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Via i crocifissi, viva la Spagna

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2008 23:02
27/11/2008 05:36
 
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Re:
peraskov, 26/11/2008 23.56:



Perdonami ma credo che tu non sia correttamente informata in proposito; innanzitutto sull’insegnamento della religione cattolica, che è facoltativa, ma anche sull’obbligatorietà del crocifisso (nelle scuole elementari e medie)...

...Ciononostante la legislazione ritiene che tale simbolo debba rimanere...




Caro Sandro, per fortuna il web fra tanta immondizia qualcosa di buona la rende(www.associazionedeicostituzionalisti.it). In questo forum tuttavia , ci si è lamentati tempo fa, che i troppi tecnicismi non sono compresi dai più, e si è scelto di rendere i discorsi meno ermetici. Per cui è inutile riportare pagine e pagine di materiale che leggo on line quotidianamente e, che altri con un genere di studi diversi alle spalle, hanno difficoltà ad afferrare.

Non c'è obbligo di esporre i crocifissi dici, ma aggiungi : "...Ciononostante la legislazione ritiene che tale simbolo debba rimanere... "

Certo non è che una tale spiegazione brilli per "chiarezza", ma non è imputabile a te. E' proprio la complessita della vicenda che porta tutti a formularci in modo "ambiguo". Allora cerchiamo di spiegare al cittadino medio cosa è accaduto a livello legislativo.

1)Il Tribunale amministrativo regionale per il Veneto, solleva una questione di illeggittima costituzionale dinnazi alla Corte Costituzionale (che è chiamata a controllare la leggittimità costituzionale delle leggi) a proposito di alcune disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione ( l'obbligo dell' esposizioni dei crocifissi nelle aule scolastiche).

2) La Corte Costituzionale, tuttavia nel dicembre 2004 dichiara di non potersi esprimere in materia (cioè sulla questione sollevata) perchè le disposizioni che obbligano l'esposizione dei crocifissi nelle aule, non sono tecnicamente "leggi" , nè "atti aventi forza di legge", ma "norme regolamentari" su cui non può essere invocato un sindacato di legittimità costituzionale.

3) Questi "regolamenti" art. 118 del R.D. 965/1924 per le scuole medie, e art. 119 del R.D. 1297/1928 ( su cui la Corte Costituzionale non si può esprimere) obbligano le aule ad esporre: la bandiera italiana , la foto del re d'italia e il crocifisso, nelle aule (di scuole elmentari e medie). "Regolamenti" che risalgono a ben prima dell'avvento della Repubblica e della nostra Costituzione; esattamente all'epoca della monarchia in Italia e del regime fascista (1924-28), allorchè vigeva il principio della religione cattolica come religione di Stato.

4)Il "Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione" del 1994 tace sull'obbligo o meno di esporre i crocifissi. All'Art. 676 afferma solo che "quelle (disposizioni) non inserite restano ferme, ad eccezione delle disposizioni contrarie od incompatibili con il testo unico stesso, che sono abrogate".
Si è ipotizzato dunque una "abrograzione tacita" di quelle "norme regolamentari" del 1924-28, considerate ormai superate.


5) "...la Corte sembra intendere (sebbene non affermi chiaramente) che nessun obbligo di esposizione del crocifisso derivi da disposizioni legislative: resta tuttavia l’obbligo posto dall’art.118 r.d.n.965/24, del quale la Corte dice solo che la sua vigenza non è fondata sull’art.676 d.lgs.n.297/94. Ma la decisione non manifesta alcuna chiara posizione né in ordine all’ipotesi di avvenuta abrogazione tacita di tale disposizione, la cui valutazione è lasciata dunque ai successivi interpreti (perché dire che la sua vigenza non trova fondamento ivi, non equivale, ovviamente, a dire che la disposizione non è più in vigore: e anzi alcuni passi successivi fanno intendere che la Corte propenda comunque per la perdurante vigenza), né sulla sussistenza dell’obbligo da questa derivante (Francesco Rimoli - Ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università di Teramo) link.


6) Insomma, si torna al punto di partenza...la Corte, non si esprime a chiare lettere un “non-obbligo” di esposizione; se l’obbligo di esposizione sussiste, la violazione del principio di laicità sembra difficilmente negabile...se invece l’obbligo non c’è, non si comprende perché l’onere finanziario dell’acquisto del crocifisso debba gravare sulle finanze comunali, ovvero sui soldi di tutti...

In conclusione, sul gioco "obbligo - non obbligo", ti è cmq ugualmente impedito di rimuoverli.

L'obbligo dell'insegnamento della religione cattolica non vuol dire che l'alunno viene legato alla sedia e costretto ad avalersene seppure non voglia (ci mancherebbe solo questa). L'obbligo implica che lo Stato si è fatto carico di impartire questo insegnamento nelle scuole come fa per le altre materie, pur restando un insegnamento di "contenuti confessionali", e quindi sottoposti all’approvazione dell’autorità ecclesiastica ( scelta che caratterizza uno Stato confessionale).








E il crocifisso impedisce l'integrazione? ma suvvia..



No, l'impedisce il tuo concetto di integrazione multiculturale: il crocifisso si, altri simboli religiosi in aula no, perchè appartenenti a minoranza di scarsa rilevanza. Sei stato sufficientemente chiaro a questo riguardo.







Ho preso il massimo dei voti sia in diritto pubblico che in diritto privato, tanto che la mia insegnante mi ha regalato la sua tesi di laurea con dedica. Perchè?



Perchè hai un'idea tutta tua del concetto del principio democratico vigente in Italia, del significato di "luogo pubblico" ed è curioso il modo con cui ti riferisci allo "Stato" (parli di "lui", e dei "suoi spazi")...






Ma lo stato ritiene di utilizzare rappresentativamente questo simbolo per i suoi valori universali e perché, oggettivamente, esso è stato il simbolo in assoluto più presente nei suoi duemila anni.



La comunità statale siamo noi tutti, cattolici e non. Quanto espresso sino ad oggi, dagli organi di Stato, non è stato affatto unanimamente e pacificamente condiviso, il dibattito è in corso, e anche a livello legislativo la questione rimane aperta...





Sei stata tu a presentare lo stato di Israele come campione di multiculturalità quando hai scritto “In Israele (Stato laico) non trovi nelle scuole pubbliche frequentate da ebrei, cristiani, arabi e drusi, alcun simbolo religioso imposto per legge alle pareti delle aule.”



Io non so cosa significa per te il termine "multiculturalità", per me, e per il dizionario De Mauro: "multiculturale" = che è caratterizzato da più culture o concerne più tipi di culture.

Dunque scuole israeliane finanziate dalla Stato come nel villaggio di "Nevè Shalom/Wahat as-Salam" o "Hand in Hand" prevedono un’educazione bilingue; i ragazzi e maestri, si esprimono nelle lingue dei due gruppi popolazione, ebrei e palestinesi. In queste scuolesi promuova la mutua comprensione e stimoli la conoscenza reciproca tra i due popoli.
Certo non è proprio il modello di integrazione multiculturale italiano, ne quello che tu proponi, dato che ritieni come solo il simbolo di una unica religione debba essere esposto in aula, quella considerata culturalmente più importante.





Ora che abbiamo scoperto che invece nelle scuole statali e in tutti gli uffici pubblici israeliani appaiono simboli religiosi esclusivi di quel paese, esattamente come in Italia, non ha più alcun senso rifarsi a modelli di altri paesi?



Caro Sandro, hai o non hai compreso che le scuole israeliane sono suddivise in quattro categorie diverse? Che le scuole statali si suddividono in laiche e religiose? Che i programmi sono differenziati? Che i fini che ogni categoria persegue sono diversi?Che i simboli religiosi ebraici, arabi, e quelli cristiani sono esposti o meno,in aula, sulla base di queste differenze?

Io non posso aver nominato Israele come modello per risolvere le questioni sorte nel nostro Paese, per il semplice motivo che i problemi e il contesto in cui opera Israele sono molto diversi dal nostro. Ma se tu torni a chiedermi se Israele obbliga l'esposizione di simboli religiosi (mezuzoth, menorah, o simili) nelle aule scolastiche statali non religiose o alle pareti di un aula di tribunale non posso che risponderti allo stesso modo: no.


[Modificato da Topsy 27/11/2008 05:46]
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