02/2009 15:08
 
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Re: Re: Re:
operman, 20/02/2009 15.02:




Poteva anche risparmiarsi di mandare suo Figlio a morire.
Bastava la sua misericordia per perdonare tutti, non è vero?

1 Corinti 6:9, 10
Che cosa! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, 10 né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio.

Che esagerato l'apostolo Paolo!
Ma della grande misericordia di Dio non ne aveva mai sentito parlare?



Dio è Misericordia ma anche giustizia, Paolo non era esagerato!
quoto Operman

[SM=x570923]


20/02/2009 15:26
 
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Re:
sorcino29, 20/02/2009 0.37:

speriamo un giorno ci sapremo raccontare.....anche se tu starai tra le beatidune dell paradiso....ed io a bruciare nell fuoco dell inferno in mezzo ai depravati.....io staro nell girone GAYPRIDE.... [SM=g1543785]




Dai Sorcino, con tutto il bene che vi voglio, ma non piangetevi sempre addosso... Non fare come quelli dell'Arcigay, che secondo me invece di portarvi consensi ve li tolgono. Piuttosto, pensa sempre positivo, un po' come la lettera di Oscar Wilde recitata da Benigni voleva fare.
[SM=x570892]
20/02/2009 16:00
 
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Re: Re: Re: Re:
Robenz, 20/02/2009 15.08:



quoto Operman

[SM=x570923]






Te ne pentirai!!!!!!!!!!!!!! [SM=x1408436]

[SM=x1408403] [SM=x1408403] [SM=x1408403]
20/02/2009 16:05
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
operman, 20/02/2009 16.00:




Te ne pentirai!!!!!!!!!!!!!! [SM=x1408436]

[SM=x1408403] [SM=x1408403] [SM=x1408403]



perchè??????????????????????? [SM=x570868] [SM=x570872] [SM=x570868] [SM=x570869] [SM=x570870] [SM=x570888]
[SM=g1537158] [SM=g1537158] [SM=g1537158] [SM=g1537158] [SM=x570904] [SM=g1543783] [SM=g1543783]

Non essendo di "PARTITO" di destra di sinistra, bianconero rorro azzurro, "ma mi faccia o piacere" (De Curtis)non mi pento di dare ragione anche ad un musulmano (Quando cè vo cè vo!!!)
PS un po di vero lo si trova dappertutto ma LUI SOLO è VERITA'(Giov 14:6)

Che ne dici Opy?????? [SM=x570868] [SM=x570872] [SM=x570867] [SM=x570867]

mi devo pentire???????? [SM=g1543785] [SM=g1537196] [SM=g1537196]



[Modificato da Robenz 20/02/2009 16:15]
20/02/2009 16:27
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Robenz, 20/02/2009 16.05:



perchè??????????????????????? [SM=x570868] [SM=x570872] [SM=x570868] [SM=x570869] [SM=x570870] [SM=x570888]
[SM=g1537158] [SM=g1537158] [SM=g1537158] [SM=g1537158] [SM=x570904] [SM=g1543783] [SM=g1543783]

Non essendo di "PARTITO" di destra di sinistra, bianconero rorro azzurro, "ma mi faccia o piacere" (De Curtis)non mi pento di dare ragione anche ad un musulmano (Quando cè vo cè vo!!!)
PS un po di vero lo si trova dappertutto ma LUI SOLO è VERITA'(Giov 14:6)

Che ne dici Opy?????? [SM=x570868] [SM=x570872] [SM=x570867] [SM=x570867]



Anche nelle cose biblicamente ovvie, non bisogna mai dare ragione ai TdG, ricordalo caro Robenz.


Robenz, 20/02/2009 16.05:


mi devo pentire???????? [SM=g1543785] [SM=g1537196] [SM=g1537196]




Dio legge i cuori. Saprà giudicare se l'hai fatto in buona fede.
[Modificato da operman 20/02/2009 16:27]
20/02/2009 16:41
 
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x Operman
"Anche nelle cose biblicamente ovvie, non bisogna mai dare ragione ai TdG, ricordalo caro Robenz."

Non son daccordo fratello, comunque comprendo perchè dici così!!!
ho capito il messaggio!!!

Amo Dio al di sopra di tutto e tutti ma mi è fratello chi condivide tale amore,
Dio è giusto!! il Cristiano non è perfetto ma sa che Dio ama i cuori sinceri e sincerità vuol dire anche dare ragione ad un bambino, un anziano, un uomo , una donna, un nero, un giallo......

[SM=g1537196] [SM=x570864]

21/02/2009 01:02
 
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Che ci vuoi fare Trianello, Dio ha pretese difficili da capire.
Chissà perchè "Amare Dio ed il prossimo" vengono definiti comandamenti?



Uhm... lo so che voi TdG non ci siete abituati, ma prova a leggere in che contesto Gesù usa questo termine e poi ne riparliamo.



Poteva anche risparmiarsi di mandare suo Figlio a morire.
Bastava la sua misericordia per perdonare tutti, non è vero?



No, quello è stato l'atto di misericordia più grande. Vedi?, caro Operman, per noi Dio non è un despota autoritario che manda una sua creatura ad immolarsi per placare la sua sete di sanguinaria giustizia. Ma un Dio giusto e misericordioso, un Dio che si è incarnato è si è sacrificato per noi, tanto che, come dice Paolo, lì dove abbondò il peccato sovrabbondò la grazia. Ecco perché posso permettermi di avere così tanta fiducia nella misericordiosa e giustizia di Dio. Ciò che è sbagliato rimane sbagliato, ma un Dio tanto misericordioso da incarnarsi ed immolarsi per la mia salvezza avrà molto probabilmente un'infinità di mezzi (da me nemmeno immaginabili) per salvare anche il più incallito dei peccatori, perché, se non erro, sempre Paolo ci dice che Lui vuole che tutti gli uomini siano salvati.

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Deus non deserit si non deseratur
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21/02/2009 09:29
 
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Re:
Trianello, 21/02/2009 1.02:


sempre Paolo ci dice che Lui vuole che tutti gli uomini siano salvati.



E difatti, Lui ha fatto la sua parte nel permettere che gli uomini siano salvati.

Adesso tocca a noi dirgli: GRAZIE, farò di tutto per ricevere la tua misericordia.
E quel tutto stà scritto nella Sua Parola.

P.S.
Come vedi Trianello, quoto anche i tuoi interventi.
Riesco ad essere educato anche con te.
21/02/2009 13:01
 
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L'Amore è una cosa seria...

E da quando in qua un atto d'amore può essere ordinato?

Ad onor del vero ci è stato comandato proprio dal Maestro.
"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato." (Gv. 15,12)
E ancora: "Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri" (Gv. 15,17)
Ovviamente, si parla di un amore totale e totalizzante in cui rientra benissimo l'amore umano, l'amore affettivo; quello, per intenderci, legato ai sentimenti e, per forza di cose, mutevole ed incostante benchè dotato di una sua profondità... [SM=g27823]


Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 21/02/2009 13:04]
22/02/2009 02:53
 
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Re: L'Amore è una cosa seria...
!Freddie!, 21/02/2009 13.01:


E da quando in qua un atto d'amore può essere ordinato?

Ad onor del vero ci è stato comandato proprio dal Maestro.
"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato." (Gv. 15,12)
E ancora: "Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri" (Gv. 15,17)
Ovviamente, si parla di un amore totale e totalizzante in cui rientra benissimo l'amore umano, l'amore affettivo; quello, per intenderci, legato ai sentimenti e, per forza di cose, mutevole ed incostante benchè dotato di una sua profondità... [SM=g27823]


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[SM=x570923] [SM=g1537159] [SM=g1537336]


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Re: L'Amore è una cosa seria...
!Freddie!, 21/02/2009 13.01:


E da quando in qua un atto d'amore può essere ordinato?

Ad onor del vero ci è stato comandato proprio dal Maestro.
"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato." (Gv. 15,12)
E ancora: "Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri" (Gv. 15,17)
Ovviamente, si parla di un amore totale e totalizzante in cui rientra benissimo l'amore umano, l'amore affettivo; quello, per intenderci, legato ai sentimenti e, per forza di cose, mutevole ed incostante benchè dotato di una sua profondità... [SM=g27823]


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Ripeto: l'amore non può essere comandato, perché è per definizione un atto libero. Ora, quando Gesù dà il comandamento dell'amore vuole indicare proprio questo. Non credo che ci sia bisogno di ricordare che i “comandamenti” relativi all'amore vengono dati in contrapposizione al concetto farisaico di osservanza delle legge come adesione formale alla medesima attraverso degli atti esteriori. Gesù dice: “io non vi comando che di amare”, vale a dire: non è l'adesione alla legge, non è l'ubbidienza formale alla legge che vi può salvare, ma l'amore (da cui scaturisce una libera ed intima adesione alle mia sequela). Gesù non ci parla, infatti, di un Dio “generale” che pretende che i propri ordini vengano eseguiti a prescindere dallo stato d'animo con cui lo si fa, ma un un Dio d'amore che nel comandare l'amore ci dice, con Sant'Agostino, “Ama e fa ciò che vuoi”. Ecco perché se non si coglie quest'ossimoro nelle parole di Gesù si rischia di diventare dei cristiani più farisei dei “farisei” (nell'accezione che il termine ha nei Vangeli).

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24/02/2009 23:55
 
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Non sono d'accordo...


Quando Gesù dà agli apostoli e a tutti noi "il comandamento nuovo", vuole intendere che il nostro agire deve essere orientato alla "legge dell'Amore" che impone di amare sempre e chiunque come ha fatto lui. In altre parole Gesù non vuole ancorare l'amore (quello universale, intendo) ad un puro sentimento libero e viscerale legato alla volontà di ogni singolo individuo; percui, saremmo portati a scegliere di amare Tizio perchè ci è più simpatico e non Caio perchè ci dà noia, oppure Sempronio perchè la pensa come noi e condivide i nostri stessi valori e non Mevio perchè la pensa in modo diametralmente opposto...
"Amare troppo è semplicemente...amare", recita un noto adagio; ci viene detto anche di amare i nostri nemici (non di essere loro amici, una sfumatura che non è affatto di poco conto); quindi, Gesù eleva l'Amore ad un livello più alto che non quello di semplice atto spontaneo, libero (ma succube delle nostre emotività) e volontario. Un seguace del Maestro ama a prescindere; non è richiesto niente di meno. Questo sembrerebbe un compito arduo ed improbo per le nostre sole forze...E lo è; da soli non riusciremmo a raggiungere un tale traguardo senza l'aiuto dello Spirito Santo e di una costante, sincera, profonda preghiera. [SM=g27823]


Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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25/02/2009 00:27
 
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Re: Non sono d'accordo...
!Freddie!, 24/02/2009 23.55:



Quando Gesù dà agli apostoli e a tutti noi "il comandamento nuovo", vuole intendere che il nostro agire deve essere orientato alla "legge dell'Amore" che impone di amare sempre e chiunque come ha fatto lui. In altre parole Gesù non vuole ancorare l'amore (quello universale, intendo) ad un puro sentimento libero e viscerale legato alla volontà di ogni singolo individuo; percui, saremmo portati a scegliere di amare Tizio perchè ci è più simpatico e non Caio perchè ci dà noia, oppure Sempronio perchè la pensa come noi e condivide i nostri stessi valori e non Mevio perchè la pensa in modo diametralmente opposto...
"Amare troppo è semplicemente...amare", recita un noto adagio; ci viene detto anche di amare i nostri nemici (non di essere loro amici, una sfumatura che non è affatto di poco conto); quindi, Gesù eleva l'Amore ad un livello più alto che non quello di semplice atto spontaneo, libero (ma succube delle nostre emotività) e volontario. Un seguace del Maestro ama a prescindere; non è richiesto niente di meno. Questo sembrerebbe un compito arduo ed improbo per le nostre sole forze...E lo è; da soli non riusciremmo a raggiungere un tale traguardo senza l'aiuto dello Spirito Santo e di una costante, sincera, profonda preghiera. [SM=g27823]


Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Non hai capito nulla di quello che ho scritto.
Io qui non metto in discussione l'universalità dell'amore cristiano. Il mio discorso è un po' più sottile (e vedo che non riesci a coglierlo). L'amore è libero, l'amore è un atto interiore, non un atto esteriore. Un generale può comandare ad un soldato di fare la sentinella ad una tanica di benzina o di partire all'attacco contro le trincee nemiche e non gliene frega niente dello stato d'animo con cui il soldato eseguirà questo ordine. Il soldato potrà eseguire o non eseguire l'ordine, ma se non lo eseguirà sarà punito severamente per questo. Ora, quello che Gesù ci vuole dire attraverso il comandamento dell'amore è che a lui non gliene frega nulla di quello che facciamo, purché lo facciamo con amore (fermo restando che, ovviamente, l'amore è di per sé incompatibile con determinate azioni: l'uccidere, il mentire, il rubare, ecc.). Ora, se ameremo saremo dei suoi, mentre se non ameremo non saremo dei suoi (non importa quanto la nostra vita potrà essere stata esteriormente una vita cristiana).
Il problema con la WTS è proprio questo. A lei non gliene frega nulla con che stato d'animo i suoi fanno quello che fanno. Il loro Dio è un Dio generalissimo che vuole che i suoi ordini siano eseguiti, punto, pena la distruzione eterna. Il loro è un Dio che ordina, non un Dio che ama. Il Dio di Cristo, invece, è un Dio che ci ama talmente tanto che se noi decidiamo di non amarlo, lui ci lascia liberi di farlo (per tutta l'eternità).

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25/02/2009 02:23
 
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Giustifico alcune tue infelici espressioni solo perchè l'ora tarda può averti offuscato la tua capacità di giudizio...

...Ma io ci andrei piano con affermazioni assolute e gratuite come quelle che hai riportato nel tuo ultimo intervento che rasentano l'arroganza e la supposizione arrivando a dare valutazioni in modo affrettato e non troppo allusivo circa la mia capacità (o meno, secondo la tua personale ed opinabile opinione) di cogliere "la sottigliezza" del tuo ragionamento. Magari non ti passa neppure per la mente che TU puoi essere stato poco chiaro e suscettibile di essere frainteso...o credi che ciò sia impossibile per uno che si qualidica come "tomista" (che non è affatto sinonimo di infallibilità o di perfezione). [SM=x570872]

Forse dovrei ricordarti le parole di papa Benedetto XVI che proprio domenica ricordava che quando l'umiltà cede il posto all'arroganza (anche nei rapporti interpersonali) la Chiesa rischia la sua caricatura?
L'amore sottintende una relazione; amare ciò che si fa, vero, ma non si dimentichi di amare anche coloro con cui ci si rapporta e si interagisce. Infatti Gesù specifica agli apostoli il tipo di amore a cui riferirsi e da mettere in pratica, cioè: di amarsi gli uni gli altri come lui li aveva amati
Semmai, il mio intervento può collocarsi come ulteriore spunto ad allargare gli orizzonti sul concetto in questione o in caso di qualche dubbio (ma vedo che tu non ne hai alcuno...beato te!), avresti potuto (ovviamente, è pura formalità) chiedermi lumi sul senso del mio scritto (magari ero io a non essere stato chiaro) pur sempre nei modi e nelle forme che sono ispirate ad un'autentica fraternità che, nel caso specifico, mi sembra essere latitante ed alquanto evanescente... [SM=g27829]


Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 25/02/2009 02:34]
25/02/2009 02:58
 
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Re: Giustifico alcune tue infelici espressioni solo perchè l'ora tarda può averti offuscato la tua capacità di giudizio...
!Freddie!, 25/02/2009 2.23:


...Ma io ci andrei piano con affermazioni assolute e gratuite come quelle che hai riportato nel tuo ultimo intervento che rasentano l'arroganza e la supposizione arrivando a dare valutazioni in modo affrettato e non troppo allusivo circa la mia capacità (o meno, secondo la tua personale ed opinabile opinione) di cogliere "la sottigliezza" del tuo ragionamento. Magari non ti passa neppure per la mente che TU puoi essere stato poco chiaro e suscettibile di essere frainteso...o credi che ciò sia impossibile per uno che si qualidica come "tomista" (che non è affatto sinonimo di infallibilità o di perfezione). [SM=x570872]

Forse dovrei ricordarti le parole di papa Benedetto XVI che proprio domenica ricordava che quando l'umiltà cede il posto all'arroganza (anche nei rapporti interpersonali) la Chiesa rischia la sua caricatura?
L'amore sottintende una relazione; amare ciò che si fa, vero, ma non si dimentichi di amare anche coloro con cui ci si rapporta e si interagisce. Infatti Gesù specifica agli apostoli il tipo di amore a cui riferirsi e da mettere in pratica, cioè: di amarsi gli uni gli altri come lui li aveva amati
Semmai, il mio intervento può collocarsi come ulteriore spunto ad allargare gli orizzonti sul concetto in questione o in caso di qualche dubbio (ma vedo che tu non ne hai alcuno...beato te!), avresti potuto (ovviamente, è pura formalità) chiedermi lumi sul senso del mio scritto (magari ero io a non essere stato chiaro) pur sempre nei modi e nelle forme che sono ispirate ad un'autentica fraternità che, nel caso specifico, mi sembra essere latitante ed alquanto evanescente... [SM=g27829]


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Freddie
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Non vedo che cosa ci fosse di offensivo nel mio post. Che tu non avessi capito il senso di quanto da me precedentemente scritto era reso evidente dal tenore della tua replica, che non coglieva il succo della mia argomentazione, ma svolgeva un tema che con questa non aveva molto a che vedere. Che Gesù ci "imponga" di amare tutti indistintamente non cancella la libertà dell'amore e non cancella il fatto che il comandamento dato da Gesù non è un ordine, ma un invito alla conversione interiore, un invito che viene dato sotto forma di comando proprio per contrapporlo al modo dei farisei (e dei TdG) di intendere la legge di Dio come una serie di ordini a cui attenersi scrupolosamente e la Scrittura come un manuale per sfuggire all'ira divina.


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25/02/2009 22:53
 
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Replica e chiarimento...



Nulla di offensivo in senso stretto, ma ciò che contesto in particolare è l’affermazione categorica col quale hai esordito col tuo post dando per scontato che il “difetto” fosse nella ricezione e non nella trasmissione (se mi è concesso l’uso di termini radiofonici). E sì che rileggendo gli altri interventi mi sono reso conto che anche altri foristi non si sintonizzavano bene sulla stessa tua lunghezza d’onda; si è solito dire che un indizio è un indizio, ma due (e più) indizi fanno una prova! Forse dovevi essere più chiaro tu... [SM=g27829]

Il mio intervento riprendeva semplicemente una tua affermazione sic et sempliciter che era già stata contestata in precedenza - a torto o a ragione – da OPERMAN; mentre ROBENZ, quotando il mio scritto, evidenziava di pensarla come me. Sapevo bene che non stavo seguendo pienamente il filo; ho fissato semplicemente un punto, un particolare. Non era mia intenzione svolgere l’intero discorso; succede di frequente in moltissimi treand!!! Così, come colgo l’occasione di questa replica per ribadire che, a mio avviso, il comandamento di Gesù non è un semplice invito, ma ha in sé qualcosa di più categorico ed autorevole rivolto a tutti coloro che sono GIA’ suoi discepoli. Non dobbiamo lasciarci fuorviare dal termine “comando” considerandolo come un vero e proprio ordine, ma è certamente un imperativo imprescindibile per coloro che hanno accettano di seguire il Maestro; questo amore non è soggetto a deroghe né lasciato alla libertà del singolo: chi vuole seguire Gesù deve prendere, sì, la propria croce, ma è anche vero che non può sottrarsi a ciò per cui e stato creato e che è nella sua natura: amare! Personalmente, non vedo niente di scandaloso nell’accettare questa che può sembrare una cruda imposizione; del resto, in Mt. 11,29 Gesù ci esorta a prendere sopra di noi il suo giogo (che potrebbe portare alla memoria di molti un’immagine di sottomissione, di prigionia, di assenza di libertà). Ma chi ha imparato a conoscere il Maestro sa che è proprio l’opposto (anzi, trova ristoro e piena libertà!). Del resto, successivamente (Mt, 11,30) il Figlio di Dio ribadisce il concetto: “Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”.

Questa riflessone l’ha sviluppata in modo molto più efficace e comprensibile il mio parroco durante un ritiro spirituale e mi ha convinto pienamente. Se la cosa dovesse essere ancora poco chiara, posso sempre rivolgermi a lui per ulteriori e più profondi ragguagli.



Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.


26/02/2009 16:40
 
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Caro Freddie,

io non metto in discussione la correttezza del tuo discorso. Non metto in discussione il fatto che sia "necessario" scegliere Cristo e porsi alla sua sequela. Il fatto che Gesù ci inviti a seguirlo, lasciandoci liberi di non seguirlo, se vogliamo, non è che renda meno necessaria la di Lui sequela ai fini della nostra salvezza. Quello che volevo sottolineare con il mio primo intervento è invece il fatto che non è l'ossequio esteriore a qualche comandamento che può salvarci, ma l'amore; e che se l'ossequio ai comandamenti può essere estorto anche con la “forza”, una scelta d'amore è una scelta libera che nasce nel cuore del singolo (per quanto fecondato dalla grazia di Dio). Ecco perché il comandamento dell'amore donatoci da Cristo è diverso rispetto ai comandamenti della legge così come erano intesi in certi ambienti farisaici (quelli con cui Gesù polemizzava) e non può essere inteso, al pari di questi, come un "ordine", vale a dire come un qualcosa che debba essere rispettato a prescindere dal nostro coinvolgimento interiore.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

07/03/2009 19:04
 
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Meglio tardi che mai...a rispondere!!!

Caro Tranello,
scusa per il ritardo della mia replica, ma credo di poter dire ancora qualcosa in questo trend anche alla luce di ulteriori riflessioni relative al tuo scritto. Come è noto, più si discute su un determinato argomento più si definiscono le diverse posizioni dei vari interlocutori. Sono d’accordo sulla prima parte del tuo intervento; ossia, quando affermi:

non è l'ossequio esteriore a qualche comandamento che può salvarci, ma l'amore


un po’ meno quando affermi che il comandamento dell’amore dato da Gesù ai suoi e ad ogni uomo di buona volontà è da considerarsi come non più di un invito alla conversione interiore, sebbene dato sotto forma di comando, per contrapporlo all’intendimento che i farisei avevano su tale tema e che anche la WTS ricalca ai giorni nostri. Non nego che la tua spiegazione sia soddisfacente, ma non la ritengo esaustiva in quanto non tiene conto di alcune considerazioni. Non credo di avere la stessa profondità dottrinale, teologica e pastorale che il mio parroco è solito manifestare quando si esprime su un determinato argomento, ma confido lo stesso di essere sufficientemente chiaro. [SM=g27829]

Ulteriormente incalzato dalle mie domande (spero di riportare esattamente il concetto da lui espresso), don Pietro afferma:

Nell’A.T. il comandamento dell’Amore era di natura pragmatica; consisteva in opere di giustizia secondo l’equazione Amore=Giustizia: assistere le vedove, aver cura degli orfani, dare da mangiare ai poveri, accogliere lo straniero...Con Gesù il comandamento dell’Amore si eleva da sentimento legato alla soggettività umana (amo chi mi piace, chi è bello, chi mi soddisfa) a proposta di vita piena, a percorso che dia senso alla vita di ognuno. L’uomo a causa del peccato originale è prigioniero del proprio IO che lo rende egoista; gli effetti del peccato originale operano ancora nelle azioni che vengono poste in essere risultando, in tal modo, “contaminate”. Anche l’amore che viene manifestato non fa eccezione; l’uomo dice di amare, ma in realtà spesso strumentalizza coloro che sostiene di amare. L’uomo tende, sì, ad uscire da sé quando ama, ma spesso è solo per prendere e portare di nuovo tutto a lui, come un rapace; in tale contesto il centro di tutto è ancora il proprio IO (gli esempi sono innumerevoli e non è il caso qui di elencarli). Da solo l’uomo non riesce a liberarsi se non grazie ad un intervento esterno che lo faccia uscire veramente da sé stesso rendendolo capace di andare verso l’altro per identificarsi e perdersi in esso; amare significa appunto consegnarsi all’altro senza riserve. Questo intervento non può che essere deciso, autorevole, imperativo e posto nel cuore di ogni uomo (non solo dei suoi). Per dirla con un esempio (pur consapevole che un esempio spesso non è pienamente esaustivo), possiamo immaginare una persona prigioniera delle sabbie mobili; con le sole sue forze non riuscirebbe ad venirne fuori per quanto si possa dibattere; c’è bisogno di un aiuto esterno, di qualcuno che ancorato ad un albero tenda la propria mano per prendere quella del malcapitato e tirarlo fuori con decisione e con tutte le sue forze. Gesù è questa forza esterna che ci spinge fuori da noi stessi; a noi è chiesto solo un atto di liberalità: allungare la mano. Il risultato finale è la combinazione dei due atti! [SM=g27823]

Che, poi, il comando di Gesù abbia la stessa autorità ed autorevolezza dei 10 Comandamenti dati da Dio a Mosè sul monte Sinai ci viene suggerito dal fatto che lungo tutti e quattro i Vangeli il Figlio di Dio si sforza di rendere evidente ai propri interlocutori la piena identità sua col Padre mediante azioni ed affermazioni. Basti pensare a quando Gesù cambia il nome di Simone in Pietro in vista del suo futuro compito perché non torni alla memoria un episodio analogo, riportato nel Libro della Genesi, nel quale Dio cambia il nome ad Abramo. E che dire di quando Gesù afferma davanti ai farisei: “Prima che Abramo fosse, Io sono” provocando, in tal modo, la violenta reazione degli stessi che decidono di ucciderlo perchè si era, di fatto, proclamato Dio? E quando, poi, Gesù annuncia il perdono dei peccati a coloro che a lui si rivolgono con fede gli evangelisti registrano lo sconcerto e la confusione in quanti odono le sue parole perché solo Dio può perdonare i peccati! E ancora, come non collegare l’episodio della guarigione del cieco nato, compiuta da Gesù utilizzando del fango ottenuto con la terra e la sua saliva e successivamente spalmato sugli occhi del non vedente, con l’evento riportato nel Libro della Genesi della creazione dell’uomo tratto dal fango primordiale grazie all’opera di Dio? L’annuncio del comandamento dell’amore, a mio avviso, rientra in questa operazione; con esso Gesù si prefigge due obiettivi: ribadire l’identità con Dio (un nuovo comandamento che racchiude i precedenti 10) e dare un senso alla vita degli uomini. Senso inteso non solo come “significato”, come “sapore”, ma anche come “DIREZIONE”. In altre parole, il Maestro ribadisce: la via è questa (amare). Se vuoi vivere (vivere, cioè, pienamente), DEVI AMARE (imperativo). Amare è una via “obbligata” per incontrare Gesù; ancorarlo unicamente, semplicemente, esclusivamente alla sfera sentimentale rischia di farci mancare l’appuntamento. Quanto più ci sarà un atto libero e volontario di adesione alla volontà del Maestro da parte degli uomini e quanto più gli uomini faranno propria questa volontà, tanto meno avvertiranno il comandamento come tale, come un peso, come un obbligo da eseguire, pena l’essere oggetto di un tremendo castigo. Il comando sarà un vero e proprio obbligo per chi è recalcitrante ed insofferente verso l’amore, per chi lo considera solo una formalità da adempiere senza che si manifesti una vera e piena adesione, per chi vede Dio/Gesù come un giudice severo pronto a comminare castighi in caso di inadempienza.

E’un pò come se un padre ordinasse al proprio figlio di tornare dalla festa entro mezzanotte. Il ragazzo può fare proprie le motivazioni del genitore, può stabilire come propria regola di vita di rientrare non oltre la mezzanotte, ma questo non toglie che quello del genitore resta comunque un comando.
Lo stesso si può spiegare ricordando che andare in chiesa per partecipare alla Messa domenicale è un precetto per i cristiani; ora, posso andare in chiesa la domenica perché devo farlo e basta; perché una volta alla settimana mi tocca sennò becco un meritevole castigo anche se mi piacerebbe tanto andare a giocare a pallone o fare altro. Oppure posso andarci perché vedo nella celebrazione domenicale un appuntamento d’amore con Dio, perché in essa si fa memoria del sacrificio di Suo figlio, perché è il momento in cui tutta la comunità dei credenti si trova riunita per lodare, pregare, benedire, glorificare il Signore ecc...Ma sia che vi partecipi per dovere sia che vi partecipi per convinzione, l’andare in chiesa la domenica rimane comunque un precetto (cioè, un obbligo o comando, che dir si voglia)!!!! [SM=g1537196]


Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.




[Modificato da !Freddie! 07/03/2009 23:56]
07/03/2009 19:29
 
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Re: Re: Re: Re:
Robenz, 20/02/2009 15.08:



Dio è Misericordia ma anche giustizia, Paolo non era esagerato!
quoto Operman

[SM=x570923]






Se la giustizia non è bilanciata con la misericordia e se ci si dimentica che la "misericordia deve esultare sul giudizio" la teocrazia si trasforma in una delle tante umane dittature.


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