Personaggio
Giuseppe ha donato 45 litri di sangue
ALBA
Ha donato il sangue l’ultima volta due settimane fa, il 23 gennaio. Giuseppe Albesiano ha così raggiunto il traguardo delle cento donazioni, collocandosi tra i donatori più attivi dell’Avis di Alba. Impiegato in pensione dell’industria dolciaria Ferrero, ha confidato: «Ero emozionato come la prima volta che ho donato il sangue, oltre trent’anni fa». Siccome ogni volta vengono prelevati 450 millilitri, Albesiano nel corso della vita ha regalato alla collettività 45 litri del suo sangue in totale. Ne parla con naturalezza. «Mi sono avvicinato all’Avis dopo il matrimonio - ha raccontato -. Mia moglie Marinella e tutti i suoi famigliari erano avisini. All’associazione ho trovato una grande famiglia in cui si condividono la volontà di aiutare gli altri, rispetto e amicizia». «Non ho mai affrontato trasfusioni braccio a braccio come avveniva un tempo, ma sono stato chiamato più volte per urgenze. Ho sempre aderito, sospendendo il lavoro, con il consenso dell’azienda. Sono molto soddisfatto quando riesco a dare il mio contributo, anche se non è possibile sapere dove finisce il plasma donato, in quanto viene inviato al Centro trasfusionale, che poi lo distribuisce ai vari ospedali». L’ideale avisino l’ha anche portato alla propaganda, che ha dato qualche risultato. «In ufficio lasciavo sulla scrivania dei colleghi il calendario dell’Avis, il bollettino con i nomi dei nuovi soci. Altrettanto ho fatto in borgo Moretta dove abito, lasciando del materiale nelle buche di conoscenti. Qualcuno si è interessato ed è diventato donatore».
L’esigenza di trovare nuovi soci è tuttora molto sentita e l’invito è rivolto soprattutto ai giovani. La maggior parte dei circa mille donatori di Alba ha più di 40 anni e sarebbe opportuno un rinnovamento. «Il dono del sangue - dice ancora Albesiano - non è solo un gesto di umanità, di solidarietà di cui tutti possiamo avere bisogno. E’ opportuno far sapere che porta anche vantaggi. Con tutte le analisi a cui vengono ogni volta sottoposti i donatori, è un modo perfetto per tenere sotto controllo la propria salute». Oltre all’esame del sangue, elettrocardiogramma e visite mediche, recentemente è stato anche introdotto per gli uomini il calcolo del tasso Psa (antigene prostatico specifico) il cui aumento può essere associato a varie patologie. Albesiano sottolinea: «Tra i donatori ci sono sempre più nomi stranieri, a dimostrazione della sensibilità di persone immigrate che si sono inserite nella vita del nostro territorio». Ma non è certamente per convenienza che il pensionato Ferrero, come tanti altri avisini di lunga data continuano la loro opera: «Donerò il sangue finché il medico me lo consentirà» afferma convinto. Per le cento donazioni Albesiano sarà premiato, unitamente al collega Marco Rinaldi e ad altri «superdonatori», il 7 giugno prossimo, quando l’Avis di Alba festeggerà i sessant’anni di fondazione. Tra i tanti incontri fatti in questi anni, un giorno a casa sua arrivarono testimoni di Geova, contrari alle trasfusioni. «Quel giorno avevo appena fatto una donazione e avevo ancora il batuffolo di cotone sul braccio. Lo mostrai e cercai di spiegare che questo gesto serve a salvare vite umane, anche se credo proprio di non essere riuscito a convincerli».
Fonte:
www.lastampa.it/search/albicerca/ng_articolo.asp?IDarticolo=1957014&sezio...