Ho letto il libro (che mi è stato donato da un amico) è mi sono meravigliata che abbia suscitato tanto clamore. A mio parere non può essere considerato un libro sconvolgente. Un libro del genere non potrebbe dire nulla di nuovo al lettore colto, nè allo studioso di un certo livello.
Il problema con il testo in oggetto sta proprio nel fatto che questo propone delle teorie per molti versi “minoritarie” sulla vicenda storica dell'uomo chiamato Gesù dando però l'impressione che si tratti di risultati scientifici certi e condivisi. Qui è in gioco, per così dire, l'onestà intellettuale dell'autore. Per farti un esempio, anche il libro di Puigh I Tàrrech che ha citato Predestinato è un testo divulgativo, il quale presenta sul Gesù storico dei dati interpretati secondo una ben determinata chiave di lettura, che è quella del suo autore. La differenza sta però nel fatto che, pur nei limiti di una esposizione divulgativa, questi non tace le difficoltà che si levano contro l'interpretazione dei dati da lui fornita (che, comunque, spesso e volentieri, è quella più ampiamente condivisa dagli storici) e non nasconde sotto al tappeto la problematicità di alcune sue affermazioni. Ora, se il libro di Puigh I Tàrrech (che non nasconde i suoi intenti, in fondo, apologetici) è una buona opera di divulgazione, così non si può dire del testo di Augias e Pesce, il quale, a mio avviso, ha una propensione eccessiva verso il sensazionalismo. Questo, ovviamente, è un mio parere personale.
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)