Il
2008 è stato l’anno dell’inizio del declino. Forse per tutti. Nessuno se lo aspettava. Esperti ed Analisti finanziari compresi. A dimostrazione che l’economia non la capisce nessuno, nemmeno loro. Bastava anche solo ricordarsi che con l’avvento dell’euro nessuno di loro predisse il raddoppio dei prezzi in Italia, lasciando la nazione completamente impreparata a parare il colpo.
Questo 2008 ha di nuovo insegnato a tutti, e ce ne era bisogno, che bisogna lavorare per guadagnare i soldi e che i “furbetti” della speculazione finanziaria sono gente che drogando il mercato con operazioni più o meno spregiudicate, danneggiano tutti noi. Vanno fermate prima che facciano troppi danni, con leggi che puniscano per bene questa gente e che prevengano e scoraggino il più possibile questi “caimani”.
Perché prima o poi qualcuno pagherà e di solito sono i più deboli, quelli culturalmente meno difesi, quelli che si alzano la mattina e vanno a lavorare. Che pagano le tasse e (forse ingenuamente) si aspettano che lo Stato faccia il suo dovere, che è quello di proteggere l’interesse della nazione e non coprire i guai delle varie caste e delle varie logge.
Speriamo che nel 2009, gli organi che sono preposti a tutelare gli interessi nazionali lo facciano. Che la CONSOB controlli la Borsa e prevenga i disastri finanziari, che il Parlamento governi per tutelare lo Stato e non gli interessi dei singoli Politici e delle loro aziende, che metta in condizione la Magistratura di fare le inchieste e di processare tutti senza eccezioni anche se questi si chiamano Berlusconi, D’Alema, Andreotti, Tanzi, Cragnotti o semplicemente Mario Rossi.
Intanto, ritornando al tema informatico ITC ecco i licenziamenti annunciati che arriveranno ad inaugurare il nuovo anno:
- Adobe, 600
- AMD, 2.000
- AT&T, 12.000
- Best Buy, 4.000
- eBay, 1.000
- Electronic Arts, 1.000
- HP, 25.000
- Motorola, 3.000
- Nokia, 600
- Sandisk, 300
- Sony, 16.000
- Western Digital, 2.500
- Yahoo, 1.500
Un elenco volutamente limitato solo al mercato ITC e alle aziende più popolari. Infatti l’elenco sarebbe parecchio più lungo, ed ognuna di queste unità corrisponde ad una persona, e spesso, ad una famiglia. Speriamo in un nuovo rinascimento.
Fabio Ottaviani