Non c'è obbligo di esporre i crocifissi dici, ma aggiungi : "...Ciononostante la legislazione ritiene che tale simbolo debba rimanere... "
Certo non è che una tale spiegazione brilli per "chiarezza", ma non è imputabile a te. E' proprio la complessita della vicenda che porta tutti a formularci in modo "ambiguo".
Cara Topsy,
se continui a cavalcare l’equivoco diventa impossibile capirsi.
La frase sopra riportata non è affatto ambigua: significa molto semplicemente
che non è per via di un obbligo legislativo, come tu continui a ripetere dall’inizio di questo 3D, che si ritiene corretto continuare ad esporre il crocifisso, ma per i tanti altri motivi già ampiamente illustrati e a fare questo distinguo sono proprio le sentenze che ci sono state.
No, l'impedisce il tuo concetto di integrazione multiculturale: il crocifisso si, altri simboli religiosi in aula no, perchè appartenenti a minoranza di scarsa rilevanza. Sei stato sufficientemente chiaro a questo riguardo.
Altro equivoco: di scarsa rilevanza a livello numerico, storico, non è una graduatoria di importanza. Semplifichiamo con un esempio: se le varie culture mondiali fossero invitate ad esporre pubblicamente tre-quattro simboli che le possano rappresentare e raccontare, avrebbe senso che l’Italia presentasse degli oggetti aztechi oppure la mezzaluna islamica? Certamente no, nonostante in Italia vivano diversi musulmani e diversi peruviani. Ma perché questi simboli non rappresentano né raccontano la storia dell’Italia, mentre la croce certamente si. Per questo musulmani e peruviani dovrebbero offendersi o sentirsi discriminati?
Io non posso aver nominato Israele come modello per risolvere le questioni sorte nel nostro Paese, per il semplice motivo che i problemi e il contesto in cui opera Israele sono molto diversi dal nostro. Ma se tu torni a chiedermi se Israele obbliga l'esposizione di simboli religiosi (mezuzoth, menorah, o simili) nelle aule scolastiche statali non religiose o alle pareti di un aula di tribunale non posso che risponderti allo stesso modo: no.
Io non ho mai parlato di obbligo, ma di presenza. Ma non ci vanno per caso, occorre sempre qualche regolamentazione che ce li faccia stare. Tu vuoi dire che non ci sono? Mettiti d’accordo con la direttrice didattica, signora Jona che dice l’opposto. Vuoi dire che ci sono ma non per una imposizione della legge israeliana? Prova a farli togliere, in nome della multiculturalità…l’utilità, ai fini del nostro discorso, della presenza di scuole di vario tipo in Israele (ma ce ne sono anche in Italia) è già stata ampiamente confutata, questa presenza non modifica in alcun modo il peso che hanno i simboli religiosi presenti nelle scuole statali (e in tutti gli edifici pubblici).
Credo comunque che quello che c’era da dire sia stato detto, da parte mia. Ognuno valuterà come crede. Per quanto mi riguarda ritengo utile a questo punto fare un passo indietro e chiudere.
Shalom
Sandro
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Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Matteo 5,11)