la posizione di giainuso, sia in risposta a predestinato74 che a wolfstenio.
Credo corresse l'anno 1984 allorché il Presidente del Consiglio in carica Bettino Craxi, ci regalò, quantunque insufficiente per una completa laicità dello Stato, una revisione dei Patti Lateranensi, in ispecial modo per quanto concerne la questione della religione di Stato non più identificata con quella cattolica. L'ora di religione facoltativa fu una conseguenza logica di quella revisione del Concordato tra Chiesa e Stato italiano e penso che debba essere considerata una grande conquista di libertà e modernità sociale. Non vorrei si tornasse indietro, perché ritengo che imporre l'insegnamento di argomenti che riguardano esclusivamente la sfera spirituale, sia una violenza. Sarei però favorevole a un approccio storico dei movimenti religiosi tutti, con particolare attenzione, per ovvi motivi, a quelli guidaico e cristiano. Sono culture che hanno pesantemente influenzato la società italiana e europea in genere. Io, pur non essendo religioso, credo che capire le ragioni storiche che hanno portato a una diffusione della religione cattolica nel nostro Paese, sia fondamentale come studiare i vari Vittorio Emanuele che si sono succeduti, Cavour o Franceschiello.
Aggiungo, che oltre all'insegnamento della religione, anche l'eventuale diffusione della "cultura del lavoro" così come accennato nell'articolo, sia tipico della più becera sub-cultura borghese, i cui valori di riferimento sono: dio, lavoro, patria e famiglia. Vomitevole.
Un saluto a tutti, TDG e non.