ciao summer
C´è un altro fattore da considerare. Quando uno fa una scelta la fa convinto di aver fatto la cosa giusta. Non è facile successivamente ammettere di essersi sbagliati. E come dire a noi stessi di essere stati stolti. Chi si fa volentieri un’auto critica?
È una situazione imbarazzante e per questo tendenzialmente chiudiamo gli occhi alla realtà.
Mi spiego meglio. Quando vogliamo comprare casa cerchiamo di vedere tutto. Anche quello che potrebbe sfuggire alla nostra attenzione. Per poi decidere se prenderla o no. Molto spesso facciamo l’errore di portare i nostri amici a vederla solo dopo che l’abbiamo acquistata. Convinti di aver fatto un ottimo affare, non c´è difetto che possa farci cambiare idea. Qualunque lacuna gli altri ci faranno notare siamo lì pronti a sminuirne l’importanza. Se la stessa irregolarità l’ avessimo notato da soli, sicuramente l’avremmo valutata seriamente compromettendo forse l’affare stesso.
L’uomo per natura vuole essere elogiato per quello che fa, e non deriso.
Lo stesso vale per la scelta della religione. Quando una persona comune conosce i tdg non si fa tante domande sull’origine di questa religione. Chi è stato il suo fondatore; cosa si credeva inizialmente; se é veramente separata dalla politica ecc.ecc. Ma si concentra sulla speranza del Regno e l’amore che crede di vedere. Dopo che ha fatto la sua scelta (battesimo)non ci sono argomenti che reggano per convincerlo di aver fatto una scelta sbagliata. L’uomo si mette sulla difensiva, sminuendo ogni cosa grave che gli si viene portate all’attenzione. Quelle stesse lacune se li avesse notate da solo gli avrebbe dato la giusta importanza.
Ho notato che tanti hanno paura di sapere la verità. Preferiscono rimanere nell’ignoranza pur di non provare quella sgradevole sensazione che si prova quando una persona riconosce di aver fatto una scelta sbagliata.
da Brian