Poly scrive:
"Veramente ho proprio obbiettato che non vedo come le sue cose si escludano, essendo il proselitismo un sottoinsieme del più vasto insieme dei dialoghi. Dialogo, dia-logein, è semplicemente un comunicare attraverso le parole, e il fine non è specificato dal termine. "
Non si può dialogare senza per questo sentirsi superiori agli altri? No? Va beh, pazienza, vorrà dire che rinuncio al concetto di dialogo ecumenico...ah giusto, la CC lo porta avanti questo dialogo, presupponendo sempre però di essere l'unica chiesa a considerarsi tale.
"Io non impongo nulla, io convinco. Se neghi la possibilità di convincere gli altri della propria opinione, sappi che saremmo ancora all’età della pietra, perché nessuno avrebbe avuto il diritto di cercare di convincere gli altri delle innovazioni che portava: sociali o scientifiche che fossero. "
Non mi riferivo a te ma ai tuoi superiori...papa e vescovi al seguito.
"Purtroppo sei anche tu vittima della corrente relativistica, e non ti rendi conto che tiu confuti da solo, e che dunque fai un discorso insensato. Tu stesso infatti, in questo momento, credi che la tua opinione, cioè che non si debbano convincere gli altri, sia superiore alla mia, e infatti mi argomenti contro, cercando di farmi cambiare idea. Ma la domanda è: se non è lecito cercare di convincere gli altri della propria opinione, perché mai mi stai parlando e cerchi di confutarmi? Non ti rendi conto, oh relativista che non sa di esserlo, che mi stai dicendo che nessuno può convincere gli altri di qualcosa tranne tu? Solo la tua opinione, cioè che nessuno può convincere gli altri, è degna di rispetto? E perché?"
Io non sono relativista, ma credo nel rispetto e nell'importanza di portare avanti un dialogo che tenga conto dell'altro...è proprio difficile come concetto?
Es. Bush vuole portare la democrazia in iraq dall'alto, con aerei e bombe. Io credo invece che la democrazia parta dal basso, e fino a che un popolo non è capace da solo facendo da solo dei percorsi evolutivi che lo portino a migliorarsi noi non potremmo mai imporre loro la nostra democrazia. Come pensi sia possibile dialogare con quel popolo? Credendosi superiori o cercando di usare un linguaggio comprensibile a tutti?
"Il divino Aristotele diceva “Amicus Plato, sed magis amica veritas”(ovviamente non in latino), cioè “mi è amico Platone, ma più amica la verità”. Dire ad una persona che ha detto una cosa insensata, perché s’è confutato da solo, non è un’offesa ma una semplice constatazione. Chi pretende che non ci sia nulla da insegnare, ma poi è il primo ad insegnare come si dovrebbe dialogare, evidentemente s’è contraddetto da solo."
La tua arroganza è palesemente nel tuo DNA, fa parte di te, non vedi nemmeno quando sei offensivo e quando col tuo modo di porti uccidi il dialogo.
"Scusa ma quanti anni avresti per farmi questi sermoni? E soprattutto, siamo ancora al pregiudizio, tipico delle società patriarcali come quella biblica, che gli anziani sarebbero i depositari di un sapere superiore e che i giovani credono quello che credono solo per mancanza di esperienza? Scusa tanto se mi ritengo un po’ nietzschiano, e dunque pensi che, sebbene possa esserci anche verità nella sapienza degli anziani, ciò non mi deve dispensare dall’analizzarla coi mezzi forniti dalla ragione come venisse da qualsiasi altra fonte. A volte infatti l’intemperanza dei giovani, contro il conservatorismo degli anziani, è ciò che ha mutato e fatto andare avanti la ruota del mondo. "
Non sono vecchio, ma il tuo modo di fare, tipico dei giovincelli istruiti, spero sia piegato dalla vita e da esperienze che tu possa fare per capire che si può dialogare per il gusto di farlo, senza per forza sentirsi superiori agli altri.
ciao
marco