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può una favola insegnarci qualche cosa?

Ultimo Aggiornamento: 30/12/2008 23:00
17/12/2008 23:18
 
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Vi saluto in CRISTO SIGNORE

miei cari fratelli e sorelle

continuando


"O FATINA MIA, PERCHE’ SEI MORTA?

Pinocchio piange la morte
della bella Bambina dai capelli turchini,
poi trova un Colombo che lo porta sulla riva del mare,
e lì si getta nell’acqua per andare in aiuto del suo babbo Geppetto

Capita sempre così: il valore di una mamma lo si scopre quando viene a mancare. In vita, la si sopportava a fatica: è d’altri tempi, ha sempre da richiamarci qualcosa. A un figlio discolo poi pesa anche il suo soffrire! Così era apparsa anche a Pinocchio la bella Bambina dai capelli turchini! Quando ritorna alla casa della Fata, vi trova solo la sua tomba con su scritto:
qui giace, morta di dolore per essere stata abbandonata dal suo fratellino Pinocchio. Questi si dispera e pianse tutta la notte, tanto che le colline all’intorno ne ripetevano l’eco.

La Bambina dai capelli turchini è la Chiesa, immortale in se stessa (e nella storia di Pinocchio riapparirà!), la quale tuttavia può morire, presso un popolo o un individuo, per disamore. Gesù aveva ben minacciato: “Il regno sarà tolto a voi e sarà dato ad altri” (Mt 21,43).
Strano è il rapporto della nostra cultura occidentale con la Chiesa. Da lei ha ricevuto tutto: l’arte del corretto ragionare, il senso della solidarietà e fraternità, il culto della libertà... “Liberté, égalité, fraternité” sono tutti valori evangelici: in sostanza, la più alta civilizzazione culturale e spirituale! Eppure, oggi, la nostra cultura secolarizzata ne misconosce la matrice. Ha usurpato questi valori come suoi con orgogliosa emancipazione, fino a utilizzarli contro la Chiesa stessa e il vangelo che li ha generati.

Ma guai a tagliarsi le radici: anche i fiori più belli.. inaridiscono! La spietata lettura che la “Centesimus annus” fa degli avvenimenti dell’Est europeo mette in luce proprio il ribaltamento dei valori umani quando questi sono sradicati dal loro fondamento etico e religioso. Questi divengono strumenti di schiavitù e di morte! L’ateismo è la radice dell’errore antropologico, che a sua volta è causa sia della soppressione della libertà sia del fallimento anche economico.
Chi rinnega la Chiesa, perde oltre alla certezza, la sicurezza di avere un Padre, la speranza di un destino diverso, la serenità di sentirsi capito, amato, perdonato da Qualcuno...! Col risultato della solitudine, del sentirsi sballottato dalle onde della violenza degli uomini e dagli imprevisti del caso. Anche Pinocchio si lamenta:
E il mio babbo, dove sarà? O Fatina mia, dimmi, dove posso trovarlo? Che vuoi che faccia io solo in questo mondo? Ora che ho perduto te e il mio babbo, chi mi darà da mangiare? Dove andrò a dormire la notte? Chi mi farà la giacchettina nuova?

Mai come oggi si costata quanto un umanesimo ateo sia controproducente. Al contrario è stato proprio lo spirito evangelico della nonviolenza, del dialogo, della tenacia nel credere alla verità, la forza che ha sollevato l’enorme macigno che pesava sull’Europa orientale: è ancora la lettura che il Papa fa dei fatti dell’89.
L’alternativa, all’avere un Padre, è o la schiavitù di un tiranno o la disperazione di chi si sente solo e impotente di fronte alla vita.
Sarebbe meglio, cento volte meglio che morissi anch’io!
Non è un caso che tra i giovani crescano l’alienazione, il suicidio, il disprezzo della vita (propria e altrui). Moda.. di una società decadente!

Dio non si stanca. Dà sempre nuove possibilità all’uomo che sinceramente lo cerca.
Intanto passò per aria un grosso Colombo...:
Dimmi, non conosci per caso fra i tuoi compagni un burattino, che ha nome Pinocchio? - Pinocchio?... Pinocchio sono io!
Il colombo lo prese sulla sua groppa e lo portò alla ricerca di Geppetto. Esattamente come è avvenuto nella Storia vera: il Padre ha mandato il Figlio e Questi ha preso sulla sua umanità la nostra condizione mortale per riportarci a Casa e farci rivivere la piena condizione di figli di Dio! È scritto: il buon Samaritano “gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui” (Lc 10,34).

Come Pinocchio, così ogni uomo è rimesso sulla strada interminabile della ricerca del Padre e della propria vera identità!"


CONTINUA!


grazie [SM=x570890] [SM=x570892] [SM=x570890]

vi saluto in CRISTO RISORTO



.
[Modificato da cavdna 17/12/2008 23:19]
30/12/2008 23:00
 
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Vi saluto in CRISTO SIGNORE

miei cari fratelli e sorelle

mi chiedo se .... continuando..., si può concludere così questa favola... oppure se apre ad altri risvolti...

"UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO
Pinocchio arriva all’isola
delle Api industriose e ritrova la Fata

Alla ricerca del padre, Pinocchio si getta in mare inseguendo una barchetta:
nuotò tutta quanta la notte! Che orribile nottata fu quella!
(Dura come “la notte oscura dei sensi” nel travaglio feroce della conversione!). Finché, su indicazione di un Delfino gentile, così garbato, come se ne trovano pochi in tutti i mari del mondo (è sempre attraverso la carità che il cristiano si fa salvatore!), approdò di peso sulla rena del lido del paese delle Api industriose, dove le strade formicolavano di persone che correvano di qua e di là per le loro faccende; tutti lavoravano, tutti avevano qualcosa da fare. Una vera repubblica fondata sul lavoro!Nella storia di Pinocchio siamo a una svolta: dopo quel mare e quell’approdo, cammina più deciso alla ricerca del padre.
Come avviene nel cammino dell’uomo alla ricerca di Dio: molto, o meglio, tutto cambia quando, attraverso il battesimo, conquistato magari con molta fatica, l’uomo approda nella comunità viva della Chiesa, dove tutti sono in faccende per ottenere la propria salvezza.Sì, perché, secondo la teologia cattolica, la salvezza è anche una conquista! “Grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,12), se avremo trafficato tutti i nostri talenti e non, come il servo pigro, se l’avremo solo custodito in una buca! La vita è “un’obbedienza”, diceva Dostoevskji, è un’obbedienza faticosa e attiva per conquistarci il regno dei cieli! “Non chi dice.... ma chi fa, ...entrerà!” (Mt 7,21). Non per finta, ma con serietà: “Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato” (Eb 12,4).Può capitare di scoraggiarci, e dire come Pinocchio:“Questo paese non è fatto per me!”.Gesù ci aveva preavvisati: “Piccola è la porta e stretta è la via che conduce alla vita, e sono pochi quelli che la trovano” (Mt 7,14).
Per questo è indispensabile vivere entro la comunità cristiana, quale luogo normale di crescita e di stimolo. Stare alle sue leggi e indicazioni significa tradurre in opere concrete il nostro velleitario voler andare a Dio. Magari anche accettando le sue forme pedagogiche, i suoi istituti e ambienti educativi, facilmente passibili di critiche perché sono sempre... opere di noi uomini! Esse raccolgono una antica tradizione di sapienza ed esperienza fatta di sano realismo, di prudenze didattiche che nascono dal sapere che “anche le migliori virtù sono sorrette dai propri vizi”! Capita pure a Pinocchio che, per decidersi a fare un atto di obbedienza (...Pazienza! Vi porterò la brocca fino a casa), dev’essere invogliato dal miraggio di piccole ricompense: “Un bel pezzo di pane... un bel piatto di cavolfiori conditi con olio e con l’aceto,... un bel confetto ripieno di rosolio!”. Sembra proprio tutta la pedagogia dei nostri oratori!
Su questa pedagogia, l’ultima osservazione. Capita proprio in questo capitolo della storia di Pinocchio che la Fata appaia in vesti di umile donna di casa, anch’ella occupata in faccende domestiche, tanto da non essere subito riconosciuta. Pinocchio la riconosce più tardi, ... per caso: “Anche voi avete i capelli turchini.. come lei!”. Una pedagogia, quella della Chiesa delle nostre contrade, fatta dell’umiltà e della condivisione domestica con la vicenda umana di tutti, povera e umile... da non attirare lo sguardo. Eppure un tratto di “turchino”, come il cielo, alla fine appare all’occhio anche del giovane più distratto che si è allontanato da adolescente... “sbattendo la porta”! La vita insegnerà poi a stimare quel bene ricevuto da piccoli con tanta dedizione e gratuità. Non è mai troppo tardi ritornare a scoprire che Dio e la Chiesa sono rimasti sempre nostro Padre e nostra madre, anche quando noi seguivamo la via del figlio prodigo!"


CONTINUA ? ? ?


grazie [SM=x570892] [SM=x570890]

vi saluto in CRISTO RISORTO



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