|
vi saluto in CRISTO SIGNORE
miei cari fratelli e sorelle
continuando
"L'UOMO E' UN SOVVERSIVO...!
Come andò che maestro Ciliegia
trovò un pezzo di legno che piangeva e rideva come un bambino
Questo è un falegname "coi piedi in terra"!
Per lui esiste solo ciò che tocca e vede; il resto è solo abbaglio, superstizione, sovrastruttura; capita solo quel che è sempre capitato, se capita diverso è solo un imbroglio; perché insomma esiste solo la materia!
È la raffigurazione di ogni "scientifico" materialismo, che è incapace di "sorprese"!
Un pezzo di legno diverso... Io non lo posso credere!
Eppure tutta la storia dell'uomo è una sorpresa!
Nel complicato ma omogeneo procedere del cosmo, l'uomo è un sovversivo!
Emerge da un frammento di materia, ma cresce e si evolve secondo una linea inedita, unica, capricciosa: ha dentro lo spirito e la libertà che lo fanno chiaramente diverso da tutti gli animali e le cose che ha lasciato indietro nel suo balzo di sviluppo!
Maestro Ciliegia, come ogni materialista, se fosse stato all'inizio del fenomeno umano, al massimo avrebbe ipotizzato l'avvento di una speciale varietà di scimmie...
Ma i materialisti mancano di fantasia!
Che è invece propria di Dio, il quale ha immesso nella materia dell'uomo il suo "spirito", che lo ha fatto qualcosa di sorprendentemente diverso e libero!
Che vi sia nascosto dentro qualcuno? È il sospetto più logico che può venire ad un uomo di buon senso!
Che l'uomo non sia solo materia?
Che non esistano solo le cose che si vedono e si toccano?
Che nel mondo ci sia anche lo spirito, l'anima, la coscienza, la libertà... Dio?
E che quindi ci debbano essere sorprese nel meccanicismo materialista, proprio perché c'è dentro un elemento sovversivo che è l'anima dell'uomo con la sua libertà?
E che ci possa essere qualcosa di superiore, di provvidenziale, di miracoloso, di straordinario, dovuto proprio alla superiore e fantasiosa libertà di Dio, che è dentro la realtà del mondo che ha creato?
Forse è proprio così. Dentro l'uomo c'è qualcosa che grida un bisogno di pienezza che travalica l'esperienza dei suoi limiti.
Ha voglia di vita, voglia di riuscita e felicità.
E non gioia di un momento, ma perenne.
Dietro ogni assaggio di bene vuole il bene sommo.
L'uomo è una struttura aperta, che invoca nella frammentarietà l'unità, nel tempo l'eterno, nel piccolo il tutto e l'infinito.
Del resto sperimentiamo bene la nostra insufficienza.
Quanto scarto tra le nostre più grandi aspirazioni e i nostri limiti...!
E quante illusioni!
Pensavamo di essere felici nel possedere quella cosa, coltivare quell'amicizia, raggiungere quel posto.., ma poi tutto ci ha deluso.
Dentro l'uomo c'è un vuoto che sente di dover essere riempito.
E non c'è materia, non c'è consumismo, non c'è realtà terrestre che lo possa saziare!
Dentro ha un'anima spirituale che è "immortale".
Due constatazioni segnano la nostra esistenza e la rendono pensosa.
La prima è che non ci siamo fatti noi, che riceviamo da altri la vita.
Vien da domandarci: donde vengo? Perché son fatto così? C'è una ragione, un perché, un progetto? O tutto è a caso?
L'altra constatazione è che assieme alla voglia di vita c'è la morte.
Che il futuro non è nelle mie mani: dopo la morte, finisce tutto? C'è il nulla? O c'è qualcosa?
Le ipotesi possibili sono due: o prima di me c'è il nulla o c'è qualcosa.
Se prima di me c'è il nulla, io sono venuto al mondo per caso, senza progetto né perché. Ma sento di ribellarmi ad una tale ipotesi, perché va contro il mio bisogno di razionalità, di un perché, di un ordine nel mondo!
Se invece prima di me c'è qualcosa che mi ha determinato, io sarò il risultato di un suo progetto: ... sento di volerlo conoscere!
Così è per il dopo: se dopo di me c'è il nulla, il nulla mi ripugna, perché sento il bisogno di vita e di felicità.
Se c'è qualcosa: cosa è? È vero, è bello, è possibile? Lo voglio conoscere!
Davanti all'uomo stanno due strade: O L'ASSURDO O IL MISTERO.
O rinuncia a capirsi, a risolvere i suoi interrogativi, a riempire la sua povertà; o cerca fuori, cerca sopra, cerca di capire, sente il bisogno di andare oltre la sua fragile esperienza e capacità per vederci più chiaro!
Si inoltra nel mistero! Il grido verso Dio non è frutto di irrazionalità o emotività (o alienazione o inconscio incontrollato): il divino non è solo pensabile, possibile razionalmente, ma addirittura auspicabile se non si vuol distruggere la ragione.
È il contrario, cioè l'ateismo, che uccide l'uomo e la ragione!
Ma tant'è ...: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire!
Torniamo al nostro maestro Ciliegia.
Guardò sotto il banco, e nessuno; quindi dentro un armadio, e nessuno; guardò nel corbello dei trucioli e della segatura, e nessuno; apri l'uscio di bottega per dare un'occhiata anche sulla strada, e nessuno.
O dunque?...
Ho capito, disse ridendo... E non aveva capito niente!
Come Gagarin che aveva navigato il cielo e non aveva trovato Dio!
Gli era rimasta solo la sua testarda incapacità di vedere!
Esiste solo la materia; lo spirito è troppo estroso e va respinto!
Questo legno eccolo qui: è un pezzo di legno da caminetto come tutti gli altri e a buttarlo sul fuoco c'è da far bollire una pentola di fagioli.
Se l'uomo non è più niente lo si può calpestare e usare come si vuole!
È il risultato di ogni materialismo...!
Anche se questo è solo capace di usarlo per far "bollire una pentola di fagioli" per chi comanda..!
Come capita di costatare sempre più spesso in un mondo divenuto pagano!"
CONTINUA!
grazie
vi saluto in CRISTO RISORTO
.
[Modificato da cavdna 07/11/2008 00:52] |