Solo una parola: Vergogna al prete e al vescovo che hanno impartito così tanta farisaicità disumana! Non voletemene! Non ci sono parole!
C’è qualcosa che non va nelle informazioni così come sono riportate nell’articolo. Non c’è alcuna norma ecclesiastica che neghi il funerale religioso ad un divorziato risposato civilmente in quanto tale. A questo proposito, infatti, il
Direttorio Pastorale Familiare al paragrafo 234 recita:
“Poiché il senso del funerale cristiano consiste propriamente nel ringraziare il Signore per il dono del battesimo concesso al defunto, nell'implorazione della misericordia di Dio su di lui, nella professione di fede nella risurrezione e nella vita eterna, nell'invocazione per tutti, e in particolare per i familiari, della consolazione e della speranza cristiane,
la celebrazione del rito delle esequie non è vietata per questi fedeli, purché non ci sia stata una loro esplicita opposizione e sia evitato lo scandalo degli altri fedeli.”
Devo desumere, pertanto, che se il Vescovo ha approvato il comportamento del parroco in oggetto ci deve essere qualcos’altro sotto. Magari un qualcosa (di cui l'articolo non parla) che ha indotto il sacerdote a ritenere che una tale celebrazione sarebbe stata in qualche modo di scandalo (nel senso biblico-teologico del termine).
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)