Una persona mi ha inviato ieri questa lettera, autorizzandomi a pubblicarla nel forum:
-----------------------------
Gentili Signori,
il mio nome è xxxx xxxxx e non sono Testimone di Geova.
Vi scrivo questa lettera per via di mia suocera, lei “era” una Vs sorella e dico “era” poiché purtroppo è venuta a mancare il tredici agosto scorso, a mio parere, a causa di quello che il Vs Gruppo le ha insegnato, a suo parere, a causa di quella che comunemente chiamiamo Fede.
Ma prima di illustrarVi le mie considerazioni, inizierei con il raccontarVi di chi sto parlando: una donna, vedova da tanto tempo, una mamma, una nonna, che aveva trascorso tutta la sua vita in un piccolo paese del sud Italia, che non sapeva né leggere né scrivere, che aveva cresciuto sei figli attraverso tanti sacrifici, e che un giorno aveva pensato fosse la cosa giusta convertirsi alla religione dei Testimoni di Geova, seguendone alla lettera gli insegnamenti.
E fin qui, nonostante ritengo che nessuno possa avere la presunzione di insegnarmi la Verità senza che io direttamente la interpreti come tale, non c’è nulla che mi scandalizzi, dato che ognuno è libero di credere in ciò che vuole.
Quando però accade che qualcuno ci rimette la propria vita perché Dio lo premierà con la resurrezione in un nuovo mondo paradisiaco e con l’eternità, qualcosa mi turba davvero, mi fa quasi pensare al fanatismo!
Mia suocera aveva subito una serie di interventi chirurgici d’urgenza, eppure gli aveva superati tutti!! Purtroppo, però, la sua ripresa è stata compromessa dalla scelta di “astenersi” dalle trasfusioni di sangue. Una scelta tutta sua, ma le cui origini vanno ovviamente ricercate in quello che a lei è stato riportato come legge di Dio e che autonomamente non aveva mai letto né interpretato, dato le sue mancanze in tal senso.
Con ciò intendo dire che ogni essere umano è libero di fare quello che vuole della propria vita, indispensabile però è che sappia a cosa va incontro.
Tante volte ho sentito dire a Testimoni di Geova, posti di fronte al problema delle trasfusioni di sangue, che esistono delle “cure alternative”; ebbene non mi risulta che sia così, o meglio ci sono situazioni in cui per vivere non è necessario effettuarne, e situazioni in cui sono l’unica soluzione per vivere. I Vs fedeli però devono essere informati di ciò, non si può predicare fra la gente, raccogliere adepti e raccontar loro che esistono delle cure alternative.
Voi che dite di interpretare nell’unico modo corretto la Bibbia e la sua verità, poi raccontate una bugia così grande?
E poi a che cosa servono i Comitati? Vengono informati repentinamente del ricovero di un fratello, ma con il solo fine di vigilare che in un ospedale non gli effettuino delle trasfusioni di sangue?
Nel caso di mia suocera, nel momento in cui la struttura ospedaliera ha messo i familiari di fronte alla scelta o di interpellare il Magistrato o di portarla via, il Comitato informato li ha illusi che si potesse curare a casa, ma poi li ha anche messi in contatto con altre due strutture pubbliche che ovviamente ne hanno rifiutato il ricovero: oramai si trattava di una patata bollente!!
Pensate che sia facile trovare dei donatori di sangue? E se ne potessimo fare a meno non saremmo tutti più contenti indipendentemente dalla religione?
A questo punto Vi invito vivamente a riconsiderare le Vs interpretazioni, anzi ancor meno, a mettere i Vs fratelli in condizione di poter scegliere liberi e consapevoli che rifiutando le trasfusioni di sangue si rischia in certi casi la morte, e che non esistono delle cure casalinghe o alternative.
Fiduciosa in un Vs cortese riscontro vi trasmetto i miei recapiti:
[Omissis]
Distinti saluti.
[lettera firmata]
------------------------
Questa lettera è stata inviata al corpo direttivo.
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 19/09/2008 19:13]