l'uscita "clamorosa"

Cerebrale, 28/07/2008 22.45:

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Io sono uno di coloro che hanno parlato di progetti di uscita, definendo quanto vorrei preparare di “uscita clamorosa”.
Mi dispiace se alcuni di voi hanno potuto interpretare la mia espressione come un progetto violento, o per dire il meno “non-pacifico”.

Queste poche righe, dunque, per dissipare le potenziali perplessità.
Anzitutto, lontano da me un’uscita simile a quella avvenuta sabato scorso nella congregazione di Foggy Bottom Drive a Kansas City, con il suicidio di un membro della congregazione che sembra avesse deciso di mettere fine ai suoi giorni dandosi fuoco all’interno della Sala del Regno!
Ovviamente, anche quella è stata un “uscita clamorosa”.
Per quanto mi riguarda, per “clamorosa” voglio intendere “che fa notizia”.
Fino a quando un individuo ha motivo di rimanere all’interno dell’Organizzazione, per motivi suoi personali, è bene che vi rimanga.

Se invece si finisce per decidere per l’uscita, si può optare per
- Un uscita alla chetichella, semplicemente smettendo di frequentare le adunanze e qualsiasi altra attività teocratica. Per così dire, facendosi dimenticare.
- un uscita “da cane bastonato”, lasciandosi umiliare con una disassociazione pubblica, disonorando la nostra reputazione.
- un uscita “alla grande”. Possibilmente con “clamore”.

Se ci si lascia “buttare fuori”, le ripercussioni, secondo me, a livello psichico personale, sono maggiori.
Ricordo qui che i motivi invocati dal comitato giudiziario per procedere ad una disassociazione non vengono annunciati pubblicamente dal podio. Questo non significa che il Testimone si accontenterà dell’annuncio senza farsi domande. Al contrario. Si chiederà “cosa avrà fatto”. Lì inizieranno le varie ipotesi, congetture, mezze verità ma molte calunnie.
Più una persona era “nota” o di rilievo, più saranno le storie che circoleranno al suo riguardo, e più larga sarà la propagazione delle molte storie che si racconteranno su di lui. Non solo; più a lungo se ne parlerà – vedi caso Raymond Franz, per certi versi.
Meno una persona è “nota”, meno susciterà clamore, sorpresa, disappunto, incredulità. Farà piccola e breve “notizia”, poi la maggior parte la dimenticheranno.

Se invece ci si sente padroni (finalmente!) della propria vita, non si lascerà assolutamente l’iniziativa all’Organizzazione. Sapendo e conoscendo a fondo le regole, pratiche, tradizioni, intendimenti, costrizioni e via dicendo che l’Organizzazione usa e impone, allora molto probabilmente si troverebbe appropriato pianificare la propria uscita.
Cosa si voglia conseguire con la preparazione e il metodo usato è ovviamente un fatto prettamente personale.
Alcuni hanno scritto un libro, altri, hanno aperto un sito, forse un forum come questo, altri ancora hanno convocato la stampa, la televisione o che so io. Altri ancora, hanno costituito delle associazioni, oppure si sono proprio dati all’aiuto psicologico ai fuoriusciti come lo ha fatto Hassan quando uscì dai Moon. La maggioranza vogliono fare informazione e smascherare la disinformazione.

Cosà farò io rimane una cosa personale che non ho intenzione di rivelare, non prima di averla messa in atto, su questo forum. Ma sono deciso a non partire come un “cane bastonato” né a continuare a fare l’indifferente, e la ragione della mia fuoriuscita DEVE fare notizia. Vi lascio speculare su come cosa e quando.
Ma continuo a rassicurarvi, non sarà una strage, né un suicidio … sarà basata sull’informazione.

I singoli testimoni, essendo solo vittime del sistema, rimarranno sempre nel mio cuore come povere persone alle quali mostrare pietà, malgrado la loro reazione violenta nei nostri riguardi.

La cosa contro cui combattere sono le idee, non gli individui!

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