Le tesi di Danielou ed il Pastore d'Erma
"Sembra così certo che l'"angelo glorioso" [da Erma identificato con Michele] indica il Verbo stesso: su questo punto la maggioranza degli studiosi è d'accordo" - J. Danielou, La teologia del giudeo-cristianesimo, p.221. "Il confronto tra i due testi conferma che è proprio il Verbo ad essere chiamato Michele, come hanno riconosciuto Harnack, Seeberg, e la maggior parte dei critici. La cosa non sorprende: in effetti per la tradizione giudaica Michele è capo degli arcangeli e il proncipe di tutte le milzie celesti" - ibid., p.223
Il Danielou afferma che, nel Pastore d'Erma, Cristo e Michele sono la stessa cosa. Leggendo attentamente i due testi del padre apostolico, risulta però chiaramente che:
a) l'angelo grande e glorioso è Michele;
b) l'uomo grande e glorioso è Cristo
Anche se l'evidenza dei testi, non permette di confermare la tesi del Danielou, i nostri amici tdG continuano a citare l'autorità del Danielou per sostenere le loro tesi.....
Riporto comunque qui i testi in questione, lasciando il commento ad ogni persona che vuole ragionare con la propria testa e non con quella degli altri.....anche se diplomati, dottorati e cattedrati.....
IL PASTORE D'ERMA LXIX (3)
1. Gli dico: "Signore spiegami che cosa è quest'albero. Su di esso sono perplesso perché, dopo il taglio di tali rami, l'albero è integro e nulla appare da esso tagliato. Per questo sono esitante".
2. "Ascolta, mi dice, questo grande albero che copre piani e monti e tutta la terra è la legge di Dio data a tutto il mondo. Questa legge è il Figlio di Dio che fu annunziato sino ai confini della terra. I popoli che sono sotto l'ombra sono quelli che hanno ascoltato la predicazione e creduto in Lui.
3.
L'angelo grande e glorioso è Michele che ha il potere su questo popolo e lo governa. Egli pone la legge nel cuore dei credenti e scruta se quelli cui la diede l'hanno osservata. 4. Osserva i rami di ciascuno: i rami sono la legge. Vedi che molti rami sono inservibili e vi riconoscerai quelli che non hanno osservato la legge; di ognuno noterai la posizione".
IL PASTORE D'ERMA LXXXIX (12)
1. "Prima di tutto, signore, spiegami questo: chi è la roccia e la porta". "La roccia e la porta sono il figlio di Dio". "Come mai, gli chiesi, la roccia è antica e la porta è nuova?". "Ascolta, insensato, e comprendi.
2. Il figlio di Dio è generato prima di ogni creatura, per essere consigliere del Padre nella creazione. Per questo la roccia è antica". "Ma la porta, domandai, perché è nuova?".
3. "Perché si manifestò negli ultimi giorni della fine. Per questo ci fu una porta nuova, perché quelli che devono salvarsi entrino nel regno di Dio attraverso di essa.
4. Hai visto che le pietre fatte passare per la porta furono messe nella costruzione della torre e che quelle non fatte passare di nuovo sono state riportate al loro posto?". "Ho visto". "Così, disse, nessuno entrerà nel regno di Dio, se non prende il suo santo nome.
5. Se tu vuoi entrare in una città e la città è cinta intorno dalla fortezza di mura e non ha che una sola porta, puoi entrare nella città senza passare per la porta che ha?". Risposi: "E come può essere diversamente?". "Se non puoi entrare nella città che per quella porta, così nel regno di Dio l'uomo non può entrare diversamente, se non mediante il nome del suo amato Figlio.
6. Hai visto la moltitudine che costruiva la torre?". "L'ho vista". "Quelli sono tutti angeli gloriosi; per mezzo loro il Signore è stato cinto da una fortezza di mura. La porta è il figlio di Dio, essa è il solo accesso al Signore. Nessuno diversamente potrà andare da Lui se non attraverso suo Figlio.
7. Hai visto i sei uomini e in mezzo a loro
l'uomo glorioso e grande che camminava intorno alla torre ed esaminava le pietre della costruzione?". "L'ho visto". 8. "L'uomo glorioso è il figlio di Dio e i sei sono gli angeli gloriosi che lo rafforzano a destra e a sinistra. Nessuno di questi angeli gloriosi arriverà a Dio senza di lui. Chi non prende il Suo nome non entrerà nel regno di Dio".
enrico