Ancientofdays, 06/02/2009 13.00:
Il modo in cui hai narrato dei tuoi genitori e la loro tensione verso il lavoro e i soldi mi ha fatto tornarer in mente una fantastica prosa di Giorgio Gaber "IL PELO".
Goditela, se già non la conoscevi e benvenuto.
FANTASTICA. A dire poco.
Conoscevo Gaber, ed è/era un GRANDE ma "il Pelo" mi mancava proprio.
Si, debbo dire-purtroppo- molto attinente alla forma mentis che mi hanno dato i miei.
Se posso, per così dire, continuare la citazione culturale vi invito a "rispolverare" quella magnificenza che è la "Fattoria degli Animali".
In questo romanzo -a detti di alcuni, sbagliando completamente, imo- considerato per l infanzia c è uno dei protagonisti che ha un che di tragico, di orribile nella sua tragedia: il Cavallo Gondrav, che stremato dal tanto lavoro, dalla laboriosità, sai sogni (inculcati dai maiali) finisce per essere portato a macellare, dopo che aveva passato la vita a lavorare e credere nell'etica del lavoro.
Quella figura, fin da ragazzo, mi ha ricordato sempre l impostazione dei miei genitori. Io, mi dicevo non finirò MAI come Gondrav.
Infatti, per quanti sbagli sto facendo o per il fatto che mi sono attaccato ad un credo distruttivo, comunque so in cuor mio di NON finire come il cavallo Gondrav.
Ti ringrazio per aver postato questa "perla" nel mio topic