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| Registrato il: 02/08/2007
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Marco hai sollevato un quesito molto importante.
E’ un quesito su cui mi interrogo continuamente, ed ogni volta sembra che la risposta sia diversa. Ho passato gli ultimi due anni a cercare di capire cosa salvare e cosa no di questa organizzazione.
Salvare le persone, sicuramente . . . Non la “sovrastruttura”. L’organizzazione secondo me esiste in due concetti diversi: una organizzazione materiale (fisica fatta di struttura materiale, tangibile) e una organizzazione immateriale (è un ideologia, un processo mentale).
Tutti ammetterebbero che de facto l’organizzazione materiale non è esente da errori anzi . . . Ma pochi, quasi nessuno, vuole mettere in dubbio l’organizzazione immateriale, l’ideologia. Perchè è idea prevalente che nel suo insieme l’organizzazione sia guidata da Dio. Questo è il risultato di un ‘autocontrollo mentale’ esercitato da ciascuno di noi. Ognuno di noi è in grado di fare analisi e di vedere fatti (su questa frase ho dei dubbi, cmq). Ognuno di noi posto dinanzi ad una contraddizione ne percepisce l’impossibilità. Ma esercita sulla propria ragione una forzatura dovuta al fatto
1. ha speso tante parole per sostenere quella causa
2. ha fatto delle modifiche sostanziali nella sua vita per sostenere quella causa
3. ha rinunciato a cose importanti per la causa
A questo punto la ragione comprende, ma in modo inconscio il concetto che la struttura immateriale, l’ideologia sia assolutamente corretta, per il bene colettivo e il modo migliore per accedere al bene divino prevale. La mente cercherà tutti i sotterfugi possibili ed immaginabili per raggirare la ragione. Adotterà un fine bipensiero (indotto per’altro dalle pubblicazioni, di cui è vittima prima di tutto lo scrittore).
“Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”
Quello che penso è (è non dico una cosa nuova) che “il corpo direttivo è infine caduto vittima di se stesso”, a causa dell’autoreferenza. Il processo è diventato circolare.
La malafede risiede in una sovravrastruttura impercettibile dal punto di vista materiale. E’ quell’ideologia contorta, derivante da una lettura incompleta e parziale della Bibbia. Non è colpa di mette in opera ciò. Egli si limita a far quadrare il bilancio in nome dell’ideologia. Non se ne rende conto, e se si, mette in opera tutto ciò che serve per convincersi che il “fine giustifica i mezzi”
I Testimoni di Geova sono vittime dell’organizzazione che li rappresenta.
Questa organizzazione immateriale è la risultante di pregiudizi, preconcetti, miti, considerazioni parziali e giovani sulla storia e sull’umanità. E’ la risultante di una cultura che non è la nostra. I Testimoni di Geova non potevano che nascere dove sono nati.
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