12/12/2008 13:21 |
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Generalmente, a quello che ho potuto constatare io, non è così automatico il processo 'd'inquisizione'... Ovviamente varia da zona a zona e da anziani ad anziani.
Nel mio caso, gli anziani non mi diedero alcun ultimatum quando gli scrissi che avevo dubbi su alcune cose e che non riuscivo più ad accettarne altre.
Mi dissero che volevano parlare con me, ma non mi costrinsero: dopo la nostra conversazione, non cambiò nulla nelle mie idee, e questo ovviamente lasciò perplessi gli anziani, che mi dissero di pensarci su e di fargli sapere quali erano le mie intenzioni, e cioè se date le mie nuove convinzioni, volevo essere ancora tdg oppure no.
Insomma, un approccio molto soft... scaturito forse anche dal bel rapporto che avevo con loro.
La cosa veramente determinante è se si parla con altri, e soprattutto con altri tdg, dei propri dubbi: in tal caso, da un momento di crisi personale si passa all'attiva diffusione di idee contrarie alla dottrina wts, in gergo, apostasia.
Da lì poi scatta il seguito, e diventa a quel punto fondamentale se si vuole essere ancora tdg abiurare risolutamente tutte le cose dette.
Non credo che siano diffusissimi i casi di processo coatto nei confronti di chi semplicemente ha espresso (privatamente) un dubbio, ma ciò non toglie nulla alla gravità e alla amoralità di una regola che impedisce di condividere con altri il proprio libero pensiero...
Davide |
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