"Le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri pensieri".
E' fatta! I giornali di oggi riportano la revoca della scomunica per i vescovi lefebvriani e il ritorno alla piena comunione nella Chiesa Cattolica di questi e dei seguaci del vescovo scismatico. E' stato un atto di accoglienza e di misericordia? Una grazia e una benedizione per la ricucitura avvenuta? Sarà.....
Il perdono e la riconciliazione sono nel DNA del cristiano e se fu "vera gloria" saranno i posteri (e noi) ad emettere l'ardua sentenza. Non intendo, per ora, fare commenti (dipenderà da come si svilupperà questo trend); mi limito a riflettere che questo evento è nel piano - a noi sconosciuto - di Dio e che porterà certamente dei frutti (si spera, buoni!)
Rimangono pur sempre l'ambiguità della "furbesca" lettera dei lefebvriani inviata a papa Benedetto XVI - che mi richiama alla memoria le risposte che il cellario Remigio da Varagine dà all'inquisitore Bernardo Guy durante il suo processo per eresia nel romanzo: "Il nome della Rosa" di Umberto Eco - e la figura controversa del vescovo Richard Williamson, noto negazionista dell'Olocausto.
Spero solo vivamente che tutto questo non sia il disegno di qualcuno nelle alte sfere gerarchiche di veder aumentato il numero dei fedeli cattolici di altre 600.000 unità (tanti sono i fedeli lefebvriani)!!!!!
Un fraterno saluto.
Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 25/01/2009 15:55]